venerdì 12 agosto 2011

Il sindaco Cenname ci riprova con la raccolta differenziata


Ne avevamo già parlato parecchi mesi fa citando la tragicomica vicenda di Vincenzo Cenname, sindaco del piccolo comune campano di Camigliano in provincia di Caserta. Il comune è noto alle cronache per essere stato commissariato a causa del risultato troppo buono in termini di raccolta differenziata.

In sintesi, la provincia imponeva di applicare sul tutto il territorio un metodo di raccolta differenziata uniforme ma inefficiente, mentre il sindaco si era "impuntato" con la raccolta Porta a Porta, conseguendo risultati sbalorditivi vicini al 70% di RD.

L'affronto era troppo grave perché il sindaco rimanesse al suo posto, infatti è stato cacciato e la sua giunta sciolta, ma non avevano fatto i conti con gli elettori, che evidentemente non hanno gradito il gesto rieleggendolo rapidamente e in modo plebiscitario.

Ora, Vincenzo Cenname ci riprova con la raccolta differenziata, con l'obiettivo questa volta dell'80%, promuovendo al contempo un ricorso al TAR e alla corte costituzionale per dichiarare incostituzionale una legge che vincola i comuni ad agire secondo i dettami (sbagliati) della provincia. Nel frattempo introduce i pannolini lavabili, l'illuminazione pubblica a risparmio energetico e le case dell'acqua per ridurre il consumo di bottiglie di plastica. Oggi Vincenzo Cenname fa parte del direttivo dell'associazione dei comuni virtuosi.

Io, casomai, vorrei commissariare chi queste cose non le fa.

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