giovedì 29 novembre 2007

Il Clan-Destino presenta un esposto contro Hera

L’Associazione Clan-Destino ha presentato un esposto in Procura, dopo aver appreso, martedì 20 novembre 2007 dagli organi di stampa, che Hera non ha richiesto nei tempi dovuti la proroga della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e che l'Amministrazione Provinciale, con delibera di giunta del 5/11/2007, ha dichiarato giuridicamente impossibile concedere la proroga per prolungare la validità della VIA che normalmente è di tre anni. Entro questo lasso di tempo il proponente il progetto è tenuto a finire i lavori di costruzione o a richiedere la proroga per poter continuare ad avere diritto a costruire, poiché, come si è letto sui giornali, la decadenza della VIA comporta la decadenza anche degli atti autorizzativi successivi e quindi anche dell’autorizzazione alla costruzione. L’esposto che è stato presentato è volto a fare chiarezza sulla questione, chiedendo alla Magistratura di predisporre opportune indagini onde procedere a carico dei responsabili qualora risultassero sussistenti ipotesi di reato, in quanto, stando ai fatti emersi, sembra che Hera stia continuando i lavori di costruzione del nuovo inceneritore, probabilmente senza autorizzazione. Ovviamente saranno gli avvocati e i fori competenti a dirimere la questione, ma l’Associazione Clan-Destino ha voluto presentare questo esposto per proseguire nel suo impegno di controllo e di contestazione alla costruzione del 3° inceneritore forlivese. Costruzione da noi sempre ritenuta inutile, in quanto assertori che gli obiettivi prioritari della politica di gestione dei rifiuti dovevano essere il raggiungimento di almeno il 50% di raccolta differenziata, attraverso il collaudato e premiante sistema "Porta a Porta", la riduzione della produzione dei rifiuti e il riciclo (proposte fatte attraverso la raccolta di 17.261 firme presentate nel novembre 2005).

domenica 25 novembre 2007

Il PIL in pillole

Se viaggio in auto ed incontro sempre il rosso, il PIL aumenta perché consumo più benzina.

Se cade un vaso di fiori dal mio balcone e si stampa su un auto in sosta il PIL aumenta perché devo pagare il conto del carrozziere.

Se mi rovesciano un bicchiere di sangiovese addosso il PIL aumenta perché devo portare i pantaloni in lavanderia.

Se mi si incendia il divano con la cenere della sigaretta, il PIL aumenta perché devo pagare il tapezziere.

Se mi accusano ingiustamente di avere truffato qualcuno il PIL aumenta perché devo pagarmi un avvocato.

Se il mio telefonino scopro che non ha gli ammenicoli dell'ultima generazione, non fa le foto a 3 megapixel mentre ascolto gli MP3 e chatto contemporaneamente con il bluetooth il PIL aumenta perché mi sento un pirla, lo rottamo e me ne compro uno nuovo, poi mi rifilano un contratto triennale con una nuova compagnia telefonica e faccio aumentare il PIL di brutto.

Se compro un ananas che viene dal Guatemala il PIL aumenta perché il grossista le fa venire in aereo a spese mie.

Se vado a mangiare al Mac-Donald, anche se spendo poco, il PIL aumenta perché ho pagato il commesso, il ristoratore, la mucca, il fieno per la mucca, il grano per il pane, la plastica per le salsine, il coltivatore di patate (non ancora fritte) e l'olio per friggerle, poi aumenta ancora perché devo anche curarmi il fegato in una clinica privata.

Se si rompe lo scaldabagno e mi si allaga casa il PIL aumenta perché devo chiamare l'idraulico.

Se accendo la luce ed il lampadario fa i fuochi di artificio il PIL aumenta perché devo chiamare un elettricista.

Se mi metto a suonare "o bella ciao" sotto un ponte il PIL aumenta perché arriva il gaglioffo della SIAE e mi fa pagare i diritti di autore.

Se mi spediscono a Milano per lavoro il PIL aumenta perché devo pagare il biglietto del treno che non mi rimborsano perché ho smarrito la ricevuta.

Se compro un etto di prosciutto e me lo incartano con due etti di plastica il PIL aumenta perché dovrò sostenere a spese mie la filiera dei rifiuti.

Se mi accoppano il PIL aumenta perché devo pagarmi la fossa, la bara, la Mercedes station wagon, e pure il prete.

Non so voi, ma a me sembra che la continua crescita del PIL porti sfiga.... molto meglio la decrescita!


Maurizio Pallante a Cesena - Parte 1/2



Maurizio Pallante a Cesena - Parte 2/2



Riprese effettuate il 24/10/2007 a Cesena durante il convegno "Lavoro Sviluppo e Decrescita" al quale il MIZ è stato partecipe assieme a Maurizio Pallante.

mercoledì 21 novembre 2007

Livia Turco si fuma il futuro

Vi ricordate quando all'inaugurazione dell'IRST di Meldola l'abbiamo avvicinata consegnandole un documento che attestava i rischi della salute da incenerimento dei rifiuti firmato dai medici per l'ambiente? Beh, pare che la signora Turco se lo sia letteralmente fumato il nostro documento, perchè nella sua risposta ai medici asserisce di non avere mai avuto la documentazione specifica attestante i rischi palesati. Quando si dice memoria corta! Intanto però ogni giorno 3.5 persone mediamente si ammalano di tumore con 6000 neoplasie l'anno e i dati sono in netta crescita, così come anche la correlazione fra tumori e impatto ambientale che determina al 30% lo stato di salute (OSM). Nonostante ciò, continuano imperterrite le serie di prese di posizione dei Ministri nei confronti della lettera scritta dall'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri dell'Emilia Romagna a difesa della salute e a tutela della salubrità dell'aria che respiriamo (vera prevenzione primaria). Qui di seguito alcuni passaggi della lettera che il Ministro alla Salute Livia Turco ha inviato ai medici. I commenti a voi dopo aver letto...

Il ministro della Salute, Livia Turco, si schiera dalla parte del collega Pierluigi Bersani e risponde 'picche' ai medici dell'Emilia-Romagna che avevano fatto appello a ragioni di salute per intimare alle istituzioni di fermare ogni progetto di realizzazione di nuovi inceneritori. La Turco, in una lettera inviata al presidente della Federazione regionale dell'Emilia Romagna, boccia l’intervento dei camici bianchi a invita a “non ostacolare aprioristicamente” le norme. La Turco nel documento inviato al presidente regionale dei medici, Giancarlo Pizza, scrive anche: “Considero assolutamente giusta e addirittura doverosa la rivendicazione della classe medica di esercitare uno specifico ruolo anche in tutte le attivita' di prevenzione dell'insorgenza di malattie e di contrasto dei fattori di rischio per la popolazione”. “E' del tutto evidente – prosegue la Turco - che laddove, come avviene nel campo dell'attivazione dei termovalorizzatori, il legislatore mostra di aver già tenuto conto dei rischi ambientali e di salute che un determinato intervento sul territorio puo' provocare. Chi ha compiti istituzionali che attengono alla salvaguardia della salute dovrebbe controllare la corretta applicazione della norma ma non- attacca Turco- gia' ostacolarne aprioristicamente l'attuazione". La Turco, schierandosi di fatto sulle posizioni del ministro Bersani che aveva duramente attaccato l’intervento dei medici, confessa al presidente dei medici che “mi sarei eventualmente attesa dalla sua federazione una contestazione puntuale delle valutazioni tecniche, con particolare riferimento a quelle di rilevanza sanitaria”. Parere negativo, invece, da parte del ministro sulla scelta della federazione regionale dei medici di sollevare “una sorta di generale intimazione a bloccare tutte le nuove autorizzazioni, non accompagnate da una spiegazione che faccia comprendere per quali ragioni queste, al contrario di quelle gia' concesse (su cui nessun rilievo critico viene formulato) dovrebbe rappresentare uno specifico pericolo per la salute". Detto questo, il minstro ha chiesto ai medici dell’Emilia-Romagna di poter prendere visione della “documentazione scientifica che, a suo avviso, legittimava il perentorio invito alle amministrazioni”. Come a dire: se avete le prove che quegli impianti erano dannosi, fatecele avere.

Fonte: Emilia Romagna News

domenica 18 novembre 2007

Aggressioni edilizie alla collina cesenate

Il MIZ e soprattutto Davide Fabbri dei verdi di cesena stanno seguendo da vicino il processo penale che ieri è iniziato a Forlì per presunta lottizzazione abusiva realizzata dalla società ALNE srl nella splendida collina di Celincordia, splendida dal punto di vista naturalistico e ambientale.

Non poteva essere diversamente, poiché la Magistratura era stata allertata da segnalazioni dei cittadini, da denunce politiche dei Verdi, da diversi articoli della stampa locale.

Cogliamo l’occasione di questo importante processo penale che si è aperto a Forlì, che riguarda l’uso comunque distorto del nostro territorio (indipendentemente dalle sentenze del Tribunale), per avanzare al Comune di Cesena alcune richieste e fare alcune proposte.

Sono anni che il Gruppo Consiliare dei Verdi denuncia politicamente con forza – spesso isolatamente - una continua aggressione edilizia alla collina cesenate; per i Verdi tale territorio va tutelato e salvaguardato sotto il profilo ambientale, e il Comune di Cesena deve evitare di rilasciare Permessi di Costruire che legittimano una ingiustificata degenerazione edilizia alla collina (e alle zone rurali in genere) da parte di società industriali, costruttori di impattanti ville, di pseudo-agricoltori per la costruzione di fittizie case rurali mai state al servizio dell’attività agricola, di fittizie attrezzaie trasformate in residenza.

Anche nel caso specifico di ALNE srl Davide Fabbri, ben prima del sequestro preventivo della lottizzazione (avvenuto il 13 ottobre del 2004), aveva segnalato il 4 marzo del 2004 agli uffici competenti presunte irregolarità a tale lottizzazione; segnalazione caduta nel vuoto.

Chiediamo al Comune di Cesena alcune cose importanti:
  • Come mai il Comune di Cesena è rimasto inerte e non ha esercitato il diritto di costituirsi Parte Civile per chiedere il risarcimento dell’eventuale danno arrecato all’ambiente nel processo penale iniziato ieri a Forli? Ritiene il Comune che l’atto d’accusa pesantissimo del P.M. Monica Galassi, nei confronti di tre Dirigenti e Funzionari Comunali (Bonaretti, Lorenzini, Brighi) imputati di reati gravi, non sia da tenere in considerazione? L’ordinanza del giudice di ieri in Tribunale che rigetta la costituzione di Parte Civile del WWF implicitamente ammette che il reato cosi’ come contestato astrattamente dal PM costituisce un reato che cagiona danno ambientale.
  • Come mai il Comune di Cesena non intensifica le attività di vigilanza e di controllo all’attività edilizia? Anche recentemente, la Procura della Repubblica di Forli ha disposto il sequestro preventivo di una mega attrezzaia che si stava trasformando in agriturismo sulle colline di Carpineta (questo è l’atto d’accusa della Magistratura); anche in questo caso vi era stata – sei mesi prima del sequestro preventivo dell’ immobile da parte del Tribunale di Forli - una segnalazione dei Verdi agli uffici comunali competenti, segnalazione caduta nel vuoto.
Chiediamo al Comune di Cesena di controllare la regolarità delle destinazioni d’uso di tutte le attrezzaie – proservizi agricoli presenti sul territorio comunale, dato che molte di esse non appaiono regolari sotto il profilo tipologico-costruttivo e delle destinazioni d’uso.

La moda di edificare ognidove e fare passare tutto per attrezzaia, pur in presenza di proprietari che si e no saprebbero coltivare un orto, deve essere interrotta con una vigilanza più rigorosa del territorio ed un maggiore rispetto delle norme, specialmente a tutela dei "veri" agricoltori.

venerdì 16 novembre 2007

Assemblea comunale sul progetto "Concretamente"

Lo scorso Mercoledì 14 Novembre si è svolto nella sala del consiglio comunale di Cesena un tavolo di confronto fra cittadini ed enti che si occupano della gestione dei rifiuti. L’idea di costituire questo evento è nata nell’ambito del lavoro di uno dei due focus group organizzati a Cesena appartenenti al progetto “Concretamente” di Anima Mundi, che da diversi mesi ha promosso azioni volte al coinvolgimento di cittadini, associazioni di categoria, imprenditori. Ovviamente alcuni esponenti del MIZ erano presenti, Franco Sirri ci ha mandato un breve resoconto della giornata che volentieri pubblichiamo.
Eravamo una ventina, forse qualcuno di più, Bazzani ha detto che era un buon numero, sicuramente si riferiva alle sedute precendenti dove il numero era molto più esiguo. Oltre a lui il nemico era rappresentato da una signora che faceva parte di ATO e Gabellini (con segretaria) già noto al MIZ. Lunga presentazione da parte di Anima Mundi, somigliante ad un prolisso spot pubblicitario dove vengono dette cose giuste ma che sanno anche le donne delle pulizie. Parte il dibattito: parla un rappresentante di un corposo gas di Forlì (i gas fanno bene alla raccolta rifiuti) direi neutro. Parla un cittadino (non si fa abbastanza per la raccolta rifiuti) buono, visto che la parola magica (porta a porta) non saltava fuori l'ho detta io non senza fare pause per inghiottire (quando ci si abitua a parlare in pubblico?) subito Davide mi ha dato man forte, e dopo i nostri interventi i termini MIZ e porta a porta sono saltati fuori sempre più spesso. Nicola si è presentato come appartenente al MIZ e ha portato il suo mattone con bravura. Nazario Sintini ha rincarato la dose dicendo che ne aveva più che abbastanza di sentire le stesse chiacchiere da anni senza che l'amministrazione, ato e hera si decidessero a far qualcosa di concreto. Ad un certo punto i tre dell'avemaria (bazzaniatohera) sono risultati completamente accerchiati ed il termine più carino era "retrogradi". Gabellini ha detto "hera risponde ad ato" dovendo ammettere però che anche hera ha le sue opinioni (leggi resistenze). Bazzani in chiusura ha tentato di farci credere che anche con la attuale raccolta Cesena sarà in linea con le percentuali previste dalla legge (basta scrivere numeri più alti). E' arrivato il sindaco che stavamo per andarcene, ha tentato subito di tirare le fila di una riunione a cui non era stato presente, Davide glielo ha fatto notare e la cosa è finita li. Il sindaco si è fermato a parlare con noi del MIZ mentre Gabellini aspettava con pazienza. Ha ribadito (il sindaco) che occorre un incontro per discutere sul quartiere con cui partire per il pap, poi si è girato verso Gabellini e gli ha detto "presto si parte con un quartiere per fare una prova anche qui a Cesena" il Gab ha risposto "certo Signor Sindaco" che non è esattamente la risposta che aveva dato a noi nell'ultimo incontro. Ci occorre molto l'oltresavio!
Saluti, Franco Sirri

Aggiornamento: All'evento ha partecipato anche il gruppo "inGASati" di Forlì che nel suo blog ha documentato lo svolgimento della assemblea con un post.


lunedì 12 novembre 2007

Il Porta a Porta a Cesena resterà un miraggio ?

A seguito di questo articolo del sindaco di Cesena Giordano Conti apparso sul corriere, dove appare la massima disponibilità dell'amministrazione nell'affrontare il tema del Porta a Porta, Davide Fabbri mi riporta questo intervento di Tiziana Lugaresi, consigliere dei Verdi al quartiere Cesuola di Cesena, nel quale traspare un sentimento diverso, lo rilanciamo in forma integrale:

A fine estate il Consiglio di Quartiere del Cesuola ha approvato la mozione, presentata alcuni mesi prima dalla sottoscritta, consigliera dei Verdi, sulla raccolta differenziata secondo il metodo del Porta a Porta. E' stato questo l'atto conclusivo di un iter di approfondimento su questo importante tema, a cui i membri del Consiglio di quartiere hanno aderito, tramite alcune iniziative promosse con la collaborazione del MIZ di Cesena, tra cui un'assemblea pubblica di sensibilizzazione della cittadinanza, alla presenza di esperti di fama nazionale. La mozione è stata inviata, subito dopo l'approvazione da parte del Consiglio di Quartiere, agli organi competenti dell'Amm.ne Comunale, all'Amministrazione Provinciale, alla Direzione di Hera ed alla Presidenza di ATO, con l'intento di proporre la sperimentazione nel proprio territorio del sistema di raccolta differenziata detto del Porta a Porta, sulla cui efficacia nel ridurre la produzione dei rifiuti e contenere l'aberrante pratica dell'incenerimento non sussistono dubbi, come dimostrano le esperienze già da tempo attivate nel nord Europa e nei Comuni più avanzati del Nord d'Italia (e non solo). Purtroppo dobbiamo registrare che a tutt'oggi nessuno degli organismi su indicati ha dimostrato di prendere in considerazione l'istanza inoltrata dal Quartiere. Nessuna risposta infatti è pervenuta, nè per iscritto nè verbale, nessun commento, nessuna richiesta di precisazioni, nessuna telefonata. Nulla. Nessun riscontro nemmeno da parte dell'Amministrazione Comunale di Cesena, che, a dispetto dei tanti proclami sulla partecipazione dal basso alle scelte di interesse collettivo, ha perso anche questa occasione per riconoscere il ruolo attivo dei Quartieri, in questo caso il Cesuola , dopo che quest'ultimo si è speso inutilmente per l'individuazione di un diverso e più efficace modello di gestione in materia di rifiuti. E' inevitabile pertanto giungere alla conclusione che il Comune di Cesena continua a voler confermare, nel panorama regionale, la sua posizione di fanalino di coda in tema di tutela ambientale, tanto da risultare impermeabile a qualunque sollecitazione al cambiamento di prospettiva. Evidentemente la classe dirigente al governo della città ritiene che gli impegni in questo settore possano essere sostituiti da evanescenti dichiarazioni di intenti, circonvoluzioni dialettiche corredate da iniziative di sensibilizzazione pubblica, gestite a livello centralizzato, assolutamente ignorate dalla maggioranza dei cittadini, ma non per questo meno costose per la collettività. (Il progetto "Concretamente" affidato alla cooperativa Animamundi tutt'ora in corso, costa alla collettività 42.000 euro). Si tratta come in questo caso di interventi ben poco utili, se non affrontano e rendono pubblico il nodo centrale del problema, che consiste nel fatto che, nella nostra realtà, vengono ancora legittimate politiche di forte incenerimento e che, guarda caso, non sono nemmeno prese in considerazione le strategie più efficaci per il perseguimento delle finalità di riduzione, recupero e riuso dei rifiuti. Che cosa si può pretendere d'altra parte da un progetto, quasi totalmente finanziato dalla Provincia di Forlì-Cesena che, come è noto, ha in tempi recenti approvato, adeguandosi al piano industriale di Hera spa il raddoppio dell'inceneritore di Forlì e che vede tra gli attori coinvolti nel percorso, lo stesso gestore Hera spa, incaricato del "supporto tecnico ed informativo" ?

Cesena, 11 novembre 2007

Tiziana Lugaresi

Consigliere dei Verdi al Quartiere Cesuola di Cesena

sabato 10 novembre 2007

Ci sono viaggiatori e viaggiatori

La sostenibilità ambientale delle nostre azioni dipende profondamente dai nostri comportamenti, il viaggio è fra le attività che, se ci pensate, consuma più risorse in assoluto. Secondo uno studio inglese, se ogni abitante del pianeta terra fosse costretto ad avere la propria produzione di CO2 razionata in base al protocollo di kyoto, facendo un semplice viaggio aereo andata e ritorno da Londra a New York consumerebbe una quota di CO2 pari alla sua razione disponibile per 10 mesi!! Significa che se mi permetto un viaggio a new your di una settimana, poi nei restanti 11 mesi dovrei solo respirare o poco più, niente auto, niente riscaldamento a gas, niente di niente. Sembra quasi una fortuna che non tutti i 7 miliardi di abitanti del pianeta terra si possano permettere un bel viaggetto intercontinentale in aereo una volta all'anno. Questo divertente filmato di bruno bozzetto illustra che differenza c'è fra un viaggio che ha il solo scopo di consumare risorse ed un viaggio che ha la funzione di arricchire le persone. Magari è un po didascalico e sempliciotto, però rende bene l'idea, avere cura dell'ambiente significa anche adottare una forma di turismo responsabile e senza troppi sprechi di risorse.

Agiornamento: Il filmato live in flash di bruno bozzetto "Viaggiatori e Viaggiatori" è stato rimosso perchè non è possibile bloccarlo o controllarne il volume, potete trovare quì lo stesso filmato, inoltre sul sito di bruno bozzetto sono presenti tanti altri filmati flash molto divertenti ed istruttivi.

domenica 4 novembre 2007

Fotovoltaico e Biomasse a confronto

Entro un periodo che va da ai 20 ai 30 anni l'economia mondiale riceverà una bella "smusata", ciò che oggi è insostenibile solo dal punto di vista ambientale, domani lo sarà anche dal punto di vista dei costi. In qualsiasi scelta economica in materia energetica, fra i principi della termodinamica e le "leggi" dell'economia queste ultime avranno sempre la peggio, in quanto mentre i principi della fisica non possono essere mutati, distorcere l'economia è invero assai facile, basta considerare le sovvenzioni, i finanziamenti, gli incentivi, e tutte le politiche che deviano i corsi economici dal loro alveo in funzione del perseguimento dei fini della politica. Ammettiamo quindi almeno per il momento che questa "smusata" dovuta all'esaurirsi delle risorse energetiche a buon mercato arrivi davvero, quali sono le prospettive per diversificare le fonti di approvvigionamento a breve periodo ? Allo stato attuale sono solamente due, il fotovoltaico e i biocombistibili. I primi riuniscono tutte quelle tecnologie che ricavano energia direttamente dal sole, incluso il solare termico, ed alla fin fine anche l'eolico il quale sfruttando il vento in realtà sfrutta lo spostamento di masse d'aria la cui energia cinetica é data dal sole. I secondi riuniscono invece tutti i tentativi di sfruttare la fotosintesi clorofilliana per imprigionare l'energia del sole in quelle che vengono chiamate biomasse, indifferentemente che si tratti di colza, soia, girasole, sorgo, mais, piante ricavate da bioingegneria. Chi vince allora fra fotovoltaico e biocombustibili ? Potete scoprirlo leggendo uno studio piuttosto dettagliato che ho trovato tramite gli amici del gruppo Aspo Italia.


In sintesi, anticipo i risultati dello studio, in termini di rendimento e produttività media stimata sul suolo italiano:

  • Fotovoltaico 119,8 kWh/(m2 anno)
  • Biomassa 1,84 kWh/(m2 anno)
Risulta quindi che il fotovoltaico è superiore alla biomassa di un fattore 65.

Per quanto riguarda il rendimento, le biomasse si attestano attorno ad un misero 1% e anche meno nelle condizioni ideali, mentre il fotovoltaico già oggi permette di superare il 5%. Come rendimento si intende il rapporto di perdita di energia su tutta la filiera dal sole fino all'utilizzatore, cioè includendo il rendimento dei motori a combustione interna per le biomasse e il rendimento dei motori elettrici per il fotovoltaico. Risulta quindi evidente che anche e soprattutto dal punto di vista termodinamico incentivare le biomasse è una scelta sciagurata e suicida, senza nemmeno considerare come coltivare biofuels entri in competizione con la coltivazione per uso alimentare etc. etc. Quindi, se c'è un soldo da spendere, investirlo sul fotovoltaico consente di farlo rendere 65 volte di più che investirlo sulla produzione di bioetanolo e/o assimilati. L'unica soluzione alla crisi energetica imminente è si diversificare e puntare tutto sulle fonti rinnovabili, senza però dimenticare che alcune hanno un elevato rendimento, altre rappresentano solo uno specchietto per le allodole. Meditate gente, quando vi raccontano che andremo tutti a biocarburante pur di continuare ad utilizzare le nostre adorate automobili!

giovedì 1 novembre 2007

PaP a Forlimpopoli: E' lite sui costi

Così come molti di noi avevano purtroppo previsto, è ora completa bagarre per quanto riguarda i costi del servizio di raccolta domiciliare a Forlimpopoli, ad appena un anno dall'inizio della sperimentazione. Fin dal mese scorso, in una conferenza pubblica alla quale ha partecipato il sindaco Paolo Zoffoli, sono stati divulgati in forma preliminare stralci sui costi sostenuti da Hera per la presa in gestione del servizio. Già allora abbiamo denunciato come tali costi presentassero tali e tante irregolarità da rendere necessario un ulteriore approfondimento. Dati definitivi erano stati promessi per il 20 ottobre, comprensivi di tutti i dettagli di gestione. Siamo oramai a novembre inoltrato ed ancora niente di ufficiale è stato fatto trapelare. Ma c'è di peggio: Da notizie ufficiose che per il momento vengono mantenute con riserbo, Hera anziché ottemperare a quanto richiesto dal comune in termini di trasparenza fa fornito al comune una cifra totale vincolante per continuare ad erogare il servizio per l'anno prossimo. Cifra che, priva al momento di qualsivoglia giustificazione resa pubblica, ammonta a 1.500.000 euro, contro i 1.200.000 euro della gestione a cassonetto stradale. A questo punto al comune di Forlimpopoli non tornano più i calcoli fatti da Hera, dati preliminari peraltro contestabili ai quali hera ha risposto con una maggiorazione ulteriore dei costi! Ieri, Gian Luca Zanoni consigliere comunale di opposizione ha presentato una interpellanza al sindaco Zoffoli per sapere come mai non sono stati ancora resi pubblici i numeri di costi e ricavi, promessi per il 20 di Ottobre. Purtroppo, l'attesa sembra destinata a protrarsi ancora. L'8 novembre amministratori e tecnici di Comune ed Hera si incontreranno per chiarirsi e il 12 ci sarà un ulteriore confronto in presenza di ATO. Intanto, la bagarre sui costi continua, nonostante l'impegno fiero del comune di Forlimpopoli e la politica inconcepibile ed ostruzionistica di Hera che pretende di saldare il conto senza fornire i dati richiesti in maniera trasparente. Non c'è quasi più alcun dubbio per capire chi sta remando contro e chi a favore sul versante della raccolta differenziata spinta.