venerdì 24 dicembre 2010

Buon natale ecologico


Il MIZ e tutto lo staff vi augurano un buon natale ecologico e un felice anno nuovo. 

E mi raccomando non esagerate con le abbuffate!

venerdì 17 dicembre 2010

Il MIZ incontra il massimo dirigente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano

Questo vuole essere un breve resoconto dell'incontro avuto con Tomaso Tommasi di Vignano, il chairman top-manager presidente di Hera, arrivato ai vertici della Multiutility nel 2002 dopo una carriera da alto dirigente Telecom Italia.  L'occasione è stata un evento organizzato dal comune di Cesena, svoltosi il 15 Dicembre al Teatro Verdi, in cui il "gotha" dei dirigenti Hera e gran parte dello staff tecnico hanno incontrato la cittadinanza. 

In realtà di cittadini ce n'erano assai pochi, la stragrande maggioranza erano amministratori, sia di Hera che delle varie società partecipate, non mancavano diversi componenti del CdA e numerosi amministratori locali. Nei fatti mi sentivo quasi un infiltrato, ma tant'è mi è stato possibile avere un garbato colloquio personale con colui che tiene saldamente in mano il timone di Hera! Ringrazio pertanto il Comune di Cesena e il sindaco Paolo Lucchi per avere offerto alla cittadinanza questa opportunità.

Tomaso Tommasi (mi raccomando il nome con una sola emme) ha l'aspetto di un banchiere un po serioso, con la voce flebile e modi garbati e gentili. Non si scalda, non si agita, in quell'atteggiamento un po rassegnato e sorridente tipico di colui che sa di dover compiere al meglio un gesto dovuto, una missione diplomatica. Un lavoro raffinato di "pubblic relation". 

Il colloquio si è svolto in forma diretta (senza domande dalla platea ma faccia a faccia seduti su un divanetto). Non ho avuto modo di registrare alcunché, pertanto mi scuserete se vado un po a memoria raccontando il succo delle risposte che ha fornito, senza avere nessuna pretesa di essere preciso parola per parola. 

Segue una breve trascrizione dell'intervista che mi ha gentilmente concesso:

PM: Con la soppressione totale degli ATO a causa della legge finanziaria, come intendete ristrutturare il servizio d'ambito per il monitoraggio del territorio e i rapporti con le pubbliche amministrazioni ? Quale organo deciderà con voi le politiche sulle tariffe ?

TT: Questa nuova situazione crea in effetti un vuoto legislativo, che la Regione Emilia Romagna dovrà colmare introducendo un qualche nuovo istituto territoriale che sopperisca alla funzione degli ATO, seguendo i contatti con le pubbliche amministrazioni locali. Ho modo di ritenere che le funzioni fino ad oggi svolte dagli ATO saranno completamente assolte dalle provincie.

PM: Per la gara di appalto del 2012, se mai la politica decidesse di separare il bando per la raccolta dal bando per lo smaltimento, come vi comporterete ? Presenterete progetti per entrambi i servizi ? Non trovate che ciò costituisca un GIGANTESCO conflitto di interessi dato dal fatto che in questo modo vorrete ricavare sempre più rifiuto (da smaltire) mandando a ramengo qualsiasi seria iniziativa che incentivi il riciclo e il riuso di materiale ?

TT: In verità tale separazione è già avvenuta, mentre infatti il bando per l'affidamento dello smaltimento avverrà entro il 2012, ed Hera è ottimamente in grado di svolgere il suo servizio con gli impianti dislocati sul territorio, per quanto riguarda il bando per la raccolta e lo spazzamento si prevede un rinvio verso Giugno 2013, anche per dare in modo ai territori di riorganizzarsi in vista delle modifiche legislative in programma, in particolare riguardanti gli ATO. Il nostro interesse non è contrario all'ottenimento di una sempre maggiore quota di raccolta differenziata, già oggi trattiamo raccogliamo e ricicliamo oltre il 90% del materiale conferito (Ndr: Magari!), riducendo l'utilizzo delle discariche. Io non vedo alcun conflitto di interessi nel gestire il servizio di raccolta, anzi stiamo compiendo investimenti importanti per garantire una sempre maggiore efficienza ed efficacia.

PM: E' vera la notizia che il prossimo bando di affidamento dei servizi pubblici primari, acqua e rifiuti, vincola le amministrazioni per 15 anni ?

TT: Lei pensa che sia stato facile investire così tanti soldi per realizzare le infrastrutture ? Dovremmo forse cederle ad altri casomai vincessero la gara ? Comunque l'affidamento del servizio si prevede abbia una durata minima di 12 anni, tempo che serve per ammortizzare gli investimenti di centinaia di milioni di euro che abbiamo fatto.

PM: Non pensate che realizzare il Porta a Porta, quindi includerlo nel bando, dovrebbe essere un obiettivo obbligatorio per raggiungere le percentuali di raccolta differenziata previste per legge, che arriveranno al 65% nel 2012 ? Pensate davvero che con i cassonetti stradali e gli sgravi in tariffa, questi obiettivi siano raggiungibili ? In che modo ?

TT: Nel 2009 siamo arrivati in diverse realtà molto vicini all'obiettivo del 50% di raccolta differenziata che ci eravamo prefissi, e le prospettive sono di ulteriore miglioramento grazie al potenziamento degli impianti. Investiamo in formazione dei cittadini, confidiamo di raggiungere obiettivi ambiziosi. Prima del 2002, quando Hera non c'era, abbiamo trovato una situazione in cui la raccolta differenziata si faceva poco e male, al di sotto del 25%, mentre oggi è praticamente raddoppiata, continueremo questa strada.

PM: In varie realtà europee (Friburgo, Hannover), le stazioni ecologiche ospitano attività di recupero e riutilizzo dei materiali riciclabili e degli ingombranti, sottraendoli dalla tipologia "rifiuto" e dando loro una nuova possibilità di non finire in discariche o inceneritori. E' vero che ciò non può essere realizzato sul nostro territorio a causa delle leggi in materia ? Non pensa che sia un buon esempio da imitare ?

TT: Noi rispettiamo le leggi vigenti, i terreni dove costruiamo le stazioni ecologiche sono di proprietà pubblica (Ndr: dei comuni), affidate a privati che hanno l'obbligo di recintarle e di gestirle come proprietà privata. Quando il rifiuto entra nelle nostre strutture noi ne diventiamo responsabili, come prescrive la legge. Se i comuni vogliono costruire strutture esterne affiancate alle isole ecologiche possono già farlo, ma se i materiali entrano all'interno delle nostre strutture diventano rifiuto di nostra proprietà. Tuttavia abbiamo avuto già diverse richieste di questo tipo, e stiamo valutando alcune possibilità, in accordo con cooperative sociali, per attrezzarci a tal scopo, ma la legge non lo impone.

PM: Sa come si dice... Fatta la legge, trovato l'inganno, se desiderate affrontare un reale percorso verso l'obiettivo di incrementare i distretti del riciclo, come stabilisce il decreto Ronchi, potreste sfruttare la vostra influenza per un miglioramento delle normative vigenti, non le pare ?

TT: Non siamo noi a stabilire le norme di legge, la ringrazio per il colloquio.

PM: Grazie a lei della sua cortesia.

sabato 4 dicembre 2010

A tutto gas, il giornale dei gruppi di acquisto solidali

Nasce in romagna un nuovo giornale "freepress", pensato e realizzato con la collaborazione dei gruppi di acquisto solidale sul territorio. Si chiama: "A Tutto Gas, Romagna e Dintorni ...".

E' il primo bimestrale gratuito in Romagna (in formato tabloid) dedicato interamente alla informazione eco-sostenibile.

A settembre, in occasione del DECRESCIFEST 2010 (Ecohappening della Romagna), è stato presentato in anteprima il numero zero, ed ora siamo già alla sua terza uscita! Il giornale nasce dall'idea di alcuni GAS-isti del territorio romagnolo, con la partecipazione attiva sia del Movimento Impatto Zero che del Gruppo Macro come supporto editoriale e grafico.

Il giornale è interamente realizzato con carta riciclata e inchiostri alimentari (non significa che sia commestibile, ma solo che intende conseguire un ridotto impatto ambientale). Tratterà approfonditamente di nuovi stili di vita alternativi, attraverso un’informazione capillare sulle buone pratiche di cui la redazione verrà a conoscenza sul territorio, grazie anche alle segnalazioni e ai reportage dei gruppi GAS. 

Il km 0, l’agricoltura biologica, la qualità del cibo e dell’acqua, l’utilizzo razionale delle risorse, tutti i consigli sul corretto impiego di prodotti naturali e poco inquinanti, la salvaguardia dell’ambiente e la qualità della vita sono i cardini su cui si fonda questo periodico. Non mancheranno esempi pratici di ciò che ognuno di noi può fare subito fin da ora a livello individuale, familiare o di piccola comunità.

Infine, ogni numero presenterà una rubrica di nome VISPO (Very Important Sustainability PersOn), sotto forma di intervista a personaggi più o meno noti del territorio, tali da essersi distinti per la loro capacità di rappresentare efficacemente la filosofia del mondo dei GAS in Romagna.

La distribuzione del giornale interessa attualmente il territorio romagnolo (province di Ravenna, Forlì, Rimini)  fino a lambire le province di Pesaro-Urbino e la Repubblica di S. Marino. I gruppi di acquisto sparsi sul territorio saranno il principale veicolo di diffusione. 

Questa testata rappresenta anche un ottimo veicolo di promozione delle aziende fornitrici dei G.A.S., così come di tutte quelle realtà commerciali e non attente ai principi etici e di solidarietà. In ogni numero si potranno trovare infatti articoli dettagliati sulle visite che i gasisti fanno ai loro fornitori, motivando il perchè delle loro scelte.

I numeri già usciti, in attesa di un sito web dedicato (previsto a breve), sono consultabili in rete:


L'uscita del prossimo numero è prevista per Gennaio 2011. Se intendete segnalare eventi, notizie, prodotti, buone pratiche quotidiane che pensate possano essere di interesse per i lettori del giornale dei GAS, potete contattare la redazione al seguente indirizzo: redazionetuttogas@gmail.com.

venerdì 3 dicembre 2010

L'incompetenza rassicurante al comando


Certo che parlare di indipendenza energetica garantita dal nucleare ha poco senso, quando sappiamo benissimo che in Italia non esistono miniere di uranio ne infrastrutture tali da processare autonomamente il combustibile. Senza contare che l'uranio arricchito, la cui materia prima (esafluoruro di uranio) è decuplicata di prezzo nel giro di un decennio, seguendo le sorti del prezzo del petrolio, durerà ai consumi attuali non più di 40-50 anni. Già si parla di banca dell'uranio!

Ma non voglio parlare di questo. Come sapete l'illustre prof. Umberto Veronesi è stato nominato a capo dell'agenzia nazionale per la sicurezza atomica, sarà cioè diretto responsabile e garante del rispetto delle normative di sicurezza da parte delle nostre fiammanti nuove centrali nucleari, che vedranno la luce fra non meno di 8 o 10 anni. Cioè quando saranno stati spesi svariate decine di miliardi di euro (tutti ovviamente caricati sulle nostre bollette), proprio mentre il combustibile uranio inizierà il suo lento e irreversibile declino.

Veronesi sostiene che di scorie nucleari non è mai morto nessuno. Qualcuno se la sentirebbe di sostenere gli stessi argomenti anche per i rifiuti tossici sversati in campania ? Eppure sembra accertato da diversi studi epidemiologici che chi vive nei pressi di discariche viene esposto a una maggiore incidenza di neoplasie e disturbi del sistema endocrino. La stessa cosa accade anche per le polveri sottili, difficili da mettere in rapporto di causa effetto con singoli decessi, ma correlabili con un aumento impressionante di disturbi cardio-circolatori, asma, ictus, infarti, malattie polmonari. Eppure, nonostante questo, esistono addirittura sentenze che lo negano! Analogamente, anche per i rischi connessi all'irraggiamento nucleare (accidentale), gli studi ci sono, ma c'è chi ha interesse a minimizzarne la portata.

Quindi, la nomina di Veronesi serve solo a "rassicurarci", lui non permetterà certo che noi ci ammaliamo. Se c'è lui possiamo stare tutti tranquilli! Il problema è che abbiamo una authority per la sicurezza gestita da un simbolo! E' come se a capo dell'agenzia per la sicurezza del volo ci mettessero un fabbricante di paracadute! (In realtà è Bruno Franchi, ex pilota ed esperto di diritto aeronautico).

Con tutto il rispetto per la buona fede e il prestigio del Dott.Veronesi, il direttore di una agenzia di sicurezza si deve occupare di sicurezza degli impianti e tutela dell'ambiente, non certo di rassicurare la popolazione riguardo ai rischi sanitari (talvolta irrazionali, talvolta no). Un medico generalmente non è tenuto a sapere nulla di impianti nucleari (così come infatti Veronesi non sa nulla di "termovalorizzatori", ma ne pontifica in tv la loro sicurezza). Non discuto che si possa intendere di medicina radiologica, ma che con l'agenzia nucleare non c'azzecca proprio nulla, direbbe qualcuno.

E nelle altre parti del mondo, chi mettono a capo delle agenzie di sicurezza nucleare ?

In Francia, la loro agenzia (ASN) è diretta da Jean Christophe Niel, 49 anni e laureato in fisica teorica, che ha ricoperto incarichi di vertice nel controllo sul ciclo del combustibile e dei rifiuti, ed è stato per anni capo del dipartimento per la sicurezza dei materiali radioattivi. Il presidente è Andrè-Claude Lacoste, 69 anni, ingegnere, da 17 anni con incarichi direttivi nel settore sicurezza nucleare.

In Inghilterra, la loro agenzia (HSE) è diretta da Mike Weightman, ingegnere esperto in ricerche atomiche.

In Usa l'agenzia si chiama (NRC), Nuclear Regulatory Commission, organismo responsabile della sicurezza nucleare, è diretta da un pool di cinque membri, uno dei quali nominato direttamente dal presidente, tutti fisici o ingegneri (inclusa una donna).

Non fatemi andare a ricercare le posizioni analoghe in Germania, Finlandia, Svezia, scommetto che sono tutti, credetemi sulla parola, illustri scienziati del settore o tecnici altamente specializzati.

Tornando agli studi epidemiologici, sembra che nei luoghi dove esiste un tasso più elevato di radioattività si verifichino, oltre a una incidenza  superiore di aborti, anche una minor nascita di femmine rispetto ai maschi, come si può leggere qui e qui.

Quindi, caro Veronesi, la invito a godersi la pensione da ex senatore, ma affidi la nostra sicurezza a qualcuno un tantino più competente di lei.

Update: Il geologo Mario Tozzi ha registrato in video una puntuale risposta alle affermazioni di Umberto Veronesi, in merito alla sicurezza e disponibilità futura di energia da fonte nucleare.

domenica 28 novembre 2010

Switch-off per il digitale terrestre, a Cesena è il 2 dicembre

Passeggiando per le vie periferiche di Cesena, scopro con raccapriccio la presenza di diversi televisori abbandonati accanto ai cassonetti stradali (le discariche pubbliche vicino a te e sempre al tuo servizio). 

Perchè questa emorragia improvvisa di televisori da smaltire ? Potrebbe essere per l'imminente switch-off al digitale terrestre, che impone a tutti l'acquisto di un decoder, oppure offre una occasione d'oro per disfarsi finalmente del vecchio e ingombrante TV, per acquistarne magari uno nuovo fiammante LCD 40" (dal consumo triplo) ma già dotato di ricevitore digitale terrestre integrato.

I cittadini devono essere informati (e non lo si sta facendo mai abbastanza), non solo che l'abbandonare rifiuti elettronici (RAEE) al cassonetto costituisce un reato, ma anche che esistono leggi che impongono agli esercenti il ritiro gratuito del vecchio elettrodomestico!

Tutti i commercianti sono tenuti infatti ad applicare il regime "uno-contro-uno", che impone il ritiro gratuito nei negozi dell'elettrodomestico al momento di acquistarne uno nuovo. Gli portate il vecchio, anche in condizioni penose, poi ritirate il nuovo, non importa se economico ... più semplice di così!

In alternativa, possono essere portati alle stazioni ecologiche, dove a fronte della consegna (udite udite) vi viene riconosciuto, portando una vostra vecchia bolletta rifiuti con il codice a barre, uno sgravio in tariffa, in virtù del peso del materiale conferito. Per gli anziani e i pigri, si può chiamare Hera al numero 800-999-500 per un ritiro a domicilio su prenotazione. Ma la cosa migliore, se sono ancora funzionanti, è quella di esporli in conto vendita a uno dei tanti mercatini dell'usato, dove auspicabilmente verranno sottratti alla discarica, e si può recuperare pure qualche soldo.

Il comune di Cesena ha aperto una apposita sezione sul sito dove imparare come comportarsi correttamente, mentre altre informazioni utili sono state distribuite mezzo stampa ai principali quotidiani locali.

Quindi, dal 2 dicembre prossimo, abbandonate pure ogni speranza di ricevere la tv analogica dal tinello smanettando l'antennina portatile, entrate fiduciosi nel girone dantesco del segnale digitale terrestre, e se proprio siete in seria difficoltà potrete sempre chiamare il numero verde del ministero, che risponde allo 800-02200.

E soprattutto, non lasciate mai TV a spasso per le strade, perché son multe salatissime!

lunedì 22 novembre 2010

Posteggio auto vs Salute

Nonostante gli ultimi dati allarmanti (anzi devastanti) sul tasso di inquinamento dell'aria della nostra città, è curioso vedere in giro ancora dei "paladini del posteggio auto in centro". Ma quando poi si legge cosa fanno costoro per guadagnarsi da vivere, un moto di compassione assale anche gli ambientalisti più duri e puri.

Nell'attesa vana che questi "posteggio dipendenti" riescano a mettere da parte i loro conflitti di interesse, ci auguriamo che almeno i comuni cittadini aprano gli occhi: L'equazione niente auto in centro uguale commercianti in crisi non regge. Senza scomodare le solite capitali europee (dal centro blindato), basta spostarsi a Cesenatico, dove non sembra che l'interdizione del centro alle auto abbia causato così tanti nefasti presagi, anzi ha restituito la città ai pedoni, e coloro che passeggiano hanno certamente più tempo e voglia di fermarsi in un negozio, di tanto in tanto.

Vi lasciamo con questa bella lettera che gli amici della bici hanno scritto al Sig. Patrignani presidente della Confcommercio di Cesena in risposta ad un suo articolo sul Carlino, in difesa a spada tratta dei posteggi auto ovunque. Nel frattempo l'Italia verrà deferita per l'ennesima volta alla corte di giustizia europea per il superamento dei limiti di PM10.

Ringraziamo gli Amici della Bici per il loro costante impegno a tutela della qualità dell'aria e quindi anche della nostra salute. Se siete d'accordo con loro sosteneteli. Farlo è molto semplice, basterà partecipare ai periodici Critical Mass (giro in bici in città bloccando il traffico e promuovendo l'uso della bici) ogni 2° sabato del mese alle ore 09.45 con partenza davanti al Duomo di Cesena. PS: la foto del post è dedicata al Sig. Patrignani, è una possibile soluzione per aumentare i posteggi auto in centro a Cesena!

Pregiatissimo Sig. Paolo Morelli Redattore del Carlino Cesena, il Gruppo Amici della Bici di Cesena scrive per chiederLe la possibilità di rivolgere, attraverso la sua rubrica “Noi Cesenati” alcune semplici domande al Sig. Corrado Augusto Patrignani Presidente della Confcommercio di Cesena. Questo a seguito dei numerosi articoli apparsi di recente, e non solo, sulla stampa locale.

Vorremmo chiedere al Presidente Sig. Partigiani quali sono le motivazioni vere che lo spingono, come rappresentante della Confcommercio a questa irriducile ed “insaziabile” battaglia per un posto auto in più in centro, nel centro storico della città più piccola in Italia (in rapporto ai suoi abitanti) con un parco macchine di quasi 90.000 veicoli in circolazione (9 ogni 10 abitanti). In un centro storico che con 500 auto si intasa escludendo fisicamente gli altri 89.500 cittadini che – in base alla sua battaglia – hanno l’identico “diritto” di andare in centro in auto percorrendo di media non più di 3 KM, distanza con la quale si attraversa in lungo ed in largo la nostra città. In una città che spesso è fra i primi posti in regione per inquinamento dalle micidiali polveri sottili ….. ecc.

Ma il Sig. Presidente Patrignani non ha figli o nipoti ai quali lasciar la sua città più vivibile e fruibile per loro ed i loro figli se possibile? Non lo sa il Sig. Patrignani che nelle città (e sono tante) dove pedoni e ciclisti possono muoversi sicuri e numerosi tutti vivono meglio, "anche i piccoli negozi",come ad esempio a Trento, Bolzano, Verona, Ferrara fino a Friburgo… ecc.. dove in centro, in aree ben più grandi della nostra piccola isola pedonale, hanno addirittura dei supermercati a tre o 4 piani e la gente ci va a piedi, bici o in tram anche con la neve, incredibile ma vero, facendo shopping con piacere (strano?)

Perché signor Patrignani dobbiamo continuare a sostenere costi enormi (un posto auto in centro costa dai 30 ai 40.000 euro che dobbiamo pagare anche noi che usiamo l’auto solo quando è utile..) perché Lei vuole riproporre un anacronistico modello di mobilità, adatto più ad una città del terzo mondo (tutti in auto, solo in auto) piuttosto che copiare quello che avviene nelle città più simili alla nostra?

Perchè qualsiasi amministratore che si alterni alla guida della città deve confrontarsi e/o subire questi suoi continui attacchi a qualsiasi decisione che in materia di mobilità non abbia al centro il suo esclusivo punto di vista: più parcheggi in centro, il resto è noia? Noi siamo (o saremmo) una città più fortunata e prospera se tutti, soprattutto i cittadini che occupano posti di responsabilità, prendessimo coscienza delle opportunità che abbiamo, siamo in pianura, abbiamo un buon clima ed una buona organizzazione e servizi e abbiamo tutte le opportunità di lasciare già a noi ma soprattutto a chi viene dopo di noi una piccola città non solo di parcheggi ed auto ma anche di verde, di isole pedonali, di percorsi ciclabili per tutti soprattutto bambini ed anziani. Una città dove il bene comune e la salute di tutti sia al primo posto nelle legittime rivendicazione delle varie categorie ed imprese che arricchiscono il tessuto economico della città.

Coniugare sviluppo sostenibile, benessere e speranza per il futuro pensiamo sia alla base di ogni nostra attività, anche delle associazioni che difendo il commercio a Cesena. Grazie per l’attenzione.

Gruppo Amici della Bici Cesena, Cell 3405263186

mercoledì 17 novembre 2010

Al via la settimana europea per la riduzione dei rifiuti


Anche Cesena aderirà alla settimana europea per la riduzione dei rifiuti, che si terrà da Sabato 20 Novembre a Domenica 28 Novembre in tantissime città Italiane ed Europee. Per questa occasione il comune di Cesena ha preparato una nutrita serie di iniziative, che vedranno fra le tante realtà partecipanti anche alcune proposte della nostra associazione di volontariato MIZ. 

L'appuntamento è per il pomeriggio di Domenica 21 Novembre, al Palazzo del Capitano in pieno centro storico, a partire dalle ore 15:30. La nostra intenzione è quella di bissare e se possibile superare il successo che abbiamo ottenuto lo scorso anno, sempre in occasione della edizione 2009 della settimana europea per la riduzione dei rifiuti.

Questo il nostro programma in breve:

RIVESTITI e RIUSAMI
Mercato del Baratto e scambio di vestiti. (MIZ in collaborazione con il Campo EMMAUS)

ECOSPESA
La spesa sostenibile e il suo impatto sull'ecosistema e sulla produzione dei rifiuti. (MIZ)

LABORATORIO DI CUCINA "RIUSO DEL CIBO"
Come ridurre i rifiuti cucinando e ricucinando cibo sano. (Gruppo Dai Gas Malatesta)

COSA RESTA DEL TUO PASTO
Mostra fotografica comparativa sull'utilizzo di imballaggi nella spesa per alimentari, in raffronto alla reale quantità di cibo utilizzato per un pasto. (MIZ e Magazzino parallelo)

VIDEOPROIEZIONI
Filmati educativi sul riuso e la riduzione dei rifiuti nelle attività quotidiane. (MIZ)

ACQUA PUBBLICA
Riduzione degli sprechi nei consumi casalinghi e industriali di acqua. (Senso Civico Cesena)

PANNOLINI LAVABILI
Informazione di base sul corretto uso dei pannolini lavabili. (Gruppo Nonsolociripà)


Scarica il volantino completo delle iniziative in programma a Cesena.

Per ulteriori informazioni: http://www.ecodallecitta.it/menorifiuti/

venerdì 12 novembre 2010

Niente più detrazioni del 55% sui lavori di ristrutturazione energetica

E' impossibile continuare ancora a parlare di risparmio energetico, riqualificazione energetica in edilizia, emersione del lavoro sommerso, in generale di green economy, se anche le iniziative dimostratesi più virtuose nel tempo vengono sistematicamente boicottate per fare cassa

Stavolta la scure della finanziaria ha intaccato le detrazioni irpef del 55% per i lavori di ristrutturazione energetica degli edifici, volute dall'allora "decreto Bersani" nell'aprile del 2007, forse una delle poche cose realmente importanti che sono state approvate dal parlamento italiano in tema di risparmio energetico.

Tra l'altro, la proroga degli incentivi era stata assicurata per certa anche dall'attuale governo in carica, che a questo punto si è letteralmente rimangiato la parola.

Nel maxi-emendamento alla finanziaria, dove la proroga agli attuali incentivi in vigore doveva prendere posto, la copertura è risultata solo di 5,5 miliardi anziché dei 7 necessari. Quindi ZAC! Saltano le voci di spesa "inutili".

Non so dire se si aprirà comunque uno spiraglio, accettando magari ulteriori emendamenti proposti dai Verdi, dal PD, e da FLI, per rifinanziare questo importante strumento, ma la situazione è comunque grottesca. Proprio in un momento dove occorre rilanciare una economia realmente utile al paese si preferisce tirare i remi in barca e fare dietrofront, magari continuando a perseguire il sogno delle grandi opere e dei mega-impianti nucleari.

Qualcuno sosterrà: "ma queste cose costano all'erario"... invece costoro si sbagliano, poiché oltre al risparmio energetico accertato e alla riduzione netta reale di CO2 (ci siamo già dimenticati il protocollo di Kyoto?), sembra che considerando anche i ricavi indiretti, dovuti all'emersione del lavoro nero e quindi al maggior gettito fiscale, il saldo sia stato addirittura positivo, con un movimento complessivo di oltre 11 miliardi di euro a fronte dei 6 investiti in totale dallo stato.

Lasciate che esprima la mia profonda amarezza e frustrazione per tutto questo, sia il problema ambientale che il problema energetico sono strettamente correlati fra loro, ed entrambi influenzano in maniera determinante le residue possibilità di una reale crescita economica che assomigli a qualcosa di sostenibile. Così non si può andare avanti.


Update: Visto il coro unanime di sdegno delle opposizioni e delle associazioni di categoria, sembra che la proroga per le detrazioni fiscali verrà inserita in extremis nel decreto milleproroghe di fine anno, ma si tratta per ora solo di una dichiarazione di intenti, di un governo comunque a termine.


Update2: La pressione verso il governo ha funzionato, ma solo a metà. Il provvedimento per la detrazione irpef del 55% è stato reintrodotto direttamente nella legge di stabilità (finanziaria), però il rimborso è diluito in ben 10 anni, un bel deterrente verso chi intende sostenere una spesa per ristrutturare energeticamente il proprio stabile.

martedì 2 novembre 2010

Padova, si comincia a pagare per quanto si produce


Bacino Padova 3, parte il nuovo sistema "RDIF" a basso costo per identificare e conteggiare gli svuotamenti del porta a porta, in modo da poter pagare effettivamente per il servizio fruito, e non più utilizzando parametri indiretti e iniqui come la dimensione dell'appartamento o la composizione dei nuclei familiari. 

Come funziona il sistema ? Molto semplice, l'operatore del porta a porta arriva sul posto per prelevare il bidoncino, con in tasca un piccolo palmare in grado di leggere una "card" personalizzata a distanza di un metro o poco più. Se il palmare emette un BIP, significa che il cliente è stato riconosciuto, e lo svuotamento può avere luogo. Il tutto senza fili tramite WiFi, senza perdite di tempo per l'operatore, senza rischio di doppi conteggi.

In questo modo è possibile informatizzare tutto il processo, fino al pubnto da poter offrire direttamente su un portale internet la situazione in bolletta della famiglia, la quale conosce in tempo reale quanto sta pagando, e potrà quindi valutare di conseguenza la propria convenienza nel cercare di produrre meno rifiuti.

Questo è l'unico sviluppo possibile in tema di raccolta industriale dei rifiuti, l'uovo di colombo che aiuta l'ambiente garantendo un alto tasso di recupero (e quindi si spera di riciclo), è equo perchè chi più produce più paga, è conveniente per le famiglie, è educativo, e sembra al contempo essere anche conveniente per le casse del comune, come l'esperienza di Padova sta dimostrando, imboccando questa strada.

Se vuoi saperne di più su questa importante innovazione visita il sito dei comuni virtuosi.

mercoledì 27 ottobre 2010

Gestire il collasso della società

C'è un legame fra la decadenza dell'impero romano, iniziata nel III secolo dopo cristo e conclusasi nel collasso che ha dato origine al Medioevo, e la crisi profonda che sta attraversando la nostra iper-complessa società basata sull'insostenibile sfruttamento dei combustibili fossili ?

Certo che c'è!  Ci sono evidenze convincenti di come il parallelismo fra l'epoca romana e l'epoca contemporanea regga in pieno, ad esempio la stessa incapacità delle società complesse di gestire il cambiamento in modo consapevole e graduale. 

Ma la realtà vince sempre per definizione, e per quanto si possa perseverare nel mantenere il "business as usual" ci si rende conto, ahimè sempre troppo tardi, che non solo il cambiamento è inevitabile, ma anche che se non governato correttamente tende a trasformarsi in "collasso", come reazione automatica al nostro tentativo di mitigarne gli effetti aumentando la "complessità dei sistemi". In questo modo, la soluzione alla crisi diventa costruire le centrali nucleari e i ponti sugli stretti, non certo tentare di rifondare l'economia basandosi sui principi della sostenibilità. 

Chi utilizza burocrazia e spinge verso la crescita della complessità dei sistemi, crede d,i mettere in campo una soluzione, invece peggiora solo il proprio male. Queste cose le si scriveva già negli anni 70 quando fu presentato il fondamentale libro "I Limiti dello Sviluppo" del Club di Roma.

Se volete approfondire questo argomento, che personalmente giudico l'unica cosa di cui oggi dovrebbe occuparsi la politica, posso segnalarvi questo ottimo articolo, la cui lettura sono convinto vi ispirerà parecchie considerazioni utili e interessanti per capire meglio tutte le contraddizioni dell'epoca in cui viviamo, e relative conseguenze.

martedì 26 ottobre 2010

Una mappa per il consumo critico e sostenibile

Il consumo critico e sostenibile ha sempre rappresentato un valore fondante per la nostra associazione, la mancanza di consapevolezza verso ciò che mangiamo si riflette infatti sia in ciò che compriamo che soprattutto in come e perché lo compriamo.

Su questo puntano infatti gli ipermercati e i grandi magazzini, in cui l'atto del consumo diviene acritico, compulsivo e legato alla sfera emotiva e irrazionale. In pratica, disimpariamo l'arte di consumare solo ciò di cui abbiamo realmente bisogno, e come risultato usciamo da un ipermercato stracarichi di merce che mai avevamo neppure pensato di acquistare.

Per promuovere una maggiore consapevolezza critica occorre tanta informazione. Un buon punto di inizio è il frequentare un gruppo di acquisto solidale, come il dai gas malatesta di Cesena, oppure usufruire dei tanti punti vendita che offrono prodotti equo-solidali, fino a frequentare regolarmente i farmer market e le aziende agrobiologiche del nostro territorio che offrono vendita diretta al dettaglio.

E' proprio per incentivare la conoscenza del consumo critico locale che la regione Emilia Romagna promuove il progetto PCS, (Produzione e Consumo Sostenibile), con un portale dedicato in cui è possibile consultare le Mappe del Consumo.


La mappa è ancora largamente incompleta, ma sono sicuro che vi stupirete nel trovare nelle vostre vicinanze quel negozietto solidale di cui non sospettavate nemmeno l'esistenza, come anche tanti esercenti che iniziano ad offrire alla clientela prodotti alla spina, latte sfuso, ristorazione a chilometro zero, prodotti bio.

Buona ricerca!

giovedì 21 ottobre 2010

Coop dice Stop alle uova di batteria

Ricordate il recente spot video della Coop a favore dell'acqua pubblica con la Litizzetto testimonial ? Quello dove si recita: “Sapete quanta strada deve fare l'acqua per arrivare a casa nostra ?”.

Per una volta fatemi parlare bene di una azienda italiana della grande distribuzione che, forse proprio in virtù della formula cooperativa, si è distinta per aver sempre saputo reagire prontamente agli scandali alimentari, dal vino al metanolo, agli ormoni nelle carni, ai pesticidi nell'ortofrutta, al disastro della Bse bovina, al pollo alla diossina, fino ad acquisire una certa consapevolezza di consumo critico.

Dai primi di ottobre infatti, sugli scaffali degli oltre 1400 punti vendita della Coop è possibile trovare solo uova di galline allevate a terra, all’aperto o biologiche. Vietate quelle di batteria. E saranno (parzialmente) “salve” ben 1.5 milioni di ovaiole. Per il suo sforzo, inoltre, la nota catena di distribuzione si è recentemente aggiudicata un premio denominato “Good Egg” assegnatole dall’organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento “Compassion in World Farming”. Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop Italia, ha così commentato:
Siamo stati i primi a definire degli standard migliorativi di benessere animale nei nostri allevamenti di bovini, suini, avicoli a marchio Coop, i primi ad aderire ai protocolli sui cosmetici non testati sugli animali, i primi ad eliminare le pellicce dai capi del tessile. Ora continuiamo su questa strada non solo per quanto riguarda il nostro prodotto. Molti fornitori hanno riconvertito i loro allevamenti e noi li abbiamo incoraggiati a fare una scelta totalmente alternativa alle gabbie perché, anche se dal 2012 saranno leggermente più grandi, resta comunque uno spazio angusto e innaturale.

La decisione presa dalla nota catena di distribuzione, in realtà, anticipa soltanto l’entrata di un vigore di una direttiva europea già esistente e che promette di consegnare, dal primo gennaio 2012, condizione di vita (un pò) più dignitose alle galline. Ma la strada, in tal senso, è ancora molto lunga. 

L’allevamento di batteria, infatti, com’è noto, è un abominio documentato da più di una fonte che costringe le produttrici di uova ad essere “instancabili” in gabbiette anguste non più grandi di un normale foglio di carta, provocando lesioni e profonde lacerazioni alle zampette delle stesse private persino di una “comoda” base di appoggio e della luce naturale… Eppure, l’allevamento a terra non migliora così tanto la situazione sebbene non vengono toccati tali eccessi… La soluzione migliore pertanto, e l’unica realmente perseguibile, è la scelta dei consumatori verso prodotti di origine animale provenienti esclusivamente da allevamenti biologici regolarmente certificati.

Fonte: EcoBlog

venerdì 15 ottobre 2010

Stop al consumo del territorio

Il MIZ aderisce alla campagna nazionale Stop al consumo del territorio. Perché per fare rinascere la politica occorre riacquistare la capacità di pensare al bene comune.

giovedì 14 ottobre 2010

Un indice verde per i nostri prodotti sostenibili ?

L'idea che viviamo in un mondo proiettato inesorabilmente verso la insostenibilità ambientale è un fatto pressoché assodato e pure accettato dai media.

In linea con questa idea è stato il recente intervento al forum internazionale di Cuneo di Friedrich Hinterberger, fondatore e presidente del Seri di Vienna, il Sustainable Europe Research Institute, che ha lo scopo di analizzare il consumo delle risorse naturali:

Ogni abitante del Nord America ne consuma 90 chili al giorno,un europeo in media 45, un africano 10. E la cosa che crea più ingiustizia sociale è che laddove si estraggono le materie prime spesso non si consumano. Ma il modello occidentale non può essere trasferito ai dieci miliardi di persone che saremo tra pochi decenni: in questo quadro di squilibrio e ingiustizia sociale dobbiamo scegliere se andare verso un modello sostenibile o insostenibile.

Per mantenere un modello di sviluppo sostenibile, ogni abitante del mondo dovrebbe però consumare 15 chili al giorno di risorse. Il primo imperativo è quindi consumare di meno. Ma come? Secondo lo studioso è necessario un sistema di etichettamento “verde”: sulle etichette dei prodotti che acquistiamo dovrebbero essere aggiunte le informazioni sulla sostenibilità del prodotto, cioè sull’impronta di carbonio che ogni prodotto lascia.
Non possiamo controllare quello che non possiamo misurare. Abbiamo bisogno di target quantitativi che ci indichino con precisione come usare meno risorse.

Consumare di meno può essere una scelta oppure una necessità, per il maggiore costo delle materie prime e per il guadagno minore di ognuno. Ed ecco allora il secondo imperativo: lavorare tutti di meno.

Secondo lo studioso, bisognerebbe lavorare tutti con un orario part-time e comunque non più di trenta ore a settimana. Scelta che fa guadagnare di meno ma che fa lasciare una minore impronta di carbonio e che fa vivere meglio perché dà una maggiore qualità della vita. 

Mentre sono d'accordo in linea di principio con l'idea che dovremmo tutti lavorare di meno (aggiungerei anche lavorare meglio e per cose più utili), rimango invece molto scettico sull'approccio degli indicatori verdi. Qualsiasi indice “verde” sarà inevitabilmente incompleto e soggetto a grossolani errori, così come lo sono tanti altri famosi indicatori sintetici, incluso il famigerato PIL.

Non solo dovrebbe essere chiaro e trasparente il modo in cui questi indicatori si calcolano, ma bisogna anche verificare se questo calcolo abbia un “senso”.

Cosa dovrebbe indicare in termini di sostenibilità ? Possibile che oggi un pensiero un po sempliciotto tenda a far passare per sostenibile solo ciò che produce poca CO2 ??

Ci vorrebbe come minimo il consumo di energia primaria, di acqua, di risorse minerali fossili non rinnovabili (le cose non sono fatte di solo petrolio o carbone), poi andrebbero considerate altre variabili come l’efficienza, la durabilità, la capacità di produrre rifiuti, la scarsa propensione alla riparabilità, la semplicità di utilizzo, la fruibilità, la capacità di soddisfare un bisogno.

Insomma, possiamo inventarci tutti gli indici che vogliamo per i nostri prodotti, saranno sempre incompleti e al massimo si presteranno per una indagine comparativa.

Il percorso alla sostenibilità può essere soltanto culturale, altrimenti rischiamo di infondere l’illusione che esistano prodotti sostitutivi, altrettanto validi, che abbiano come scopo quello di mantenere il nostro status di consumatori, senza mettere mai realmente in crisi il paradigma (quello si insostenibile) su cui è fondata la nostra vita di appartenenti al mondo civilizzato: Vali perché consumi!

giovedì 7 ottobre 2010

Il nucleare nel mondo, in ripresa o in declino ?

Produzione di energia globale da fonte nucleare (IEIA)
Chi non guida il cambiamento, si limita ad analizzarne l'andamento. E' questa in sintesi la questione che pone in contrapposizione Lega-ambiente, non favorevole ad un ritorno del nucleare in Italia, e Chicco Testa, ex ambientalista (anzi fondatore) di Lega-Ambiente, ora principale promoter del rilancio dell'energia dall'atomo.

Il grafico mostra, suddiviso per aree continentali, l'andamento complessivo della fornitura globale di energia da fonte nucleare. Mentre Lega-Ambiente ne ravvisa i termini di un declino irreversibile, Chicco testa afferma invece che le stesse informazioni sono indice in una avanzata inarrestabile, chi ha ragione ordunque ?
Nessuno dei due! Per interpretare i grafici bene, occorre fare riferimento a un "modello".

Coloro che vedono nel grafico una diminuzione, cercano in realtà di approssimarlo (in gergo si dice “fittarlo”) con una campana logistica, (tipo quella del picco del petrolio di Hubbert per intenderci), con l’intenzione di dimostrare appunto che siamo in presenza di un “picco”, pertanto di una imminente diminuzione della produzione complessiva.

Coloro che vedono nel grafico un aumento, tendono a “fittarlo” con una approssimazione lineare, ignorando l’andamento degli ultimi anni (magari attribuibili ad una crisi economica non strutturale), pertanto ne vedono l'evidenza di una imminente crescita.

In realtà, stabilire quale delle due "visioni" è quella corretta, non è un impresa così semplice. La zona piatta degli ultimi 10 anni, può essere dovuta a una ridistribuzione degli impianti dislocati in senso globale.. chiudono per obsolescenza molti impianti nei paesi occidentali, senza essere rimpiazzati da altrettanti di potenza equivalente, mentre aumentano enormemente i progetti di nuovi impianti in Asia, specialmente in Cina, paese con un programma nucleare molto attivo. 

Se volete saperne di più consultate questo interessante database degli impianti in costruzione nel mondo.

Qualche indicazione utile e poco ambigua il grafico comunque riesce a darla. Ad esempio, esattamente dal 1986, anno dell'incidente di Cernobyl, la pendenza della crescita è diminuita nettamente, quasi dimezzandosi.

Io sono personalmente convinto della interpretazione “a campana”, pertanto il contributo futuro globale del nucleare temo non supererà di molto quello di oggi, soprattutto a causa dei costi insostenibili di costruzione e della carenza cronica di Uranio sufficientemente concentrato (minerale non rinnovabile). 

Ma so di essere di parte. Il tempo chiarirà la situazione.

mercoledì 29 settembre 2010

Foto e Rassegne stampa del Decrescifest


In questa pagina tutte le migliori foto scattate al "Decrescifest".


In questa pagina tutte le rassegne stampa sul "Decrescifest".




sabato 25 settembre 2010

Ilaria e Lorenzo, una coppia iperimpegnata ed ecosostenibile



Tutti i “ragazzi” (si fa per dire) del MIZ vogliono ringraziare Lorenzo, perché nel MIZ Lorenzo è il paciere, ovvero colui che cerca di sedare gli animi col suo sorriso che effonde calma e serenità, mentre volano parole, sedie e tavoli.

È il più giovane, ma il più saggio, è la vittima sacrificale che, mentre tutti si nascondono sotto il tappeto per non farsi trovare, si rende disponibile per le missioni più ingrate. È il tuttofare: elettricista, autista, segretario, relatore … quando c'è qualcosa che nessuno sa fare, be', c'è pur sempre Lorenzo!

Quei “ragazzi” del MIZ vogliono ringraziare anche Ilaria, sempre presente nei momenti più difficili. Quando tutti abbandonano la barca perché il lavoro sale come la marea nei giorni di luna piena, Ilaria resta stoica a condividere la sorte  del misero equipaggio del MIZ, scodellando acqua fuori bordo per tenere a galla la barca.

Grazie a questa coppia impegnatissima in ambito religioso, sociale e ambientale, sempre attenta a consumare poco, dedita al riuso e al riciclo, come hanno dimostrato anche in questo matrimonio, abbiamo imparato tutti tante piccole grandi cose.

Con l'attenzione posta alla raccolta dei rifiuti di questa giornata, evitando la plastica ma scegliendo posate, piatti e bicchieri compostabili, scegliendo di non sprecare altro materiale ma di prendere una cucina usata, riusando persino l'abito da sposa... hanno lasciato in noi il messaggio:  “Credi in DIO ma pensa BIO, cura il creato in tutti i suoi aspetti”

insomma, oggi l'unica cosa non usata e riciclata è il nostro affetto, che rimane grande, ecologico, sostenibile e rinnovabile.

Tutti i “ragazzi” del MIZ augurano a questa coppia meravigliosa tutto il bene che riescono a generare i loro cuori, salutandola con un gesto sostenibile, ovvero riciclando e riusando le parole di un vecchio saggio:

«L'essenza di un buon matrimonio è il rispetto delle reciproche personalità, unito a quella profonda intimità fisica, mentale e spirituale che rende il vero amore la più valida delle umane esperienze» (Bertrand Russell)

Felice matrimonio !!!! 


Nota Bene: E' giunta finalmente ora di prendere esempio dalla natura

domenica 19 settembre 2010

Su RaiTre si parla stasera di Nucleare in Europa

Le centrali nucleari sono sicure per la salute di quelli che ci vivono attorno? Che fine fanno le centinaia di tonnellate di scorie radioattive prodotte dalle centrali? E infine, come sono le centrali nucleari che il Governo Berlusconi vuole far costruire in Italia?

Per rispondere a queste domande PRESADIRETTA ha mandato i suoi inviati in Finlandia, Germania, Francia, Inghilterra, i paesi europei che da più anni convivono con l’industria nucleare dell’energia. Riccardo Iacona domenica 19 settembre su RaiTre alle 21,00 racconterà il nucleare in Europa. 

L’appuntamento con l’inchiesta di Iacona è interessante e per una serie di motivi. Gli inviati di Presadiretta, infatti, visiteranno le centrali nucleari di Finlandia, Germania, Francia, Inghilterra cercando di capire come gli altri stiano affrontando sia la convivenza nei pressi di una centrale nucleare sia il conseguente smaltimento di scorie. Saranno anche presentati i progetti delle centrali nucleari italiane.


Descrizione sul sito della puntata di domenica di Presadiretta:
Con NUCLEARE Presadiretta vi fa conoscere i più importanti studi scientifici internazionali sull’aumento della frequenza dei tumori attorno alle centrali nucleari; vi fa vedere da vicino i grandi depositi di riprocessamento e di stoccaggio delle scorie in Germania, Francia e in Inghilterra, vi porta negli unici due cantieri dell’EPR, la centrale nucleare francese di nuova generazione che l’Italia sta per comprare, per sentire cosa ne pensano i progettisti, gli ingegneri e i lavoratori che le stanno costruendo.

Ne riparleremo a puntata conclusa.

Fonte: Ecoblog

sabato 18 settembre 2010

La dove c'era l'erba ...


Domenica 19 Settembre dalle ore 16 il comitato cittadino "laciateci l'aria per respirare" organizza una visita guidata all'interno del frutteto dove, se i piani del comune di Cesena andranno in porto, sorgerà il nuovo parcheggio osservanza.

Portate una macchina fotografica, fra un anno potrebbe essere un bel ricordo da raccontare ai nipoti, o l'inizio di una storia della buona notte: "-C'era una volta, in una città piccola piccola, un giardino con 150 alberi di cachi... e c'erano uomini piccoli piccoli che li volevano asfaltare....."

Teleosservanza ha realizzato tempo fa un bel servizio video con intervista a Massimo Mazzotti, coordinatore del comitato, che spiega molto bene i termini della vicenda.


Il programma dell'evento può essere visionato sul volantino dell'iniziativa.
  • 16.00 Le proposte del Comitato “Lasciateci l’aria per respirare” 
  • 17.00 Visita naturalistica del luogo a cura di Viaterrea 
  • 18.00 Libro e teatro civile “Il potere del cemento”, a cura di Davide Fabbri e Roberto Mercadini 
A tutti gli intervenuti sarà offerta torta della nonna e acqua di fonte!

Il finale della storia non è ancora scritto, potremmo scriverlo insieme, passa parola e vieni a trovarci Domenica 19 Settembre (ingresso in via Pacchioni n. 365 o all'inizio della pista ciclabile) per la visita naturalistica a cura di Viaterrea e lo spettacolo di teatro civile "Il potere del cemento" di Davide Fabbri e Roberto Mercadini. Il MIZ sarà presente all'iniziativa per manifestare la nostra solidarietà.

Per info: aria_per_respirare@libero.it

mercoledì 15 settembre 2010

Intervento di Ugo Bardi al Decrescifest 2010


Nella serata di Domenica 12 settembre si è svolto il dibattito "oltre il picco" con ospite il professor Ugo Bardi di Aspo Italia.  Il suo contributo iniziale, coadiuvato da qualche slide, è stato registrato in maniera amatoriale da uno spettatore presente in sala ed è già apparso su youtube, pertanto ho il piacere di riproporvelo. Probabilmente usciranno a breve anche gli interventi degli altri relatori, fra cui l'interessantissimo contributo del dottor Pier Paolo dal Monte

Era la mia primissima esperienza come moderatore di conferenze, e la cosa è risultata di immediata evidenza dai vari problemi di esecuzione scenica. Ne ho approfittato con il senno di poi per elaborare la classica lista di comportamenti da non tenere mai durante una conferenza (un vademecum di saggezza per i futuri moderatori di dibattiti).

Cose da non fare per un moderatore di conferenze:
  • Iniziare molto più tardi di quanto programmato
  • Aprire l'introduzione senza prima aver fatto accomodare gli ospiti
  • Fare domande lunghe e con opinione o risposta incorporata
  • Sistemare microfoni e sgabelli che "impallano" la proiezione
  • Invitare troppi ospiti rispetto al tempo a disposizione
  • Lasciarsi prendere dal panico se qualche spettatore si allontana
Se siete alle prime armi come me, appuntatevele da qualche parte, poi mi ringrazierete :o)

Al termine della proiezione del film documentario "vivere senza petrolio", iniziato venti minuti più avanti del dovuto, l'ora tirava infatti già sul tardi e parecchi spettatori si sono immediatamente dileguati appena terminata la proiezione. Hanno in realtà fatto male, perché il dibattito è stato molto interessante e pieno di spunti di riflessione.

La citazione iniziale (che Ugo ha dichiarato di non capire nel video), riferendosi alla "macchina a molla", è un semplice aneddoto raccontato da Richard Feynman, il quale amava talvolta arricchire le lezioni ponendo un semplice quesito di Fisica ai suoi studenti, del tipo: "Cos'è che fa muovere una macchina a molla ?"  La risposta banale (per chi non è digiuno di Fisica elementare) è "Il Sole", che grazie alla fotosintesi permette all'energia di fluire nel cibo, poi nell'uomo, che infine trasmette energia muscolare nella molla (cit.lib. "Sta Scherzando Mr Feynman"). 

Il fatto che tutto (ma realmente proprio tutto) ciò che si muove si possa ricondurre all'energia solare e suoi derivati, è indice di come il problema energetico non sia un problema di scarsità di energia disponibile, ma solo di un suo inadeguato stoccaggio e trasformazione inefficiente rispetto agli usi che intendiamo farne. Il petrolio è il miglior mezzo che oggi conosciamo per conservare e sfruttare energia solare in maniera molto concentrata e a bassissimo costo (perché già pagato da processi naturali in milioni di anni). Purtroppo è una fonte non rinnovabile, quindi occorre pensare a scenari di utilizzo futuro che ne facciano gradualmente a meno.

Rispondendo alla perplessità del professor Bardi, il fatto che con un auto a molla non sia in grado di andare da Firenze a Cesena, non è un problema della molla in se, ma della sua scarsa densità energetica, il che la renderebbe poco pratica dove sono richieste elevate potenze (è invece perfettamente adeguata per gli orologi). Il problema potrebbe forse essere risolto impiegando tecniche alternative tipo l'accumulazione cinematica anzichè statica, come avviene nella batteria a volano, ma evidenti problemi di costo non ne consentono per ora una elevata diffusione (viene utilizzata in alcuni sistemi KERS per formula uno). 

Persino l'aria compressa può essere impiegata allo stesso scopo, il suo principio di funzionamento non si discosta poi troppo da quello di una molla. Si parla spesso anche di idrogeno come sistema di accumulo, ma è scomodo e decisamente problematico a causa delle elevate pressioni in gioco e della mancanza totale di infrastrutture. Allo stato attuale quindi la migliore tecnologia di stoccaggio di energia solare in piccoli volumi rimane quella in forma chimico/elettrica, tramite le consuete vecchie batterie.

Insomma, il problema energetico in realtà è un problema soprattutto tecnologico, e sono convinto che l'approssimarsi dei limiti alla produzione di combustibili fossili (il cosiddetto picco) porterà la ricerca scientifica a indirizzarsi necessariamente verso questi obiettivi, trovare sistemi di accumulo efficienti e compatti, che assieme al risparmio energetico e alla inevitabile decrescita dei consumi causa crisi economica porteranno a soluzioni alternative all'uso del petrolio, auspicabilmente adatte per un mercato di massa.

Oggi questi limiti non sono ancora ben percepiti, se non sotto forma di forti oscillazioni dei prezzi, quindi è naturale che ci sia scarsa attenzione ai consumi, agli sprechi, alle inefficienze, significa solo che ancora per un po ce li possiamo permettere (inutile risparmiare su ciò che costa poco). Ma non per molto, i tempi del petrolio facile sono pressoché finiti.

martedì 14 settembre 2010

Prime foto dall'evento decrescifest

Il gruppo associazione Senso Civico Cesena ha pubblicato sul loro sito le prime foto scattate all'evento decrescifest 2010.

venerdì 10 settembre 2010

mercoledì 8 settembre 2010

Il sindaco di Pollica (SA) ucciso perchè troppo ambientalista

Segnatevi questa data sul calendario: per la prima volta, in Italia, la criminalità organizzata ammazza un politico ambientalista e proprio per il suo impegno sull'ambiente, la sostenibilità, la riqualificazione, l'energia. Mi auguro sia anche l'ultimo, ma qualcosa mi dice che probabilmente non sarà così. Finora, gli amministratori locali che sono finiti crivellati dalle "menti raffinatissime" si erano messi per traverso sui soliti traffici di cemento e calcestruzzo, appalti, opere pubbliche. Stavolta no.

Mi dicono amici vicini ad Acciaroli che, da quando Vassallo era sindaco, sembrava di stare in una città del Trentino. E non solo per quanto riguarda gli spazi pubblici: anche i negozi, le aree private, erano rinate ad una nuova vita. Le idee del sindaco erano penetrate profondamente nella mentalità della popolazione, che lo appoggiava e aveva imparato a valorizzare il proprio territorio. Vassallo sosteneva che non si devono buttare soldi per opere inutili che portano voti, bensì investire per sistemare i fiumi, gli acquedotti, il territorio. La sua cittadina vanta il 70% di raccolta differenziata, in Campania.

Viene subito in mente il caso di Camigliano, il comune virtuoso sciolto perché disobbediente: faceva la differenziata invece di conferire in discarica come la legge di quella provincia comanda. Ma qui si è finiti molto diversamente, si è finiti con un morto sull'asfalto, e le mafie non ammazzano se possono farti smettere in altri modi.

Così, si cercano motivazioni più sostanziali. E ricordo Saviano, quando racconta che finché fai l'anticamorra nel tuo paesino nessuno dice nulla, ma se trovi risonanza al di fuori, se diventi insomma un simbolo, allora hai firmato la tua condanna. E proprio tra pochi giorni, Acciaroli avrebbe dovuto ospitare per la prima volta nella sua storia un importante convegno su tematiche ambientali, l'energia e la decrescita

Promosso dal Comune, organizzato da un'associazione di Parma, sponsorizzato da Slow Food, sostenuto dai MeetUp di Grillo, vedeva tra i relatori anche Maurizio Pallante del Movimento della Decrescita e, in un primo momento, anche l'economista italo-britannica Loretta Napoleoni. Oltre a sindaci di mezzo Cilento, professori universitari e artisti di fama nazionale. Saviano ci ha insegnato che non si può salire alla ribalta nazionale, perché i simboli diventano poi intoccabili: e la camorra non avrebbe mai consentito che il Cilento diventasse la Val di Susa della sostenibilità al Sud.

Ma c'è di più. Alcune fonti dirette mi hanno raccontato anche di un finanziamento regionale di ben 70 milioni di euro, destinato al Cilento, per lo sviluppo di del Parco e dell'autonomia energetica locale. Un finanziamento già assegnato a 46 Comuni della zona e a Legambiente, ed era in corso lo studio del progetto per poter poi accedere al fondo. Riportava Il Giornale del Cilento nel gennaio scorso:
L’idea progettuale, pensata dal presidente della comunità del Parco del Cilento, Angelo Vassallo, è riuscita a coinvolgere, per la prima volta, tutto un territorio che, per questo, ha smesso di pensare “per campanile”, riunendo tecnici, amministratori, privati e politici, realizzando così, l’idea del grande Parco. La Regione Campania ha messo a disposizione per l’intero sistema 70 milioni di euro, che andranno ad essere completati da interventi del privato sociale ed economico, che ammonteranno complessivamente a 128 milioni di euro, di cui 5 milioni destinati alle PMI per gli aiuti sulle riconversioni,  per finanziare l’energia alternativa, con un ulteriore possibilità di accesso al microcredito attraverso il Fondo Verde.

Si ammazzano i simboli. Ma soprattutto, si ammazzano i simboli che si avviano a gestire decine di milioni in modo non gradito.

venerdì 3 settembre 2010

Decrescifest edizione 2010


Finalmente ci siamo, mancano appena 8 giorni all'evento Decrescifest, nuovi stili di vita sostenibili. Quest'anno completamente rinnovato, occuperà un area approssimativamente doppia rispetto alla precedente edizione 2009, che ha visto la partecipazione di almeno un migliaio di visitatori nelle due giornate.

L'organizzazione ha dovuto quindi adeguarsi, pur nella limitatezza dei mezzi imposti dalla nostra piccola associazione, per garantire la copertura dei servizi essenziali, in previsione (speriamo) di una folta affluenza di visitatori. E che giove pluvio ci assista :o)

Fra le tante novità organizzative annoveriamo:
Il tutto, allo scopo di divertirci insieme con sobrietà e approfondire la tematica della decrescita felice.

martedì 31 agosto 2010

Aperitivo al magazzino parallelo, in attesa del Decrescifest

Mercoledì 1 Settembre dalle ore 19 il MIZ organizza al Magazzino Parallelo un aperitivo solidale di autofinanziamento per contribuire alle spese del decrescifest che si terrà a Villa Silvia di Cesena. 

Stiamo davvero lavorando come matti per arricchire questo evento, di cui comincerò a illustrare i dettagli durante la prima settimana di Settembre, fino alla data ufficiale di partenza dell'eco-happening, fissata per Sabato 11 Settembre 2010

Nel frattempo vi invito calorosamente a conoscere tutte le attività in programma esplorando il nuovo sito dedicato www.decrescifest.it.

mercoledì 1 Settembre
al MAGAZZINO PARALLELO dalle ore 19 in poi
un'altra intensa giornata con il
Piccolissimo Mercato del
Biologico Autoprodotto e Solidale

La musica del Magazzino Parallelo, i nostri aperitivi, frutta e verdura di Elena Perugini, salumi, formaggi, pane e farina di Terre Solidali, il moijito di Giaime!

Update: Il menù del super-aperitivo Miz sarà il seguente:
  • Pasta fredda con verdure e basilico 
  • Panzanella con i ceci e olio di oliva Bio
  • Frittatina e Patate lesse di Selbagnone
  • Tartina con squaqquerone, rucola, zucchine alla menta
  • Dolcebio di Silvano
Di fatto una cena completa, a solo 5€ bevande escluse.

venerdì 27 agosto 2010

Parte ufficialmente il nuovo conto energia 2011-2013


Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entra in vigore il nuovo Conto Energia per la remunerazione dell’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici. Come già noto da tempo c’è una diminuzione della tariffa pagata dal Gse e numerose altre novità.

Adesso l’Autorità per l’Energia, entro 60 giorni, dovrà stabilire le modalità tecniche per l’erogazione delle nuove tariffe che verranno “caricate” sulla famosa componente A3 della bolletta elettrica.

La cosa buona della nuova norma è la semplificazione: scompare la vecchia definizione di pannelli solari “integrati, parzialmente integrati e non integrati” in favore di quella, assai più intuitiva, pannelli “sugli edifici”. La distinzione principale, quindi, è tra i fotovoltaico a terra e sui tetti.

Resta, ma cambia, una sola forma di “integrazione” rientrante nella definizione di “impianto fotovoltaico integrato con caratteristiche innovative”. Così lo definisce il nuovo Conto energia:
è l’impianto fotovoltaico che utilizza moduli e componenti speciali, sviluppati specificatamente per sostituire elementi architettonici

Una definizione onestamente non molto precisa, dovuta probabilmente al fatto che la legge tenta di andare dietro alle nuove tecnologie sviluppate dall’industria nel periodo del precedente Conto Energia, durante il quale tutti cercavano tutte le vie possibili per far passare per integrato l’impianto. L’interpretazione corretta, a questo punto, di impianto integrato dovrebbe corrispondere ad un impianto in cui si sostituisce la copertura del tetto. Un esempio per tutti: le tegole fotovoltaiche.

Inoltre, si è fatta finalmente chiarezza quali spese per impianti fotovoltaici sono soggette ad Iva e se i proventi del conto energia sono da denunciare ed includere nella dichiarazione dei redditi.

Il documento integrale è consultabile sul sito della Gazzetta Ufficiale.

Fonte: Ecoblog