lunedì 29 settembre 2008

Succede a Friburgo: Rifiuti, Parte #1

Luogo comune vuole che di fronte a problemi difficili di natura economica, tecnica, politica, due siano le reazioni tipiche dell'Italiano medio dotato di coscienza civile. La prima è quella di indignarsi, denunciare e gridare il proprio sdegno, magari coinvolgendo il politico di turno, sempre deviato dalla retta via a causa di interessi occulti ed inconfessabili. La seconda è quella di svilire le scelte gestionali locali, inevitabilmente frutto di superficialità ed ignoranza, citando (talvolta a sproposito) cosa fanno gli altri paesi europei sullo stesso tema, secondo una visione esterofila per cui tutto ciò che fanno altrove è migliore di ciò che facciamo noi in Italia.

In materie complesse quali quelle della gestione dei rifiuti urbani, indignarsi è fin troppo facile, invocare la necessità della raccolta differenziata, lottare o meno contro gli inceneritori, denunciare la complicità fra scelte politiche pubbliche e private. Anche peccare di esterofilia senza sapere esattamente come funzionano le cose all'estero ma solo in virtù del "sentito dire" è un atteggiamento che non avvicina alla verità.

E' per questo motivo che ho deciso di accettare l'invito rivoltomi da Paolo Lucchi, candidato sindaco del comune di Cesena, il quale ha voluto che una delegazione di tecnici ambientali (fra i quali mi sento onorato di essere stato incluso) andasse a visitare quella che forse è la città simbolo per eccellenza di un modo virtuoso di concepire l'ambientalismo: Friburgo. Ne abbiamo già parlato in un passato articolo sul nostro blog. Il movimento dei primi verdi tedeschi "Die Grunen" è infatti nato proprio a Friburgo, come conseguenza dell'opposizione spontanea della popolazione verso la costruzione di una grande centrale nucleare, nei primi anni 70.

Come lavorano a Friburgo per garantire una efficace gestione del rifiuto ? Lo abbiamo chiesto ai responsabili della ASF, che altro non è che l'analogo tedesco della nostrana Hera (foto 1, 2 ,3, 4, 5). In effetti alcune somiglianze ci sono, "in primis" il fatto di essere una azienda privata con maggioranza a controllo pubblico, il 53% delle azioni è infatti detenuto direttamente dal comune di Friburgo, oltre all'ovvio fatto che tratta anch'essa di rifiuti. Le somiglianze finiscono però immediatamente quando se ne analizza la composizione e soprattutto le dimensioni, assai più piccole.

Il core-business di ASF è limitato alla gestione della raccolta del rifiuto e spazzamento stradale, non si tratta qundi di una multiutility in senso classico che riunisce in se più servizi, tipo energia, gas, acqua, etc. La dimensione territoriale é inoltre limitata all'ambito comunale, senza nessuna smania di espansione nazionale e relative fusioni societarie.

Il sistema di Friburgo non può essere classificato ne come sistema tradizionale a cassonetti stradali ne come porta a porta, è un sistema alternativo molto interessante, nato con l'evidente intento di coniugare i costi di una gestione industriale con obiettivi ambientali ben specifici, il tutto condito da sano pragmatismo tedesco.

La parte più caratterizzante del sistema è che il contenitore del rifiuto indifferenziato è di proprietà del cittadino!

Questa caratteristica lo avvicina molto alle virtù del sistema porta a porta, con la differenza importante che il contenitore (dotato di rotelle) non viene riposto all'interno dell'abitazione bensì lasciato fuori per strada, tipicamente in qualche nicchia ben nascosta o fra i ramagli del giardino. (vedi foto)

La tariffa per il cittadino è quanto di più democratico possa venire in mente, le persone si auto organizzano in unità di conferimento, possono esserlo ad esempio palazzine multifamiliari che mettono in comune il bidone dello smaltimento dell'indifferenziato, infatti scelgono loro in completa autonomia la qualità del servizio ed il relativo costo, in funzione di alcune tabelle di possibilità.

Per il computo della tariffa occorre incrociare tre elementi:
  • Numero di persone che conferiscono
  • Capienza del cassonto in litri
  • Frequenza desiderata di raccolta
Un intestatario (che diverrà il proprietario fisico del cassonetto) dichiara quante persone o famiglie verranno a conferire in quella unità, pagando una quota fissa in base al numero dei componenti (1,2,3,4, 5 persone, più di 5 persone anche divise su più famiglie).

Viene poi scelta una capacità standard di carico del cassonetto in litri, tre sono le selte possibili: 35L, 60L, 140L. In realtà il cassonetto è sempre lo stesso, stretto, nero, alto e dotato di rotelle, però viene installato un "doppiofondo" che ne limita la capacità a quanto pattuito per contratto (vedi foto).

Viene infine scelta la frequenza d raccolta, settimanale oppure ogni 14 giorni.

Sul sito di ASF (nei link seguenti tradotto in automatico da Google translator perchè in tedesco) c'è una pagina che documenta come funziona il computo della tariffa. Per i più pigri c'è anche un calcolatore tariffa online che permette di sapere esattamente quanto si pagherà.

Come risulta evidente, il cittadino paga davvero in base al "servizio" che richiede, nessun parametro esoterico come la dimensione dell'appartamento, ciò consente un notevole risparmio a patto di produrre poco rifiuto indifferenziato. Riunendo più persone nella stessa unità conferitiva di 35L (il minimo) e svuotata ogni 14 giorni, la tariffa risulta essere particolarmente bassa. Esiste comunque il vincolo di legge di dichiarare una capacità minima di svuotamento di 5 litri a persona per settimana. E' inoltre concesso un bosus di 8€/anno per ogni unità conferitiva che decide di fare il compostaggio domestico anzichè utilizzare il bidone dell'umido.

In sostanza, la tariffa minore possibile si ottiene con 5 persone che decidono di acquistare assieme un cassonetto di 35L e lo svuotano ogni settimana facendo anche compostaggio, cioè pari a 225-8 = circa 44 euro a testa! Il massimo che si può spendere è invece indicizzato su una persona sola che usa la capacità massima di 140L e che svuota ogni settimana, cioè pari a circa 362€ per persona.

Chiunque può ritagliarsi il servizio in modo da spendere da 44€ a 362€, se spendo meno sono COSTRETTO a produrre meno rifiuti. Questa è davvero una tariffa, anni luce dal selvaggio sistema a cassonetti dove pagando una tassa posso fare essenzialmente ciò che voglio e senza alcun controllo. Anzi, se sono abusivo nemmeno pago la tassa, ma faccio ciò che voglio ugualmente, dato che il cassonetto è pubblico ed incustodito.

A Friburgo, se non mi fido del vicino, posso comunque comprare per 50€ un bel lucchetto, con cui assicurarmi da conferimenti impropri nel mio cassonetto personale.

Per la restante parte differenziata, verso la quale il cittadino non deve nulla, è il comune che provvede a dislocare nelle varie vie cassonetti pubblici per organico, vetro, metalli e plastica. Questi cassonetti sono identici come foggia a quelli dell'indifferenziato, stretti ed alti, ma di colore diverso, per la plastica sono utilizzati invece sacchi gialli (vedi foto) che i cittadini posizionano, ad orari prestabiliti, in opportune piazzole stradali di raccolta, un po come avviene da noi in molti paesi montani.

Per quanto riguarda il vetro, esistono campane fisse di raccolta differenziata per separare le componenti di vetro trasparenti, quelle verde scuro, e quelle marroni (vedi foto).


Per questa puntata è tutto, succede a Friburgo continuerà presto con la seconda parte.



Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento se desideri contattare l'autore del post o discuterne il contenuto. Ricorda che sebbene la censura non piaccia a nessuno e i commenti non siano moderati mi riserberò il diritto di cancellarli qualora il contenuto sia volgare, irrispettoso, diffamante, off-topic, o semplicemente inappropriato.