Succede a Friburgo: Rifiuti, Parte #2
Nel post precedente abbiamo parlato a grandi linee come funziona il servizio di raccolta rifiuti nella città di Friburgo, con particolare riferimento alla caratteristica innovativa del cassonetto indifferenziato la cui gestione è affidata al cittadino e non al gestore. In questa seconda parte vedremo più in dettaglio come è organizzata ASF, la società di gestione Friburghese, e quali accorgimenti hanno adottato per minimizzare gli impatti ambientali ed organizzare un corretto piano industriale.
Innanzitutto qualche dato sulla dimensione di ASF:
- 263 dipendenti (50 amministrativi, 2 in formazione)
- 50 camion raccolta rifiuti
- 44 fra spazzatrici e mezzi di servizio (spargisale, manutenzione)
- 3 Isole ecologiche attrezzate
- Bacino di 204.000 utenze in 15.500 ettari di superficie
- Nessun subappalto verso categorie di lavoratori protetti
- Utilizzo di personale stagionale con sgravi fiscali
- Servizio di officina meccanica per i mezzi del comune
- 27 milioni di euro di fatturato
I risultati di gestione, in breve, sono la raccolta di 56.000 tonnellate all'anno di indifferenziato (tutto portato all'inceneritore), che rappresentano un quantitativo pari a circa 270Kg/ab/anno. Se compariamo questi dati con quelli di Cesena, dove si producono circa 470 Kg/ab/anno, scopriamo che i cittadini di Friburgo producono poco più della metà del nostro rifiuto indifferenziato!
Come già accennato, ASF è una spa (Gmbh) con maggioranza pubblica (53%), mentre la restante quota privata (47%) appartiene al gruppo REMONDIS, che tra l'altro opera anche in Italia ed è salita all'onore della cronaca per essere l'azienda tedesca che smaltisce l'immondizia campana (ad un costo davvero esorbitante).
Fra i servizi offerti alla città c'è lo sgombero delle cantine e dei solai, il servizio è gratuito esclusivamente se prenotato con largo anticipo di calendario e solo per massimo due giorni all'anno, altrimenti è a pagamento su chiamata diretta, così come il ritiro a domicilio degli ingombranti (Hera invece offre gratuitamente lo stesso servizio).
L'elenco dei materiali ritirati comprende rifiuti biologici (organico), carta e cartone, plastiche, residui ferrosi, macerie, sfalci dei giardini (ritirati a parte solo 2 volte all'anno!), campane del vetro, indifferenziato domiciliare, cassonetti stradali condominiali multimateriale, cassonetti speciali per grandi unità conferitive, come per il locale McDonald (vedi foto)
Le 3 isole ecologiche distribuite in città rappresentano il fulcro a cui tutti i mezzi fanno riferimento, siamo stati in una di queste isole (ove sono ubicati anche gli uffici amministrativi) per vedere come funzionano.
Il modello è simile al nostro, arrivano camion attrezzati per raccoglere le varie tipologie di rifiuto, la caratteristica importante è che all'interno dei centri si possono stoccare i rifiuti differenziati in grossi container per ottimizzarne il trasporto verso i centri di smaltimento e di recupero (vedi foto).
Attorno alla stazione ecologica, al di la di spessi muri divisori, sorgono a stretto contatto centri privati di trattamento della parte differenziata, vetro, plastiche (vedi foto), in questo modo evitano di trasportare parte del materiale differenziato raccolto verso altri centri di recupero e trattamento, lavorandolo in loco. Le aziende private del recupero operano quindi in sinergia con le stazioni ecologiche, nell'intero complesso entrano perciò rifiuti ed escono direttamente materie prime seconde! Ciò significa molti meno mezzi pesanti in giro per la città.
Inoltre, le isole ecologiche sono spesso ubicate nei pressi della ferrovia, la parte indifferenziata da smaltire viene infatti caricata su giganteschi treni container ed inviata all'inceneritore tramite treni su rotaia, con un impatto ambientale ridotto. L'inceneritore è situato ad una trentina di km da Friburgo, i vagoni entrano direttamente dentro la sede dell'inceneritore in modo da evitare completamente le fasi di carico e scarico utilizzando mezzi su gomma.
Va sottolineata la maniera con cui vengono raccolti i rifiuti speciali non industriali. Questi prodotti, tipicamente molto tossici e pericolosi, come vernici, solventi, detersivi, materiale elettrico, collanti, etc. non sono generalmente portati dai cittadini alla stazione ecologica ma nemmeno vengono abbandonati in cassonetti specifici nelle strade. Periodicamente, alcuni piccoli mezzi del servizio rifiuti, stazionano nelle principali piazzali della città e aspettano i cittadini per fare conferire direttamente la merce agli operatori, i quali la prendono in carico e la suddividono per tipologia, per il successivo trasporto verso la stazione ecologica. Questo modo di procedere ha notevoli vantaggi, è comodo per il cittadino e consente un accurato controllo di sicurezza del conferimento.
Menzione particolare merita la gestione della parte umida industriale (ristoranti, mense scolastiche, distributori di prodotti alimentari). In questo caso si attua un ritiro ad hoc, considerabile come porta a porta. I mezzi prelevano il materiale umido in speciali autobotti e conferiscono non alla stazione di compostaggio ma ad un impianti di trattamento speciali, forniti di enormi autoclavi riscaldate, in cui viene prodotto del biogas utilizzato per alcuni mezzi pubblici e per la produzione di energia elettrica rinnovabile.
Il biometano prodotto dai residui organici permette, secondo i dati forniti da ASF, di generare un volume di affari annuo pari a ben 1 milione di euro, riducendo al contempo il rifiuto organico al 10% del suo volume originario, nonché perfettamente biostabilizzato, tale da poter essere mescolato al materiale con cui si produce il "compost" proveniente dal trattamento del normale rifiuto umido urbano. Incredibilmente, il rifiuto umido urbano stesso viene trattato con una pre-selezione manuale, in modo da destinare una quota di questo alle stesse autoclavi per il recupero di energia, ed il resto al compostaggio o allo smaltimento.
Con questo sistema di gestione, il governo tedesco conta di arrivare al 2020 chiudendo TUTTE le discariche in Germania (escluse solo le poche e costosissime utilizzate per gli speciali pericolosi). Sono al contempo stanziati dal governo fondi per la mimetizzazione, riqualificazione e bonifica delle aree dismesse, trasformate da ex-discariche a parchi pubblici.
Ultima nota sulle virtù del sistema delle isole ecologiche Friburghesi, la possibilità di allestire all'interno dei mercatini dell'usato, analoghi ad esperienze tipo quella di Mani Tese a Faenza. Gli operatori ecologici del comune, in virtù del servizio di sgombero cantine o conferimento di ingombranti, decidono se il materiale può essere utile come rivendita, allestendo un vano in cui i cittadini possono (pagando una quota di ingresso) girare per cercare materiale di loro interesse, pagato a prezzo simbolico (foto 1, 2, 3, 4). Una cosa simile si svolge in Italia, che io sappia, solo a Sesto fiorentino in toscana, ne abbiamo parlato in un precedente articolo.
E' meglio quindi il porta a porta sul modello di forlimpopoli oppure il modello partecipativo di Friburgo ? Credo che una risposta sia impossibile darla con sicurezza. La gestione di friburgo fa ampia leva sul senso civico dei cittadini tedeschi, si basa sulla condivisione delle risorse e la responsabilità civica dei cittadini. La possibilità di poter scegliere la tariffa, applicata in Italia, sono convinto porterebbe le persone a optare comunque per la tariffa minima, a costo di comportamenti "da furbo" tipo manipolare il doppiofondo del cassonetto o conferire a quello del vicino se sprovvisto di lucchetto. Ha l'indubbio vantaggio di tagliare le gambe a chi si lamenta del servizio, se vuoi un trattamento migliore basta che paghi di più, il sistema porta a porta è invece più equo, rigido, e tende alla responsabilità individuale e non collettiva.
Dal punto di vista educativo il porta a porta appare migliore, in quanto abitua il cittadino a rendersi conto costantemente che il rifiuto è qualcosa che deve imparare gestire, e non solo uno scomodo manufatto da fare sparire alla vista quanto prima. Il porta a porta crea a mio avviso cittadini più attenti all'ambiente e fa crescere il senso civico delle persone.
Il sistema di Friburgo mantiene la capacità di una ottimizzazione industriale spinta, a costo di riempire le strade di una moltitudine di cassonetti, poco visibili più per le virtù urbanistiche di quei luoghi (ogni casa ha un suo giardino dove nasconderlo) che per come funziona il sistema in se. Nelle giornate di raccolta i cassonetti verticali a rotelle sono sicuramente molto più ingombranti e deturpanti dei piccoli contenitori del porta a porta, nelle altre giornate rimangono comunque visibili nelle strade (se non dispongo di un giardino dove nasconderli).
L'idea di rendere proprietari i cittadini del cassonetto è tuttavia molto valida, peccato che a Cesena si stia andando in direzione diametralmente opposta, proponendo i "cassonetti di prossimità", pasticcio ideato da Hera con l'intento di fare risparmiare il gestore (pur di raggiungere qualche % in più di differenziata) deturpando al contempo il paesaggio senza dare in cambio nessun beneficio ambientale e di senso civico.
Per quanto riguarda una comparazione fra i costi del porta a porta ed il sistema in uso a Friburgo, il costo sembrerebbe allineato, con un vantaggio teorico di quest'ultimo in termini di flessibilità del servizio, il che si traduce nella possibilità di differenziare il costo in base alle reali esigenze di ogni singolo cittadino, e non di una media estrapolata dal totale degli utenti coinvolti, entrambi i sistemi sono comunque ad alto impiego di manodopera, impensabile adottarlo con un mono-operatore (vedi foto). Il sistema di Friburgo non consente migrazione del rifiuto, la cui tentazione esiste invece con il porta a porta (anche se di lieve entità) dato che normalmente si paga per il singolo svuotamento dell'indifferenziato.
In soldoni, il porta a porta ha senso nelle piccole realtà a relativamente bassa densità abitativa, dove l'amministrazione ha un contatto più diretto con il cittadino e consente notevoli risparmi e ottime performance ambientali di raccolta differenziata, (ben oltre il 55% di RD ottenuto a Frigurgo). Il sistema tedesco appare superiore nei grandi certi urbanizzati, coniugando una gestione industriale con la flessibilità e soprattutto il coinvolgimento diretto del cittadino, proprietario e gestore del cassonetto. Il sistema attuale di Hera basato sull'ingombrante cassonetto stradale, ... lasciamo perdere, costa poco ma è inefficiente ed impossibile da migliorare fino ad arrivare ai minimi standard europei, sarebbe a mio avviso da sostituire completamente con approcci più moderni ed ambientalmente sostenibili.
Nella terza parte si parlerà di urbanistica ed energie alternative.
Ultima nota sulle virtù del sistema delle isole ecologiche Friburghesi, la possibilità di allestire all'interno dei mercatini dell'usato, analoghi ad esperienze tipo quella di Mani Tese a Faenza. Gli operatori ecologici del comune, in virtù del servizio di sgombero cantine o conferimento di ingombranti, decidono se il materiale può essere utile come rivendita, allestendo un vano in cui i cittadini possono (pagando una quota di ingresso) girare per cercare materiale di loro interesse, pagato a prezzo simbolico (foto 1, 2, 3, 4). Una cosa simile si svolge in Italia, che io sappia, solo a Sesto fiorentino in toscana, ne abbiamo parlato in un precedente articolo.
E' meglio quindi il porta a porta sul modello di forlimpopoli oppure il modello partecipativo di Friburgo ? Credo che una risposta sia impossibile darla con sicurezza. La gestione di friburgo fa ampia leva sul senso civico dei cittadini tedeschi, si basa sulla condivisione delle risorse e la responsabilità civica dei cittadini. La possibilità di poter scegliere la tariffa, applicata in Italia, sono convinto porterebbe le persone a optare comunque per la tariffa minima, a costo di comportamenti "da furbo" tipo manipolare il doppiofondo del cassonetto o conferire a quello del vicino se sprovvisto di lucchetto. Ha l'indubbio vantaggio di tagliare le gambe a chi si lamenta del servizio, se vuoi un trattamento migliore basta che paghi di più, il sistema porta a porta è invece più equo, rigido, e tende alla responsabilità individuale e non collettiva.
Dal punto di vista educativo il porta a porta appare migliore, in quanto abitua il cittadino a rendersi conto costantemente che il rifiuto è qualcosa che deve imparare gestire, e non solo uno scomodo manufatto da fare sparire alla vista quanto prima. Il porta a porta crea a mio avviso cittadini più attenti all'ambiente e fa crescere il senso civico delle persone.
Il sistema di Friburgo mantiene la capacità di una ottimizzazione industriale spinta, a costo di riempire le strade di una moltitudine di cassonetti, poco visibili più per le virtù urbanistiche di quei luoghi (ogni casa ha un suo giardino dove nasconderlo) che per come funziona il sistema in se. Nelle giornate di raccolta i cassonetti verticali a rotelle sono sicuramente molto più ingombranti e deturpanti dei piccoli contenitori del porta a porta, nelle altre giornate rimangono comunque visibili nelle strade (se non dispongo di un giardino dove nasconderli).
L'idea di rendere proprietari i cittadini del cassonetto è tuttavia molto valida, peccato che a Cesena si stia andando in direzione diametralmente opposta, proponendo i "cassonetti di prossimità", pasticcio ideato da Hera con l'intento di fare risparmiare il gestore (pur di raggiungere qualche % in più di differenziata) deturpando al contempo il paesaggio senza dare in cambio nessun beneficio ambientale e di senso civico.
Per quanto riguarda una comparazione fra i costi del porta a porta ed il sistema in uso a Friburgo, il costo sembrerebbe allineato, con un vantaggio teorico di quest'ultimo in termini di flessibilità del servizio, il che si traduce nella possibilità di differenziare il costo in base alle reali esigenze di ogni singolo cittadino, e non di una media estrapolata dal totale degli utenti coinvolti, entrambi i sistemi sono comunque ad alto impiego di manodopera, impensabile adottarlo con un mono-operatore (vedi foto). Il sistema di Friburgo non consente migrazione del rifiuto, la cui tentazione esiste invece con il porta a porta (anche se di lieve entità) dato che normalmente si paga per il singolo svuotamento dell'indifferenziato.
In soldoni, il porta a porta ha senso nelle piccole realtà a relativamente bassa densità abitativa, dove l'amministrazione ha un contatto più diretto con il cittadino e consente notevoli risparmi e ottime performance ambientali di raccolta differenziata, (ben oltre il 55% di RD ottenuto a Frigurgo). Il sistema tedesco appare superiore nei grandi certi urbanizzati, coniugando una gestione industriale con la flessibilità e soprattutto il coinvolgimento diretto del cittadino, proprietario e gestore del cassonetto. Il sistema attuale di Hera basato sull'ingombrante cassonetto stradale, ... lasciamo perdere, costa poco ma è inefficiente ed impossibile da migliorare fino ad arrivare ai minimi standard europei, sarebbe a mio avviso da sostituire completamente con approcci più moderni ed ambientalmente sostenibili.
Nella terza parte si parlerà di urbanistica ed energie alternative.
CIAO PAOLO, SONO MATTEO TUO COMPAGNO DI VIAGGIO...SOLO UNA PRECISAZIONE...IL FATTURATO DELL'AZIENDA è IN MILIONI DI EURO NON IN MILIARDI.
RispondiEliminaPER IL RESTO BELL'ARTICOLO...
CIAO E...BUON LAVORO!!!!!
Grazie della precisazione, chi li ha mai visti un milione di euro tutti in fila.. facile confondersi con le unità di misura ;o)
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