martedì 3 luglio 2007

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire

Normalmente non scriviamo sul blog articoli dopo avere visitato un consiglio di quartiere, questa volta tuttavia facciamo una eccezione, allo scopo di sfatare speriamo definitivamente un mito che sembra ottenebrare la mente di chi, democraticamente, si oppone alla raccolta differenziata spinta senza ascoltare ragioni di sorta. Siamo stati ieri ospiti al consiglio del quartiere Cervese Nord di Cesena. Cordialmente ci hanno lasciato ampio spazio per illustrare le motivazioni del MIZ riguardo alla necessità di aderire alla nostra petizione ed avviare una sperimentazione sul territorio della raccolta differenziata. Tipicamente iniziamo il dibattito illustrando gli innumerevoli vantaggi ambientali, l'allungamento del ciclo di vita delle discariche, la minor necessità di ricorrere all'incenerimento, i vantaggi occupazionali, i vantaggi in termini di crescita della coscienza civica delle persone, i vantaggi energetici, i vantaggi di comodità e praticità per il cittadino, nonchè i vantaggi sui costi che il cittadino ne potrebbe trarre adottando un percorso che lo porta verso una tariffa "puntuale". Invariabilmente, così come in verità in tanti altri quartieri abbiamo riscontrato, dopo averci diligentemente ascoltati, la risposta è sempre quella:
"Lodevole iniziativa, ma costa troppo per il cittadino che non vorrà sostenerla perchè non possiamo chiedergli ulteriori sacrifici e fargli spendere di più di quanto già sta facendo ora".

Ovviamente presentiamo i tanti studi di cui siamo in possesso, i quali evidenziano come il trend attuale sia quello di avere, nel profilo dei costi, una sempre maggiore quota di contributo data dalle tasse di conferimento in discarica, pertanto una differenziazione spinta, al di la di quanto percepito vendendo il materiale raccolto, è conveniente anche e soprattutto per il cittadino dato che solo una minima parte sul totale verrà smaltita in discarica con i costi relativi. La convenienza parte quasi da subito, appena ammortizzato l'investimento iniziale, non parliamo poi della possibilità di premiare i cittadini virtuosi adottando una politica di tariffazione puntuale. Niente da fare, appena gli amministratori riprendono la parola ribadiscono, dimostrando di non avere nemmeno ascoltato quanto appena affermato, che secondo loro:
"I costi sono insostenibili, abbiamo incontrato hera che ci ha spiegato bla bla bla"

Davvero credo che non ci sia peggior sordo di chi non vuole sentire, pensavate cari amministratori che hera vi dicesse altrimenti ? Fermarsi a ragionare sui dati anzichè sotto la spinta dei proclami è realmente cosa così aliena per chi è tenuto ad offrire un servizio per il cittadino ed adoperarsi per la cosa pubblica ? Se mai ci fosse bisogno di ulteriori conferme, leggete attentamente il grafico in cima al post, il quale mostra la correlazione (dati Piemonte 2004) fra le spese di conferimento in discarica e la tariffa applicata al cittadino. La relazione frutto di una estrapolatzione lineare evidenzia che, più aumenta la percentuale di raccolta differenziata, più il punto di pareggio (stessi costi per i cassonetti stradali e per la PaP) si sposta verso costi di smaltimento in discarica più bassi. Pertanto, con una raccolta domiciliare spinta, le tariffe diventano convenienti (al netto della tariffa puntuale) quando i costi di conferimento in discarica raggiungono i 100€/Kg. Ciò che si offre è una seria ipoteca sul futuro dell'andamento dei costi, i quali saranno inferiori rispetto al non agire, qualora i costi in discarica saranno destinati ad aumentare. E lo faranno, anzi lo stanno già facendo! A lucca ad esempio, il costo medio è maggiore di 130€, in Emilia Romagna (slide 12) il costo medio è di 112€. Credo non esistano più molti dubbi nell'affermare che quello dei costi non è davvero più un problema, e che l'adozione di un sistema di raccolta domiciliare possa portare un beneficio reale al cittadino anche su questo versante.

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