giovedì 20 settembre 2007

Diga di Ridracoli: Allarme siccità

Il volume dell'invaso della Diga di Ridracoli, rispetto ad agosto, è quasi dimezzato. Oggi (19 settembre) si registrano 7 milioni 414 metri cubi di acqua (contro gli otre 13 milioni del 7 agosto scorso). Ne abbiamo parlato molto tempo fa in un precedente post, le cose non accennano a migliorare, pertanto se non si prenderanno provvedimenti rischiamo che la prossima estate 2008 sarà caratterizzata dalla più spaventosa crisi idrica che il bacino emiliano romagnolo ricordi, con inevitabili e pesanti conseguenze soprattutto sull'agricoltura.
Se non piove – spiega Giorgio Zaniboni, ex Sindaco di Forlì e ‘padre’ del bacino idrico romagnolo – per la seconda metà di ottobre la situazione si farà pericolosa ed alcuni comuni rischieranno di rimanere a secco. Le opere previste già anni fa per fronteggiare questo tipo di emergenze non sono state realizzate – continua Zaniboni – come le opere di derivazione dal Savio, l'utilizzo dei pozzi di Forlì e Cesena su Montecasale, che è stato realizzato in parte solo da Forlì.
E' previsto l'acquisto di due potabilizzatori ma entreranno in funzione solo da novembre, intanto alcuni amici forlivesi mi dicono che la pressione dell'acqua a Forlì è già stata ridotta e che aprendo il rubinetto tutti possano verificarlo.
I prelievi dal Cer – continua Zanniboni – funzioneranno solo a livello locale. Se si arriverà alla situazione prevista le responsabilità cadranno su qualcuno che ora fa finta di niente e si tratta di responsabilità penali.

1 commento:

  1. Si continua a pensare ai problemi di disponibilità delle risorse, che sono finite, cercando di aumentarne la "produzione".

    Così per l'energia: non un discorso serio su risparmio energetico, l'importante è aumentare l'offerta, non calmierare la richiesta in continua espansione!

    Così per l'acqua: non basta una diga se la popolazione aumenta sempre, se le industrie aumentano i prelievi, se al posto del grano coltiviamo sempre più kiwi.

    In commissione con Romagna Acque ho detto che questa azienda non può essere la stessa deputata alla promozione del risparmio idrico. E' come se il fruttivendolo dovesse fare pubblicità alla diminuzione delle vendite della frutta.

    Così come non può fare Hera per l'energia.

    I Verdi a suo tempo denunciarono la trasformazione in SPA dell'azienda che gestiva l'acqua. Purtroppo con la scusa della riduzione delle spese spesso si facilitano cambiamenti in peggio che portano ad aumenti notevoli ed un peggioramento della qualità della vita.

    Basterebbe guardare la media delle bollette per capire che questa non è stata la strada giusta...

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