mercoledì 18 febbraio 2009

Una Parola

è parola che ho usato sempre con cautela, ma bisogna pur cominciare a farlo. parola che spiega la disuguaglianza, la prevaricazione del forte sul debole. parola che descrive il senso delle ronde autorizzate a pretendere l’esibizione dei documenti da chi abbia la pelle scura. parola che risolve l’interrogativo su quale forma di governo viga oggi in Italia.

è parola che è nemica dell'ambiente, perché antepone al benessere della collettività e agli ideali di una civiltà sostenibile l'interesse privato e corporativo di pochi. parola di chi vede nelle risorse naturali una ghiotta occasione per incrementare il proprio potere economico e devastare il territorio con la forza prevaricatrice dello stato. parola di facili entusiasmi ma carenza e arbitrarietà di diritti.

è parola che illustra la supinità di massa, obliata dalla droga mediatica. parola vecchia e nuova, di vecchio serpente di nuova pelle. parola che traduce la lentezza, la pigrizia, la miopia e la vecchiezza della classe dirigente dell’opposizione. parola che interpreta e dà forma ai rivolgimenti intestinali dei meschini. parola che ha un passato e parola che mette radici nel futuro.

la parola è questa

nemmeno a sinistra, d'altronde, c'è un barlume di speranza

Fonte e foto: MenteCritica (su licenza Creative Commons)

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