sabato 25 febbraio 2012

Intervista a Dennis Meadows

Questa breve intervista a Dennis Meadows è datata nel 2009, ma si rivela pienamente in tutta la sua profetica forza, adattandosi alla perfezione ai nostri giorni di crisi. Fin nel loro libro fondamentale degli anni 70, i limiti dello sviluppo, Denis e Donella Meadows (lei scomparsa da qualche anno), hanno teorizzato quello che è il grosso limite della società attuale, confondere la crescita con lo sviluppo

Io ritengo che ciò che sostiene Meadows sia tristemente vero, ci stiamo avvicinando a passi da gigante verso una forma di collasso dovuto a una eccessiva domanda di crescita, che si riflette sia nell'incremento della popolazione sia nell'utilizzo irrazionale delle limitate fonti fossili a nostra disposizione. Questo atteggiamento suicida, è "il vero problema", mentre prezzi dei generi alimentari, disponibilità di petrolio, cambiamenti climatici, inquinamento, diseguaglianze sociali, crisi economiche, ne sono solamente i sintomi. 

Vale la pena qualche volta soffermarsi su elementari principi di saggezza, ci occorre sviluppo e non più crescita. Attivate i sottotitoli dato che l'intervista è in lingua originale inglese.

lunedì 6 febbraio 2012

Incapaci di difenderci davanti agli eventi naturali


Così all'improvviso, l'intera Italia ma la Romagna in particolare, si è trovata ricoperta da una spessa coltre nevosa, manco fossimo in Lapponia. Immediatamente ci si interroga sui disagi e su come evitarli, come fare a portare i bambini a scuola ? Come fare per le provviste ? E la scuola di ballo, la palestra, il ristorantino del sabato sera, devo proprio saltarlo ? L'effetto di smarrimento però dura poco, lentamente ci si abitua alla "nuova normalità" e si scopre una cosa che avevamo oramai dimenticato: "Si può vivere anche con lentezza e i vicini di casa esistono davvero!".

Si perché, abituati ad una vita frenetica fatta di consumi illimitati e dissennati, abbiamo dimenticato di vivere in una comunità, cosa superflua forse quando disponiamo di tutto ciò che ci serve, indispensabile quando emergono le prime difficoltà. E allora ecco che i condòmini, che prima si guardavano in cagnesco anche solo per banali motivi di parcheggio, adesso li vedi a scambiarsi la pala per liberare assieme il selciato. Si riscopre cosa significa solidarietà, socialità, aiutarsi l'un l'altro per fare fronte a una difficoltà comune. La differenza fra la Romagna e quanto è successo a Roma, ad esempio, è ECLATANTE.

A Cesena la neve ha superato abbondantemente il metro, e tutto sommato si riesce a resistere, pur con qualche evidente difficoltà, a Roma appena 20 cm hanno mandato tutto completamente in tilt. Questo non tanto perché sono disorganizzati, quanto perché a nessuno viene in mente di rinunciare all'auto, chiunque persevera nel voler continuare la vita al quale è stato abituato; il risultato è quello di passare il tempo a maledire e imprecare contro il comune che non ha mezzi sufficienti per fronteggiare una nevicata (che a Roma, come si afferma nella bella intervista a Luca Mercalli, capita circa ogni 20 anni!).

Eccolo allora il distillato del pensiero gasista, coltivare e fare affidamento su una rete sociale e solidale in grado di renderci resilienti anche ad avvenimenti un po' avversi come quello di una nevicata improvvisa. Rimbocchiamoci quindi le mani e aiutiamo a spalare, perché se non ci diamo da fare per socializzare e saper convivere con queste piccolezze momentanee, non so proprio cosa potrà mai capitarci nel momento in cui una vera crisi arrivasse davvero.