lunedì 15 ottobre 2007

Un articolo per il "Blog Action Day"

Oggi in data 15 ottobre è stata proclamata la giornata mondiale del blog action day, tutti i bloggers sono invitati a focalizzare la loro attenzione verso il tema dell'ambiente e dare risalto alle notizie che sempre più stanno portando i temi dell'ecologia e della sostenibilità ambientale al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica. Talvolta troppo poche volte ci rendiamo conto, come genere umano, del fatto di abitare in un pianeta fragile, soprattutto assai poco ci ricordiamo come questo bistrattato pianeta che sostiene la nostra vita sia l'unico che abbiamo. Nonostante si discuta costantemente e con toni allarmistici di guerre, ingiustizie, interessi lesi, disoccupazione, conflitti sociali ... ma siamo davvero sicuri di non fare la parte di quelli che si lamentano della polvere sul tappeto mentre la casa brucia ?? La realtà purtroppo è sotto gli occhi di tutti (almeno di quelli che la vogliono intendere), nel 2025 saremo 8 miliardi di individui, se per allora tutti riuscissero a raggiungere uno stile di vita paragonabile a quello che abbiamo ora negli stati uniti servirebbero 6 pianeta terra per ricavarne le risorse necessarie. Se invece, sempre nel 2025, si continuerà (come è invero assai probabile) ad avere la solita piccola parte del genere umano (pari al 5%) che consuma più del 30% delle risorse totali, lasciando il rimanente in una situazione intollerabile di povertà, di pianeti terra ne serviranno soltanto 2. Peccato però che ne avremo solamente 1! Stiamo passando inesorabilmente dalla civiltà dei diritti alla civiltà dei bisogni, ciò che dovrebbe essere considerato un diritto fondamentale dell'individuo (accesso all'acqua, al cibo, alla salute, all'integrità fisica e culturale) si riduce ad un bisogno che deve solo cercare di essere soddisfatto, cioè accessibile solo per chi può "pagarselo", non certo per diritto alla nascita. Così, ecco spiegato il via alla privatizzazione dell'acqua, il benestare allo smembramento del territorio per venderlo al migliore offerente, tutte pratiche che inquadrano l'ambiente come mera voce economica fra le tante, non come fondamentale entità da tutelare. Occorre ritornare ad una gestione pubblica dello sfruttamento delle risorse del pianeta. La corrente cultura capitalistica universale ci insegna che l'economia di mercato rappresenta la maniera più efficace per massimizzare il principio dell'utilità individuale: Produrre di più per poi comprare e meritare così di avere quello di cui necessitiamo. Andiamolo a dire ai 3,5 miliardi di cinesi e indiani che aspirano al nostro modello di sviluppo. Dopo il v-day di beppe grillo verso la classe politica italiana, ci dobbiamo forse aspettare assai prima di quanto non si creda il v-day della natura contro il genere umano, colpevole di totale ottusità e gestione scellerata dell'ambiente.

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