lunedì 20 giugno 2011

Prepariamoci, il nuovo libro di Luca Mercalli

Ho scelto finalmente il libro che campeggerà fra pochi giorni sul mio comodino, e forse accompagnerà le mie (brevi) vacanze estive. Si tratta di prepariamoci di Luca Mercalli edito da ChiareLettere. Non serve essere cassandre, se non si è in grado di indicare anche quale è il sentiero corretto da percorrere, per uscire da queste moltitudini di crisi, ambientale, ecologica, sociale, politica, climatica. Siamo tutti proiettati verso una grande corsa a desideri insaziabili, e la torta che si riduce (in un pianeta finito) prefigura uno scenario di guerre e di barbarie, ma se ci prepariamo in tempo potrebbe essere una migrazione morbida verso un nuovo modello di civiltà.

Un breve stralcio del libro:
Da circa quarant’anni conosciamo l’entità dei problemi ambientali e l’impossibilità che la crescita continua – tuttora invocata come un mantra dall’economia e dalla politica -, possa proseguire all’infinito in un pianeta finito. L’ironia è che fu proprio un manager ed economista italiano di grande cultura e carisma, Aurelio Peccei (1908-1984), a promuovere l’elaborazione del primo modello matematico per simulare il sistema Uomo-Terra, il celebre rapporto “I limiti dello sviluppo” (titolo originale: I limiti della crescita), che tuttavia, uscito nel 1972, non ottenne l’effetto sperato di imprimere una svolta all’Umanità, e meno che mai all’Italia, vero paese dei balocchi.

Gli anni sono passati invano e tutto si è ulteriormente complicato, la popolazione è aumentata fino agli attuali 7 miliardi, i cambiamenti climatici sono sulla porta di casa, l’inquinamento di aria, acqua e suolo inizia a erodere il nostro benessere, la produzione alimentare non soddisfa la fame di tutti, lo spreco impazza e l’irragionevolezza pure. La ricerca scientifica internazionale registra puntigliosamente questi cambiamenti, mette in guardia il mondo, e propone anche soluzioni, ma cittadini e politica si dimostrano quasi sempre scettici o indifferenti e continuano la loro folle corsa verso il baratro.


"Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un mondo finito è un pazzo, oppure un economista" (Kenneth Boulding)


Fonte: Il fatto quotidiano

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