Il caso di Camigliano, quando essere virtuosi non sempre conviene
Da una parte ci sono i comuni normali, dall'altra i Comuni Virtuosi. I comuni sono enti territoriali amministrativi, autonomi e indipendenti, ai quali sono affidate molte competenze esclusive sulla pianificazione urbanistica, salute pubblica, istruzione, gestione dei servizi pubblici essenziali, tutela dell'ambientale e del territorio. I comuni virtuosi pure.
I comuni non possono fare a meno della politica, sono strutturati attraverso un consiglio comunale composto da consiglieri, da un sindaco, da assessori. I comuni virtuosi pure. I comuni ottemperano alla legge, mantengono un bilancio delle spese, attuano un piano regolatore, gestiscono i servizi direttamente o tramite aziende partecipate. I comuni virtuosi pure.
I comuni non possono fare a meno della politica, sono strutturati attraverso un consiglio comunale composto da consiglieri, da un sindaco, da assessori. I comuni virtuosi pure. I comuni ottemperano alla legge, mantengono un bilancio delle spese, attuano un piano regolatore, gestiscono i servizi direttamente o tramite aziende partecipate. I comuni virtuosi pure.
Cosa distingue allora un comune da un comune "virtuoso" ? A mio parere la distinzione principale sta nello spirito delle persone che agiscono all'interno dell'amministrazione, il cui intento non è solo migliorare la qualità di vita dei propri cittadini, ma agire in diretto confronto con le altre realtà comunali, cercando di impiegare tutti gli strumenti e le buone pratiche che hanno dimostrato di saper funzionare efficacemente nelle altre amministrazioni. I comuni virtuosi quindi non ragionano in termini di successo politico, ma in termini di competizione e confronto con gli altri comuni.
I comuni virtuosi non si accontentano di migliorare le cose, propongono modelli di eccellenza e si adoperano per raggiungere obiettivi anche a lungo termine. Un esempio di comune virtuoso è Capannori, il cui intento è di arrivare gradualmente ad essere un comune a rifiuti zero entro il 2020.
I comuni virtuosi danno fastidio, perché sono inerentemente dei "copioni", vanno alla ricerca delle cose migliori realizzate da altri e le emulano, dimostrando che si può fare anche di meglio. Qualche comune ci prova ma non ci riesce, altri ci riescono, e pertanto vanno puniti, perchè creano pericolosi precedenti destabilizzanti per la classe politica.
Il caso emblematico che volevo presentarvi è quello del comune di Camigliano, piccolo comune Campano di appena 2000 abitanti, situato vicino a Caserta (Vedi Wikipedia).
Camigliano è un comune con il 65% di raccolta differenziata, è un
comune che fa il compostaggio domestico e ha abbassato la tassa rifiuti
ai cittadini oltre ad inserire i pannolini lavabili negli asili nido e a
recuperare completamente gli oli esausti. Ma non basta. Camigliano ha smesso di erodere il proprio territorio,
di cementificarlo e ha anche messo lampade a basso consumo nel cimitero.
Piccole ma grandi cose - soprattutto se fatte in Provincia di Caserta
dove camorra e politica governano spesso insieme - tutte volte a
migliorare la vita dei cittadini nel rispetto dell’ambiente in cui si è
scelto di vivere.
Il sindaco Vincenzo Cenname è un sindaco giovane e preparato, eletto nel 2007 da una lista civica, e sta per vedersi il comune commissariato, per quale motivo ?
Il motivo è l'essere stato troppo virtuoso nella gestione dei rifiuti urbani, con una scelta indipendentista differente dai dettami della provincia. Il prefetto di Caserta Ezio Monaco ha infatti diffidato il sindaco affinché
trasmetta alla società provinciale che gestisce la raccolta rifiuti gli
archivi di Tarsu e Tia, pena il commissariamento e lo scioglimento del
consiglio comunale. In altre parole, la gestione locale (basata sul porta a porta) non è conforme a quanto stabilisce una legge regionale, la n. 26 del 2010, che
regolamenta la raccolta dei rifiuti per la sola regione
Campania, sottraendola al volere dei comuni e voincolando il servizio al volere delle provincie.
Grazie al porta a porta e alla gestione diretta del servizio rifiuti, il comune di Camigliano non ha aumentato le tariffe per 4 anni consecutivi, garantendo al contempo un buon servizio e una raccolta differenziata almeno doppia rispetto alla media della provincia. Obbedendo ai dettami della regione, dovrà smantellare il suo servizio e affidarsi a quanto concordato nel piano d'ambito provinciale, un sistema industriale convenzionale (affatto virtuoso) che prevede discariche, inceneritori, cassonetti stradali, raccolta differenziata di basso livello.
Speriamo che il sindaco di Camigliano resista nella sua battaglia per vedersi riconoscere ciò che la costituzione stabilisce per diritto, cioè il rispetto della autonomia dei Comuni, specialmente quando sono governati in maniera così illuminata e lungimirante.
Si può sottoscrivere l'appello "Io sto con camigliano" per fermare questa vergogna. Chi vuole interessarsi all'argomento può leggere un esteso resoconto della vicenda qui.
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