sabato 22 ottobre 2011

Il teorema del tacchino

Un tacchino con indole filosofica era giunto ad un'importante conclusione. Il mondo era imprevedibile: può far caldo o freddo, esserci il sole o piovere, le giornate essere lunghe o corte, ma tutti i giorni, al massimo a mezzogiorno, nel pollaio entra un bipede molto alto che riempie la ciotola di mangime. È un fatto verificato innumerevoli volte, e quindi è una solidissima base per una teoria socioeconomica delle granaglie. E sicuramente il fatto che oggi, 24 dicembre, ritardi un po', è un'anomalia trascurabile.

Questa è più o meno la filosofia imperante fra gli economisti (non solo in Italia) denominata convenzionalmente BAU (Business As Usual), ovvero fare come si è sempre fatto, dato che fino ad oggi ha sempre funzionato. I segnali di anomalie trascurabili, cioè che questo sistema così come è non può reggere a lungo, si moltiplicano a dismisura (li chiamiamo crisi), ma la soluzione è sempre invariabilmente la stessa: crescita, nuove infrastrutture, sostegno ai consumi, aumento di produttività, sviluppo (sostenibile o meno non importa).

Nessuno può garantire che il 24 dicembre del tacchino sia davvero così vicino, ma una cosa è certa, se gli auspici degli economisti si dovessero realmente realizzare, cioè acquisire una crescita stabile del pil anche solo di pochi punti percentuali all'anno, in tempi brevi questo potrebbe rivelarsi un vero disastro.

Non sarebbe meraviglioso, non so, avere una crescita stabile del pil italiano del 3% ogni anno ?

Assolutamente no! Capirlo però non è facile, occorre innanzitutto considerare che una crescita a percentuale costante è in realtà una crescita esponenziale. Un approccio intuitivo può essere quello di applicare la cosiddetta "regola empirica del 70".

Se dispongo un patrimonio, mettiamo caso, di 1000 euro, che cresce del 3% all'anno, quanto tempo devo aspettare per vederlo raddoppiare ? Basta fare 70 diviso 3, ottenendo circa 23, la risposta è quindi "circa 23 anni". Se aggiungo altri 23 anni saranno diventati 4000, dopo altrettanti saranno 8000, una tipica crescita esponenziale. (In realtà è solo una buona approssimazione per piccole percentuali, vedi qui per una trattazione esatta).

Il problema è che una crescita del 3% non può durare "per sempre". Con quella crescita i consumi raddoppiano ogni 20 anni circa. Il consumo di risorse pure. Significa che nei prossimi 20 anni consumeremmo tante risorse quante ne abbiamo consumate in tutta la storia passata dell'umanità (almeno, da quando il PIL è cominciato a salire del 3% l'anno). Ma abbiamo GIÀ consumato metà di molte delle risorse disponibili, ad esempio del petrolio, non siamo distanti per il neodimio (una terra rara che permette di costruire altoparlanti, motori elettrici e hard disk da 1 terabyte invece che da 10 megabyte del mio primo PC), la produzione d'oro e di piombo sono in calo da anni. Non ne abbiamo per altri 20 anni, punto.

L'unica maniera per rendere possibile una crescita modesta, e intendo proprio l'unica maniera, è quella di riciclare efficacemente la maggioranza dei materiali post consumo con cui realizziamo i nostri prodotti, cosa che purtroppo non si può fare con il petrolio, dato che l'estrazione da esso di energia è un processo irreversibile.

La Terra è ovviamente finita, uno sviluppo esponenziale in un mondo finito è semplicemente impossibile, quindi una crescita modesta e sostenibile è possibile solo attraverso un riciclo spinto di tutti i materiali, cosa che permette anche di risparmiare parecchia energia per produrli.

Niente riciclo = Niente crescita economica.

Si può migliorare l'efficienza? Certo, raddoppiamola, si va avanti altri 20 anni. Si possono cercare altre risorse? Certo, troviamo (se ci riusciamo) un'alternativa al petrolio che valga per ALTRETTANTO petrolio rispetto a quello mai trovato, sono altri 20 anni. Insomma, si arriva a metà secolo e stiamo comunque facendo fantascienza. È il problema delle crescite esponenziali, puoi aumentare a piacere le risorse, ma se cresci ad un tasso costante le finisci in un tempo che è alcune volte il tempo di raddoppio, 20 anni nel nostro caso. 

Ed anche con risorse infinite, esiste il problema dell'inquinamento (soprattutto l'effetto serra, oggi). O dove metti tutti quei beni prodotti. Persino guardando solo ai bisogni energetici, in soli 400 anni arriveremmo a consumare tutta l'energia che la Terra riceve dal Sole. L'unico modo per far durare la civiltà più a lungo di qualche decennio è NON crescere esponenzialmente.

L'unica maniera di uscire dalla crisi è iniziare a ragionare in termini di decrescita.

Per un discorso più approfondito, vai a questo link, dove larga parte di questo post è stato liberamente tratto.

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