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lunedì 2 novembre 2009

Acqua pubblica o privata? domani si decide.

Il decreto legge 135/09 approderà in aula al Senato il 03 Novembre per la conversione definitiva in legge. Tale provvedimento, se convertito, sottrarrà di fatto ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, per consegnarlo, a partire dal 2011 agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati. Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione così completa potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

Riportiamo sotto il testo integrale di una lettera inviata ai senatori promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua:

Gentile Senatore/Senatrice,

ci permettiamo di scriverLe come aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, una rete associativa cui aderiscono più di settanta organizzazioni nazionali e più di mille comitati territoriali, accomunati dalla consapevolezza dell’importanza dell’acqua come bene comune e diritto umano universale, dalla necessità di una sua salvaguardia per l’ambiente e per le future generazioni, dalla determinazione per una gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici. A tal proposito, Le ricordiamo che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha deposito nel luglio 2007, una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua supportata da 406.626 firme di cittadini.

Il recente Art. 15 del D.L. 135 - che ha modificato l’Art. 23bis L. 133/08 - muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali, prevedendo l’obbligo di affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%. Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.

Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, della conclusione dell’esame del D.L. 135/09 presso la Commissione Affari Costituzionali e in previsione della discussione in Aula al Senato di tale provvedimento,

chiediamo ai Senatori

- di esprimersi per il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua;

- di sostenere gli emendamenti finalizzati ad escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica;

- di sostenere, nel corso del dibattito in Assemblea al Senato, le proposte avanzate dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Siamo certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente richiesta e restiamo in attesa, anche tramite la Segreteria Operativa del Forum dei Movimenti per l’Acqua di conoscere le Sue decisioni.

Cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali auguri di buon lavoro.

Per riscontro e contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

Fonte: Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

giovedì 14 maggio 2009

Cambiamenti climatici cancellati per legge

In totale controtendenza rispetto ai paesi occidentali più avanzati, è passata al senato della repubblica italiana una mozione che nega esplicitamente il coinvolgimento dell'uomo nei cambiamenti climatici.

Il documento, è stato firmato da "eminenti e illustri" scienziati del PdL, come il condannato per favoreggiamento mafioso Marcello dell'Utri, il cacciatore Franco Orsi (suo l'indecente ddl sulla caccia) , l'avvocato condannato Nania, la assenteista cronica Adriana Poli Bortone, più una trentina di altri luminari.

In sostanza, dopo accurate indagini si contesta:

... l’attribuzione della responsabilità del riscaldamento globale in atto da circa un secolo nell’atmosfera terrestre all’emissione dei gas serra antropogenici (e tra questi soprattutto all’anidride carbonica prodotta dall’uso dei combustibili fossili)

Incredibilmente si confondono le previsioni sul clima con i cambiamenti climatici, che non sono previsioni ma scenari con ampio margine di errore, sostenendo:

per sottolineare in merito come le previsioni climatologiche a lungo termine, attualmente effettuabili nei migliori centri di ricerca del mondo, siano ben lontane dall’essere affidabili, non essendo ancora sufficientemente conosciuti gli effetti climatici dovuti ad importanti elementi della fisica terrestre ...

Insomma, tutto quadra con il tentativo della Prestigiacomo di boicottare le direttive europee sul pacchetto clima, che a parere del governo italiano affosserebbero l'economia nazionale caricandola di spese insostenibili:

... piuttosto che avviare un costosissimo e probabilmente velleitario sforzo di mitigazione del riscaldamento globale in atto, più proficuo potrebbe essere destinare le risorse disponibili, inevitabilmente limitate, all’adattamento a tale riscaldamento e alla promozione di interventi sul territorio finalizzati all'efficienza energetica .... per sottolineare che gli obiettivi intermedi e le relative sanzioni introdotte dal cosiddetto Protocollo di Kyoto e dal cosiddetto Accordo 20-20-20 si muovono in antitesi alla dinamica degli investimenti in ricerca

Come dire, secondo me non si scalda, ma se si scalda spendiamo i soldi in frigoriferi e in palafitte per le coste sommerse. E' il solito sistema all'Italiana, se per risolvere un problema occorrono interventi dolorosi, meglio impegnarsi per negare l'esistenza del problema, oppure aspettare il periodo emergenziale. (Vi ricorda niente di recentemente accaduto in Abruzzo?)

Ora che per legge si sono negati i cambiamenti climatici, aspettiamo una mozione per negare l'evoluzionismo di Darwin, oppure magari una proposta di legge per deliberare che la crisi non esiste più.

Leggete il
documento del senato sui cambiamenti climatici.

Fonte: ecoblog.it