Una pagina nera di democrazia
Il patto di sangue fra Hera e il comune di Cesena non ha tardato a dare l'ennesima prova di se, ieri sera 23 Aprile, durante il passaggio al voto della petizione a favore del Porta a Porta. La petizione popolare è stata bocciata, le oltre 2000 firme di cittadini gettate alle ortiche, alcuni amministratori costretti, per ragioni di partito, a votare contro un documento da loro stessi firmato. Il primo timido tentativo di democrazia partecipata, caso inedito a Cesena, dove un illuminato regolamento comunale prevede il passaggio al voto delle petizioni di origine popolare, è fallito miseramente fra le patetiche dichiarazioni di intenti sia della giunta che di larga parte dell'opposizione.
In breve, i fatti si sono svolti in questo modo; La petizione portata all'ordine del giorno, letta integralmente in aula, in fase di dichiarazione di voto ha ricevuto un consenso pressoché unanime (fatto distinguo per Forza Italia, che non ne condivideva alcuni specifici aspetti), tutti uniti appassionatamente nel sottolineare l'importanza del coinvolgimento diretto dei cittadini, la necessità di ridurre la quantità dei rifiuti da smaltire, l'ottemperanza dei limiti di raccolta differenziata che il comune stenta a raggiungere. Nel sentire le varie dichiarazioni di voto ci si sarebbe aspettati un plebiscito bulgaro a favore, invece.... si vota contro.
Sarebbe come se mi chiedessero di decidere di che colore dipingere la facciata della mia casa ed io rispondessi: "trovo giusto che sia di un colore ispirato alla natura, che ricordi un grande prato lussureggiante, che faccia venire in mente l'idea della speranza, che inizia per v... e finisce per e, pertanto la dipingiamo nera. Io mi sarei vergognato come un porcospino nudo a fare affermazioni di questa natura, ma evidentemente non sono un politico abbastanza scafato.
Il pubblico presente era ammutolito dalla pochezza dimostrata dalla giunta, in primis dalle sconcertanti dichiarazioni del sindaco, che a seguito del suo auto-elogio per il presunto coraggio manifestato dalla sua giunta, ha talmente irritato il pubblico da costringerlo ad abbandonare l'aula per protesta durante il suo intervento.
Il pubblico presente era ammutolito dalla pochezza dimostrata dalla giunta, in primis dalle sconcertanti dichiarazioni del sindaco, che a seguito del suo auto-elogio per il presunto coraggio manifestato dalla sua giunta, ha talmente irritato il pubblico da costringerlo ad abbandonare l'aula per protesta durante il suo intervento.
Assieme alla petizione erano presenti in discussione due altri ordini del giorno sullo stesso tema di base. Il primo, promosso da tutti i gruppi non di maggioranza, chiedeva sostanzialmente una decisione vincolante sui tempi e modi per applicare il porta a porta. Era evidente come tali vincoli avrebbero rischiato di provocare un muro contro muro, così infatti si è verificato, portando il tutto ad una sonora bocciatura dalla maggioranza, che non desidera certo imbarcarsi in vincoli imposti da scelte non da lei originate.
Il secondo ordine del giorno, promosso dal PD (ed a ruota da Rifondazione che fa parte integrante della maggioranza), in sostanza non chiedeva nulla di nulla, composto come era da una sequela irritante di frasi autoincensanti e autoreferenziali, dove il porta a porta era nominato timidamente in un unica riga come una fra le tante scelte possibili. Ovviamente, questo documento assolutamente scandaloso, che rappresenta null'altro che un modo forbito di esprimere il vuoto decisionale spinto, è l'unico che è stato approvato a maggioranza, essendo del tutto innocuo e non vincolando alcunché, figuriamoci l'avvio del porta a porta in tempi stretti.
Sia Nazario Sintini che Gianfranco Rossi del PD, al contrario di Monica Donini che pure aveva firmato la petizione ma correttamente ha lasciato l'aula (come il senso del pudore avrebbe richiesto) sono rimasti ed hanno votato contro. L'unica morale che se ne può trarre è che la firma di certi consiglieri vale quanto la moneta fuori corso, tali atteggiamenti sono assai gravi, irrispettosi verso i cittadini e minano in profondità le istituzioni democratiche, vanno pertanto adeguatamente denunciati alla pubblica opinione. Un cittadino ha il diritto di sapere come gli amministratori si sono comportati in aula prima di decidere a chi affidare le proprie sorti.
L'intero evento è stato integralmente registrato da Tele Osservanza, appena sbobinati gli interventi provvederemo ad effettuare una sintesi degli aspetti più salienti e pubblicarli in rete.
Oggi è quindi un giorno triste per la città, hanno vinto i conti taroccati di Hera e l'autoreferenzialità di una politica incapace di sceglere per il vantaggio dell'ambiente e dei cittadini. Hanno vinto i politicanti di mestiere che utilizzano il consenso di cittadini male informati per coltivare l'interesse economico di parte, contro chi desidera solo una politica pulita seria e trasparente. Di trasparenza se ne è vista assai poca ieri sera, complimenti Cesena!
Questa gente ne pagherà le conseguenze alle prossime amministrative; le amministrazioni di sinistra sul territorio subiranno significative perdite di voti a scapito di schieramenti di destra e liste civiche.
RispondiEliminaLa gente è stanca di farsi prendere in giro e per la prima volta, dal dopo guerra ad oggi, in Romagna succederà qualcosa...
Voglio ricordare a Luca che la nostra regione e' da tempo guidata
RispondiEliminada una amministrazione/politica "rossa",
quindi, vedrai che come al solito gli interessi di grossi imprenditori e holding ( Hera per prima ) e la solita disinformazione e menefreghismo dei cittadini ci portera' ad avere
ancora una parte politica guidata a maggioranza da PD.
Ieri sera all'uscita dal consiglio comunale ha detto bene un consigliere, mi sembra Diplacido se non sbaglio, e cioe': "il cittadino non ha piu' coscienza"....
Sul porta a porta e rifiuti le amministrazioni PD rischiano, giustamente, le prossime elezioni.
RispondiEliminaPeccato per il risultato che ha avuto alle ultime politiche, sarebbe stato meglio che qui avessero preso il 15% invece del 45%, questo voto sarebbe stato diverso.
In politica contano i voti, solo se riusciremo a spostarne ci ascolteranno.
Di storie del genere in consiglio comunale ce ne sono state, negli scorsi anni, altre simili... eppure non è mai cambiato nulla. L'arroganza è a mille, il senso del pudore a zero.
RispondiEliminaNon contanto gli argomenti: Monica Donini è l'esempio lampante che approvazione\opposizione sono solo questioni di punti di vista. Se stai in maggioranza approvi, se sei in minoranza voti contro. Altro che sinistra (o destra). La postideologia qui è ai massimi livelli.
Voglio infine ringraziare i ragazzi del Miz che hanno ideato e portato avanti questa iniziativa: siete un ottimo esempio che politica significa risolvere i problemi della gente, o almeno provarci. (e non stare in un'aula per alzare la mano a comando).
Grazie a voi e, consentitemelo, a Davide Fabbri.
ieri sera non ho potuto seguire tutta la discussione in consiglio comunale a causa di un impegno ma (purtroppo) immaginavo che andasse a finire in questo modo! però con questo non significa che bisogna arrendersi!
RispondiEliminaun saluto a tutti!
Manuel
Idee per le prossime occasioni (e sicuramente ci saranno): trasmettere in streaming la discussione del progetto e i presenti nell'aula del consiglio comunale.
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