sabato 26 giugno 2010

Il nuovo quartiere di via Europa a Cesena

La zona oggi di interesse, collocata a ridosso del centro storico di Cesena e adiacente alla stazione ferroviaria, ha ospitato per lunghi decenni l’insediamento di attività legate al commercio ortoalimentare. In particolare da segnalare gli stabilimenti della Ex-Arrigoni, nota azienda di produzione di conserve e marmellate, attiva a Cesena fin dal 1920. 

La collocazione era ideale, nel senso che, intelligentemente, era servita dalla ferrovia attraverso un dedalo di "binari" che permettevano l'ingresso dei vagoni ferroviari direttamente fin dentro i capannoni. Oggi la piattaforma logistica dell'ortomercato Cesenate, una delle più estese d'italia, é collocata in periferia a Pievesestina, ed è servita esclusivamente da interminabili file di camion e mezzi pesanti inquinanti, un assoluto non senso sia dal punto i vista dei costi che dal punto di vista dell'efficienza energetica. 

Nel frattempo la città è cresciuta tutto intorno, la Arrigoni a Cesena non c'è più, e questa isola di archeologia industriale, occupata oggi quasi esclusivamente dalle attività delle Carrozzerie Battistini, proprietarie di buona parte dell'area, ha perso completamente la sua funzione originaria. Dal 2004 il Comune di Cesena ha quindi deciso di riqualificare l'area e destinarla nuovamente ad uso prevalentemente residenziale, affidando l'intero comparto nelle mani del fiorentino Studio di Architettura Natalini

Se volete dare un occhiata al progetto di Natalini, potete trovarlo qui. C'è anche una bella galleria fotografica che illustra la magnificenza dell'opera, ovviamente sempre straripante di verde, al punto che la nuova area sarebbe soprannominata "Parco Europa".

Tutto meraviglioso quindi ? Insomma! Recente è stato presentato al quartiere centro urbano di Cesena l'ultimo piano urbanistico, nel quale vengono presentati dati  presumibilmente definitivi sul reale assetto dell'opera.

L'area avrà una estensione di circa 7 ettari (70.000+ metri quadrati) e vede la realizzazione di ben 560 nuovi alloggi. Il comune di Cesena ha negoziato le condizioni con gli attuali 2 proprietari, i Fratelli Battistini già citati e la società di compravendita "Nuova Madonnina", dell'imprenditore edile Nello Sacchetti

In cambio dei soldi necessari per la realizzazione della nuova autostazione, del valore di circa 5 milioni di euro e da realizzare al posto degli attuali scambi ferroviari in disuso, è stato concesso un indice di edificabilità pari a 1.07, rispetto allo 0.8 scarso dell'area circostante. Questo significa che i palazzi avranno una altezza media di 7 piani!!

Dei 560 alloggi previsti, solo 42 (circa il 5%) saranno destinati ad edilizia convenzionata, gran parte dei quali in realtà vincolati con contratti di locazione decennale e non in piena disponibilità del Comune. Per servire tutti questi nuovi residenti (ammesso che esisteranno davvero) si prevede di realizzare parcheggi interrati di due piani confinati in gran parte del sottosuolo dell'area, con ingresso e uscita su strade decisamente sottodimensionate e in conflitto con il traffico che presumibilmente proverrà dalla nuova autostazione.

Come se non bastasse, si è deciso di monetizzare gran parte dell'area verde prevista, portandola da 16.000 mq a 8.000 mq, cioè solo al 10%, concentrata per lo più all'interno del complesso circolare a forma di anfiteatro (vedi immagine sotto). Difficile a questo punto chiamare "parco europa" una zona che a causa dell'altezza dei palazzi è destinata a rimanere praticamente sempre all'ombra e con poco verde.


Davvero la città di Cesena ha bisogno di una concentrazione così elevata di edifici residenziali in pieno centro, anche considerando gli oltre 700 nuovi appartamenti previsti per il nuovo quartiere novello di prossima realizzazione ?

Le intenzioni sono buone, le premesse per realizzare l'opera ci sono, ma il sospetto è che ci si sia lasciati prendere la mano, operando piuttosto una immensa svendita di territorio pur di far girare l'economia dei costruttori locali. Il progetto andava dimensionato per le reali necessità del territorio, senza realizzare una quantità sproporzionata di unità abitative al solo scopo di incamerare qualche onere di urbanizzazione in più. Questi palazzi alti 7 piani rischieranno di rimanere in gran parte sottoutilizzati, a meno di non pensare realmente che in clima di recessione si possano richiamare in citta almeno altri 10.000 abitanti nei prossimi anni.

C'è nel progetto un disegno gigantista che erroneamente qualcuno scambia ancora per sviluppo, ignorando che la svendita del territorio oggi permette di raggranellare qualche risorsa per progetti utili, ma può portare un domani a impreviste conseguenze. Se l'area non decolla, così come successo all'ex zuccherificio, altro esempio di inutile urbanizzazione e di degrado urbano, c'è il rischio di caricare sul comune molti ulteriori oneri e costi fissi (manutenzione strade, illuminazione pubblica, servizi pubblici, scuole, asili) tali da annullare in larga misura i vantaggi presunti di oggi. 

Spero che questo progetto venga un po ridimensionato, anche se a costo di una riduzione della nuova autostazione, che il Comune è convinto non sia finanziabile in altra maniera se non concedendo ai costruttori di spargere cemento a volontà, senza una reale pianificazione dello sviluppo sostenibile della città.




martedì 22 giugno 2010

Swap-Aperitivo EquoSolidale mercoledì 23 giugno

A tutti i nostri soci MIZ,affezionados, simaptizzanti vari o solo semplicemente a chi ama stare al fresco swappando, cioè barattando, siamo lieti di invitarvi per mercoledì prossimo a questo importante ed epico appuntamento al Magazzino Parallelo. Assieme a noi del MIZ, a tanta musica, cibo bio e altro ancora, sotto il ricco programma:

mercoledì 23 giugno

dalle ore 18.30 in poi
un'altra intensa giornata con il
Piccolissimo Mercato del Biologico Autoprodotto e Solidale
La musica di Mitch e Antonio, frutta e verdura di Elena Perugini, salumi, formaggi, pane e farina di Terre Solidali, il moijito di Giaime!


...inoltre:


MIZ movimento impatto zero

animerà la piazza con

LA FESTA DEL BARATTO
vestiti, giocattoli, oggetti:
quello che non serve a te va bene a un altro!!

Vieni a barattare l'abbigliamento, l'oggettistica, libri e giochi che non usi più, potrai scambiarli con altri!!
RIUSIAMOLI!

Aperitivo/cena equo-solidale preparata da noi del MIZ

e:

associazone culturale e di promozione sociale
OFFICINA IDEE

presenta:
SOGNI AUSTRALIANI
Dreamtime stories (Australia)
Un libro di 66 pagine a colori, brillantemente illustrato dai bambini indigeni residenti nell’estremo nord del Queensland in Australia.
In questo libro sono raccontate in tre lingue 3 storie del “Tempo dei sogni” dei Djabugay people.

Portate i vostri bimbi e li truccheremo da aborigeni


alle ore 20 e 30:



marcabru
in concerto
Fiorino Fiorini: didjeridoo, dan moi, tromba marocchina, kalimba
Fabio Briganti: violino, bouzouki, voce
Marie Rascoussier: basso elettrico, voce, dulcimer
Fiorenzo Mengozzi: batteria, percussioni

mercoledì 16 giugno 2010

Foto del Rivestiti Riusami Rigiocami


L'estate è decisamente arrivata, anche se purtroppo domenica scorsa durante il rivestiti è iniziato a piovere a dirotto, causando qualche piccolo problema di allestimento e scoraggiando forse più di qualcheduno nel venirci a trovare. 

Ognimodo, l'atmosfera era decisamente allegra e l'evento si è concluso con successo, con la partecipazione di tanti bambini, molti dei quali piccolissimi, come potete vedere dalle poche foto scattate fra una attività e l'altra.

Non ne abbiate a male, ma non potrò garantire in questi giorni aggiornamenti frequenti del blog, un po di meritato (?!) riposo me lo posso anche pigliare, non credete ? :o))

Siamo comunque molto attivi per organizzare al meglio il prossimo decrescifest, che si terrà nelle giornate diell'11 e 12 Settembre 2010.

Statemi bene e buone vacanze!

mercoledì 9 giugno 2010

RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI, il baratto solidale come elemento per sconfiggere la crisi

Il nostro rapporto con i combustibili fossili – afferma Rob Hopkins – è una dipendenza a tutti gli effetti, paragonabile a quella di un tossicodipendente. Il petrolio è forse il dono più grande che ci ha fatto il pianeta, qualcosa che ci consente di scaldarci quando abbiamo freddo e senza devastare le foreste; di spostarci dal paesello e vedere il mondo, oltre che migliorare i commerci liberandoci del carro coi buoi; di produrre plastiche e fondere metalli permettendo una tecnologia mai vista prima e che ci facilita la vita in ogni modo.

Tutto questo è destinato gradualmente a ridimensionarsi, poiché le risorse non rinnovabili non durano in eterno e la crescita infinita non è sostenibile. Crisi ambientale, energetica, economica, si fondono assieme.

Occorre uno sforzo culturale immane per immaginare fin da ora che, senza il riciclo spinto dei materiali e la transizione massiccia verso le energie alternative, il pianeta semplicemente non può sostenere il “lusso sfrenato” al quale ci siamo abituati.

E’ per contribuire a formare questa “mentalità del riciclo” che Domenica 13 Giugno, presso la sala EX-MACELLO di Cesena in via Mulini (mappa), dalle 17 alle 22, si svolgerà la prima edizione cittadina dell’evento “RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI”, organizzata dal Movimento Impatto Zero con il patrocinio del Comune di Cesena. Porta i tuoi vestiti inutilizzati, i tuoi oggetti non più utili, i tuoi giochi destinati alla discarica, potrai barattarli con altri vestiti, altri oggetti, altri giochi, in una atmosfera divertente e solidale.

L’iniziativa è rivolta ai tanti che condividono la stessa voglia di mettere in pratica alcune piccole azioni quotidiane per migliorare il nostro rapporto con l’ambiente e al contempo fronteggiare la crisi. E’ gradita la partecipazione di Bambini e persone di ogni età.

All’interno dell’evento avverrà la proiezione del documentario inedito “Vivere senza petrolio. L’esperienza di Cuba” edito da MacroVideo. Il 13 Giugno, dalle ore 17 alle ore 22 presso l’Ex-Macello di Cesena, il “RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI” è un appuntamento davvero da non perdere.

Tutto il materiale rimanente verrà devoluto al campo Emmaus di Cesena.


RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI

 Domenica 13 Giugno
dalle ore 17 alle ore 22
Sala EX MACELLO di Cesena 


(scarica il volantino)

venerdì 4 giugno 2010

Il caso di Camigliano, quando essere virtuosi non sempre conviene

Da una parte ci sono i comuni normali, dall'altra i Comuni Virtuosi. I comuni sono enti territoriali amministrativi, autonomi e indipendenti, ai quali sono affidate molte competenze esclusive sulla pianificazione urbanistica, salute pubblica, istruzione, gestione dei servizi pubblici essenziali, tutela dell'ambientale e del territorio. I comuni virtuosi pure.

I comuni non possono fare a meno della politica, sono strutturati attraverso un consiglio comunale composto da consiglieri, da un sindaco, da assessori. I comuni virtuosi pure. I comuni ottemperano alla legge, mantengono un bilancio delle spese, attuano un piano regolatore, gestiscono i servizi direttamente o tramite aziende partecipate. I comuni virtuosi pure.

Cosa distingue allora un comune da un comune "virtuoso" ? A mio parere la distinzione principale sta nello spirito delle persone che agiscono all'interno dell'amministrazione, il cui intento non è solo migliorare la qualità di vita dei propri cittadini, ma agire in diretto confronto con le altre realtà comunali, cercando di impiegare tutti gli strumenti e le buone pratiche che hanno dimostrato di saper funzionare efficacemente nelle altre amministrazioni. I comuni virtuosi quindi non ragionano in termini di successo politico, ma in termini di competizione e confronto con gli altri comuni.

I comuni virtuosi non si accontentano di migliorare le cose, propongono modelli di eccellenza e si adoperano per raggiungere obiettivi anche a lungo termine. Un esempio di comune virtuoso è Capannori, il cui intento è di arrivare gradualmente ad essere un comune a rifiuti zero entro il 2020.

I comuni virtuosi danno fastidio, perché sono inerentemente dei "copioni", vanno alla ricerca delle cose migliori realizzate da altri e le emulano, dimostrando che si può fare anche di meglio. Qualche comune ci prova ma non ci riesce, altri ci riescono, e pertanto vanno puniti, perchè creano pericolosi precedenti destabilizzanti per la classe politica.

Il caso emblematico che volevo presentarvi è quello del comune di Camigliano, piccolo comune Campano di appena 2000 abitanti, situato vicino a Caserta (Vedi Wikipedia). 

Camigliano è un comune con il 65% di raccolta differenziata, è un comune che fa il compostaggio domestico e ha abbassato la tassa rifiuti ai cittadini oltre ad inserire i pannolini lavabili negli asili nido e a recuperare completamente gli oli esausti. Ma non basta. Camigliano ha smesso di erodere il proprio territorio, di cementificarlo e ha anche messo lampade a basso consumo nel cimitero. Piccole ma grandi cose - soprattutto se fatte in Provincia di Caserta dove camorra e politica governano spesso insieme - tutte volte a migliorare la vita dei cittadini nel rispetto dell’ambiente in cui si è scelto di vivere.

Il sindaco Vincenzo Cenname è un sindaco giovane e preparato, eletto nel 2007 da una lista civica, e sta per vedersi il comune commissariato, per quale motivo ?

Il motivo è l'essere stato troppo virtuoso nella gestione dei rifiuti urbani, con una scelta indipendentista differente dai dettami della provincia. Il prefetto di Caserta Ezio Monaco ha infatti diffidato il sindaco affinché trasmetta alla società provinciale che gestisce la raccolta rifiuti gli archivi di Tarsu e Tia, pena il commissariamento e lo scioglimento del consiglio comunale. In altre parole, la gestione locale (basata sul porta a porta) non è conforme a quanto stabilisce una legge regionale, la n. 26 del 2010, che regolamenta la raccolta dei rifiuti per la sola regione Campania, sottraendola al volere dei comuni e voincolando il servizio al volere delle provincie.

Grazie al porta a porta e alla gestione diretta del servizio rifiuti, il comune di Camigliano non ha aumentato le tariffe per 4 anni consecutivi, garantendo al contempo un buon servizio e una raccolta differenziata almeno doppia rispetto alla media della provincia. Obbedendo ai dettami della regione, dovrà smantellare il suo servizio e affidarsi a quanto concordato nel piano d'ambito provinciale, un sistema industriale convenzionale (affatto virtuoso) che prevede discariche, inceneritori, cassonetti stradali, raccolta differenziata di basso livello.

Speriamo che il sindaco di Camigliano resista nella sua battaglia per vedersi riconoscere ciò che la costituzione stabilisce per diritto, cioè il rispetto della autonomia dei Comuni, specialmente quando sono governati in maniera così illuminata e lungimirante.

Si può sottoscrivere l'appello "Io sto con camigliano" per fermare questa vergogna. Chi vuole interessarsi all'argomento può leggere un esteso resoconto della vicenda qui.




martedì 1 giugno 2010

Panocha, la storia di una pannocchia di mais messicana


Questo filmato d’animazione racconta la storia di Panocha, una pannocchia di mais messicana, che vive tranquilla con il suo contadino, in compagnia di un maiale e di altre pannocchie. Un giorno, però, scopre di essere una pannocchia di mais transgenica, e parte per un lungo viaggio per scoprire qual è la sua vera natura e quali le conseguenze delle coltivazioni OGM per il suo contadino e per le popolazioni locali.

Biocombustibile anziché cibo, globalizzazione e sovrasfruttamento anzichè produzione locale e benessere distribuito. Ne vale la pena ?