lunedì 31 dicembre 2007

Scoperta una nuova batteria rivoluzionaria

I ricercatori della Stanford University hanno trovato il modo di reinventare le batterie a ioni di litio ricaricabili che attualmente sono diffuse per l’alimentazione di computer portatili, telefoni cellulari e videocamere.

Sviluppata da Yi Cui, docente di scienza e ingegneria dei materiali, il cuore di questa nuova batteria, che produce una quantità di energia 10 volte maggiore rispetto alle batterie a ioni di litio esistenti, è la sua architettura microscopica, costituita da un intreccio di nanocavi di silicio.

La capacità d’immagazzinamento dell’energia elettrica è limitata dalla quantità di litio conservato nell’anodo della batteria, tipicamente realizzato in carbonio. Il silicio offre una capacità maggiore del carbonio, ma ha anche alcuni inconvenienti. La batteria di Cui aggira tali problemi grazie alla nanotecnologia: in breve, il litio viene immagazzinato in una “foresta” di sottili nanocavi di silicio, ciascuno dei quali ha un diametro pari a un millesimo dello spessore di un foglio di carta.

I nanocavi si rigonfiano fino a quattro volte le loro dimensioni via via che assorbono il litio, ma non si rompono. Nel corso della loro sperimentazione Cui e colleghi - che firmano l'articolo High-performance lithium battery anodes using silicon nanowires pubblicato online su “Nature Nanotechnology” - hanno fatto crescere i nanocavi su un substrato di acciaio inossidabile, in grado di assicurare un'eccellente connessione elettrica.

"Poiché l’infrastruttura di produzione del silicio è già matura, questa nuova tecnologia potrà essere presto trasferita alla vita reale”, ha concluso Cui. (Le Scenze - Espresso)

Il 2007 è terminato, volevamo concludere con un articolo pieno di speranza per il nostro prossimo futuro, fatto di auto elettriche non inquinanti, di energie rinnovabili, della fine dalla dipendenza dal petrolio, di pace, di benessere, di salute, e perché no di tanta tanta felicità.

* * * UN SERENO E FELICE 2008 A TUTTI * * *

domenica 23 dicembre 2007

BUON NATALE !!!!


Tutti i ragazzi del MIZ vi augurano un FELICE NATALE.
Andateci piano con il panettone e ricordatevi di essere più buoni e rispettosi sia degli uomini che dell'ambiente!
Ci si risente dopo le feste.

mercoledì 19 dicembre 2007

Fondato a Rimini il Movimento della Decrescita Felice

Dopo tanta attesa e qualche prova generale è stato finalmente fondato a Rimini, in data 15 dicembre 2007 alla presenza di un notaio, il Movimento della Decrescita Felice (MDF), associazione presieduta da Maurizio Pallante. Partendo dai soci fondatori, fra i quali anche esponenti del MIZ e del Clan-Destino di forlì, verranno organizzati dei circoli territoriali (subito ribattezzati gruppi o tavoli perché circoli sa troppo di Brambilla la rossa!) dislocati sul territorio italiano. Il Movimento della Decrescita Felice si è dotato di uno statuto (che presto sarà diffuso online sul sito della decrscita) in cui si afferma come non si intenda fondare un partito tradizionale ma un movimento di opinione culturale e politico, con il quale gettare il seme di un modo nuovo di organizzare la società del nuovo secolo. Questa alternativa "narrazione" del mondo, invisa e contrapposta alla dominante liturgia capitalistica che imperversa sui mezzi di informazione ufficiali, intende partire da una critica sistematica al desiderio di crescita del PIL come mezzo principe per garantire il livello di "salute" di un paese. Il reale significato e la grande portata del movimento va però ben oltre, lancia un monito alla società intera sulla inevitabile prospettiva di declino che si prefigura perseguendo ciecamente lo sfruttamento sistematico e senza responsabilità delle risorse naturali. L'aggettivo "felice" accanto alla parola "decrescita", di per se stessa connotante qualcosa di negativo, si giustifica proponendo una via alternativa in grado di consentire un "atterraggio morbido" verso una civiltà post-capitalistica e post-petrolifera. L'idea riformatrice è quella di rifondare le regole di una nuova comunità sociale dove si otterrà benessere non solo grazie al denaro e alla mercificazione della natura, ma coltivando pratiche oramai in disuso, come l'autoproduzione alimentare, la riscoperta della solidarietà fra le comunità locali, la riscoperta del valore del tempo, l'utilizzo di una tecnologia rivolta al risparmio energetico, la crescita dei beni e dei servizi a discapito delle merci. Non so quanto questa prospettiva futura diverrà davvero "felice" nel senso stretto del termine, considerata l'inerzia incredibile della classe politica mondiale, so però che praticamente non abbiamo molte altre alternative rispetto ad un forzoso cambio radicale delle nostre abitudini di vita. La prospettiva sarà inevitabilmente quella di dedicare ogni energia residua a fare in modo che le brusche trasformazioni imminenti causate dal razionamento del bene "ambiente" non ci colgano impreparate. I gruppi territoriali di lavoro saranno suddivisi in aree tematiche, le quali si occuperanno di produrre "best pratices" ed indirizzi culturali sui seguenti argomenti: Stili di vita, politica, lavoro ed economia, decrescita e povertà infine scienza e tecnologia. Auguriamo lunga vita a questo giovane movimento (di cui noi ci sentiamo parte integrante) auspicandoci che tutte le scelte politiche future delle nostre amministrazioni ne tengano conto e ne traggano una influenza positiva. Se proprio decrescita dovrà essere per giocoforza, facciamo almeno in modo che sia "felice".

martedì 18 dicembre 2007

TROVATA !!!

Grazie alla segnalazione di un cittadino Cesenate (che ringrazieremo personalmente) è arrivata la notizia che Camilla era stata vista aggirarsi sperduta presso il parcheggio dell'ospedale di Cesena. E' partita subito una caccia all'uomo (anzi al cane) con Paolo, Barbara e Stefano. Mezzo ospedale si è mobilitato (sentendo i nostri urli) e di tanto in tanto incontravamo qualcuno che l'aveva vista andare su verso la collina sopra l'ospedale. Dopo 2 ore di ricerche, già stava facendo buio... una SAETTA MARRONE che ci salta addosso, con delle feste che forse avrà dato fondo a tutte le sue energie residue, quasi pisciandosi addosso dalla contentezza (anche io e la Barbara, non solo lei). L'abbiamo finalmente ritrovata, dopo due notti al gelo, dietro un cespuglio nella collinetta erbosa sopra il pronto soccorso dell'ospedale Bufalini di Cesena ;o))))))

Voglio ringraziare pubblicamente tutti coloro che ci sono stati vicini in questa breve brutta vicenda, adesso si che E' VERAMENTE NATALE!! ;o))))))))))))

lunedì 17 dicembre 2007

Camilla ci manca tantissimo

Mi dispiace di essere un po off-topic, purtroppo ci è capitata la sventura di smarrire sabato scorso la nostra amata cucciola Camilla, che ben conoscono i vari sostenitori del MIZ ed i ragazzi del Clan Destino, considerata quasi da tutti la vera mascotte ufficiale dei movimenti. Protagonista al V-Day, protagonista alle raccolte di firme per il porta a porta, ha presenziano a così tante conferenze sull'ambiente quante neppure Bazzani forse c'è stato. Ce la portevamo ognidove proprio per la paura di perderla, lasciarla a casa per una mezza giornata custodita da parenti anaffettivi si è rivelata per noi una scelta fatale. Purtroppo si è smarrita. Sperando di ritrovarla presto rinnovo un appello appeso a Cesena in varie strade del centro, zona porta trova: Ai loro padroni manca tantissimo e speriamo fino all'ultimo di ritrovarla. Paolo e Barbara, CELL: 338 7280586.

venerdì 14 dicembre 2007

Se l'HERA vendesse gelati

G - "Cosa desidera signore ?"

C - "Un gelato per favore!"

G - "Ecco il suo gelato ..."

C - "Quanto mi costa ?"

G - "Non si preoccupi, lei lo mangi, poi gle lo dico"

C - "slurp.. slurp.. buono, quanto le devo ?"

G - "Vede, oggi c'è una novità, il gelato l'ha fatto il mio garzone, mi dovrebbe 2 euro"

C - "mhhh, mi sembra appena un po caro, ma ecco i suoi 2 euro!"

G - "Ma che sta dicendo!! IO sono il GRANDE GELATAIO, se l'avessi fatto io, un gelato così, gle lo avrei fatto pagare almeno 3 euro !!!"

C - "Mi scusi, non mi ha appena detto che lo ha fatto il suo garzone, e che pertanto vuole 2 euro ?"

G - "Guardi, facciamo così, lei mi dia 2,5 euro e non ci pensiamo più !!"

C - "Ma come, se fatto dal suo garzone costa 2 euro, perchè dovrei pagarlo di più ?"

G - "Vede, se il mio garzone venisse a sapere che i suoi gelati io riuscissi a venderli a 3 euro, poi mi chiederebbe subito un aumento, perciò gle li faccio pagare un po di più per stare tranquillo !"

C - "Lei è davvero un furbacchione!"

G - "E' il mercato, bello! A proposito, se vuole il gelato anche domani, si prepari a darmi 3 euro!"



Istruzioni per l'uso: Sostituire il (G)elataio con Hera, il (C)liente con il comune di Forlimpopoli, e il garzone con la cooperativa sociale che gestisce il servizio di ritiro della raccolta differenziata domiciliare.

lunedì 10 dicembre 2007

Porte aperte al PORTA A PORTA


Giovedì 13 dicembre 2007
alle ore 20.45

presso la sala del Quartiere Oltresavio
in Piazza Anna Magnani, 143 - Cesena

8 quartieri hanno chiesto l’avvio di un sistema domiciliare per la raccolta dei rifiuti, i cittadini hanno raccolto oltre di 1.500 firme per chiedere il raggiungimento degli obiettivi minimi di legge di raccolta differenziata. Con la serata si concluderà la campagna di raccolta firme del MIZ per la raccolta differenziata porta a porta e sarà presentata una proposta:

Incominciamo dall'Oltresavio !

INTERVENTI

Introduce e coordina
Rappresentante del quartiere oltresavio

Le raccolte domiciliari, sistemi consolidati con risultati di qualità
Mario Truglia
- Movimento Impatto Zero -

L’incidenza della raccolta differenziata spinta sulle abitudini domestiche
Testimonianza di un cittadino di Forlimpopoli

Il ruolo dei quartieri, tra residenti e gestione dei servizi
Massimo Calbucci
- Presidente del Consiglio dei Quartieri – Presidente Quartiere Fiorenzuola -


LA CITTADINANZA E' INVITATA

Durante la serata sarà possibile ricevere informazioni sulla raccolta differenziata domiciliare e firmare la petizione per l’avvio del “porta a porta” anche a Cesena


sabato 8 dicembre 2007

Come salteremo il dosso ?

Questo breve e simpatico cortometraggio ottenuto per gentile concessione di The Oil Drum (sito in inglese) fornisce un ottimo esempio di come sia possibile comunicare in maniera sintetica ed efficace un concetto difficile da digerire ma fondamentale: Lo sviluppo economico e tecnologico come noi oggi lo conosciamo non è stato creato dal nulla ma indotto dall'enorme disponibilità di energia concentrata a basso prezzo (leggi petrolio). Le conseguenze prossime venture sono inquietanti e facilmente prevedibili, rimane solo da capire ... come salteremo il dosso. Possiamo forse auspicarci una transizione morbida grazie alle "vere" energie rinnovabili capillarmente distribuite sul territorio e non farci così cogliere completamente impreparati.


Aggiornamento: Ieri ed oggi c'è stato il blocco degli autotrasportatori, le stazioni di servizio sono rimaste pressoché tutte a secco, appena due giorni e già siamo in preda al panico, i camionisti precettati.... potete solo avere una pallida idea di cosa succederebbe se il carburante finisse davvero e non si potesse più confidare in un salvifico gesto del governo per "ricominciare finalmente a consumare carburante"

venerdì 7 dicembre 2007

Il MIZ incontra il sindaco Conti

Dopo avere battuto in lungo e in largo il territorio ed incontrato i rappresentanti di tutti i quartieri è finalmente giunta per il MIZ l'attesa udienza privata con il sindaco di Cesena Giordano Conti. A grandi linee il tutto si è svolto come ci aspettavamo. Nella sua lunga premessa il sindaco Conti difende la sua amministrazione -sempre estremamente attenta- sia individualmente che in ambito ATO al bilancio ed allo spulciamento sistematico dei "conti" (se mi perdonate il giro di parole). Conti ha però in qualche modo dato l'impressione di avere già messo le mani avanti, esplicitando in forma morbida il conflitto di interessi inevitabile che si manifesta dal momento in cui in un ambito (ATO) partecipa ad un organismo di controllo e decisione politica, dall'altro (Comune) partecipa come "proprietario" in compartecipazione azionaria dell'azienda Hera. Dovrà necessariamente a seconda delle circostanze (per sua stessa ammissione) cambiare la giacchetta ed optare per l'uno o per l'altro obiettivo, (spendere per migliorare il servizio e/o risparmiare per remunerare gli azionisti). In questa ottica tutto è pensabile e possibile purché i "conti" siano sempre rispettati, nonché soprattutto siano garantite le esigenze economiche imprescindibili di Hera, nella quale il comune ha diretti ed evidenti interessi. In ogni caso il Sindaco ha accolto con estremo interesse il nostro progetto, sottolineando come il rapporto con i movimenti e le associazioni, una volta tanto, si sia svolto con un dialogo "ragionato" e rispettoso delle istituzioni, piuttosto che scendere nel terreno impervio delle accuse qualunquiste o dei proclami ideologici da atteggiamento muro-contro-muro. Ci ha fatto piacere sapere che questo nostro modo di porci, ragionevole e razionale, sia stato percepito e riconosciuto dal sindaco. Non possiamo non notare però come nel suo discorso sia stato difeso il tentativo maldestro e prevedibile da parte di Hera di improntare la gestione della raccolta differenziata spinta in maniera "mista", cosa che noi aborriamo in maniera categorica. Secondo incontri preliminari che già sono intercorsi fra la giunta ed Hera, è emerso il tentativo di Hera, nel caso in cui la giunta si impunti per avviare una sperimentazione in piccola scala del metodo "porta a porta", di adottare un nuovo progetto senza rinunciare al sistema tradizionale, pur nella stessa unità territoriale. Per motivi che abbiamo più volte spiegato, sostenuti da documentazione inattaccabile, laddove l'amministrazione per paura di una scelta radicale affronti la via di un discorso "misto", il sistema è destinato inesorabilmente a fare lievitare i costi e quindi al fallimento completo. La nostra proposta presentata al sindaco Conti è stata precisa ed essenziale, iniziare da subito una fase di studio per un progetto che porterà auspicabilmente alla fine del 2008 all'inizio della sperimentazione della raccolta domiciliare al Quartiere Oltresavio (quello da noi scelto come quartiere pilota), attuando una scelta radicale in quella zona, salvo estendere successivamente l'esperienza agli altri quartieri. Ovvero rimuovendo completamente tutti i cassonetti, come già successo a forlimpopoli, dopo un mese dall'inizio della sperimentazione, condizione essenziale e non prescindibile per avere tutti i vantaggi che il sistema domiciliare comporta: Crescita culturale, riduzione totale del rifiuto, aumento della raccolta differenziata sia in quantità che in qualità, decoro urbano, tariffa puntuale, crescita occupazionale, ed infine riduzione netta dei costi di esercizio. Presto presenteremo in consiglio le 1500 firme di cittadini che abbiamo raccolto, consapevoli che una grossa spinta per l'avvio della sperimentazione non avverrà grazie alle firme stesse, ma grazie al convincimento reale degli amministratori, cosa che stiamo cercando di attuare in tutti i modi possibili, nella maniera più educata e corretta. Ci siamo infine candidati come possibili rappresentanti nella ipotetica commissione di controllo che verrà istituita quando il progetto sarà posto in attuazione. Dobbiamo stringere i tempi, altrimenti fra un anno e poco più si vota, e non ci sarà giunta che tenga in grado di mantenere un qualsiasi impegno, qualora già completamente assorbita dall'assicurare l'esercizio democratico del diritto di voto.

mercoledì 5 dicembre 2007

Che ARIA tira a Cesena

A Forlì i comitati cittadini stanno ipotizzando azioni legali a carico del sindaco (Nadia Masini) e della sua amministrazione (per la legge il sindaco è il responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini) per il continuo sforamento dei PM10 nell'aria della città. La costruizione del nuovo inceneritore non può che peggiorare la situazione, in quanto autorizzato per stessa ammissione della ditta costruttrice non considerando come vincolo la parità di emissioni rispetto al precedente impianto da smantellare (cosa irraggiungibile tecnicamente) quanto la parità diluizione al suolo degli inquinanti stessi. Come hanno risolto il problema ? Semplice, aumentando l'altezza del camino, con un "comignolo" più alto la dispersione aumenta, pertanto nei dintorni le rilevazioni al suolo rientrano ai livelli dell'impianto precedente. Questo però non succederà per le rilevazioni "in aria", dato che le polveri sottili hanno la capacità di percorrere anche decine se non centinaia di chilometri prima di depositarsi al suolo. Se tutto questo non bastasse, ci giungono le dichiarazioni dei medici x l'ambiente (quelli tanto sbeffeggiati da Bersani secondo il quale dovrebbero occuparsi solo di curare e non di prevenire) i quali attestano che il 30% delle morti per tumori é correlato direttamente all'inquinamento nell'aria (6000 casi ogni anno in Italia di tumori di cui 1500 solo a Forlì -25%- e 1000 a Cesena -17%-). Le cose a Cesena non sono migliori, anzi la situazione è semmai decisamente peggiore, pur non avendo inceneritori: è notizia di ieri che l'aria di Cesena è tra le più inquinate della regione (Domenica scorsa é stata la peggiore in assoluto). Gli sforamenti sono all'ordine del giorno, ce ne sono stati 7 consecutivi nell'ultimo periodo (non dovrebbero superare i 35 totali in un anno mentre già dai primi 3 mesi non li si contava nemmeno più tanto erano quotidiani). Quello che è peggio, è il fatto che i dati sono molto più correlati alle fluttuazioni casuali degli eventi atmosferici che non ai provvedimenti di limitazione del traffico, veri e propri palliativi. Se il fatto è vero, cioè che l'aria di Cesena è mediamente più inquinata di quella di Forlì, (lo dicono i dati delle centraline dell'ARPA), cosa dovremmo fare ? Almeno a Forlì hanno la scusa della battaglia contro l'inceneritore, ma a noi che ci resta ? Stare a guardare mentre il resto della romagna ci riversa addosso ogni genere di veleni finemente dispersi nell'atmosfera ? Non possiamo certo erigere dei muri in aria. I venti ahimè tirano spesso in direzione sud-est, per cui sono molti i casi registrati di gente a Pievesestina e Cesena che respira le emissioni dell'inceneritore di Forlì che dista solo una ventina di km in linea d'aria (fra poco -gennaio- si costruisce l'inceneritore di Riccione e quando i venti tireranno a nord avremo pure quelle). Mi sembra evidente come la prossima emergenza a Cesena, dopo il problema dei rifiuti che ci auspichiamo verrà affrontato introducendo il metodo "Porta a Porta", sarà l'ARIA e di conseguenza l'ACQUA. Nell'uffico ambiente del Comune di Cesena operano solo 3 tecnici (mentre la media per città come la nostra sono 10-13 tecnici) gli unici progetti per l'ambiente elaborati al momento sono la eterna lotta alla zanzare tigre, per la qualità dell'aria ci si limita alle lodevoli piste ciclabili e pochi autobus a metano, che rimangono per la gran parte sulla carta... Intanto si costruiscono nuovi mega parcheggi e si edifica una intera zona di Cesena con un progetto decennale ad alto impatto ambientale (vedi la zona di via Europa a lato della stazione). Noi del MIZ siamo pochini e praticamente tutti assorbiti dalla conclusione della nostra petizione per incentivare il porta a porta, difendere il territorio necessita di impegno e di risorse, non possiamo che confidare negli amministratori che ancora hanno una sana etica ambientale, e che per fortuna non mancano. Non vogliamo diventare i prossimi candidati alla lotteria della salute: a Cesena si rimane in salute per fortuna, non ancora per diritto.

giovedì 29 novembre 2007

Il Clan-Destino presenta un esposto contro Hera

L’Associazione Clan-Destino ha presentato un esposto in Procura, dopo aver appreso, martedì 20 novembre 2007 dagli organi di stampa, che Hera non ha richiesto nei tempi dovuti la proroga della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e che l'Amministrazione Provinciale, con delibera di giunta del 5/11/2007, ha dichiarato giuridicamente impossibile concedere la proroga per prolungare la validità della VIA che normalmente è di tre anni. Entro questo lasso di tempo il proponente il progetto è tenuto a finire i lavori di costruzione o a richiedere la proroga per poter continuare ad avere diritto a costruire, poiché, come si è letto sui giornali, la decadenza della VIA comporta la decadenza anche degli atti autorizzativi successivi e quindi anche dell’autorizzazione alla costruzione. L’esposto che è stato presentato è volto a fare chiarezza sulla questione, chiedendo alla Magistratura di predisporre opportune indagini onde procedere a carico dei responsabili qualora risultassero sussistenti ipotesi di reato, in quanto, stando ai fatti emersi, sembra che Hera stia continuando i lavori di costruzione del nuovo inceneritore, probabilmente senza autorizzazione. Ovviamente saranno gli avvocati e i fori competenti a dirimere la questione, ma l’Associazione Clan-Destino ha voluto presentare questo esposto per proseguire nel suo impegno di controllo e di contestazione alla costruzione del 3° inceneritore forlivese. Costruzione da noi sempre ritenuta inutile, in quanto assertori che gli obiettivi prioritari della politica di gestione dei rifiuti dovevano essere il raggiungimento di almeno il 50% di raccolta differenziata, attraverso il collaudato e premiante sistema "Porta a Porta", la riduzione della produzione dei rifiuti e il riciclo (proposte fatte attraverso la raccolta di 17.261 firme presentate nel novembre 2005).

domenica 25 novembre 2007

Il PIL in pillole

Se viaggio in auto ed incontro sempre il rosso, il PIL aumenta perché consumo più benzina.

Se cade un vaso di fiori dal mio balcone e si stampa su un auto in sosta il PIL aumenta perché devo pagare il conto del carrozziere.

Se mi rovesciano un bicchiere di sangiovese addosso il PIL aumenta perché devo portare i pantaloni in lavanderia.

Se mi si incendia il divano con la cenere della sigaretta, il PIL aumenta perché devo pagare il tapezziere.

Se mi accusano ingiustamente di avere truffato qualcuno il PIL aumenta perché devo pagarmi un avvocato.

Se il mio telefonino scopro che non ha gli ammenicoli dell'ultima generazione, non fa le foto a 3 megapixel mentre ascolto gli MP3 e chatto contemporaneamente con il bluetooth il PIL aumenta perché mi sento un pirla, lo rottamo e me ne compro uno nuovo, poi mi rifilano un contratto triennale con una nuova compagnia telefonica e faccio aumentare il PIL di brutto.

Se compro un ananas che viene dal Guatemala il PIL aumenta perché il grossista le fa venire in aereo a spese mie.

Se vado a mangiare al Mac-Donald, anche se spendo poco, il PIL aumenta perché ho pagato il commesso, il ristoratore, la mucca, il fieno per la mucca, il grano per il pane, la plastica per le salsine, il coltivatore di patate (non ancora fritte) e l'olio per friggerle, poi aumenta ancora perché devo anche curarmi il fegato in una clinica privata.

Se si rompe lo scaldabagno e mi si allaga casa il PIL aumenta perché devo chiamare l'idraulico.

Se accendo la luce ed il lampadario fa i fuochi di artificio il PIL aumenta perché devo chiamare un elettricista.

Se mi metto a suonare "o bella ciao" sotto un ponte il PIL aumenta perché arriva il gaglioffo della SIAE e mi fa pagare i diritti di autore.

Se mi spediscono a Milano per lavoro il PIL aumenta perché devo pagare il biglietto del treno che non mi rimborsano perché ho smarrito la ricevuta.

Se compro un etto di prosciutto e me lo incartano con due etti di plastica il PIL aumenta perché dovrò sostenere a spese mie la filiera dei rifiuti.

Se mi accoppano il PIL aumenta perché devo pagarmi la fossa, la bara, la Mercedes station wagon, e pure il prete.

Non so voi, ma a me sembra che la continua crescita del PIL porti sfiga.... molto meglio la decrescita!


Maurizio Pallante a Cesena - Parte 1/2



Maurizio Pallante a Cesena - Parte 2/2



Riprese effettuate il 24/10/2007 a Cesena durante il convegno "Lavoro Sviluppo e Decrescita" al quale il MIZ è stato partecipe assieme a Maurizio Pallante.

mercoledì 21 novembre 2007

Livia Turco si fuma il futuro

Vi ricordate quando all'inaugurazione dell'IRST di Meldola l'abbiamo avvicinata consegnandole un documento che attestava i rischi della salute da incenerimento dei rifiuti firmato dai medici per l'ambiente? Beh, pare che la signora Turco se lo sia letteralmente fumato il nostro documento, perchè nella sua risposta ai medici asserisce di non avere mai avuto la documentazione specifica attestante i rischi palesati. Quando si dice memoria corta! Intanto però ogni giorno 3.5 persone mediamente si ammalano di tumore con 6000 neoplasie l'anno e i dati sono in netta crescita, così come anche la correlazione fra tumori e impatto ambientale che determina al 30% lo stato di salute (OSM). Nonostante ciò, continuano imperterrite le serie di prese di posizione dei Ministri nei confronti della lettera scritta dall'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri dell'Emilia Romagna a difesa della salute e a tutela della salubrità dell'aria che respiriamo (vera prevenzione primaria). Qui di seguito alcuni passaggi della lettera che il Ministro alla Salute Livia Turco ha inviato ai medici. I commenti a voi dopo aver letto...

Il ministro della Salute, Livia Turco, si schiera dalla parte del collega Pierluigi Bersani e risponde 'picche' ai medici dell'Emilia-Romagna che avevano fatto appello a ragioni di salute per intimare alle istituzioni di fermare ogni progetto di realizzazione di nuovi inceneritori. La Turco, in una lettera inviata al presidente della Federazione regionale dell'Emilia Romagna, boccia l’intervento dei camici bianchi a invita a “non ostacolare aprioristicamente” le norme. La Turco nel documento inviato al presidente regionale dei medici, Giancarlo Pizza, scrive anche: “Considero assolutamente giusta e addirittura doverosa la rivendicazione della classe medica di esercitare uno specifico ruolo anche in tutte le attivita' di prevenzione dell'insorgenza di malattie e di contrasto dei fattori di rischio per la popolazione”. “E' del tutto evidente – prosegue la Turco - che laddove, come avviene nel campo dell'attivazione dei termovalorizzatori, il legislatore mostra di aver già tenuto conto dei rischi ambientali e di salute che un determinato intervento sul territorio puo' provocare. Chi ha compiti istituzionali che attengono alla salvaguardia della salute dovrebbe controllare la corretta applicazione della norma ma non- attacca Turco- gia' ostacolarne aprioristicamente l'attuazione". La Turco, schierandosi di fatto sulle posizioni del ministro Bersani che aveva duramente attaccato l’intervento dei medici, confessa al presidente dei medici che “mi sarei eventualmente attesa dalla sua federazione una contestazione puntuale delle valutazioni tecniche, con particolare riferimento a quelle di rilevanza sanitaria”. Parere negativo, invece, da parte del ministro sulla scelta della federazione regionale dei medici di sollevare “una sorta di generale intimazione a bloccare tutte le nuove autorizzazioni, non accompagnate da una spiegazione che faccia comprendere per quali ragioni queste, al contrario di quelle gia' concesse (su cui nessun rilievo critico viene formulato) dovrebbe rappresentare uno specifico pericolo per la salute". Detto questo, il minstro ha chiesto ai medici dell’Emilia-Romagna di poter prendere visione della “documentazione scientifica che, a suo avviso, legittimava il perentorio invito alle amministrazioni”. Come a dire: se avete le prove che quegli impianti erano dannosi, fatecele avere.

Fonte: Emilia Romagna News

domenica 18 novembre 2007

Aggressioni edilizie alla collina cesenate

Il MIZ e soprattutto Davide Fabbri dei verdi di cesena stanno seguendo da vicino il processo penale che ieri è iniziato a Forlì per presunta lottizzazione abusiva realizzata dalla società ALNE srl nella splendida collina di Celincordia, splendida dal punto di vista naturalistico e ambientale.

Non poteva essere diversamente, poiché la Magistratura era stata allertata da segnalazioni dei cittadini, da denunce politiche dei Verdi, da diversi articoli della stampa locale.

Cogliamo l’occasione di questo importante processo penale che si è aperto a Forlì, che riguarda l’uso comunque distorto del nostro territorio (indipendentemente dalle sentenze del Tribunale), per avanzare al Comune di Cesena alcune richieste e fare alcune proposte.

Sono anni che il Gruppo Consiliare dei Verdi denuncia politicamente con forza – spesso isolatamente - una continua aggressione edilizia alla collina cesenate; per i Verdi tale territorio va tutelato e salvaguardato sotto il profilo ambientale, e il Comune di Cesena deve evitare di rilasciare Permessi di Costruire che legittimano una ingiustificata degenerazione edilizia alla collina (e alle zone rurali in genere) da parte di società industriali, costruttori di impattanti ville, di pseudo-agricoltori per la costruzione di fittizie case rurali mai state al servizio dell’attività agricola, di fittizie attrezzaie trasformate in residenza.

Anche nel caso specifico di ALNE srl Davide Fabbri, ben prima del sequestro preventivo della lottizzazione (avvenuto il 13 ottobre del 2004), aveva segnalato il 4 marzo del 2004 agli uffici competenti presunte irregolarità a tale lottizzazione; segnalazione caduta nel vuoto.

Chiediamo al Comune di Cesena alcune cose importanti:
  • Come mai il Comune di Cesena è rimasto inerte e non ha esercitato il diritto di costituirsi Parte Civile per chiedere il risarcimento dell’eventuale danno arrecato all’ambiente nel processo penale iniziato ieri a Forli? Ritiene il Comune che l’atto d’accusa pesantissimo del P.M. Monica Galassi, nei confronti di tre Dirigenti e Funzionari Comunali (Bonaretti, Lorenzini, Brighi) imputati di reati gravi, non sia da tenere in considerazione? L’ordinanza del giudice di ieri in Tribunale che rigetta la costituzione di Parte Civile del WWF implicitamente ammette che il reato cosi’ come contestato astrattamente dal PM costituisce un reato che cagiona danno ambientale.
  • Come mai il Comune di Cesena non intensifica le attività di vigilanza e di controllo all’attività edilizia? Anche recentemente, la Procura della Repubblica di Forli ha disposto il sequestro preventivo di una mega attrezzaia che si stava trasformando in agriturismo sulle colline di Carpineta (questo è l’atto d’accusa della Magistratura); anche in questo caso vi era stata – sei mesi prima del sequestro preventivo dell’ immobile da parte del Tribunale di Forli - una segnalazione dei Verdi agli uffici comunali competenti, segnalazione caduta nel vuoto.
Chiediamo al Comune di Cesena di controllare la regolarità delle destinazioni d’uso di tutte le attrezzaie – proservizi agricoli presenti sul territorio comunale, dato che molte di esse non appaiono regolari sotto il profilo tipologico-costruttivo e delle destinazioni d’uso.

La moda di edificare ognidove e fare passare tutto per attrezzaia, pur in presenza di proprietari che si e no saprebbero coltivare un orto, deve essere interrotta con una vigilanza più rigorosa del territorio ed un maggiore rispetto delle norme, specialmente a tutela dei "veri" agricoltori.

venerdì 16 novembre 2007

Assemblea comunale sul progetto "Concretamente"

Lo scorso Mercoledì 14 Novembre si è svolto nella sala del consiglio comunale di Cesena un tavolo di confronto fra cittadini ed enti che si occupano della gestione dei rifiuti. L’idea di costituire questo evento è nata nell’ambito del lavoro di uno dei due focus group organizzati a Cesena appartenenti al progetto “Concretamente” di Anima Mundi, che da diversi mesi ha promosso azioni volte al coinvolgimento di cittadini, associazioni di categoria, imprenditori. Ovviamente alcuni esponenti del MIZ erano presenti, Franco Sirri ci ha mandato un breve resoconto della giornata che volentieri pubblichiamo.
Eravamo una ventina, forse qualcuno di più, Bazzani ha detto che era un buon numero, sicuramente si riferiva alle sedute precendenti dove il numero era molto più esiguo. Oltre a lui il nemico era rappresentato da una signora che faceva parte di ATO e Gabellini (con segretaria) già noto al MIZ. Lunga presentazione da parte di Anima Mundi, somigliante ad un prolisso spot pubblicitario dove vengono dette cose giuste ma che sanno anche le donne delle pulizie. Parte il dibattito: parla un rappresentante di un corposo gas di Forlì (i gas fanno bene alla raccolta rifiuti) direi neutro. Parla un cittadino (non si fa abbastanza per la raccolta rifiuti) buono, visto che la parola magica (porta a porta) non saltava fuori l'ho detta io non senza fare pause per inghiottire (quando ci si abitua a parlare in pubblico?) subito Davide mi ha dato man forte, e dopo i nostri interventi i termini MIZ e porta a porta sono saltati fuori sempre più spesso. Nicola si è presentato come appartenente al MIZ e ha portato il suo mattone con bravura. Nazario Sintini ha rincarato la dose dicendo che ne aveva più che abbastanza di sentire le stesse chiacchiere da anni senza che l'amministrazione, ato e hera si decidessero a far qualcosa di concreto. Ad un certo punto i tre dell'avemaria (bazzaniatohera) sono risultati completamente accerchiati ed il termine più carino era "retrogradi". Gabellini ha detto "hera risponde ad ato" dovendo ammettere però che anche hera ha le sue opinioni (leggi resistenze). Bazzani in chiusura ha tentato di farci credere che anche con la attuale raccolta Cesena sarà in linea con le percentuali previste dalla legge (basta scrivere numeri più alti). E' arrivato il sindaco che stavamo per andarcene, ha tentato subito di tirare le fila di una riunione a cui non era stato presente, Davide glielo ha fatto notare e la cosa è finita li. Il sindaco si è fermato a parlare con noi del MIZ mentre Gabellini aspettava con pazienza. Ha ribadito (il sindaco) che occorre un incontro per discutere sul quartiere con cui partire per il pap, poi si è girato verso Gabellini e gli ha detto "presto si parte con un quartiere per fare una prova anche qui a Cesena" il Gab ha risposto "certo Signor Sindaco" che non è esattamente la risposta che aveva dato a noi nell'ultimo incontro. Ci occorre molto l'oltresavio!
Saluti, Franco Sirri

Aggiornamento: All'evento ha partecipato anche il gruppo "inGASati" di Forlì che nel suo blog ha documentato lo svolgimento della assemblea con un post.


lunedì 12 novembre 2007

Il Porta a Porta a Cesena resterà un miraggio ?

A seguito di questo articolo del sindaco di Cesena Giordano Conti apparso sul corriere, dove appare la massima disponibilità dell'amministrazione nell'affrontare il tema del Porta a Porta, Davide Fabbri mi riporta questo intervento di Tiziana Lugaresi, consigliere dei Verdi al quartiere Cesuola di Cesena, nel quale traspare un sentimento diverso, lo rilanciamo in forma integrale:

A fine estate il Consiglio di Quartiere del Cesuola ha approvato la mozione, presentata alcuni mesi prima dalla sottoscritta, consigliera dei Verdi, sulla raccolta differenziata secondo il metodo del Porta a Porta. E' stato questo l'atto conclusivo di un iter di approfondimento su questo importante tema, a cui i membri del Consiglio di quartiere hanno aderito, tramite alcune iniziative promosse con la collaborazione del MIZ di Cesena, tra cui un'assemblea pubblica di sensibilizzazione della cittadinanza, alla presenza di esperti di fama nazionale. La mozione è stata inviata, subito dopo l'approvazione da parte del Consiglio di Quartiere, agli organi competenti dell'Amm.ne Comunale, all'Amministrazione Provinciale, alla Direzione di Hera ed alla Presidenza di ATO, con l'intento di proporre la sperimentazione nel proprio territorio del sistema di raccolta differenziata detto del Porta a Porta, sulla cui efficacia nel ridurre la produzione dei rifiuti e contenere l'aberrante pratica dell'incenerimento non sussistono dubbi, come dimostrano le esperienze già da tempo attivate nel nord Europa e nei Comuni più avanzati del Nord d'Italia (e non solo). Purtroppo dobbiamo registrare che a tutt'oggi nessuno degli organismi su indicati ha dimostrato di prendere in considerazione l'istanza inoltrata dal Quartiere. Nessuna risposta infatti è pervenuta, nè per iscritto nè verbale, nessun commento, nessuna richiesta di precisazioni, nessuna telefonata. Nulla. Nessun riscontro nemmeno da parte dell'Amministrazione Comunale di Cesena, che, a dispetto dei tanti proclami sulla partecipazione dal basso alle scelte di interesse collettivo, ha perso anche questa occasione per riconoscere il ruolo attivo dei Quartieri, in questo caso il Cesuola , dopo che quest'ultimo si è speso inutilmente per l'individuazione di un diverso e più efficace modello di gestione in materia di rifiuti. E' inevitabile pertanto giungere alla conclusione che il Comune di Cesena continua a voler confermare, nel panorama regionale, la sua posizione di fanalino di coda in tema di tutela ambientale, tanto da risultare impermeabile a qualunque sollecitazione al cambiamento di prospettiva. Evidentemente la classe dirigente al governo della città ritiene che gli impegni in questo settore possano essere sostituiti da evanescenti dichiarazioni di intenti, circonvoluzioni dialettiche corredate da iniziative di sensibilizzazione pubblica, gestite a livello centralizzato, assolutamente ignorate dalla maggioranza dei cittadini, ma non per questo meno costose per la collettività. (Il progetto "Concretamente" affidato alla cooperativa Animamundi tutt'ora in corso, costa alla collettività 42.000 euro). Si tratta come in questo caso di interventi ben poco utili, se non affrontano e rendono pubblico il nodo centrale del problema, che consiste nel fatto che, nella nostra realtà, vengono ancora legittimate politiche di forte incenerimento e che, guarda caso, non sono nemmeno prese in considerazione le strategie più efficaci per il perseguimento delle finalità di riduzione, recupero e riuso dei rifiuti. Che cosa si può pretendere d'altra parte da un progetto, quasi totalmente finanziato dalla Provincia di Forlì-Cesena che, come è noto, ha in tempi recenti approvato, adeguandosi al piano industriale di Hera spa il raddoppio dell'inceneritore di Forlì e che vede tra gli attori coinvolti nel percorso, lo stesso gestore Hera spa, incaricato del "supporto tecnico ed informativo" ?

Cesena, 11 novembre 2007

Tiziana Lugaresi

Consigliere dei Verdi al Quartiere Cesuola di Cesena

sabato 10 novembre 2007

Ci sono viaggiatori e viaggiatori

La sostenibilità ambientale delle nostre azioni dipende profondamente dai nostri comportamenti, il viaggio è fra le attività che, se ci pensate, consuma più risorse in assoluto. Secondo uno studio inglese, se ogni abitante del pianeta terra fosse costretto ad avere la propria produzione di CO2 razionata in base al protocollo di kyoto, facendo un semplice viaggio aereo andata e ritorno da Londra a New York consumerebbe una quota di CO2 pari alla sua razione disponibile per 10 mesi!! Significa che se mi permetto un viaggio a new your di una settimana, poi nei restanti 11 mesi dovrei solo respirare o poco più, niente auto, niente riscaldamento a gas, niente di niente. Sembra quasi una fortuna che non tutti i 7 miliardi di abitanti del pianeta terra si possano permettere un bel viaggetto intercontinentale in aereo una volta all'anno. Questo divertente filmato di bruno bozzetto illustra che differenza c'è fra un viaggio che ha il solo scopo di consumare risorse ed un viaggio che ha la funzione di arricchire le persone. Magari è un po didascalico e sempliciotto, però rende bene l'idea, avere cura dell'ambiente significa anche adottare una forma di turismo responsabile e senza troppi sprechi di risorse.

Agiornamento: Il filmato live in flash di bruno bozzetto "Viaggiatori e Viaggiatori" è stato rimosso perchè non è possibile bloccarlo o controllarne il volume, potete trovare quì lo stesso filmato, inoltre sul sito di bruno bozzetto sono presenti tanti altri filmati flash molto divertenti ed istruttivi.

domenica 4 novembre 2007

Fotovoltaico e Biomasse a confronto

Entro un periodo che va da ai 20 ai 30 anni l'economia mondiale riceverà una bella "smusata", ciò che oggi è insostenibile solo dal punto di vista ambientale, domani lo sarà anche dal punto di vista dei costi. In qualsiasi scelta economica in materia energetica, fra i principi della termodinamica e le "leggi" dell'economia queste ultime avranno sempre la peggio, in quanto mentre i principi della fisica non possono essere mutati, distorcere l'economia è invero assai facile, basta considerare le sovvenzioni, i finanziamenti, gli incentivi, e tutte le politiche che deviano i corsi economici dal loro alveo in funzione del perseguimento dei fini della politica. Ammettiamo quindi almeno per il momento che questa "smusata" dovuta all'esaurirsi delle risorse energetiche a buon mercato arrivi davvero, quali sono le prospettive per diversificare le fonti di approvvigionamento a breve periodo ? Allo stato attuale sono solamente due, il fotovoltaico e i biocombistibili. I primi riuniscono tutte quelle tecnologie che ricavano energia direttamente dal sole, incluso il solare termico, ed alla fin fine anche l'eolico il quale sfruttando il vento in realtà sfrutta lo spostamento di masse d'aria la cui energia cinetica é data dal sole. I secondi riuniscono invece tutti i tentativi di sfruttare la fotosintesi clorofilliana per imprigionare l'energia del sole in quelle che vengono chiamate biomasse, indifferentemente che si tratti di colza, soia, girasole, sorgo, mais, piante ricavate da bioingegneria. Chi vince allora fra fotovoltaico e biocombustibili ? Potete scoprirlo leggendo uno studio piuttosto dettagliato che ho trovato tramite gli amici del gruppo Aspo Italia.


In sintesi, anticipo i risultati dello studio, in termini di rendimento e produttività media stimata sul suolo italiano:

  • Fotovoltaico 119,8 kWh/(m2 anno)
  • Biomassa 1,84 kWh/(m2 anno)
Risulta quindi che il fotovoltaico è superiore alla biomassa di un fattore 65.

Per quanto riguarda il rendimento, le biomasse si attestano attorno ad un misero 1% e anche meno nelle condizioni ideali, mentre il fotovoltaico già oggi permette di superare il 5%. Come rendimento si intende il rapporto di perdita di energia su tutta la filiera dal sole fino all'utilizzatore, cioè includendo il rendimento dei motori a combustione interna per le biomasse e il rendimento dei motori elettrici per il fotovoltaico. Risulta quindi evidente che anche e soprattutto dal punto di vista termodinamico incentivare le biomasse è una scelta sciagurata e suicida, senza nemmeno considerare come coltivare biofuels entri in competizione con la coltivazione per uso alimentare etc. etc. Quindi, se c'è un soldo da spendere, investirlo sul fotovoltaico consente di farlo rendere 65 volte di più che investirlo sulla produzione di bioetanolo e/o assimilati. L'unica soluzione alla crisi energetica imminente è si diversificare e puntare tutto sulle fonti rinnovabili, senza però dimenticare che alcune hanno un elevato rendimento, altre rappresentano solo uno specchietto per le allodole. Meditate gente, quando vi raccontano che andremo tutti a biocarburante pur di continuare ad utilizzare le nostre adorate automobili!

giovedì 1 novembre 2007

PaP a Forlimpopoli: E' lite sui costi

Così come molti di noi avevano purtroppo previsto, è ora completa bagarre per quanto riguarda i costi del servizio di raccolta domiciliare a Forlimpopoli, ad appena un anno dall'inizio della sperimentazione. Fin dal mese scorso, in una conferenza pubblica alla quale ha partecipato il sindaco Paolo Zoffoli, sono stati divulgati in forma preliminare stralci sui costi sostenuti da Hera per la presa in gestione del servizio. Già allora abbiamo denunciato come tali costi presentassero tali e tante irregolarità da rendere necessario un ulteriore approfondimento. Dati definitivi erano stati promessi per il 20 ottobre, comprensivi di tutti i dettagli di gestione. Siamo oramai a novembre inoltrato ed ancora niente di ufficiale è stato fatto trapelare. Ma c'è di peggio: Da notizie ufficiose che per il momento vengono mantenute con riserbo, Hera anziché ottemperare a quanto richiesto dal comune in termini di trasparenza fa fornito al comune una cifra totale vincolante per continuare ad erogare il servizio per l'anno prossimo. Cifra che, priva al momento di qualsivoglia giustificazione resa pubblica, ammonta a 1.500.000 euro, contro i 1.200.000 euro della gestione a cassonetto stradale. A questo punto al comune di Forlimpopoli non tornano più i calcoli fatti da Hera, dati preliminari peraltro contestabili ai quali hera ha risposto con una maggiorazione ulteriore dei costi! Ieri, Gian Luca Zanoni consigliere comunale di opposizione ha presentato una interpellanza al sindaco Zoffoli per sapere come mai non sono stati ancora resi pubblici i numeri di costi e ricavi, promessi per il 20 di Ottobre. Purtroppo, l'attesa sembra destinata a protrarsi ancora. L'8 novembre amministratori e tecnici di Comune ed Hera si incontreranno per chiarirsi e il 12 ci sarà un ulteriore confronto in presenza di ATO. Intanto, la bagarre sui costi continua, nonostante l'impegno fiero del comune di Forlimpopoli e la politica inconcepibile ed ostruzionistica di Hera che pretende di saldare il conto senza fornire i dati richiesti in maniera trasparente. Non c'è quasi più alcun dubbio per capire chi sta remando contro e chi a favore sul versante della raccolta differenziata spinta.

sabato 27 ottobre 2007

Il business del Teleriscaldamento

Alla recente assemblea straordinaria del quartiere centro urbano di Cesena tenutasi venerdì sera si è parlato della situazione indecente nella quale versano i lavori di ristrutturazione stradale in via Europa, strada che va dalla stazione fino alla rotonda provvisoria sulla via Emilia. I pochi residenti della zona vivono in uno stato da barricati in casa, con il cantiere completamente a ridosso delle abitazioni, da almeno sei mesi. Ciò nonostante le previsioni iniziali fossero di finire i lavori entro l'estate. Tali cantieri, appaltati alla ditta SAI di Modena, appaiono in uno stato di degrado e abbandono generalizzato, specialmente per quanto riguarda le più elementari norme di sicurezza, tombini aperti lasciati incustoditi, recinzione precaria, alberi tagliati, marciapiedi già rotti anche se non ancora terminati, lavori eseguiti in maniera disorganizzata. La causa di tanto trambusto e ritardo di consegna delle opere sembra essere stata in parte, oltre alla modesta professionalità dovuta all'impiego massiccio di lavoratori extracomunitari, la volontà di includere extra progetto la stesa di condutture per il teleriscaldamento. Tali condutture, adagiate in fosse profonde fino a sei metri nella sede stradale, sono state di fatto imposte a posteriori da HERA, non si sa tramite quali attività di pressione sull'amministrazione comunale, allo scopo di realizzare l'infrastruttura dorsale di teleriscaldamento che servirà il nuovo complesso residenziale da 500 appartamenti che dovrà sorgere nella zona limitrofa. Di per se il teleriscaldamento potrebbe anche essere una buona cosa, al di la dei disagi della popolazione per le opere invasive a livello stradale che esso richiede. Tuttavia, una modifica in corso d'opera in presenza di una ditta già totalmente in affanno per rispettare i tempi dei lavori, sta facendo saltare il cantiere e trascina disagi che i residenti non potranno che riversare subissando di proteste l'amministrazione. Il consigliere Angeli di Forza Italia ha espresso senza mezzi termini la convinzione che in realtà, tutta questa frenesia di HERA di inserire il teleriscaldamento ovunque si svolgono dei lavori pubblici importanti, nasconda un enorme business. Hera già dispone sul territorio di piccole centrali a turbo gas con le quali genera (e vende) energia elettrica, tali centrali necessitano di acqua di raffreddamento, pertanto anziché spendere soldi per raffreddarla e reimmetterla nei fiumi (inquinamento termico) pensa bene che sia uno spreco e cerca di convogliarla nelle abitazioni per riscaldare gli stabili. Peccato che questo servizio venga venduto a carissimo prezzo agli abitanti, pur essendo per hera praticamente energia gratis di scarto. Ne sanno qualcosa i residenti del nuovo quartiere dello Ex Zuccherificio (nel quale abita anche il nostro sindaco Conti, che prima di vedere funzionare a dovere il riscaldamento hanno dovuto fare battaglie a colpi di denunce, dato che non funzionava mai a dovere e le promesse di efficienza ed economicità non sono state rispettate. Insomma, hera vorrebbe infilare il teleriscaldamento ovunque, incasinando i lavori di ditte appaltatrici già di per se poco competenti, per poi cercare di guadagnarci delle cifre spropositate. Costruisce le centrali, prende soldi con l'energia elettrica, poi prende soldi anche con il teleriscaldamento, e pretende di sfruttare i cantieri già aperti per risparmiare sulle proprie opere! Il futuro non è questo, molto meglio incentivare la cogenerazione distribuita, costruire case a certificazione energetica garantita, il teleriscaldamento può essere utile in taluni contesti, ma non deve diventare solo un business e un ricatto continuo per i comuni.

giovedì 25 ottobre 2007

Documentario sul capitalismo

Il capitalismo sta entrando irrimediabilmente in crisi. Il consumismo forsennato e lo sfruttamento sistematico delle risorse al di la dell'immaginabile mettono a repentaglio il concetto stesso di civiltà. Le guerre per l'accaparramento e i conflitti sociali innescati dalla globalizzazione hanno il potenziale di rendere irrilevanti quisquilie come preservare i diritti civili e i diritti umani delle persone, ridotte a consumatori ottusi privi di alcun valore qualora risultino incapaci di comprare le merci. Su questo tema esiste un meraviglioso pluripremiato documentario che può essere visionato su internet in forma integrale, si chiama surplus. La voce iniziale di sottofondo è nientemeno che quella di Fidel Castro, sentite cosa dice alla gente, alla faccia del feroce dittatore sanguinario che una certa visione occidentale acriticamente filoamericana vuole a tutti i costi inculcare. Il documentario é una denuncia vibrante come le parole della politica siano svuotate di ogni significato oggettivo, purché raggiungano l'obiettivo di farci desiderare la crescita perenne del modello capitalistico di riferimento. Steve Ballmer della Microsoft che grida "developers.. developers..", crescita infinita, sviluppo. Credeteci, é un castello di carte!

mercoledì 24 ottobre 2007

Esiste davvero democrazia in italia ?

Claudio Messora è un ragazzo milanese che ha aperto un blog dal nome "le intuizioni ovvie" sul quale si possono trovare contenuti multimediali davvero interessanti. Fra le sue ultime realizzazioni, di sicuro impatto visivo e culturale, c'è una breve narrazione storica che parte dalle origini aristoteliche fino alle moderne concezioni post rivoluzione francese delle varie forme organizzative di stato e di governo. Dalla Monarchia, alla Aristocrazia, fino alla Politìa (degenerante in Democrazia). Il post originale con la trascrizione lo trovate qui. Il lavoro è diviso in due puntate video pubblicate su YouTube che vi allego al post, davvero merita una occhiata e qualche minuto di sana riflessione.

Parte I

Parte II

martedì 23 ottobre 2007

Il picco del petrolio è arrivato nel 2006

Da tanto tempo si parla della teoria del picco di Hubbert e del paventatato esaurimento rapido della produzione di petrolio, chi osava declamare simili concetti fino a solo pochi anni fa era tacciato di fare la Cassandra e seminare il panico nei mercati. Ora purtroppo occorre ammettere, in virtù delle notizie ufficiali fornite dall'Energy Watch Group, istituto di ricerca tedesco, che coloro che avevano pronosticato l'esaurimento dei prodotti petroliferi, e con essi il ridimensionamento dell'intero stile di vita al quale eravamo da tempo abituati, avevano ragione! Il picco del petrolio è arrivato nel 2006.

LONDRA, 22 OTT - Il picco della produzione mondiale di petrolio è stato raggiunto nel 2006: è quanto afferma il gruppo di ricerca tedesco Energy Watch Group, in un rapporto presentato oggi a Londra. Inutile quindi aspettarsi un rapido ritorno a livelli "normali" dei prezzi del barile, che ha sfondato quota 90 dollari la scorsa settimana: secondo la ricerca, la produzione mondiale - ferma l'anno scorso a 81 milioni di barili al giorno - è destinata a scendere a 58 milioni nel 2020, e a 39 milioni nel 2030. Sarebbe quindi inevitabile, se si realizzassero queste previsioni, un aumento del prezzo del petrolio, a fronte di una crescita costante della domanda - con conseguente rischio di guerre e rivolte in tutto il mondo. I dati diffusi dall'Energy Watch Group sono in netto contrasto con quelli dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, che prevede una produzione in crescita nei prossimi decenni, fino a 116 milioni di barili al giorno nel 2030. (ANSA). Z08-LQ 22-OTT-07 13:50

Molti di voi si chiederanno cosa ce ne importa, considerate solo quanto segue:
  • La curva della produzione è una gaussiana simmetrica, significa che nel 2020 avremo tanto petrolio disponibile come quanto ne avevamo nel 1980, nel 2030 tanto quanto nel 1970, e così via.
  • La popolazione mondiale, necessariamente, dovrà tornare fra venti anni ai livelli di qualche decennio fa, per il semplice fatto che le risorse disponibili non sono sufficienti a conseguirne una ulteriore crescita, pertanto qualche miliardo di persone dovrà sparire dalla faccia della terra, NECESSARIAMENTE.
  • Le risorse rinnovabili non sono minimamente in grado di coprire una fetta significativa del fabbisogno nemmeno fra 50 anni (quando il petrolio tenderà all'esaurimento completo)
  • L'energia nucleare da fissione avrà il suo picco fra meno di 20 anni, dopo i quali non esisterà più disponibilità di materiale fissile a basso prezzo.
  • L'italia, come tanti altri paesi solamente importatori di energia, sarà fra i primi a piombare in una recessione totale a causa del fatto che i paesi produttori tenderanno a trattenere le riserve per il loro uso interno.
In sostanza, senza essere catastrofisti, da oggi inizia la decrescita. Leggete qui, non so voi ma a me tremano un pochettino i polsi ... e siamo ancora a discutere di dementi come Mastella e compagnia.


lunedì 22 ottobre 2007

Ambientalismo all'italiana

Riporto un articolo di Federico Valerio, che nel suo blog mostra i rischi a cui andiamo incontro spacciando per ecologismo sostenibile scelte dettate dal puro impatto emotivo. Senza una accurata analisi scientifica delle conseguenze non è opportuno spingere scelte che sulla carta sembrano andare verso una direzione ecologica. Esempi ne abbiamo a bizzeffe, dall'assurdità dei biocarburanti, per finire all'utilizzo del "mater-bi" prodotto dal mais per la realizzazione delle plastiche biodegradabili. Nell'articolo si mostra come queste plastiche, se mescolate alla plastica normale, ne impediscono il riciclo (non sono compatibili). Anzichè fare come si fa in Inghilterra, dove i sacchetti di plastica sono pesantemente tassati e si incentiva l'uso dei sacchetti riusabili di materiale tessile, si vuole spingere nel consumo di materiali biodegradabili, pur di non cambiare le abitudini al consumo della gente. Quello che sembra un passo avanti, rischia di creare più problemi di quelli che risolve.

La rivoluzione italiana ai sacchetti di plastica sarà quella preannunciata da Ermete Realacci, ministro all'ambiente in pectore del prossimo governo Veltroni: i sacchetti di plastica saranno sostituiti da sacchetti di bio-polimeri, secondo il brevetto Novamont che con mezzo chilo di mais ed un chilo di olio di girasole produce 100 sacchetti biodegradabili.

L'articolo sottolinea che entusiasti dell'idea sono anche gli agricoltori che stimano che per produrre le 300.000 tonnellate di bioplastiche che dovranno sostituire le equivalenti tonnellate di polietilene, oggi usate per produrre 15 miliardi di sacchetti, basta coltivare a mais e girasole 200.000 ettari di terreno.

Questa soluzione viene spacciata per ecologica invece è una "puttanata" (scusate l'espressione poco scientifica), in quanto di ambientale non ha proprio un bel niente.

In una società realmente in equilibrio con le risorse del Pianeta i sacchetti usa e getta per portare a casa la spesa sono un oggetto da abolire o da far pagare a caro prezzo, quello equivalente al pesante impatto ambientale che essi creano anche se sono biodegradabili.

L'onorevole Realacci ha un'idea di quanto combustibile fossile, quanta acqua, quanti fertilizzanti, quanti pesticidi ci vuole per coltivare 200.000 ettari a mais e girasole, necessari per produrre 300.000 tonnellate di bio-plastiche usa e getta?

Qualcuno ha fatto i conti di quanta anidride carbonica viene rilasciata durante queste fasi di lavorazione e in quelle necessarie per passare dal mais al polimero finito?

L'unico serio utilizzo delle plastiche bio-degradabili è che queste devono sostituire le attuali pellicole e vaschette di plastica utilizzate per confezionari alimenti.

E' anche necessario che questi materiali biodegradabili, necessariamente monouso, e comunque anch'essi riducibili con una intelligente riprogettazione dei sistemi di distribuzione ed imballaggio, possano essere facilmente individuati come materiali compostabili da raccogliere in modo differenziato, insieme alla frazione umida, per avviare il tutto al riutilizzo, rigorosamente ed esclusivamente sotto forma di compostaggio o di fermentazione anaerobica.

Precisare che i trattamenti finali per le bio-plastiche devono essere solo tecniche di trattamento biologico non è casuale.

C'è una subdola conseguenza della scelta promossa dall'onorevole Realacci: la sostituzione delle attuale 300.000 tonnellate di sacchetti in plastica di sintesi, con 300.000 tonnellate di sacchetti di bioplastiche farà diventare quest'ultimi biomasse.
A questo punto, in base ai nuovi accordi, la loro combustione si potrà legittimamente avvalere dei soliti famigerati certificati verdi, a cui si aggiungeranno anche i contributi CONAI, in quanti i sacchetti sono degli imballaggi e la loro combustione, per legge, è una forma di riciclo.

Segnalo infine un altro problema che i sacchetti biodegradabili hanno: sono incompatibili con la raccolta differenziata delle plastiche finalizzate al riciclo di quest'ultime.

Questo significa che scarti di polietilene mescolati a scarti di biopolimero tipo mater-bi non possono essere più riciclati come materie plastiche ed è impensabile separare i due materiali.

Unica soluzione mandare il tutto ai termovalorizzatore!!

Per cortesia qualcuno fermi questa follia!

venerdì 19 ottobre 2007

Prosegue la crisi idrica in Romagna

Il Comitato Istituzionale riunitosi oggi a Bologna per fare il punto sull’emergenza idrica della Romagna, anche sulla scorta del parere del Comitato tecnico, non ha ritenuto necessario adottare nell’immediato misure di riduzione dell’erogazione dell’acqua nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla protezione civile e difesa del suolo Marioluigi Bruschini che presiede il Comitato stesso.

Negli ultimi giorni il prelievo di acqua dalla Diga di Ridracoli si è ridotto, attestandosi a quota 63 mila metri cubi al giorno. Complici la riduzione della pressione nelle condutture già attuata dai gestori dalla fine di settembre, l’abbassamento delle temperature che ha contribuito a ridurre la domanda, ma, anche la realizzazione e l’operatività di alcune delle opere infrastrutturali previste dal secondo Piano di interventi urgenti approvato il 24 settembre con decreto del Presidente della Regione Errani. Si tratta tra l’altro, dell’interconnesione dell’acquedotto di Cesena, di quella di Covignano e dei lavori realizzati a Torre Pedrera.


“La situazione – ha detto Bruschini – resta tuttavia complessa e richiede un monitoraggio attento e costante”. Per questo Bruschini ha deciso di convocare il Comitato in seduta permanente e di fissare già per lunedì 29 ottobre il prossimo incontro a Bologna .

“In quella riunione - ha detto - valuteremo, sulla base dell’evolvere della situazione, se e quali provvedimenti adottare.”
Bruschini ha anche annunciato che la Regione chiederà al Governo la proroga dello stato di emergenza dichiarata lo scorso mese di luglio e che verrà lanciata una campagna di comunicazione “perché i cittadini siano informati e coinvolti. L’acqua è un bene limitato ed è responsabilità di ciascuno di noi contribuire al risparmio”


Nell’incontro odierno si è anche deciso di fissare a quota 4 milioni di metri cubi il volume minimo dell’invaso di Ridracoli, che nella giornata odierna, alle ore 9, era di 5 milioni 607 mila metri cubi. Il livello minimo raggiunto risale al 1994 quando venne toccata quota 4 milioni 814 mila metri cubi. Secondo i dati forniti da Romagna Acque l’acquedotto della Romagna nei primi 9 mesi del 2007 ha erogato 33 milioni 660 mila metri cubi di acqua contro i 47 milioni 260 mila messi in rete nello stesso periodo del 2006.

(Fonte :Sestopotere)

MAURIZIO PALLANTE a Cesena


Il Movimento Impatto Zero è lieto di invitarLa
alla serata organizzata
(assieme alle associazioni "Librarsi" e "Luciano Lama")
con

dott. MAURIZIO PALLANTE

mercoledì 24 ottobre ore 20.30

sul tema

SVILUPPO LAVORO E DECRESCITA
presso

sala "C. Migliori" (sede CGIL)

via Plauto, 90

Cesena

(scrittore, fondatore del Movimento per la Decrescita, esperto di politiche energetiche
e consulente per il Mnistro dell'Ambiente Pecoraro Scanio).

Per info: Barbara Movimento Impatto Zero (MIZ) Cesena londra@email.it cell.349.3207788

mercoledì 17 ottobre 2007

Uno sguardo sul futuro dei PC

Jeff Han é un coreano che ha fatto una invenzione straordinaria, un touch screen che non funziona con il vecchio paradigma del singolo puntatore, ma che rileva contemporaneamente la presenza di più dita in prossimita di uno schermo ad altissima risoluzione, la parte straordinaria non sta tanto nel dispositivo in se ma nel software di interfaccia utente che ha creato, davvero intuitivo, roba da fare impallidire quello che si è visto in "minority report" ... già mi vedo a sbirciare su Google Earth con una interfaccia del genere, a quando sui nostri vetusti PC ?


Ulteriori informazioni: Breakthrough Awards 2007, Jeff Han Perceptive Pixel

martedì 16 ottobre 2007

Uno stato a rovescio, il libro

Come avevamo già annunciato in precedenza in un post di qualche tempo fa, il nostro carissimo amico Nicola Andrucci, scrittore sulla mafia, ci aveva promesso che il suo secondo libro inedito sarebbe uscito in libera diffusione su internet, dato che nessuno lo avrebbe pubblicato. Il tema del libro è davvero scottante, non parla di mafia in termini generici o storici ma circostanzia gli avvenimenti che hanno portato al processo di Marcello Dell'utri, processo ancora in corso in quanto non ancora arrivato agli ultimi gradi di giudizio. Naturale che parlare di un processo in corso faccia scandalo, ma malgrado la presunzione di innocenza che vige nel nostro ordinamento parlare di dati processuali certi e di sentenze di un giudice fa parte della libertà di espressione e di informazione tanto quanto parlare di vicende oramai dimenticate come il processo per mafia di Andreotti (sul quale molti libri si sono spesi, fra cui quello precedente dello stesso Andrucci "Cosa Nostra, Attacco allo Stato"). Questo non è un testo di ipotesi, teoremi, illazioni. questo è un testo di fatti, realmente accaduti e documentati. Vengono qui narrati accadimenti, eventi certi, senza lasciare spazio a supposizioni o incertezze. Il Processo a Marcello Dell'Utri, Senatore di Forza Italia, per "Concorso esterno in associazione mafiosa". La sua amicizia e gli affari con Silvio Berlusconi. Una storia iniziata negli anni Settanta e giunta fino ai giorni nostri.

lunedì 15 ottobre 2007

Un articolo per il "Blog Action Day"

Oggi in data 15 ottobre è stata proclamata la giornata mondiale del blog action day, tutti i bloggers sono invitati a focalizzare la loro attenzione verso il tema dell'ambiente e dare risalto alle notizie che sempre più stanno portando i temi dell'ecologia e della sostenibilità ambientale al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica. Talvolta troppo poche volte ci rendiamo conto, come genere umano, del fatto di abitare in un pianeta fragile, soprattutto assai poco ci ricordiamo come questo bistrattato pianeta che sostiene la nostra vita sia l'unico che abbiamo. Nonostante si discuta costantemente e con toni allarmistici di guerre, ingiustizie, interessi lesi, disoccupazione, conflitti sociali ... ma siamo davvero sicuri di non fare la parte di quelli che si lamentano della polvere sul tappeto mentre la casa brucia ?? La realtà purtroppo è sotto gli occhi di tutti (almeno di quelli che la vogliono intendere), nel 2025 saremo 8 miliardi di individui, se per allora tutti riuscissero a raggiungere uno stile di vita paragonabile a quello che abbiamo ora negli stati uniti servirebbero 6 pianeta terra per ricavarne le risorse necessarie. Se invece, sempre nel 2025, si continuerà (come è invero assai probabile) ad avere la solita piccola parte del genere umano (pari al 5%) che consuma più del 30% delle risorse totali, lasciando il rimanente in una situazione intollerabile di povertà, di pianeti terra ne serviranno soltanto 2. Peccato però che ne avremo solamente 1! Stiamo passando inesorabilmente dalla civiltà dei diritti alla civiltà dei bisogni, ciò che dovrebbe essere considerato un diritto fondamentale dell'individuo (accesso all'acqua, al cibo, alla salute, all'integrità fisica e culturale) si riduce ad un bisogno che deve solo cercare di essere soddisfatto, cioè accessibile solo per chi può "pagarselo", non certo per diritto alla nascita. Così, ecco spiegato il via alla privatizzazione dell'acqua, il benestare allo smembramento del territorio per venderlo al migliore offerente, tutte pratiche che inquadrano l'ambiente come mera voce economica fra le tante, non come fondamentale entità da tutelare. Occorre ritornare ad una gestione pubblica dello sfruttamento delle risorse del pianeta. La corrente cultura capitalistica universale ci insegna che l'economia di mercato rappresenta la maniera più efficace per massimizzare il principio dell'utilità individuale: Produrre di più per poi comprare e meritare così di avere quello di cui necessitiamo. Andiamolo a dire ai 3,5 miliardi di cinesi e indiani che aspirano al nostro modello di sviluppo. Dopo il v-day di beppe grillo verso la classe politica italiana, ci dobbiamo forse aspettare assai prima di quanto non si creda il v-day della natura contro il genere umano, colpevole di totale ottusità e gestione scellerata dell'ambiente.

Bertinoro chiede il "porta a porta"

L’Assessore alla Qualificazione e Sviluppo Ambientale Roberto Riguzzi ha inviato oggi al Sindaco di Bertinoro la disponibilità della Provincia di Forlì – Cesena a contribuire anche economicamente all’estensione della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta in quel comune.

Questa disponibilità, espressa nell’ultima Giunta Provinciale, segue la richiesta inviata dal comune circa un mese fa, su iniziativa del Consiglio Comunale di Bertinoro.
Oltre al comune artusiano, anche quello di Bertinoro ha quindi ufficializzato il suo interesse alla raccolta dei rifiuti porta a porta, con la Provincia che lo stesso Riguzzi si dice "pronta a sostenere tali iniziative in quanto coerenti con l’obiettivo prioritario del Piano Rifiuti: incrementare la raccolta differenziata e migliorare la qualità degli scarti avviati a recupero".

La Provincia - aggiunge Riguzzi - ritiene che l’iniziativa proposta dal comune di Bertinoro risulti interessante sia sotto il profilo ambientale, in quanto persegue l’obiettivo dell’incremento della raccolta differenziata, sia sotto il profilo socio economico, in quanto dovrà modificare abitudini e comportamenti consolidati da parte della popolazione.

La Provincia prevede per Bertinoro lo stesso sostegno dato a Forlimpopoli, mettendo a disposizione 20.000 euro per la campagna di informazione e sensibilizzazione.
Tali risorse saranno disponibili non appena l’amministrazione di Bertinoro presenterà il progetto definitivo per la raccolta differenziata Porta a Porta": conclue Roberto Riguzzi

(Fonte: sestopotere)

venerdì 12 ottobre 2007

Commissione ambiente della provincia di Forlì-Cesena

Informiamo che il giorno

martedì 23 ottobre 2007

alle ore 15.00

si incontrerà la 1^ e la 4^ commissione consiliare provinciale

*1^ commissione:
Affari generali, Bilancio, Finanze, Patrimonio, Personale,
Programmazione, Pianificazione Territoriale

*4^ commisione:
Ambiente e difesa del suolo

presso

Centro Unificato di protezione civile
via cadore, 75 Forlì

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