sabato 1 settembre 2007

Difendiamo il circolo "Intifada"

Come già citato nel nostro precedente post "A sostegno dell'intifada", il circolo culturale di cesena, esperimento unico nel suo genere di sinergia fra cultura, musica, tematiche sociali e ambientali, impegno civile, rischia una chiusura di fatto a causa di un ordinanza comunale di chiusura anticipata alle 22. Tale provvedimento, emesso a seguito di alcune proteste di cittadini per il rumore causato dalla gente che stazione "fuori" dal circolo (e che chiacchera fra una birra e l'altra), non appare assolutamente condivisibile. La reale motivazione sembra più appartenere alla diffidenza che i cittadini del quartiere hanno nei confronti di un centro di aggregazione giovanile percepito (ingiustamente) come ricettacolo di drogati, rapinatori, perdigiorno, scalmanati. Inutile convincere queste poche persone che si tratta di tutt'altro, anzi, forse proprio i frequentatori di tale circolo (che ci ha ospitato in occasione di una presentazione del nostro movimento) rappresentano al meglio la parte "pulita" di questa società, dove i giovani oramai quasi tutti drogati (questo si) dal massimalismo mediatico televisivo non discutono praticamente più di politica e dei veri problemi della società. A difesa di tale esperienza, inoltro una lettera scritta da Davide Fabbri, una delle personalità più attive e sensibili alle politiche sia ambientali che sociali, in forma integrale.

Intervento di Davide Fabbri,
capogruppo dei Verdi in Consiglio Comunale a Cesena:
Sono estremamente fiero e soddisfatto per la forte mobilitazione a favore del mantenimento in vita del Circolo Culturale Intifada, realtà culturale e associativa innegabile, uno dei pochi luoghi a Cesena di aggregazione sociale e politica realmente funzionante.

Io non starò con le mani in mano: cercherò di rivedere i provvedimenti che l'Amministrazione Comunale ha emesso nei confronti dello storico locale dell'Arci, e cioè chiedendo la modifica radicale dell'ordinanza di chiusura del locale alle ore 22 emessa il 1 agosto 2007.

A questa ordinanza comunale (risposta incapace e immatura della Giunta Conti) occorre rispondere con l'attività politica, col dialogo e la trattativa.

Annuncio pertanto due proposte:

1. Elaborazione di una mozione politica da far approvare nella prossima riunione del Consiglio
Comunale del 13 settembre, di sospensione dell'efficacia dell'ordinanza, di trattativa e di mediazione possibile fra Comune, Circolo Intifada e residenti, al fine di risolvere il problema dei
rumori esterni al locale.

2. Convocazione la prossima settimana di una assemblea pubblica di Quartiere, ampia e partecipata (e non sarebbe male che a convocare e a presiedere l'incontro fosse il Presidente del
Quartiere Fiorenzuola Massimo Calbucci), di confronto e discussione, al fine di analizzare tutte le problematiche da risolvere, fra cui anche le legittime lamentele di una piccola parte del vicinato per danni alla quiete pubblica.

Concludo invitando gli amministratori comunali e quei pochi cittadini residenti che hanno osteggiato la presenza del Circolo Intifada, a mettere da parte i pregiudizi e gli insulti, e a conoscere meglio la realtà culturale, artistica, politica e sociale che viene espressa all'interno del locale indipendente di via Parini.

2 commenti:

  1. Grande Davide!!!

    Condivido al 100% anche perchè dove non esistono centri di aggregazione come questi dove si può realizzare confronto e scambio di idee ... i drogati non sono meno!!!

    Saluti radiosi

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  2. ciao sono di fano seguo ogni tanto il vostro lavoro sono con voiper difendere lo storico circolo queste realta' devono aumentare non svanire difendete quello che avete.

    RispondiElimina

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