giovedì 17 dicembre 2009

Revocato ancora una volta il divieto della vendita di apparecchi ad alto consumo energetico


Una volta tanto che il governo italiano sembrava avere fatto qualcosa di buono, come l'approvazione nella finanziaria del 2007 dell'obbligo di un piano graduale di dismissione delle lampade ad incandescenza e apparecchi a basso risparmio energetico, arriva sempre qualcosa di storto. Come segnalatomi da questo post della attentissima Anna Barbi, presidente del movimento consumatori di Forlì, sembra che sia stata decisa una clamorosa marcia indietro sul fronte del risparmio energetico in italia.

La vicenda per la verità è piuttosto complessa, ne ho trovato una esauriente spiegazione qui. In sostanza, si è addotta la scusa che il regolamento emesso nel 2007 (governo Prodi) per la finanziaria 2008, e che appunto prevedeva dal 1° gennaio 2011 la partenza della messa al bando delle lampadine a incandescenza, era in realtà in contrasto con la normativa europea, la quale prevedeva di iniziare già dal 2009 uno specifico piano di dismissione. Quindi il regolamento andava rimosso... ma per sostituirlo con che ? Con niente! Ma dato che niente significa acquisire per valida la normativa europea vigente, sembrerebbe che già ora non dovrebbe essere possibile trovare in vendita lampade ad incandescenza da oltre 100W!

Ovvio che così non è, pertanto per sanare questa contraddizione saremo costretti a posticipare la data di entrata in vigore della normativa europea (che vale fra l'altro anche per alcune categorie di elettrodomestici inferiori alla classe A), oppure inventarcene una nuova (molto più probabile) che consenta di continuare ad utilizzare elettrodomestici ad alto consumo energetico sostenendo che facendo altrimenti si penalizzerebbero le imprese già sull'orlo del collasso con costi aggiuntivi.

Nella pratica, per raddrizzare una norma italiana buona ma che non rispondeva correttamente alla normativa europea, se ne sta preparando una che rischia di essere addirittura in palese contrasto con essa! Un bel passo avanti davvero. In aprile il divieto era stato rimosso dal governo, poi in maggio è stato reintrodotto grazie a un emendamento del PD, infine notizia di questi giorni ancora rimosso, con somma gioia dell'ANIE, che riunisce i produttori di elettrodomestici. Un tira e molla infinito.

A lanciare l'allarme su questa situazione insostenibile è stato recentemente il senatore PD Roberto della Seta, in commissione ambiente, che ha dichiarato:
Si tratta di un colpo di mano inaccettabile, un danno per l’industria italiana, l’ennesima prova che questa maggioranza sta isolando l’Italia dall’impegno globale contro i cambiamenti climatici e per l’innovazione energetica. In tutti i Paesi industrializzati, da Obama alla Merkel, chi governa cerca di stimolare in ogni modo l’innovazione energetica, spingendo sul risparmio, sull’efficienza, sulle energie rinnovabili, nella consapevolezza che ciò serve a combattere l’inquinamento e i cambiamenti climatici e serve anche a fronteggiare l’attuale crisi economica abbattendo i costi energetici a carico di famiglie e imprese e stimolando l’innovazione tecnologica. Solo in Italia ci sono una maggioranza e un Governo che si muovono in direzione opposta.

La tesi è che gli aiuti del governo dovrebbero essere mirati alle aziende che innovano, sgravandole dai relativi costi di investimento, anziché distribuiti a pioggia come fosse acqua nel deserto. Ciò mi  trova completamente d'accordo. Nel frattempo però, a causa di questi continui ripensamenti del governo italiano, non ci si capisce davvero più nulla.

Insomma, possiamo comprarci per natale il tostapane da 2000W e il faretto da 500W per illuminare quell'angolo buio del tinello, oppure no ? Io non l'ho ancora capito, e voi ?

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento se desideri contattare l'autore del post o discuterne il contenuto. Ricorda che sebbene la censura non piaccia a nessuno e i commenti non siano moderati mi riserberò il diritto di cancellarli qualora il contenuto sia volgare, irrispettoso, diffamante, off-topic, o semplicemente inappropriato.