sabato 31 maggio 2008

La benzina costa troppo ? Non c'è logica!

Secondo una notizia fornita da repubblica, Pasquale De Vita, presidente dell'Unione Petrolifera e di "Confindustria Energia" ha dichiarato quanto segue:
Non c'è nessuna logica che spiega gli aumenti del prezzo del petrolio. Oggi che è arrivato ad oltre 130 dollari, si dice che potrebbe arrivare a 200. Non c'è una base logica a questa impennata e quindi è difficile fare dei ragionamenti.

Pasquale De Vita è lo stesso volpone che dichiarava che la benzina costa cara perché la gente è troppo pigra per fare i confronti fra i prezzi dei vari fornitori o per usare i self service dove si risparmia qualcosa, ed auspicava inoltre la diffusa presenza nelle autostrade di cartelli con i prezzi praticati dalle diverse compagnie.

E' certamente difficile fare dei ragionamenti per chi non è abituato a farli, per tutti gli altri basta un semplice aiutino.

venerdì 30 maggio 2008

Notte bianca a Cesena

Anche quest'anno si terrà l'ormai consueto appuntamento con la NOTTE BIANCA di Cesena, kermesse che si svolgerà Sabato 31 Maggio, ove i commercianti faranno affari d'oro e i giovani se la spasseranno a zonzo fra una attrazione e l'altra. Se mai c'è stata una qualche certezza a Cesena è che stanotte ... non si dorme!

Ecco il programma completo, ce n'è davvero per tutti i gusti:

Rocca Malatestiana
Ore 21,00: live “Jon Regen” Jazz / Pop
Una voce infallibile e particolare, un magnifico esecutore live, il nuovo maestro del jazz e del pop.
Ore 22,30: live “Annette Peacock” Jazz / Avantgarde
Quarant’anni di straordinaria carriera. Compositrice, cantante, pianista, sperimentatrice e poetessa. Leggendaria figura della musica d'avanguardia.
Piazza del Popolo
Dalle 21,00 alle 1,00: Arte e teatro di strada
Siman Tov Trio: Klezmer - Musica della tradizione ebraica in versione acustica.
Simone Melissano: Bolle giganti, mimo, clownerie.
Nanirossi Show: spettacolo “tout public” tipico dell’arte di strada.
Improway: teatro di strada. L'incredibile mondo dell'improvvisazione teatrale.
Instabile Urga: burn - brucia performance di fuoco.
Tao Love Bus Experience: Rockabilly / PowerPop cantautore con band in un pullmino anni settanta.
Fratelli Ochner: "Passato di Clown", uno spettacolo per adulti e bambini.
Davide Fontana “GIBBO”: mirabolante spettacolo di giocoleria acrobatica.
Piazzetta Cesuola
Dalle 18,00 alle 2,00
Legocafe e La Grotta presentano:
ICONS
Aperitivo SoulPower Revolution dj SpinoEsse.
Cena in piazzetta e fritto al cartoccio.
FrequenzeIndipendenti djset & Videoart - Icone del rock'n'roll.
Live The Dead Rocks 60's Surf dal Brasile.
Teatro di Strada.
Via Cesare Battisti
Dalle 19,00 alle 1,00
London Bus: intrattenimento in atmosfera londinese
Chiostro Palazzo M.Marinelli
Ore 21,00: live Paolo Forlani chitarra classica
“Por la tierra el canto” percorso di musica spagnola con immagini e frammenti letterari.
Ore 22,30: “H2Oro - l’acqua un diritto dell’umanità”
Una produzione della Compagnia teatrale ITINERARIA diretta da Roberto Carusi.
Chiostro di San Francesco
Ore 20,00: incontro con Stefano Mazzotti curatore del Museo di Storia Naturale di Ferrara “ESPLORAZIONI SULLA BIODIVERSITA' - Ricerche in Amazzonia”
Ore 21,00: Giorgio Celli - “Introduzione allo spettacolo Darwin delle Scimmie”
Ore 21,30: “Darwin delle Scimmie”
Spettacolo teatrale scritto da Giorgio Celli, adattamento e regia Mario Villani, consulenza scientifica Claudio Venturelli.
Ore 00,00: Franco Mescolini - “Shakespeare in dialet”
Amleto, Otello e Romeo tradotti e interpretati da Franco Mescolini.
Piazza Almerici
Dalle 20,00 alle 00,30: “Galleria d’arte sotto le stelle - Contrasti”
Galleria di Palazzo del Ridotto
Dalle 19,00 alle 1,00: tracce dal Workshop di Fotografia e Critica dell'Immagine condotto da Silvia Camporesi con gli studenti del Polo di Cesena e vendita merchandise Università di Bologna.
Corso Sozzi / Piazza G. Paolo II
Dalle 21,00 alle 1,00: Arte e teatro di strada
Siman Tov Trio: Klezmer - Musica della tradizione ebraica in versione acustica.
Simone Melissano: Bolle giganti, mimo, clownerie.
Nanirossi Show: spettacolo “tout public” tipico dell’arte di strada.
Improway: teatro di strada. L'incredibile mondo dell'improvvisazione teatrale.
Instabile Urga: burn - brucia performance di fuoco.
Tao Love Bus Experience: Rockabilly / PowerPop cantautore con band in un pullmino anni settanta.
Fratelli Ochner: "Passato di Clown", uno spettacolo per adulti e bambini.
Davide Fontana “GIBBO”: mirabolante spettacolo di giocoleria acrobatica.
Barriera
Dalle 19,00 alle 1,00: Punto accoglienza ed informazioni a cura di Radio Studio Delta.
Cinema Eliseo
Dalle 00,30 alle 2,30: Film a sorpresa!
Cine Teatro San Biagio
Ore 22,30: “Last Minute Marocco”
Proiezione film e incontro con il regista Francesco Falaschi.
Piazza della Libertà
Ore 21,00: live “John Doe Ska Orchestra” Ska / Reggae
Ska band for ska people.
Ore 22,00: live “Scarlet” Rock
“No small tour 2008” rock dal sound potente ed originale direttamente da San Marino.
Ore 23,00: live “Mercanti di Liquore” Folk / Acustico
Il power folk trio per eccellenza nella migliore tradizione cantautorale italiana.
A seguire dj set Alice dj.
Galleria O.I.R.
Ore 19,30: L'Associazione Culturale Khatawat presenta "Passi"
Spettacolo di danze e musiche etniche.
Corte Dandini
Ore 19,00: aperitivo con selezione musicale a cura di dj Tomei
Ore 20,00: live “Charleston” Rock / Pop - Band tutta al femminile attiva dal 2005, sonorità avvolgenti ed eleganti.
Ore 21,00: live “Joycut” Visual / Indie / Rock - Energia positiva, sonorità vintage, spunti elettronici il tutto in un orizzonte tipicamente brit-pop.
Ore 22,00: live “Circo Abusivo” Folk / Patchanka - Melodie tzigane e balcaniche arriva in città il circo musicale più improbabile e caotico. I fratelli italiani dei Gogol Bordello.
A seguire selezione musicale a cura di dj Tomei.
Ex Chiesa del Santo Spirito
Dalle 20,30 alle 23,30: mostra “Necropolis - la città ideale della memoria”
Piazza Guidazzi
Dalle 19,30 alle 2,00: Trasmissione in diretta e animazione a cura di
Radio Studio Delta
Teatro Verdi
Teatro Verdi presenta: 110 e lode... Riuscirai a passare questo esame?
Comicità e divertimento fino al mattino.
Ore 1.30: apertura del locale
Ore 2.00: spettacolo di Paolo Migone.
A seguire: si balla!
Giardino Pubblico
Ore 19,00: Apertura Ufficiale Notte Bianca Universitaria
Aperitivo offerto dal Caffè di Porta Trova.
Ore 20,00: “Unifestiadi”
Premiazione dei vincitori della quarta edizione delle UniversiadiCesena.
Ore 21,00: Gli allievi del Conservatorio “B. Maderna” di Cesena
diretti dai proff. Giorgio Babbini e Andrea Santini presentano: “Un Mondo Di Musica”
Percorso musicale nella cultura e nelle tradizioni del mondo.
Si eseguiranno musiche folcloristiche e di Piazzolla, Romero, Ituralde, Rota.
Corte Ex-Comandini
Vidia Club e Officina 49 insieme per festeggiare la Notte Bianca Universitaria.
Ore 22,00: live “Nobraino” Folk / Rock / Indie.
Veri “animali” da palco, canzoni coraggiose ed auto ironiche. Originali ed istrionici presentano il loro secondo album “Live at Vidia Club”.
Ore 23,30: live “Teatro degli Orrori”. Un quartetto rock “bello classico”, musica potente ed intrigante, violenta ma dai contenuti romantici.
A seguire Vidia Club e Officina 49 presentano: dj set di Simone B, Zigna, Toffolomuzik, Ferra + Guests.
"...tra luci suoni e colori saremo con voi tutta la notte!"
Aula Magna Psicologia
Ore 21,00: Sergio Zavoli (giornalista, scrittore, politico italiano) dibatterà con il prof. Carlo Bucci (sociologo e docente presso la Facoltà di Psicologia di Cesena) su: "La Questione". Una riflessione sulle questioni etiche, politiche e filosofiche della nostra civiltà.
Ore 23,00: Vittorio Sgarbi - “Dialoghi sull’Arte”.
Anfiteatro "il Cilindro" - Psicologia
Dalle 16,00 alle 1,00: L'Associazione Culturale Romagna in Fiore e Sewaside Collective presentano: "Good Vibes", Writing & HipHop to Drum&Bass.
Writing Live by Louke, Tomoz, Noneim, Flake e Burla2222.
Dj Set by Tessio, Pippen59g, Bless, Nizzo, Lombo, Ferro, Deeper (MI) special guest Shotz (UK).

Ah ecco, ora mi è tutto chiaro

Sembra proprio che la Impregilo, azienda tristemente famosa per essere la principale responsabile del disastro campano, abbia in mano le sorti dell'economia della zona e non molli l'osso per niente al mondo. Non era sufficiente un inceneritore, già obsoleto prima di essere terminato, chiuso dalla magistratura per infiltrazioni criminali nelle gare di appalto ed inadempienze contrattuali gravi, non era sufficiente vincere la gara della gestione dei rifiuti campani sottocosto e poi non rispettare i termini di consegna, non era sufficiente inventarsi la balla delle ecoballe, macchine costruite da loro a suon di miliardi che dovevano produrre il CDR e che invece impacchettavano con il cellophane il tal quale.

Si fa tanto chiasso attorno a Chiaiano e sulla decisione di utilizzare le sue cave di tufo come deposito di rifiuti. Ma di chi sono alcune delle cave di Chiaiano ?

Ma certo, sono di Impregilo, lo dicono qui, e anche qui, ah ecco, ora mi è tutto chiaro.

giovedì 29 maggio 2008

Ridurre le emissioni entro il 2050, cioè mai

Ridurre della metà le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. Lo hanno affermato i ministri dell'Ambiente del G8 riuniti a Kobe, in Giappone, ribadendo che sono proprio i paesi industrializzati a doversi impegnare in prima linea nella lotta contro il riscaldamento climatico. L'annuncio dei dirigenti dei principali paesi sviluppati (per l'Italia presente il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo) non ha al contrario fissato obiettivi di riduzione per il 2020. La dichiarazione, diretta a preparare il terreno per il vertice del G8 in luglio in Giappone, precisa anche che è responsabilità dei paesi ricchi di dare l'esempio in termini di diminuzione delle emissioni di anidride carbonica. Il testo tuttavia menziona solo indirettamente la raccomandazione della comunità scientifica di una riduzione dal 25% al 40% delle emissioni entro il 2020, sottolineando semplicemente che "la necessità di obiettivi intermedi efficaci come ribadito dal Giec (gruppo d' esperti intergovernativo sull'evoluzione del clima dell'Onu) è stata espressa".

fonte: APCom

Il riassunto è questo: "ridurre le imissioni ? Ci penseranno i nostri posteri, non è un affare urgente."

mercoledì 28 maggio 2008

Anche a Genova il Porta a Porta

A Genova sembra che ce l'abbiano fatta, partirà a breve la raccolta porta a porta in un grande quartiere (Sestri), con l'idea di estendere il sistema a tutta la città. Potete avere molte altre informazioni su quanto stanno realizzando a Genova seguendo il blog di Federico Valerio.

martedì 27 maggio 2008

Una strada percorribile per il nucleare italiano

Ho una soluzione brillante per lo spinoso problema dello sviluppo del nucleare italiano, è davvero incredibile che qualcuno non ci abbia già pensato prima.

Come si potrebbe fare per risparmiare e spendere meglio i 4 miliardi di euro che ogni centrale nucleare ci costerebbe ? Su un totale di 6 centrali ammonterebbero minimo a 24 miliardi di euro, che con gli imprevisti che in Italia ci sono sempre stati in tema di grandi opere potrebbero arrivare a ben oltre 50 miliardi di euro. Mica però possiamo aumentare ancora le tasse, che già ne paghiamo troppe.

Con la metà di quei soldi, facciamo guerra alla Francia transalpina e alla Slovenia lato Gorizia !!

Così ci annettiamo con relativamente poca spesa una mezza dozzina di centrali nucleari presenti in quel territorio, che non dovremo pertanto più andare a costruire.... Il ritorno all'investimento è assicurato. Sto parlando di EROEI positivo, ragazzi! Il sogno di ogni imprenditore.

Eppoi, quando lo stato prende una decisione la decisione deve essere rispettata, non è possibile che ogni volta che si fa guerra ad un paese vicino ci siano tutti questi comitati del no, spesso pilotati da sedicenti gruppi ambientalisti locali, se non dalla stessa criminalità organizzata.

Ovviamente, avviseremo per correttezza con sufficiente anticipo la popolazione francese, mandando uno squadrone in assetto antisommossa capeggiato da De Gennaro, per ripristinare la legalità casomai i francesi si dimostrassero riottosi.

Se non si spostano ... peggio per loro! SI PUO FARE ??

lunedì 26 maggio 2008

Il vero problema è la crescita.. oppure no ?

Emma Marcegaglia afferma che il vero problema dell'italia è la crescita zero, lasciando intendere che chiunque non lo condivida non è un buon italiano.

E la Mafia ?
E i precari ?
E l'evasione fiscale ?
E l'ambiente e i rifiuti ?
E i conflitti di interesse ?
E la corruzione dei politici ?
E la carenza dell'edilizia pubblica ?
E la insicurezza e i morti sul lavoro ?
E il ritardo sullo sviluppo delle energie rinnovabili ?
E il finanziamento insufficiente alla ricerca scientifica ?
E la crisi irreversibile dell'approvvigionamento energetico mondiale ?

Certo, ha citato anche che occorre licenziare i fannulloni nella pubblica amministrazione ed invocato sgravi per le imprese, d'altronde dagli scranni di confindustria non ci si poteva aspettare molto altro. Tuttavia è singolare, sembra quasi una barzelletta dei colmi. Qual'è il colmo di Emma Marcegaglia ? Aver fatto la sua ricchezza producendo tubi, ma dei veri problemi dell'Italia (non delle tante aziende che rappresenta) non capirne quasi un tubo.

domenica 25 maggio 2008

Vietato respirare


Napoli gennaio 2008. Da Milano a Pianura, per vedere da vicino l’emergenza rifiuti in Campania. Nel documentario “Vietato Respirare“ di Riccardo Farina, Pietro Menditto, Diego Fabricio, interviste di Piero Ricca, affiora la tragedia di una terra stremata, tra cumuli di immondizia non raccolta e discariche abusive altamente tossiche. A Pianura la diossina e gli altri veleni mietono vittime per malattie tipicamente industriali. A Taverna del Re i contadini coltivano a ridosso dei depositi di ecoballe.

A Monteruscello i bambini giocano in mezzo ai topi e sognano di vivere in un paese senza una carta per terra. Intanto cresce la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni e spesso si trasforma in disperate manifestazioni di protesta, anche nei confronti di Gianni De Gennaro, l’ultimo di una serie di commissari straordinari. Le voci della società civile come quella di don Alex Zanotelli cercano di scuotere dall’indifferenza.

E intanto nella terra più gioiosa e feconda di Italia ora si fa fatica a respirare… questo è il rischio di affidare in mano a poche società in subappalto
(fibe, impregilo) l'intero sistema di gestione industriale del rifiuto.

Credetemi, i napoletani sono brava gente ne più ne meno che gli altri italiani, questo disastro non l'hanno commesso loro, ma la politica connivente con la camorra e le aziende private del nord prive di scrupoli. Il pugno duro del governo andrebbe usato soprattutto contro di loro, non contro gli abitanti di Chiaiano.

sabato 24 maggio 2008

Nucleare, mito o realtà

Giuro che sul nucleare per un bel po non ci tornerò più su, però un articolo così intelligente e sensato come questo vorrei davvero averlo scritto io. L'unica cosa che mi viene in mente, a sentire i discorsi recenti di Scajola e Veronesi, è che ci stiamo davvero impiccando con le nostre stesse mani. Se poi volete dotarvi di un punto di vista scientifico che non sia la solita cagnara da bar sport, potete incominciare da qui: Nucleare, mito o realtà.

Sempre dal sito di ASPO Italia, un confronto sintetico fra le varie fonti energetiche e quale contributo ognuna di esse può dare per la diversificazione delle fonti, potete trovarlo in questo interessantissimo articolo.

Se poi ritenete che possiamo davvero aspettare 20 anni, necessari per riportare in piedi la filiera del nucleare e realizzare quelle 5 o 6 centrali italiane, sapendo che saranno appena sufficienti per sopperire ad una quota massima del 15% o 20% del fabbisogno italiano di energia elettrica, potete ascoltare l'intervista video a Chicco Testa.

Eccolo li, proprio davanti a noi, il confine della civiltà, investire nel futuro con un presente estremamente difficile.

venerdì 23 maggio 2008

Nucleare per tutti, democrazia per nessuno

Quanto paventato da molti osservatori si è ovviamente avverato, l'Italia imbocca a passi spediti la strada del nucleare. Ovvio a tutti che tutta la retorica di questi giorni abbia come unica funzione quella di convincere l'opinione pubblica che si tratti di un affare, o peggio di un "bisogno" del paese, come si usa dire in questi giorni. Ciò è ovviamente falso, i bisogni del paese sono certamente altri, ma il pensiero dominante è la "crescita a tutti i costi", come afferma Emma Marcegaglia, nel totale disinteresse delle tematiche ambientali, e questo desiderio prettamente politico guida direttamente le scelte in materia energetica.

Che la crescita infinita sia di per se una balla infinita non è difficile capirlo, bastano piccole semplici considerazioni. Che poi questa debba passare anche per il nucleare francamente mi pare eccessivo, specialmente quando è risaputo come la scelta nucleare sia una delle più costose scelte che esistano, al punto che se ne parla nel mondo solamente ora, dopo decenni di stasi, spinti da un petrolio che vola alle stelle, mentre fino a poco tempo fa pochi l'avrebbero presa in considerazione. La necessità che ha il nucleare di investire con costi astronomici che un privato non potrebbe mai sostenere, unito ad un ritorno dell'investimento che dura fino a mezzo secolo, non impressionano certo i governi, abituati come sono a declinare il mantra dello sviluppo a discapito del debito pubblico. L'impressione globale è che, di fronte ad una crisi petrolifera irreversibile di livello planetario così estesa, non è oggi il caso di fare troppo gli skizzinosi sugli approvvigionamenti energetici (come dice Tullio Regge).

Noi moderni e poveri Golia, ci apprestiamo a scagliare le pietre più grandi che abbiamo, incuranti se esse siano realmente efficaci oppure no. Questo è il colpo di coda dell'economia industriale morente, la crescita col botto, tracanniamoci pure in un sol sorso la poca energia che ci è rimasta e festeggiamo, così arriveremo alla meta ebbri e soddisfatti. Peccato che la meta si chiama in realtà "decrescita", e sarebbe assai meglio prepararci prima, anziché ostinarci a cementificare il mondo. Cosa centra la democrazia in tutto questo ? E' evidente, scelte imposte dall'alto come quelle che stiamo vivendo oggi generano un circolo vizioso che mira ad escludere sistematicamente il "volgo" dal processo decisionale, realizzando quella che con un certo neologismo oserei chiamare "democrazia autoritaria".

Leggete al proposito questa lettera scritta da Federico Valerio, che intende mostrare quali sono le reali spinte che agiscono dietro a questa rinascita mondiale del nucleare, a discapito di un modo nuovo e democratico di produrre e gestire l'energia che ci serve, la microgenerazione distribuita.

giovedì 22 maggio 2008

Quinta edizione a Firenze di Terra Futura

Torna a Firenze alla "Fortezza da Basso", dal 23 al 25 maggio Terra Futura, mostra-convegno internazionale sull'ambiente e la sostenibilità, strutturata per aree espositive. Gli argomenti trattati vanno dalle buone pratiche ambientali, economiche, sociali, fino ai rapporti con le pubbliche amministrazioni per promuovere attività etiche nel territorio. L'evento durerà tre giorni, con 550 fra espositori, associazioni e organizzazioni non profit, imprese eticamente orientate, enti locali e istituzioni, con oltre 200 incontri culturali, 850 relatori e 160 appuntamenti fra animazioni e laboratori. Da citare il convegno introduttivo dal titolo "Costruire alleanze per una terra futura". L'intero calendario di programmazione degli eventi potete trovarlo qui. Quest'anno, al contrario dell'anno precedente, come MIZ non riusciremo purtroppo a parteciparvi, invitiamo pertanto chi fra i pochi lettori di questo blog intendesse visitare la kermesse di inviarci qualche riga sulle cose più interessanti che saranno presentate quest'anno.

Neoliberismo all'italiana

Via l'ICI sulla prima casa ? ZAC! Bravo !!!
Detassazione degli straordinari ? ZAC! Bravissimo !!!

Ma è veramente così? Chi davvero ci guadagna ?
E chi ci perde in questo giochetto a somma zero che è l'economia italiana, perennemente in bilico fra tasse dello stato ed entrate dei comuni ?

http://www.mentecritica.net/soldi-soldi-soldi/il-bello-della-politica/ilbuonpeppe/4084/

Semmai vi interessasse saperlo, leggetelo nell'illuminante post di cui sopra!

mercoledì 21 maggio 2008

Cesena Blog intervista Paolo Marani del MIZ

Non senza una punta di edonistico compiacimento, per non dire malcelata superbia, informo che Cesena Blog mi ha inaspettatamente richiesto una breve intervista sul movimento MIZ e mi ha dedicato un post che potete trovare qui.

Da domani imboccherò la scala dell'umiltà di San Benedetto, che è pure il patrono degli ingegneri, promesso!

P.S. Lo ammetto, la foto pubblicata si riferisce a qualche anno fa, e soprattutto qualche chilo fa ;o)

martedì 20 maggio 2008

La scomparsa dei fatti

I fatti sono fatti. Ad esempio ...

Il deserto del Sahara è in Africa, e su questo non ci piove.
(in tutti i sensi)

lunedì 19 maggio 2008

Intifada, serata di incontro con il MIZ


Vi ricordo l'appuntamento di questo
giovedì 22 maggio
ore 21
all'Intifada
IL MIZ e il GAS "Dai-GAs-Malatesta"
si presentano alla città, aggiornano sulle loro attività e sullle motivazioni
che li legano nonchè sui progetti in cantiere.
Partecipate numerosi per dire la vostra, per aderire ai due gruppi,
per cambiare in meglio la vostra vita e la città in cui vivete!

Per info: Barbara 349.3207788

domenica 18 maggio 2008

Faenza per il porta a porta

Anche gli amici di Faenza sono molto attivi sul versante della promozione del sistema porta a porta, raccogliendo firme per una petizione analoga a quella già conclusa a Cesena e gestendo un blog molto interessante su questo argomento. Recentemente hanno anche inaugurato una Web TV di nome Fuori_Schermo in cui potrete trovare i video delle loro iniziative. Il primo contributo che propongono è la registrazione della serata di discussione sui rifiuti e sul porta a porta che si è svolta nel dicembre scorso alla sala Fellini di Faenza. Nella serata sono intervenuti, come ospiti autorevoli, la dottoressa Patrizia Gentilini e il sindaco di Forlimpopoli Paolo Zoffoli. Buona visione.

sabato 17 maggio 2008

A Misano Adriatico il convegno nazionale dei GAS

Nei giorni 17 e 18 maggio si terrà il prossimo convegno nazionale dei GAS (gruppi di acquisto solidale). Ubicato presso la "Casa per ferie S. Pellegrino" di Misano, vicino a Riccione, il convegno rientra all'interno dell'iniziativa "Convivio dei popoli" (www.conviviodeipopoli.org), organizzata ogni due anni dal Comune di Riccione e dalla Provincia di Rimini sui temi della pace.

Il GAS di Rimini (Rigas) si occuperà della parte logistica. Il programma prevede gruppi di lavoro su temi specifici il sabato e parte plenaria la domenica, non mancheranno le occasioni di incontro e festa. Sul sito www.retegas.org troverete via via gli aggiornamenti sul programma e le informazioni logistiche. Di seguito un breve elenco del programma delle due giornate.

8° CONVEGNO NAZIONALE DEI GAS
I GAS NELLA COSTRUZIONE DELLE ALTERNATIVE

Misano (Riccione), 17-18 maggio 2008

SABATO 17 MAGGIO

14.30 - Benvenuto e introduzione

15.00 - Gruppi di lavoro
Al momento sono previsti questi gruppi di lavoro:
- Energia
- Tessile
- Piccola Distribuzione Organizzata
- GAS e felicità
- Finanza etica
- Aspetti organizzativi
Più in basso trovate i riferimenti ed una descrizione per i gruppi di lavoro. Il gruppo si tiene nella misura in cui si trova almeno un coordinatore e ci sono un po' di persone interessate a partecipare.

18.30 - Oltre l'organizzazione (possibili anche incontri con produttori)

19.30 - Cena e festa


DOMENICA 18 MAGGIO

9.30 - Introduzione dei lavori
9.45 - Scenari futuri e modelli di organizzazione del consumo (Antonio Tricarico - Campagna Riforma Banca Mondiale, invitato Andrea De Stefano - Valori)
10.45 - Proposte e progetti dai gruppi di lavoro
12.45 - Conclusioni
13.00 - Pranzo
14.30 - Tempo a disposizione per incontri e approfondimenti (segnalate i gruppi che prevedono di incontrarsi per poterli inserire nel programma)


GRUPPI DI LAVORO

- Energia
A cura di GAS Energia

- Tessile
A cura di GAS tessile, silvia.serventi(chiocciola)gmail.com

- Piccola Distribuzione Organizzata
A cura di Giuseppe De Santis, da confermare

- GAS e felicità
A cura di Sara Didoni, saruz(chiocciola)livecom.it

- Finanza etica
A cura di Paolo de Toni, gas integrale Milano, paolo.de.toni(chiocciola)gmail.com

- Aspetti organizzativi
A cura di Vanna Niccolai del GAS di Calci, Enrico Santambrogio del GAS Viareggio e Paolo Menchini del GAS di Massa, asp.org(chiocciola)gas.ms.it
Il gruppo di lavoro intende mettere a confronto le esperienze dei singoli gruppi su ogni aspetto specifico della nostra vita associativa (es.: tesoreria, gestione del fresco, turnazione incarichi...) così da far emergere esperienze concrete che possano fungere da esempio e da stimolo per altre realtà. Appena pronto trasmetteremo un questionario utile a rilevare gli aspetti organizzativi dei GAS presenti sul territorio nazionale.


ASPETTI LOGISTICI DEL CONVEGNO
Il convegno si terrà presso la "Casa per ferie S. Pellegrino" di Misano Adriatico (Riccione) in via D'Azeglio 8, a pochi metri dalla spiaggia del mare Adriatico. Sarà possibile sia pernottare che mangiare presso la casa.
Per chi desidera pernottare in campeggio lo può fare al Camping Misano Adriatico che si trova a 300 metri dalla Casa San Pellegrino. Per informazioni e prenotazioni 0541.613502

venerdì 16 maggio 2008

Hera già pianifica per noi, ATO che farà ?

L’assemblea ATO del 13/05/08 ha opportunamente rinviato l’approvazione degli “accordi ponte” con HERA per il Sistema Idrico Integrato e per il Servizio Gestione Rifiuti, in questi accordi si sarebbero approvati, oltre agli aumenti tariffari, anche il Servizio che HERA doveva corrispondere, il rinvio era necessario per istituire un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e dei consumatori.

Questo rinvio è stato quanto mai opportuno per la partita “rifiuti”, si sarebbe infatti approvata la proposta di HERA per la revisione contrattuale nella gestione del servizio per il 2008 –2009 che prevede un mero potenziamento del sistema attuale, un forte aumento nella produzione rifiuti (+ 3,5% anno) non il linea con il piano regionale (+ 1%) e con il consuntivo della raccolta rifiuti 2007 che vede al contrario una lieve diminuzione almeno a Forlì.

Con l’approvazione di questa delibera, di raccolta “porta a porta” se ne sarebbe al massimo parlato nel 2010 con le future Amministrazioni.

Va precisato che per quanto riguarda gli incrementi tariffari la proposta di HERA non sarebbe stata probabilmente accettata, richiedendo un +8,3% per il 2008. Si fa notare che la stima della produzione non sarebbe stata rivista e che quindi le tariffe sarebbero state calcolate non sulla base del rifiuto raccolto ma su quello presunto, per cui i Cittadini di Forlì ad esempio avrebbero pagato anche per lo smaltimento di quasi 5000 tonnellate in più di rifiuto mai prodotto, inoltre della restituzione dei circa 380.000 euro per il 2007 dovute alla minor produzione che si è verificata non si è fatto alcun cenno (cit. Palmiro Capacci).

In tutta evidenza, HERA ha interesse nel rivedere al rialzo la stima di produzione dei rifiuti, in modo da strappare un incremento maggiore delle tariffe, indipendentemente se tale stima di aumento si verificherà o meno.

L’assemblea ATO ha deliberato inoltre di eseguire uno studio per un progetto di raccolta “Porta a Porta” nei Comuni di Forlì, Cesena, Meldola e Bertinoro, ovviamente non siamo più nella fase del “se si può fare e quanto costa” ma del “come fare” in concreto.

Finché non sarà terminato il progetto del pap deliberato, non deve essere possibile andare al rinnovo con Hera della convenzione per il triennio 2009-2011, il tempo c’è, lo studio si è annunciato e sarà pronto ai primi di Agosto, per cui bisognerà andare al più presto ad una revisione del contratto già in essere che termina nel 2008.

In sostanza, Hera vuole accelerare i tempi per mettere in cassaforte i suoi guadagni fino al 2011, dando per scontato che nessuna innovazione nella gestione dei rifiuti sarà accettata, anzi, meglio incrementare fin da subito la tariffa, dato che si presume che di rifiuto se ne produrrà molto di più.

Volete poi adesso farmi anche credere che Hera si impegnerà per attuare il porta a porta, che i rifiuti tenderebbe invece a farli diminuire anzichè aumentare ? ... Non esiste proprio!

giovedì 15 maggio 2008

Travaglio querela un giornalista di Repubblica

Marco travaglio, é risaputo, non fa che collezionare querele, quasi tutte vinte, salvo in quell'occasione in cui riuscì a spuntarla Cesare Previti, querela persa che ha appena finito di pagare. Ora però sembra che si sia spinto un po troppo in la, ed alcuni giornalisti fra cui d'Avanzo di Repubblica, hanno cominciato ad indagare sul suo passato, alla ricerca di qualche "falla". D'Avanzo credeva di averla trovata, citando una intercettazione telefonica nella quale Travaglio parlava con un ex Maresciallo di Palermo (che lavorava in procura antimafia), scopertosi poi persona ... poco raccomandabile. Come risposta, si è beccato una querela da Travaglio, dopo avere scritto a repubblica una lettera di fuoco in cui chiarisce la sua posizione. Tutta l'informazione italiana sta facendo quadrato su schifani e contro Marco Travaglio, reo di avere turbato il quieto vivere del governo uscendo nella trasmissione di Fabio Fazio con cose scritte da tanto tempo, cioè che il neo presidente del senato Schifani era in società con fior di Mafiosi. Per interderci, di quelli del clan Mandalà, che hanno aiutato il superlatitante Bernardo Provenzano ad andare all'estero in Francia per farsi operare alla prostata mentre era in cima alla lista dei ricercati da più di 20 anni. La verità diventa una opinione, i fatti cambiano pelle a seconda dell'opportunità politica del momento. Della serie... l'importante è non disturbare il manovratore!

mercoledì 14 maggio 2008

Redditi online per tutti

I dati fiscali del 2005 sui contribuenti italiani sono pubblici, pur essendo il sito (pagina web del ministero delle finanze) stato chiuso dall'autorità garante. Chiunque abbia un minimo di esperienza di reti P2P saprà come recuperarli senza difficoltà, anche se sembra addirittura che ora sia prefigurato come reato indicare esattamente come fare! Figuriamoci, nella più totale ignoranza di come funziona internet da parte dei nostri governanti si professa addirittura il reato di linkaggio, come se il reato fosse il dito e non cosa il dito indica.

Eppure la legge dice:

Art 69 DPR 660/1973

Pubblicazione degli elenchi dei contribuenti.

1. Il Ministro delle finanze dispone annualmente la pubblicazione degli elenchi dei contribuenti il cui reddito imponibile è stato accertato dagli uffici delle imposte dirette e di quelli sottoposti a controlli globali a sorteggio a norma delle vigenti disposizioni nell’ambito dell’attività di programmazione svolta dagli uffici nell’anno precedente.

Da un certo punto di vista, è un bene che il mondo politico, in gran parte estraneo alla rivoluzione digitale, si renda conto del potere di Internet e dell’onda di cambiamento indotta dalla Rete, che non è solo quantitativo, ma qualitativo. E’ il cosiddetto “salto di paradigma”, dovuto alla pervasività e alla simultaneità del mezzo, alla facilità di accesso, all’abbattimento dei confini e delle procedure. Quando nel 1973 è stata scritta questa legge (ancora in vigore), non si poteva certo supporre l'esistenza, trenta anni dopo, di uno strumento di comunicazione così potente e pervasivo come internet.

In Italia, il 40% dei professionisti e imprenditori dichiara meno di 15.000 euro all’anno. I contribuenti al di sopra dei 100.000 euro di reddito annuo sono solo l’1%. Così pochi che ciascuno di noi può pensare di conoscerli tutti. Il volume complessivo dell’evasione si può stimare intorno agli 80/90 miliardi di euro l’anno.

Chi evade le tasse, commette davvero un FURTO, mica solo chi scopiazza un film di scarsa qualità sul P2P, come vorrebbe farci credere la vecchia legge Urbani. Se mio malgrado sono testimone di una rapina in banca, forse dovrei dire di non avere visto niente solo per tutelare il buon nome ed il diritto alla privacy del ladro ??

Sono assolutamente per i dati pubblici in libera circolazione, lo vedo come una forma di trasparenza democratica. Al limite ritengo molto più interessante sapere quanto il contribuente paga di tasse, piuttosto che quanto reddito ha dichiarato. In Finlandia, paese certamente molto più democratico del nostro, per sapere il reddito del tuo vicino di casa basta inviare un sms.

martedì 13 maggio 2008

Puntata di EXIT sugli inceneritori


Quando ci si impegna, fare del buon giornalismo di inchiesta è possibile. La settimana scorsa (5 maggio) è apparsa su LA7 una puntata del format EXIT dedicata integralmente agli inceneritori e ai problemi della gestione dei rifiuti. Ilaria d'Amico mi ha davvero stupito, abituati come siamo a vedere in TV presentatori zerbino, completamente supini ed asserviti, attenti a non infastidire gli ospiti potenti. Vedere qualcuno che non solo fa domande (cosa inaudita), ma sembra addirittura prendere posizione nel dibattito, mi riempie di tenerezza.

Poi, i personaggi erano quello che sono... l'On. Altero Matteoli membro Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti (noto inceneritorista), l'On. Ermete Realacci Presidente onorario Lega Ambiente e responsabile comunicazione del Partito Democratico (altro noto inceneritorista), Walter Ganapini Assessore all'Ambiente Regione Campania, l'On. Tommaso Sodano Presidente Commissione Ambiente, il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, Daniele Fortini, amministratore delegato dell'A.S.I.A. (Azienda Servizi Igiene Ambientale) che si occupa della pulizia di Napoli, il dott. Federico Valerio Direttore del Dipartimento di Chimica Ambientale all’Istituto Tumori di Genova, vari assessori e sindaci di comuni minori, ed infine... Raffaella Pirini e Cinzia Pasi dell'associazione clan-destino di Forlì (che purtroppo non hanno avuto parola).

L'inchiesta racconta come vengono smaltiti i rifiuti su tutto il territorio nazionale. In Italia, infatti, sembra che la soluzione definitiva per gestire il ciclo dei rifiuti sia la costruzione di nuovi termovalorizzatori, una sorta di "male necessario" al quale non si può non ricorrere. Come funzionano questi impianti, difesi sia dalla maggioranza che dall'opposizione? Che impatto hanno sul territorio, ma soprattutto: fanno male ai cittadini che ci abitano vicino oppure no? E poi: è proprio vero che si tratta di un "male necessario"? Non esistono alternative? Divisi tra chi sostiene che non c'è niente di male a fare business con i termovalorizzatori e le opinioni di chi vorrebbe fare della raccolta differenziata una vera alternativa, politici e scienziati si confrontano con le conclusioni dell'inchiesta e discutono con esponenti della società civile e dell'imprenditoria contrari alla gestione attuale del ciclo dei rifiuti.

Al solito, se ne esce con LegaAmbiente che è la più lontana di tutte dalle posizioni ambientaliste (è grazie a lei che è stato voluto l'inceneritore di Brescia), mentre Patrizia Gentilini intervistata da LA7 presenta il caso della ragazza di Forlì (residente vicino all'inceneritore) che ha visto suo figlio di una decina di anni ammalarsi di tumore alla prostata. Sarà un caso ?

Aggiornamento: Ci tengo a segnalare l'ottimo articolo di Stefano Montanari tratto dal suo blog sulla puntata di EXIT.

lunedì 12 maggio 2008

L'ambientalismo non è più di moda

Chi pensa che solo con l'arrivo del nuovo governo sia partita una crociata anti-ambientalista (grandi opere, ritorno al nucleare, negazione dei cambiamenti climatici) si sbaglia di grosso, siamo in perfetta continuità con il passato. Mi limito a segnalare come due negazionisti della (pen)ultima ora siano stati insigniti del premio Ambiente e Sviluppo 2006, istituito dal passato Ministero dell'ambiente con un volume dal titolo "le bugie degli ambientalisti" dove, tra le varie cose, sparavano a palle incatenate contro le bugie dei "verdi". A quanto pare, non molto convinti del loro agire, pensare o predicare, hanno ritenuto di premiare un libro (ed una associazione) che in pratica negava o confutava tutto quello per il cui riconoscimento si battono. La sistematica demolizione della eticità insita nella tutela dell'ambiente non è quindi roba di recente introduzione ma contestuale ed in continuità con una parte della sinistra che (pensando potesse portare voti) si è voluta separare dalle istanze ambientali calcando i toni del negazionismo, esattamente come sta facendo ora il governo di centro-destra. Non a caso sono tutti all'unisono contro il tanto vituperato "ambientalismo del no".

Ecco cosa scriveva Aurelio Peccei nel lontano 1984, appena prima della sua scomparsa:

La civilizzazione della quale siamo così orgogliosi, non solo idolizza l'uomo e lo esalta come padrone del mondo, se non dell'universo intero, ma anche perdona qualsiasi cosa che l'uomo faccia per asserire il suo primato e giustifica ogni mezzo per arrivare a questo fine. Sebbene teoricamente si affermi che l'uomo dovrebbe essere guidato da nobili principi basati su un corpo di virtù e valori spirituali, etici e morali, la nostra civilizzazione dominante ha delle basi così antropocentriche e centrate su se stessa che l'uomo ha in pratica la libertà di ignorare questi principi ogni volta che lo ritenga conveniente o che interferiscano con il suo immediato interesse o con l'adulazione del suo ego.

Peccei, Torinese, è stato un grande pensatore; lo ricordiamo come il fondatore del Club di Roma, nel 1968 e come l'origine dello studio noto in Italia come "I Limiti dello Sviluppo" pubblicato nel 1972. In sostanza, quello che Peccei ci dice è che non abbiamo un problema di risorse: abbiamo un problema di uso arrogante che facciamo delle risorse. Il comune sentire umano è talmente antropocentrico che chiuderà gli occhi anche di fronte all'evidenza del proprio fallimento ambientale, minimizzando volutamente i principi essenziali di sostenibilità, fino alle inevitabili conseguienze. Se Peccei ha avuto ragione lo scopriremo presto, nel frattempo l'arroganza dei negazionisti e dei fautori dell'aumento del PIL a tutti i costi è stata prevista con chirurgica e puntuale precisione. Per averne un illuminante esempio, basta considerare i toni sprezzanti con cui Franco Battaglia scrive i suoi irriverenti articoli.

Aggiornamento: Alessandro Ronchi segnala giustamente nei commenti che il premio in questione è stato consegnato poche settimane dopo le elezioni del 2006, pertanto il ministero reggente che ha proclamato i vincitori era quello del centro-destra. Se continuità amministrativa c'è mai stata nella denigrazione del movimento ecologista, ciò è accreditabile al governo berlusconiano e non al transitorio passaggio del ministero "verde" di Prodi e Pecorari, che in ogni caso non si è certo distinto per scelte coraggiose.

venerdì 9 maggio 2008

Current, la TV della rete fondata da AlGore

Il teatro Jovinelli di Roma era davvero strapieno giovedì scorso, in occasione dell'incontro con Al Gore in diretta su SkyTG24. All'ingresso durante la fila per gli accrediti abbiamo conosciuto il simpaticissimo Marco Montemagno di "reporter diffuso", esperto di internet e sempre sulla notizia per tutto quanto riguarda il mondo della rete. Abbiamo inoltre incredibilmente (ma neanche tanto) incontrato nuovamente alcuni dei personaggi che hanno presenziato pochi giorni prima al secondo convegno di Aspo Italia a Torino, come Debora Billi e Pietro Cambi. Il mondo dei blogger era comunque molto ben rappresentato, con persone che arrivavano da tutta Italia. Un breve video sull'evento con interviste sul campo potete trovarlo quì.

Tornando a Current, che cosa centra Al Gore in tutto questo ? L'ex vice presidente americano, nobel per la pace, che per poche centinaia di contestatissimi voti in florida non batteva Bush nelle elezioni del 2000, da lungo tempo si sta battendo per una politica incisiva sui cambiamenti climatici, come dimostra anche l'oscar ricevuto per il film documentario "An inconvenient trust". Nell'intervista al teatro Jovinelli, ha dichiarato che "la politica cambia troppo lentamente per poter risolvere la crisi climatica", il suo recente tentativo é pertanto il cercare un modo per innovare laddove le coscienze si formano, la Televisione.

Già nel 2005 era già nata in America Current TV, la cui particolarità consiste nell'avere in palinsesto almeno il 30% di video inviati direttamente dal popolo della rete in ogni parte del mondo. Il suo vanto è quello di garantire di essere libero e non asservito a nessun gruppo di potere o spalleggiare qualunque partito. Trattasi di una TV (cosa assai rara in italia) completamente indipendente e che vive soprattutto con il contributo spontaneo dei video-blogger, concepita "par dare respiro alla democrazia",utilizzando le parole di Al Gore. L'italia, é il primo paese di lingua non anglofona ad ospitare la versione italiana di Current, grazie al contratto stipulato con Rupert Murdoch (SKY, canale 130).

Ora, in italia la TV via satellite SKY conta poco più di quattro milioni di abbonati, con tutta l'offerta della programmazione esistente dubito che poco più di qualche migliaio di persone passino il proprio tempo su questo canale, in ogni caso dubito fortemente che questa "democratizzazione" della TV abbia un qualche effetto tangibile in Italia, dominata tuttora da una TV generalista obesa ed asservita completamente a logiche di potere e manipolazione ambientale sistematica dell'informazione. Comunque il tentativo è apprezzabile e speriamo davvero che abbia fortuna.

Al Gore cambia quindi strategia per fermare i cambiamenti climatici, puntando molto sui giovani, e cercando così di cambiare il mondo. Non più lezioni frontali con grafici e battute per spiegarci come le attività umane emettono gas che cambiano il clima, la sua azione si spinge da ora più in alto. Parla di democrazia, di restituire il potere di decidere ai cittadini, potere che si basa sull’informazione libera.

Per dimostrare come l'informazione, anche negli Stati Uniti, fosse manipolata, basta pensare (esempio citato da Gore) come persino ora, dopo sette anni dall'11 settembre, almeno un terzo (alcuni sostengono oltre la metà) degli americani sia ancora convinto che la mente dietro gli attacchi di Al Qaeda alle torri gemelle sia quella di Saddam Hussein. Il dittatore sanguinario non c'entrava assolutamente nulla, ma tanto bastò per scatenare una guerra (del petrolio) le cui conseguenze si stanno trascinando anche al presente.

L'informazione è davvero il nodo cruciale nel quale si gioca il futuro della democrazia, il fatto che abbia proprio scelto l'Italia la dice lunga, pur sapendo che da anni Freedom House afferma che siamo un paese semi libero per quanto riguarda la libertà di stampa e di informazione. Se avremo tempo e voglia proveremo anche noi a mandare su current TV qualche nostro breve contributo, ritengo però che parlare direttamente alla gente e fra la gente sia cosa molto più importante ed efficace che puntare sulla televisione, anche se sicuramente Berlusconi non sarà sicuramente d'accordo con questa analisi.

mercoledì 7 maggio 2008

Domani il MIZ incontrerà Al Gore a Roma

Ottenuti (non senza qualche difficoltà) gli accrediti per partecipare all'evento, domani 8 Maggio il MIZ, il giornale del passatore, il clan-destino, andranno a Roma per incontrare Al Gore, in rappresentanza dei blogger romagnoli che si occupano di sostenibilità e tutela dell'ambiente. L'intervento di Al Gore al teatro Jovinelli di Roma è nato in occasione del lancio del nuovo canale televisivo Current TV (visibile su Sky al canale 130). Si tratta di una TV ecologica di San Francisco, co-fondata da Al Gore stesso, che da internet approda sui network convenzionali europei tramite il canale satellitare. Nell'incontro si parlerà di giornalismo partecipativo, in riferimento soprattutto alle tematiche ambientali, pertanto grande attenzione sarà rivolta verso tutta la variegata comunità dei blogger, che avranno anche l'opportunità di rivolgere ad Al Gore alcune domande. Ci risentiremo nei prossimi giorni per un resoconto sull evento.

martedì 6 maggio 2008

Resoconto sul secondo convegno di ASPO Italia

Assistere ad un convegno tanto coinvolgente quanto interessante, come quello di ASPO Italia svoltosi a Torino il 3 Maggio scorso, è stata una vera esperienza rivelatrice. Luca Mercalli ha aperto il tavolo dei lavori con una sua breve introduzione, portando fin da subito ognuno di noi a pensare con una piccola ma furba domanda: "voi sapreste fare una stima di quanta energia elettrica consumate nella vostra casa ogni giorno" ?

Qualcuno ha alzato la mano sostenendo di si, sono convinto invece che la grande maggioranza di noi non ne avrà mai la più pallida idea, abituati come siamo a consumare risorse senza la minima preoccupazione, confondendole con il denaro con cui le paghiamo. Siamo autorizzati dal sistema ad esserne inconsapevoli, avendo pareggiando comunque il conto con i nostri soldi.

Gli ottimi interventi di Ugo Bardi, Piero Cambi, Massimo Ippolito, e tutti gli altri relatori, nascondono un filo comune che guida tutta la storia: "La superficialità con cui consumiamo deriva dall'abitudine consolidata ad avere sempre e comunque a disposizione energia concentrata ed illimitata, derivata dal Petrolio o dal gas naturale".

E' davvero così illimitata l'energia ? Sicuramente no, non serve un super esperto geologo per capire che in un mondo limitato lo sfruttamento di una risorsa limitata (come il petrolio ma vale anche per i minerali) parte da zero, si incrementa, e prima o poi torna allo zero, lentamente o velocemente non importa. Da qui il concetto assai intuitivo di "picco delle risorse".

Raggiungere il picco non significa in se stesso parlare di "declino", ma semplicemente di un punto di massimo in una curva che ha area finita, matematicamente rappresentabile con un qualche tipo di funzione logistica che assomiglia ad una campana. Raggiunta la cima, sappiamo che la disponibilità di risorsa via via estratta non terrà più il passo con la domanda (sempre crescente per definizione), pertanto il mercato dovrà necessariamente adeguarsi per farne gradualmente a meno.

L'economia reagisce attuando una "distruzione della domanda", come si fa ? Semplice, aumentandone continuamente il prezzo. Vi dice niente il petrolio che ha raggiunto i 120 euro al barile ? Tale prezzo crescerà per sempre, fino a quando non sarà più ne energeticamente ne economicamente conveniente continuare ad estrarre quel bene.

Ciò non vale solo per il petrolio, ma anche per il rame, il piombo, il mercurio, il litio, il fosforo, e un sacco di altri materiali che hanno già raggiunto o stanno raggiungendo il picco, e che assai difficilmente saranno sostituibili. Cosa significa tutto questo ? Semplicemente che viviamo in una illusione energivora, ed assai presto avremo un brusco o graduale risveglio. In ogni caso ci sarà una presa di coscenza che lo sviluppo ha un limite, come suggerito fin dal 1971 dal club di roma. Gente che allora veniva presa per visionaria, e che ora avrà la magra soddisfazione postuma di essere stata riconosciuta come profetica.

Tornando a casa dopo il convegno, la vista di tutte quelle auto sfreccianti in autostrada, le luci dei fari accese, le fabbriche in funzione, la febbrile attività in tutte le case, tutto mi rimandava ad un pensiero fisso: "qua siamo diventati tutti folli, me stesso incluso, possiamo solo sperare che duri ancora un po di più".

Interessante l'intervento di Euam Mearns, geologo scozzese, che ci ha illustrato cosa sta succedendo in termini di sfruttamento della risorsa gas naturale, la quale avrà ovviamente anche essa un picco probabilmente attorno al 2014. Attualmente stiamo estraendo come matti gas dai mari del nord europa e dalla Russia, entrambi i giacimenti giganti sono già avviati verso un declino irreversibile di produzione. Se aggiungiamo poi che la Russia dovrà dirottare molto del proprio gas per i propri usi interni e quindi nel tempo ridurrà le esportazioni, si capisce come siamo messi veramente male.

Facciamo nuovi rigassificatori ? Facciamo nuove pipeline ? Non servirà, perché non avremo modo di riempirli quanto vorremmo, però potrebbero essere utili più per minimizzare i rischi per la "sicurezza" degli approvvigionamenti che per la quantità di risorsa trasportata in se. Rigassificatori contro il rischio di guerre per le risorse, già il paragone che solo poco tempo fa mi sarebbe parso azzardato mi sembra ora pure un po inquietante.

Nel pomeriggio, il convegno ha cambiato di tono, passando dall'analisi dei problemi al delineare possibili soluzioni, con una tavola rotonda guidata dalla bravissima (e assai carina) Debora Billi, che ha interloquito con ospiti eccellenti. Fra tutti spiccava la signora Dalma Domeneghini, ex pubblicitaria pentita e coordinatrice della campagna "vado al minimo", la quale ha stigmatizzato il folle mondo pubblicitario legato alla manipolazione dei bisogni di consumo, argomento che conosce assai bene per averci lavorato professionalmente.

Davvero difficile essere esaustivi e citare tutti gli interventi, personalmente penso che mi associerò ad ASPO Italia per saperne di più. Ritengo che conoscere cosa ci aspetta davanti, senza perdere mai un razionale punto di vista scientifico, e soprattutto senza cedere a proclami moralistici e draconiane semplificazioni, sia una cosa nobile ed importante. Siamo l'unico animale che produce rifiuti ma siamo anche l'unico essere capace di pianificare il proprio futuro, e per farlo occorre conoscerlo e non tapparsi occhi e orecchie per negare l'evidenza di una crisi che solo in pochi non percepiscono come incombente.

lunedì 5 maggio 2008

Ancora sull'inceneritore di pollina a Santa Sofia!

Riporto un documento scritto di Palmiro Capacci, assessore all'ambiente di Forlì, che esprime in maniera esemplare cosa sta succedendo a Santa Sofia a proposito del nuovo inceneritore della pollina che si vorrebbe costruire, della serie come una risorsa riesce a diventare un problema. Scusate la lunghezza ma mi premeva riproporlo in forma integrale.


PROLOGO
Sono 20 anni che uno spettro si aggira per la Romagna, prima è apparso nel Cesenate ma i cittadini di quella terra e hanno avuto paura e l’hanno esorcizzato, poi, sarà per una qualche consonanza col nome, la sig.ra Marcegaglia l’ha evocato presso il proprio stabilimento posto fra Forlimpopoli e Forlì, ma siccome di qua da Mont Spaché non siamo più “pataca” dei nostri cugini cesenati, anche questa volta lo spettro è stato cacciato. Ora qualcuno deve aver pensato che ciò è aborrito dai “pianeggianti” può essere accettato dai “montanari “. A questo qualcuno bisogna spiegare che noi montanari (sto nella piana ma vado orgoglioso delle mie origini) “an senmiga atachè con e caveji ”. Parlo dello spettro dell’inceneritore della pollina.

PERCHE’ INCENERIRE LA POLLINA E’ IN SE UNA BESTEMMIA ECONOMICA ED AMBIENTALE?
Da che mondo è mondo il letame va riportato sul terreno, certo la pollina è un letame un po’ difficile, (è fuori discussione che il letame di bovino o cavallo sia meglio) puzza, in determinate condizione fa le mosche, prima di stenderlo va fatto maturare, però non sono problemi insormontabili, sinora si è fatto così, anzi da qualche tempo si fa anche meglio, c’erano più problemi una volta. Per anni ho assistito a convegni in cui, dati alla mano, si affermava che i nostri terreni si stanno "sterilendo", perché il contenuto di sostanza organica sta calando in modo preoccupante, ciò determina minor resa, impoverimento della qualità del prodotto, erosione, necessità di aggiungere in modo abbondante concimi chimici e maggior inquinamento della falda, perché viene meno quel filtro biologico che blocca i nitrati ed altre sostanze alla superficie. La situazione sta peggiorando. Ora la pollina oltre ad essere un fertilizzante è anche un emendante, che pur di non eccelse qualità, ha un effetto positivo sul terreno.

Ora, da quando gli inceneritori hanno le sovvenzioni, di tutto questo non ne sente parlare, verrebbe da pensare che sia la sovvenzione che crea l’esigenza, modificando le emergenze ambientali. Naturalmente non è così. Si dice che ora c’è una legge sui nitrati per cui è più problematico lo spandimento della pollina. Ma se lo spandimento è ben fatto va a sostituire lo spandimento dei concimi chimici composti anch’essi in prevalenza da nitrati, che per giunta sono anche più solubili e quindi meglio raggiungono la falda. Le prime falde di pianura in pochi anni si sono arricchite di nitrati con la comparsa dei concimi chimici, prima secoli di espandimenti di deiezioni sui campi non avevano mai creato questo problema.

Certo se facciamo un allevamento con 200.000 capi e stendiamo, magari anche in malo modo, tutta la pollina, su di un piccolo appezzamento di terreno, magari sabbioso, per il solo fatto che è comodo e vicino alle stalle si possono creare preoccupanti fenomeni di inquinamento delle falde sottostanti. E’ la concentrazione fa diventare negativo ciò che nella giusta concentrazione è positivo. Bruciando pollina si produce energia, che per giunta è rinnovabile, poiché i polli sono ciò che mangiano al netto di ciò che espellono e finché mangeranno espelleranno. Messa così il ragionamento è piuttosto tirato ma potrebbe anche andare, ma non è questo il punto, il punto è che il bilancio energetico non è positivo. Ma come!? Si dirà: ”brucio pollina ed ottengo energia elettrica, anche se questi impianti non hanno una gran resa attorno al 20% ed anche dovendo togliere il gasolio consumato dai camion per portarla da tutta la Romagna a S.Sofia, qualcosa rimarrà, poco ma sempre meglio di niente, e in definitiva è tutto petrolio che non vado a consumare”.

Questo conto è sbagliato, se brucio la pollina non la porterò più nel campo ed al suo posto dovrò mettere nitrati prodotti chimicamente, ora la produzione chimica di nitrati richiede una gran quantità di energia, molte volte maggiore di quella che andrò a ricavare dal mio inceneritore, pardon termovalorizzatore di pollina. Questo significa aumento complessivo della CO2. Tradotto in termini pratici, all’agricoltore con l’alto costo del petrolio sarà col tempo sempre più conveniente utilizzare pollina e non concimi chimici. Non meravigliatevi se chi oggi propone di bruciare pollina per ricavare energia risparmiando sull’acquisto del petrolio, domani vi proponesse di bruciare i mobili di casa per riscaldarsi perché cosi si risparmia nell’acquisto della legna.

L’IMPATTO AMBIENTALE LOCALE
Oltre all’impatto che definirei “generale”, bisogna esaminare l’impatto diretto sul territorio in cui è collocato. Ogni opera genera un impatto sul territorio, a cominciare da quello circostante, non necessariamente è un impatto negativo, sia perché può essere in sé positivo, sia perché pur essendo in sé negativo va a sostituire impatti maggiormente negativi. Da quanto sopra esposto un inceneritore di pollina non rientra in nessuno di questi due casi, è un impianto che ha un impatto negativo in senso assoluto e relativo. Quanto negativo dipende poi da molti fattori, per dare una risposta precisa bisogna esaminare ed approfondire il progetto, tuttavia vi sono alcune situazioni che possiamo già valutare.

L’IMPIANTO
Pur essendo tutti impattanti, non tutti gli impianti sono eguali, può essere un forno a griglia o a letto fluido oppure a pirolisi (gassificazione), ciò che tuttavia fa gran parte della differenza sono i sistemi di depurazione dei fumi, che possono essere più o meno efficienti. Ho ben pochi elementi sull’impianto che s’intende costruire ma dubito che un impianto di pollina possa avere una depurazione spinta dei fumi, tanto per fare un paragone pari ai livelli istallati nel nuovo inceneritore di rifiuti urbani costruito a Forlì. Nonostante i contributi elargiti, questa attività non ha ampi margini di profitto, quindi per mantenere la redditività dell’impianto questi non potrà essere molto avanzato e quindi costoso.

A differenza dei rifiuti in cui il maggior costo può essere “scaricato” sulle tariffe pagate dai cittadini, i quali una volta impostato il sistema non hanno alternative, questo impianto non può scaricare più di tanto i costi sull’allevatore, perché una alternativa l’hanno: tornare allo spandimento a meno che non abbiano fatto contratti troppo vincolanti. Se si accetta questo ragionamento è del tutto secondario chiedersi quanto l’impianto possa inquinare e nuocere alla salute, perché già è evidente che non vada costruito, comunque affrontiamo anche questi aspetti.

IL COMBUSTIBILE (la pollina)
Più il combustibile è omogeneo meglio si calibra la combustione, quindi il rendimento termico e la qualità dei fumi, la pollina (in prevalenza lettiera di polli o tacchino ma suppongo anche deiezioni disidratate di ovaiole) è, tuttavia, un combustibile pessimo, se non altro per la grande quantità di azoto ammoniacale che contiene, questi con la combustione si trasforma in Ossido di Azoto che esce coi fumi e quindi si trasforma in Acido Nitrico che ricade al suolo. Naturalmente l’azoto non è l’unico inquinante, ma mi sembra il più rilevante, insieme alle polveri.

LA COLLOCAZIONE
La collocazione dell’ impianto è importante, per gli effetti dell’inquinamento ma anche per la sua resa termica. Se un impianto che produce calore può essere messo in prossimità di un centro abitato si potrebbe pensare di utilizzarlo non solo per produrre energia elettrica, ma anche per utilizzarne il calore di risulta per riscaldare gli edifici (teleriscaldamento), ma non è certamente il caso di questo impianto perché troppo impattante. Bisognerebbe quindi collocarlo lontano da luoghi abitati.

Nel caso in specie si parla di collocarlo in località Macallè, dove si trova l’attuale impianto dell’ AGROFERIL, la collocazione è quanto mai infelice, per chi abita a Santa Sofia non c’è bisogno di spiegarlo perché già oggi questo centro abitato è lambito dagli odori che inevitabilmente verso sera scendono a valle, l’inceneritore avrà un raggio d’azione più ampio, certamente anche i Galeatesi ne saranno coinvolti in quanto, specialmente nelle ore notturne, i fumi tenderanno a scendere a valle e si incanaleranno lungo il Bidente.

Ricordiamoci che il 90% dei problemi che ha avuto L’AGROFERIL sono stati dovuto alla sua disgraziata collocazione, pensare di mettere lì l’inceneritore è puro sadismo. (Se l’impianto sarà gestito dall’AGROFERTIL penso che perlomeno debba cambiare nome perché nulla di agro e di fertil vi sarà più in questa attività.)

VIABILITA’
50.000 tonnellate a Macallè bisogna portarcele, provenendo anche da lontano. Ho letto che faranno una nuova strada fino alla SS 310 del Bidente, è sempre quella che dovevano costruire quando impiantarono l’AGROFERTIL, allora doveva essere fatta e non fu fatta. Ma questa nuova strada sarà di pochi chilometri il resto del traffico insisterà sulla Bidentina, forse qualcuno dal carnaio, i camion passeranno in mezzo a tutti i paesi, quando passeranno i cittadini non avranno bisogno di vederli se ne accorgeranno per la traccia olfattiva.

QUALI PROSPETTIVE ALTERNATIVE
Per la verità il sistema attuale di smaltimento della pollina regge e funziona, ciò non toglie che ci sia necessità di migliorarlo. Ho parlato degli effetti positivi della collocazione della pollina sul terreno, ma ne ho parlato con toni problematici, questo tipo di letame, come già detto, se sparso male, nelle dosi sbagliate e senza una preventiva stabilizzazione può determinare inconvenienti, alle colture (allettamento, infestanti), può inquinare le falde in pianura e a corsi d’acqua e sorgenti in collina, genera odori e può essere causa di proliferazioni di mosche.

L’impianto attuale dell’ AGROFERTIL è stata una risposta a questa esigenza, purtroppo è stato collocato in un posto disgraziato ed ha avuto diversi problemi gestionali e funzionali, per cui si verificava la discesa del puzzo verso il fondo valle, se fosse sorto in una diversa collocazione credo che il bilancio sarebbe stato ampiamente positivo, il prodotto realizzato con la pollina è di buona qualità e ben commercializzato, non è forse un eccezionale emendante agricolo ma è certamente un ottimo concime.

Un elemento cui fare attenzione quando si va pianificare sono anche le dimensioni degli impianti, non mi riferisco all’ inceneritore ma a tutti gli impianti in genere, se è vero che bisogna tener conto che il sistema produttivo attuale tende a concentrare la produzione e questo è quello che è successo negli allevamenti avicoli, bisogna tuttavia contrastare il gigantismo che esaspera i problemi e l’impatto. Non affronto tutta la questione dell’ impatto paesaggistico, economico e sociale che indubbiamente è rilevante.

LA PROPOSTA
Nella nostra Regione abbiamo terreni che si stanno impoverendo di sostanza organica la quale viene tolta dai campi e va a finire nei rifiuti urbani e speciali, o prendono la strada delle fogne per poi concentrarsi nei fanghi dei depuratori. La sostanza organica sottratta al terreno generalmente va a finire in discarica o a un inceneritore determinando comunque inquinamento, occorre mettere in atto un meccanismo per riportala sul suolo, per fare ciò è naturalmente necessario che non sia contaminata da sostanze indesiderate (magari mescolate ad arte per smaltirle in modo improprio).

La strada per arrivare a ciò è quella di un forte incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, deve essere una raccolta differenziata di qualità, nel caso in specie parlo della raccolta differenziata dell’umido che nella nostra provincia è a livelli ancora bassi (3,7 % del totale cui si aggiunge un 4,1di vegetali) ma che dovrà crescere velocemente. Altro punto su cui bisogna tornare a riflettere sono i fanghi dei depuratori. Comprendo che oggi non è facile, la questione è stata rimossa a seguito della vicenda “fangopoli” che non si è ancora chiusa.

Questi fanghi organici, tornavano sul terreno a condizioni che rispettassero determinati limiti di qualità, poi con “fangopoli” è scaturita l’inchiesta che ha portato all’accusa per lo spandimento di alcune partite di fanghi che non rispettavano i limiti di qualità imposti dalla legge. Da allora, questi fanghi prendono la strada della discarica o eventualmente degli inceneritori, con un aggravio ulteriore per le tariffe di alcuni milioni di euro. I soggetti interessati sono quasi tutti contenti di questa soluzione, HERA non deve più impazzire ad organizzare lo spandimento e a controllare la qualità dei fanghi ne a controllore cosa si scarica in fogna e non corre più rischi che una partita non sia più a norma, e in conclusione ha solo rifiuti in più da gestire e per chi ha come mission gestire rifiuti non è certamente un dramma, tanto più che i costi sono scaricati sulle tariffe.

Aggiungiamo poi come questa soluzione è richiesta da una certa vulgata pseudo-ambientalista ed è largamente condivisa dalla opinione pubblica spaventata da traffici illeciti sui fanghi. In conclusione i fanghi essendo brutti, sporchi, neri ed anche un po’ puzzolenti sono in se la rappresentazione del male, per questo l’importante è allontanarli in discarica o ad un inceneritore (occhio non vede inquinamento non nuoce). Certo questo allontanamento determina un aggravio nelle bollette ma il fenomeno causa effetto non è evidente e nessuno lo mette in rilievo. Credo che questi fanghi adeguatamente controllati nei requisiti di qualità ed adeguatamente trattati debbano ritornare sul terreno, non certamente tal quali ma previa una azione di compostaggio con la restante frazione organica proveniente dai rifiuti.

Il compost ottenuto, se tutti i passaggi sono stati corretti, sarà un ottimo emendate per i terreni agricoli, restituirà ai terreni carbonio. Il compost è un ottimo emendate ma ha uno scarso potere concimante, qui rientra in gioco la pollina che ha caratteristiche opposte per cui andrebbe ad integrarsi perfettamente. In conclusione credo che vada costruito un sistema che integra tutti questi materiali organici il risultato sarebbe un prodotto veramente ottimo per l’agricoltura e ridurremmo gli impatti ambientati determinati da discariche ed inceneritori, ottenendo peraltro un beneficio economico,. Credo che diversamente ed in modo specifico vada affrontato il discorso sulle biomasse.

Forlì,12.04.08
Palmiro Capacci

domenica 4 maggio 2008

Guadagni super per Hera, ma la differenziata non si fa

Riportiamo una dichiarazione integrale di Stefano Angeli, consigliere comunale dei gruppi della libertà-Pdl di Cesena.
Con un certo orgoglio Hera ha annunciato in questi giorni guadagni record, dividendi da urlo, affari d’oro, ed in effetti questa è la vera missione di questa società creata appositamente dagli ex DS emiliano romagnoli, che certo di affari se ne intendono. Sono i dividendi di Hera oggi la vera priorità delle nostre amministrazioni di sinistra e tutto deve ruotare attorno a questo ed esserne funzionale. Per questo ci si oppone e si bocciano in consiglio comunale le proposte di fare la raccolta differenziata porta a porta, nonostante tutti siano (a parole) d’accordo che sia questo il miglior sistema per ridurre l’impatto dei rifiuti sull’ambiente e sulla salute. Sempre per questo motivo, i dividendi, i nostri sindaci di sinistra accettano che Hera faccia pagare ai cittadini l’acqua di Ridracoli, ma dia loro da bere quella dei vecchi ed inquinati pozzi di falda. Anche in questo caso l’acqua di Ridracoli sarebbe più buona e salutare, non provocherebbe la subsidenza e costerebbe alla collettività meno energia sprecata per pomparla e depurarla, ma ad Hera costerebbe un po di più, dato che deve comprarla da Romagna Acque, e quindi i famosi dividendi record potrebbero essere messi in discussione. Sempre per questo motivo le amministrazioni acconsentono che Hera, col teleriscaldamento, venda ai cittadini acqua calda, prodotto di scarto della produzione d’energia elettrica, ad un prezzo come se fosse gas. Il centrosinistra nostrano quindi si schiera, Pd in testa, a difesa totale del dividendo, anche a costo d’andare contro gli interessi dei cittadini e addirittura di fare brutte figure come quella sul voto in consiglio comunale a Cesena contro la differenziata porta a porta, dopo che a parole l’avevano sostenuta tutti. Sia chiaro un liberale come me non è contrario al profitto di una azienda, il dividendo sarebbe un obiettivo logico ed accettabile per una azienda privata in regime di libero mercato, ma Hera è un’azienda a maggioranza pubblica, nata dalla fusione di aziende municipalizzate ed in regime di monopolio assoluto, una azienda che eroga per conto delle pubbliche amministrazioni servizi essenziali e dove i dirigenti ed i consigli d’amministrazione sono nominati dai partiti che governano la regione, con un sistema rigidissimo di spartizione. Per questo non è politicamente accettabile che ad Hera vadano i dividendi record mentre ai cittadini vanno servizi sempre meno efficienti e super bollettoni da pagare, con la totale compiacenza dei nostri sindaci.

Che dire, certamente si tratta di un analisi lucida e spietata, che va direttamente al punto della questione, gli interessi economici di Hera sono sempre prevalenti rispetto ad ogni altra logica, tanto vale che Hera fosse stata privatizzata al 100% in modo da evitare un inquinamento così persistente quanto inossidabile della gestione pubblica nei piccoli comuni.