venerdì 9 maggio 2008

Current, la TV della rete fondata da AlGore

Il teatro Jovinelli di Roma era davvero strapieno giovedì scorso, in occasione dell'incontro con Al Gore in diretta su SkyTG24. All'ingresso durante la fila per gli accrediti abbiamo conosciuto il simpaticissimo Marco Montemagno di "reporter diffuso", esperto di internet e sempre sulla notizia per tutto quanto riguarda il mondo della rete. Abbiamo inoltre incredibilmente (ma neanche tanto) incontrato nuovamente alcuni dei personaggi che hanno presenziato pochi giorni prima al secondo convegno di Aspo Italia a Torino, come Debora Billi e Pietro Cambi. Il mondo dei blogger era comunque molto ben rappresentato, con persone che arrivavano da tutta Italia. Un breve video sull'evento con interviste sul campo potete trovarlo quì.

Tornando a Current, che cosa centra Al Gore in tutto questo ? L'ex vice presidente americano, nobel per la pace, che per poche centinaia di contestatissimi voti in florida non batteva Bush nelle elezioni del 2000, da lungo tempo si sta battendo per una politica incisiva sui cambiamenti climatici, come dimostra anche l'oscar ricevuto per il film documentario "An inconvenient trust". Nell'intervista al teatro Jovinelli, ha dichiarato che "la politica cambia troppo lentamente per poter risolvere la crisi climatica", il suo recente tentativo é pertanto il cercare un modo per innovare laddove le coscienze si formano, la Televisione.

Già nel 2005 era già nata in America Current TV, la cui particolarità consiste nell'avere in palinsesto almeno il 30% di video inviati direttamente dal popolo della rete in ogni parte del mondo. Il suo vanto è quello di garantire di essere libero e non asservito a nessun gruppo di potere o spalleggiare qualunque partito. Trattasi di una TV (cosa assai rara in italia) completamente indipendente e che vive soprattutto con il contributo spontaneo dei video-blogger, concepita "par dare respiro alla democrazia",utilizzando le parole di Al Gore. L'italia, é il primo paese di lingua non anglofona ad ospitare la versione italiana di Current, grazie al contratto stipulato con Rupert Murdoch (SKY, canale 130).

Ora, in italia la TV via satellite SKY conta poco più di quattro milioni di abbonati, con tutta l'offerta della programmazione esistente dubito che poco più di qualche migliaio di persone passino il proprio tempo su questo canale, in ogni caso dubito fortemente che questa "democratizzazione" della TV abbia un qualche effetto tangibile in Italia, dominata tuttora da una TV generalista obesa ed asservita completamente a logiche di potere e manipolazione ambientale sistematica dell'informazione. Comunque il tentativo è apprezzabile e speriamo davvero che abbia fortuna.

Al Gore cambia quindi strategia per fermare i cambiamenti climatici, puntando molto sui giovani, e cercando così di cambiare il mondo. Non più lezioni frontali con grafici e battute per spiegarci come le attività umane emettono gas che cambiano il clima, la sua azione si spinge da ora più in alto. Parla di democrazia, di restituire il potere di decidere ai cittadini, potere che si basa sull’informazione libera.

Per dimostrare come l'informazione, anche negli Stati Uniti, fosse manipolata, basta pensare (esempio citato da Gore) come persino ora, dopo sette anni dall'11 settembre, almeno un terzo (alcuni sostengono oltre la metà) degli americani sia ancora convinto che la mente dietro gli attacchi di Al Qaeda alle torri gemelle sia quella di Saddam Hussein. Il dittatore sanguinario non c'entrava assolutamente nulla, ma tanto bastò per scatenare una guerra (del petrolio) le cui conseguenze si stanno trascinando anche al presente.

L'informazione è davvero il nodo cruciale nel quale si gioca il futuro della democrazia, il fatto che abbia proprio scelto l'Italia la dice lunga, pur sapendo che da anni Freedom House afferma che siamo un paese semi libero per quanto riguarda la libertà di stampa e di informazione. Se avremo tempo e voglia proveremo anche noi a mandare su current TV qualche nostro breve contributo, ritengo però che parlare direttamente alla gente e fra la gente sia cosa molto più importante ed efficace che puntare sulla televisione, anche se sicuramente Berlusconi non sarà sicuramente d'accordo con questa analisi.

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