giovedì 31 gennaio 2008

Il balletto della Raccolta Differenziata in Emilia Romagna

L'archivio dei rendiconti comunali dei dati sulla raccolta differenziata contiene dati che, ai sensi della L.R. 27/94, sono forniti annualmente dai Comuni alle Province e alla Regione, come indicato all'art 16 della stessa legge regionale. Il rendiconto obbligatorio deve specificare i risultati conseguiti in termini di raccolta differenziata, specificando per ciascuna frazione i quantitativi raccolti, le modalità con cui si è svolto il servizio, le quantità e i valori medi dei prezzi di collocamento delle materie recuperate. Spulciando questa mole di dati enorme, cerchiamo di dare una occhiata a cosa sta succedendo in regione Emilia Romagna in materia di trattamento dei rifiuti. Arpa RER realizza dei report di sintesi con grafici di progresso annuale.

Molti dei dati presentati in questa analisi critica riassuntiva sono stati reperiti dal Rapporto Rifiuti APAT 2007.


Sono aumentati i rifiuti totali prodotti in regione negli ultimi anni ?

Si, i rifiuti totali prodotti in regione sono aumentati sempre e costantemente, passando da poco più di 2,2 milioni di tonnellate nel 1997 fino a quasi 2,9 milioni di tonnellate rendicontate nel 2006, l'incremento medio annuale sfiora il 2%.

E' aumentato il rifiuto pro capite prodotto dai singoli cittadini ?

E' aumentato in maniera consistente, passando da una media di 570Kg/ab nel 1997 fino a 673Kg/ab nel 2006, l'incremento medio è sempre del 2% annuo. La media nazionale (Fonte APAT) aggiornata al 2005 è di circa 550 Kg/ab, pertanto la nostra regione non è certo da annoverare fra le più virtuose a livello italiano.
E' aumentata la raccolta differenziata nella nostra regione ?

Come raccolta differenziata si intende (DGR 1620/2001) il rapporto fra la somma dei pesi di tutte le frazioni merceologiche raccolte in modo differenziato (sia urbane che assimilabili, indipendentemente se realmente avviate al recupero oppure smaltite diversamente) e la quantità totale di rifiuti complessivamente prodotti. Secondo questo parametro l'aumento è stato continuo e consistente, fino ad arrivare a sfiorare il 40% stimato come proiezione per il 2007.

Che bello, la RD è aumentata tanto, è diminuito quindi il conferimento in discarica e l'incenerimento ?

A partire dall'anno 1998, la quantità in peso che annualmente viene conferita in discarica è rimasta in media praticamente stazionaria. Anche il ricorso all'incenerimento è rimasto stazionario o è aumentato in modo marginale, con un salto positivo nel 2002.

Ma come, la raccolta differenziata passa dal 20% al 40% in pochi anni e le discariche continuano a riempirsi allo stesso ritmo di prima ?

E' proprio così, l'incremento della raccolta differenziata aumenta nel tempo esattamente della quantità necessaria a compensare la maggiore produzione annuale pro capite di rifiuto. La frazione indifferenziata è circa costante. Questo significa che se l'attuale progressione delle performance RD in regione dovesse subire una battuta di arresto, in pochi anni vedremo aumentare sia l'incenerimento che lo sversamento in discarica in maniera impressionante, pur con una percentuale di raccolta differenziata altissima!

Ora proviamo a fare questo semplice ragionamento, la regione Emilia Romagna utilizza quasi esclusivamente un sistema convenzionale basato sulla raccolta stradale (con poche eccezioni, Forlimpopoli, Reggio Emilia, Monteveglio,..), sappiamo anche che questo sistema ha un tetto che non riuscirà mai a superare senza fare esplodere i costi e che é valutabile attorno al 50% (Vedi rapporto ARPA). Cosa succederà quando questo limite sarà raggiunto ? Semplice, nuovi inceneritori e discariche per compensare l'aumentata produzione.

Riassunto
  1. Il solo dato aggregato della percentuale di raccolta differenziata RD% non dice tutto.
  2. I comuni realmente virtuosi sono quelli che producono meno rifiuti, non quelli che differenziano percentualmente di più.
  3. La percentuale di RD riguarda quanto viene raccolto, non quanto viene effettivamente riutilizzato come materia prima seconda, basta pensare agli ingombranti e al RAEE che viene recuperato pochissimo.
Postulato
  1. Il sistema di raccolta domiciliare induce verso comportamenti connotati da una minor produzione del rifiuto tipicamente pari a 1/6 (15-20%).
  2. Il sistema di raccolta domiciliare consente assai facilmente di superare il 60% fin dal primo anno di introduzione.
Conclusioni

La raccolta differenziata convenzionale potrà anche crescere fino al 40-50% ma per avere un reale vantaggio per l'ambiente occorre passare alla raccolta domiciliare spinta e a politiche incisive di NON produzione e riuso/riciclo dei materiali, altrimenti saremo sommersi comunque e in breve tempo dai rifiuti.

domenica 27 gennaio 2008

Come ridurre le emissioni di gas serra degli autoveicoli

Il Parlamento Europeo ha proposto alla Commissione (il governo europeo) un rinvio al 2015 per fissare i limiti di emissioni di gas serra (CO2) delle auto prodotte nei paesi dell’Unione. A dicembre infatti la Commissione aveva proposto una legge per ridurre mediamente a 120 g/km le emissioni entro il 2012, mentre ora si propongono 125 g/km nel 2015. Tali riduzioni sarebbero in qualche modo indicizzate sul peso del veicolo, favorendo così le industrie che producono grandi e pesanti autovetture, come Wolkswagen, Chrysler. Fiat, Renault, Citroen e altri fornitori forti soprattutto nel mercato delle utilitarie sarebbero avvantaggiate, come ha sottolineato Emma Bonino.

Il vero nocciolo della questione però è un altro, come fare a convincere i consumatori ad acquistare vetture che producono meno emissioni di CO2 ? La questione è più complessa del previsto, in quanto moltissimi utenti confondono i limiti sulle emissioni di gas serra con i limiti sugli inquinanti (i famosi euro3, euro4 e presto euro5).

Ebbene, semplice domandina: Produce mediamente più gas serra una vecchia Euro1 oppure una scattante e moderna Euro4 ?

La risposta più scontata è quella sbagliata, in realtà entrambe ne producono in quantità paragonabili, anzi, forse producevano MENO gas serra (in media) le vecchie Euro1, per la semplice ragione che la produzione di CO2 è un fatto inerente al processo di combustione ed é legata quasi esclusivamente al puro consumo del veicolo. Il consumo a sua volta dipende prevalentemente da tre soli fattori, il peso dell'autovettura, l'aerodinamica, la potenza istantanea svilupata (in Cv o KW) dipendente dalla velocità di marcia del veicolo.

Le vecchie Euro1 erano in media molto più leggere (spartane) e avevano una potenza/cilindrata media minore (andavano più piano), ciò viene oggi compensato in parte dal miglioramento dell'efficienza aerodinamica e da limiti nei transitori di accelerazione imposti dall'elettronica, che però contano assai poco in ambito urbano, dove i frequenti stop&go fanno lievitare i consumi a dismisura. Questi sono i motivi prevalenti per cui le auto moderne sulle statali consumano pochissimo mentre nel traffico urbano consumano come fogne, ed emettono altrettanta CO2 di vecchi scarcassoni, dato che pesano molto e quindi consumano uno sproposito in città!

Il grafico sottostante mostra come, malgrado i "progressi" della tecnica, il consumo non sia mai realmente diminuito in proporzione, tendendo ad un valore medio pressoché costante che continua tuttora. Il reale grosso vantaggio si è avuto agli inizi degli anni 80 per l'adozione progressiva sul parco circolante della iniezione in sostituzione dei vetusti carburatori, riducendo di un buon 20% i consumi medi.

(Fonte: IPCC)

Nel frattempo, i pesi delle autovetture continuano e continueranno ad aumentare, per lo meno secondo i dati della americana "Environmental Protection Agency" (EPA):

(Fonte: EPA)

Nel grafico seguente si scopre come proprio in questi ultimi anni l'aumento medio del consumo degli autoveicoli abbia registrato una inversione di tendenza (in peggio) per ogni marca (a barre più basse corrispondono consumi maggiori) a causa del fatto che il portafoglio medio dei prodotti venduti è composto da auto sempre più grandi e poco risparmiose (consumo espresso in Mpg).

(Fonte: EPA)

In sostanza, per generare meno gas serra non serve rinnovare il parco macchine con nuovi modelli, occorre piuttosto invertire la tendenza che ci porta ad usare auto sempre più ipertrofiche e pesanti. Occorre incentivare l'uso di auto più piccole e leggere, motori ibridi ad alta efficienza, porre un freno alla diffusione degli inutili grossi SUV in città. Colpire i produttori di automobili con ecotasse alla fonte rischia solo di rendere i prodotti mediamente più cari senza innescare alcun circuito virtuoso nel consumatore.

sabato 26 gennaio 2008

Il reale costo del porta a porta, così è se vi pare

Il Presidente della Provincia Bulbi, anche in veste di Presidente di ATO, insieme al Sindaco di Forlimpopoli Paolo Zoffoli, hanno recentemente comunicato i costi definitivi del servizio di raccolta “porta a porta” dei rifiuti avviato nel Comune Artusiano. Rispetto sia al metodo che al merito con cui si è arrivati a questi dati conclusivi il MIZ esprime una fortissima preoccupazione.

Occorre sapere che il rapporto tra il Sindaco Zoffoli ed Hera è sempre stato teso poiché la società ha inizialmente presentato un conto molto salato per il servizio svolto. Tale costo, ritenuto gonfiato, è stato contestato dal Sindaco, che si avvale di un tecnico proveniente dal movimento ambientalista (Natale Belosi dell'ecoistituto di Faenza). Si è quindi dovuto ricorrere ad un “arbitraggio esterno” ad opera di un consulente scelto dal presidente Bulbi, al quale è stato affidato il compito di pervenire a dati certi e condivisi. Per capirsi bene, è come se un titolare dovesse chiamare un consulente esterno per entrare nel merito del lavoro svolto da un proprio dipendente, a causa dell’indisponibilità da parte di quest'ultimo di renderne conto.

Il risultato dell’operazione è tutto squisitamente politico, come si evince anche dal comunicato consegnato alla conferenza stampa del 23 gennaio indetta dal presidente Bulbi: Il Sindaco Zoffoli ottiene di pagare per il 2007 ed il 2008 circa la stessa cifra che avrebbe pagato con un sistema a cassonetti convenzionale, ovvero ottiene un incremento di costo dovuto al sistema porta a porta praticamente uguale a zero. In cambio accetta di condividere i costi originali (contestati) presentati da Hera, che a questo punto costituirebbero una stima valida per altre realtà che, come Forlimpopoli, volessero avviare servizi di raccolta differenziata domiciliari.

Nel merito, riteniamo che dati così presentati abbiano come unico intento quello di disincentivare nuove amministrazioni virtuose, avvisandole che procedere in questa direzione potrebbe costare loro un aumento fin anche del 20% sulla tariffa. Aumento che nel caso di Forlimpopoli semplicemente non si è verificato. La parte più interessante è però scoprire come Hera abbia difeso questo presunto aumento sui costi.

Il computo complessivo è stato calcolato ipotizzando di svolgere il servizio mediante l’utilizzo di operatori professionisti pagati secondo il contratto nazionale collettivo FISE per le imprese di servizi, pur conteggiando lo stesso numero di ore realmente utilizzate dagli operatori di una cooperativa sociale che, come risaputo, hanno una produttività media decisamente minore e quindi impiegano più tempo, pur però costando al contempo molto meno. Risulta quindi chiaro come questo dato sia sovrastimato. Il lavoro manuale di raccolta e differenziazione porta a porta è ovunque la classica attività che si lascia in gestione alle cooperative sociali. La stima complessiva comprende inoltre buona parte dei costi di avviamento una tantum, non è stato poi tenuto in debita considerazione il presumibile recupero di produttività dovuto all’ottimizzazione.

Come se ciò non bastasse, Hera ritiene che le sperimentazioni di raccolta domiciliare, se troppo estese sul territorio, costituiscano un danno economico per la propria azienda, pertanto vorrebbe caricare i costi di dismissione dei loro investimenti meccanizzati direttamente sui cittadini, nonostante le loro brillanti performance finanziarie. Questo tentativo è semplicemente risibile, un bene ancorché in fase di ammortamento e non più utilizzabile diventa semplicemente una plusvalenza, pertanto può essere venduto oppure reimpiegato in altre realtà territoriali, così come avviene in ogni azienda sana se cambiano le tecnologie e/o le condizioni del mercato.

Il Sindaco Zoffoli è riuscito a realizzare una delle più importanti riduzioni di impatto ambientale di tutta la Provincia, ora però si sta rendendo conto di come spaventare le altre amministrazioni spingerebbe all’isolamento Forlimpopoli, con conseguenti perdite di importanti economie di scala che sarebbero state possibili allargando l’esperienza della raccolta domiciliare verso comuni importanti come Cesena e Forlì.

Come nota di colore il Presidente Bulbi riesce anche a farsi bello affermando a più riprese che, anche se i costi fossero superiori del 10 o 15%, la scelta della raccolta domiciliare potrebbe essere fatta ugualmente perché “a chiederlo sarebbero i nostri figli” … ben sapendo che né i cittadini né gli amministratori comunali accetterebbero mai un aumento così importante del tributo, specialmente in un periodo di vacche magre come questo. Il reale costo del Porta a Porta ? Così è se vi pare!

venerdì 25 gennaio 2008

Comunicato stampa di Palmiro Capacci sulla raccolta differenziata

I risultati della sperimentazione di Forlimpopoli e le prospettive di estensione del metodo porta a porta

DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE PALMIRO CAPACCI

Leggendo sui giornali gli articoli dedicati ai risultati della sperimentazione del sistema di raccolta dei rifiuti ”porta a porta” a Forlimpopoli mi sembra che il messaggio fondamentale che il lettore riceve sia che l’operazione, tutto sommato, sia riuscita, costi esorbitanti non vi siano, ma che quella (di Forlimpopoli) rimarrà una esperienza isolata. Mi sembra opportuno fare alcuni precisazioni:

1) il Consiglio Comunale di Forlì il 4 giugno 2007 ha approvato a larga maggioranza una mozione in cui si chiede alla Giunta Comunale di procedere “all’avvio della raccolta differenziata porta a porta in alcune realtà del territorio comunale” questo indirizzo trova riscontro nel “documento operativo” (PGS) della Amministrazione in cui per il 2008 si pone l’obbiettivo di dare “ l’avvio di un sistema di raccolta porta a porta in alcune realtà del territorio forlivese…”

2) Per questo motivo ho atteso i risultati della “sperimentazione” di Forlimpopoli, risultati che esaminerò attentamente, ma dalle anticipazioni della stampa mi sembrano incoraggianti, anche sotto il profilo dei costi. Per Forlimpopoli, con 12.500 abitanti, il costo “secondo la stima di ATO è 1.385.000 euro” ovvero 110,8 euro pro capite. Tanto per fare un sommario confronto nel Comune di Forlì il costo 2007 è stato valutato in 12.917.269 che diviso per 114.000 abitanti dà un pro capite di 113 euro (nel 2008 è previsto un aumento del 4%). Va precisato che il costo pro capite comprende il costo degli assimilabili, poco meno della metà, pagati dalle imprese artigianali e commerciali.

3) Per potenziale la raccolta differenziata non c’è solo il metodo “porta a porta”, va bene quindi anche la “verifica” che HERA (strumento operativo) ha chiesto di fare in un quartiere di Forlì, individuato in quello di Ca’ Ossi come il più adatto.

I cittadini vogliono il porta a porta, i quartieri sono quasi all'unanimità per il porta a porta, l'amministrazione si fa carico di redarre dei documenti operativi in cui si chiede la sperimentazione del porta a porta a breve, i risultati operativi di forlimpopoli malgrado hera ci stia provando in tutte le salse non sono affatto negativi, sono possibili economie di scala e tante altre ottimizzazioni, il costo per il cittadino anche a Forlì sarebbe paragonabile. Di quale verifica ancora si parla ?

Caro Palmiro Capacci, chi ti ha suggerito il punto 3 ? Stai forse facendo il gioco delle 3 carte ?

COSA STIAMO ASPETTANDO ANCORA ???

giovedì 24 gennaio 2008

Bulbi fornisce i risultati finali sulla RD a Forlimpopoli

Il presidente della provincia Massimo Bulbi, dopo infinite sollecitazioni ed il recente contenzioso sui costi fra Hera e il sindaco Paolo Zoffoli sui costi della RD a Forlimpopoli, ha indetto Mercoledì 23 Gennaio una conferenza stampa in provincia in cui sono usciti i dati ufficiali non più contestabili sull'andamento della raccolta differenziata domiciliare. Ecco il rapporto sintetico consegnato ufficialmente ai giornalisti in veste integrale e senza manipolazioni.

Vi riassumo una sintesi commentata:

Resoconto 2007: Quantità rifiuti e % RD
  • Rifiuti totali raccolti nel 2007 - Tonn. 6.331,201
  • Rifiuti totali raccolti nel 2006 - Tonn.7.704,403
  • Minore quantitativo raccolto nel 2007 - Tonn. 1.373,202
  • % minore quantitativo di rifiuti raccolti - 19,7%
  • Compostaggio domestico nel 2007 - Tonn. 150
  • Quantitativo raccolto in maniera differ. - Tonn.4.334,94
  • differenziata % RD sul totale raccolto - 68,7%

Rispetto all'anno 2006, vi è stata una DIMINUZIONE DEL RIFIUTO EFFETTIVAMENTE RACCOLTO PARI AL 19,7%. Le motivazioni di tale fenomeno, sulla base dei documenti acquisiti, non possono essere chiarite con assoluta certezza perché non è stato effettuato un controllo puntuale e preciso degli eventuali fenomeni di migrazione; trova difficile giustificazione alla luce dei quantitativi di rifiuti avviati a compostaggio domestico ed appare in controtendenza rispetto al dato complessivo del 2007 riferito alla produzione totale di RU nell'ambito di Forlì-Cesena.

La giustificazione più semplice è che tenendosi in casa il rifiuto le persone abbiano preso più consapevolezza che devono consumare senza sprecare, il fatto che il dato sia in controtendenza mostra che si è colto nel segno, sembra invece che rappresenti un campanello di allarme.

Vi è stato un NETTO AUMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA (68,7% RD), calcolata sul quantitativo raccolto. La percentuale raggiunta è superiore anche all'obiettivo di progetto che era stato ipotizzato pari al 53,3%.

E' una dimostrazione di quanto andiamo sostenendo da mesi, con la raccolta domiciliare è facilissimo pertire dal 50% in su, l'obiettivo che ci si era posti era il minimo ammissibile.

Le valutazioni economiche effettuate derivano dall'esame dei costi della sperimentazione rendicontati da HERA pari a € 1.510.818,23. Fermo restando che occorre effettuare ulteriori approfondimenti, dall'analisi dettagliata delle voci che compongono la tariffa rifiuti il costo congruo, stimato da un esperto incaricato da ATO, per il servizio svolto a Forlimpopoli nell'anno 2007 è pari a € 1.385.000. Sulla base di questa stima, per avviare lo stesso servizio in un territorio analogo, si avrebbe un costo di circa 1.560.500, in conseguenza del fatto che non sono previsti contributi a fondo perduto e tenendo conto di un sevizio effettuato con numero di ore uguale da un'azienda che applica tariffe del CCNL FISE Assoambiente (Federazione Imprese di Servizi), applicato su tutto il territorio nazionale per le attività inerenti i servizi ambientali svolte da imprese private.

Valutazioni di una arroganza sconcertante !! Pur sapendo benissimo che la raccolta porta a porta viene generalmente affidata a cooperative sociali e lavoratori tutelati, pretende di applicare il contratto collettivo FISE (come se a lavorare fossero dipendenti Hera, sicuramente pagati il doppio), ciò delinea un vero e proprio ricatto, in sostanza dicono: "Se avvieremo un altra sperimentazione preparatevi a pagare di più, non il servizio, ma i nostri dipendenti, e se non saranno i nostri preparatevi a pagarli comunque come se fossero i nostri."

... non sono stati conteggiati inoltre i costi di disinvestimento legati al sistema esistente.

Non sono necessari ulteriori commenti, Hera ritiene che le sperimentazioni di raccolta domiciliare costituiscano un danno economico per la compagnia, pertanto vogliono caricare i costi di dismissione dei loro investimenti meccanizzati sui cittadini, questa affermazione è semplicemente risibile, un bene ancorchè in fase di ammortamento non più utilizzabile diventa semplicemente una plusvalenza, pertanto va venduto oppure reimpiegato in un altra città.

Il riassunto di tutta la vicenda è esprimibile in due righe: "Hera ha mantenuto per Forlimpopoli le attuali condizioni economiche, ma sappiano tutti che si tratta di una eccezione, qualsiasi altro avvio verrà disincentivato facendolo pagare profumatamente ai cittadini, al di la di qualsiasi rendicontazione effettiva dei costi."

Ditemi voi se questo è lavorare efficacemente per il bene della collettività e con un occhio di riguardo rispetto all'ambiente.

martedì 22 gennaio 2008

Merendine "Frutta Snack" nelle scuole

Alla fiera SapEur di Forlì tenutasi Domenica 20 Gennaio, abbiamo potuto finalmente vedere una di queste fantomatiche macchinette "Frutta Snack". L'idea é frutto di un progetto sperimentale già in opera da qualche anno rivolto agli studenti di alcune scuole superiori che mira alla incentivazione del consumo di frutta e altri prodotti freschi in sostituzione delle "abominevoli" merendine confezionate, tanto bistrattate per il loro scarso valore nutritivo. Dato che da noi la frutta non manca di certo, è positivo che si cerchi fin negli istituti scolastici di convincere i ragazzi a consumare qualcosa che sicuramente è più sano e naturale rispetto ai prodotti chimici, colpevoli di cattive abitudini alimentari e additati come principale causa di obesità nei bambini.

E' purtroppo assai probabile che la "lobby" delle macchinette posizionate in posti strategici (scuole, ospedali, bar, luoghi pubblici) non vedrà di buon occhio questa iniziativa, vista come una forma di concorrenza sleale. Se dal punto di vista nutrizionale può dare sicuramente alcuni vantaggi, questa iniziativa si preannuncia però come fonte di notevoli perplessità dal punto di vista ambientale, per lo meno non offre sulla carta nessun miglioramento rispetto alle macchinette che servono altre tipologie di prodotto. Basta ingrandire la foto per verificare come le porzioni monodose contengano quasi più plastica per imballaggi che prodotto. Le vaschette di frutta sono impcchettate due volte, per contenere l'immancabile forchettina rigorosamente di plastica, gli altri prodotti sono comunque di tipo industriale, come i succhi di frutta e gli yoghurt. I poliaccoppiati tipo tetrapack sono di utilizzo estensivo per il contenimento dei liquidi.

Inoltre, queste macchine necessitano di un impianto di refrigerazione per mantenere l'integrità del prodotto tale da consumare molta energia elettrica. Sono poi pesantemente illuminate, per rendere accattivante il prodotto. Insomma, ne più ne meno che le macchine che distribuiscono pastarine e prodotti analoghi. Concludendo, non è tutto oro quello che luccica.

Quando andavo a scuola io, avevo il mio bel sacchettino di carta con dentro la frutta, un coltellino (riusabile) per sbucciarla, un panino avvolto nella carta stagnola (se c'era il tonno) oppure nella carta da rotoli. Mai mi sarei sognato di scartare la merenda e buttare nel bidone qualcosa, rimettevo tutto diligentemente nel sacchetto e riportavo il tutto a casa nella cartellina, a casa i tovaglioli ancora buoni si riusavano, così come anche i panini o le mele non mangiate.

Ben venga incentivare il consumo di frutta nelle scuole, non pensiamo però che basti una macchinetta a gettone, serve soprattutto un approccio culturale diverso alla sostenibilità, basato sulla sobrietà e sulla riscoperta delle cose semplici, approccio che ai miei tempi era comune e che ora praticamente è scomparso.

lunedì 21 gennaio 2008

Veronesi dichiara che "i moderni termovalorizzatori non inquinano"

L'emerito Umberto Veronesi ha fatto bella mostra di se alla trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa" di domenica scorsa, esprimendo forte sostegno all'utilizzo della termovalorizzazione. Inizia ora la corsa a costruire questi meravigliosi manufatti assolutamente moderni e che "non inquinano". Intanto, in Germania, dove incenerivano di tutto di più, stanno pensando gradualmente di smantellarli a favore di metodi di trattamento più ecocompatibili, fino ad arrivare al 2020 ad una gestione a ciclo chiuso (zero waste) del rifiuto urbano.

Benissimo, andiamo a vedere chi sono gli sponsor della sua fondazione:
http://www.fondazioneveronesi.it/partners.html

ACEA - multiutility con inceneritori
http://www.aceaspa.it/pagine/ACEA_1056.asp

PIRELLI - (petrolio, centrali ad olio combustibile)

ENEL (Centrali a Carbone ed oli pesanti e pure nucleare)

VEOLIA Envoirment (ditta che costruisce inceneritori!!!)
http://www.e-gazette.it/index.asp?npu=74&pagina=1


Ti piace giocare facile, eh ?

Aggiornamento: A riprova del fatto di come anche studi epidemiologici ben fatti (e che vanno apparentemente a sfavore degli inceneritoristi) possano essere manipolati per minimizzarne le conseguenze, allego alcune slide powerpoint contenenti le critiche della dottoressa Patrizia Gentilini riguardo allo studio di Coriano.

Hera vieta di utilizzare i pannelli solari termici a Casalecchio

Questa è incredibile! Ritrasmettiamo una denuncia sulla gestione di Hera da parte di Paolo Nanni (Consigliere Regionale Italia dei Valori), il quale afferma che a Casalecchio nel quartiere Meridiana, dove è partito un servizio di teleriscaldamento gestito da Hera, se il nostro caro gestore unico non riesce a guadagnare chiede i danni…


PANNNELLI SOLARI ANCHE A CASALECCHIO: NANNI (IDV), la Regione rimuova il divieto di HERA!

« Questa volta siamo al paradosso, afferma il Cons.re Reg.le dell’Italia dei Valori PAOLO NANNI, da un lato la Regione incentiva l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, dall’altro l’Hera, fornitrice nel quartiere della Meridiana di Casalecchio tramite teleriscaldamento centralizzato dell’energia termica, impone a chi vuole installare i pannelli solari termici il risarcimento delle sue eventuali perdite di profitto.
Sì, avete letto bene, continua il dipietrista, da un lato infatti con la recente approvazione del Piano Energetico Regionale (PER) le produzioni di energia da fonti rinnovabili vengono incentivate, dall’altro, all’atto pratico, esistono incongruenze che le rendono antieconomiche.
Ecco perché, con una interpellanza urgente, l’esponente reg.le chiede alla Giunta di Viale Aldo Moro di rimuovere l’ostacolo che frena il suddetto utilizzo, in un quartiere che conta ben mille unità immobiliari. »

sabato 19 gennaio 2008

Prodi contestato a Forlì in visita alla mostra del Cagnacci

Oggi pomeriggio verso le 18 alcuni rappresentanti del MIZ, Clan-Destino, Meetup di Grillo e altre associazioni ambientaliste hanno "accolto" il nostro presidente del consiglio Prodi durante la sua visita a Forlì alla mostra del Cagnacci. Confinati dalle forze in servizio d'ordine in una zona delimitata da transenne, manco fossimo una tribù dei Sioux, siamo comunque riusciti ad avere un breve contatto con il mortadella che passava in pompa magna con tutto il suo codazzo di collaboratori e assistenti. Al passaggio davanti agli striscioni ci ha regalato giusto giusto un breve salutino con quel suo faccione rubicondo. Tanto per fargli assaporare l'aria che tira da queste parti, é partito alto un coro di slogan del tipo: "con gli inceneritori - aumentano i tumori" o "il rifiuto non va bruciato - serve solo che sia riciclato". Caso mai fosse un poco sordo, ci pensavano alcuni striscioni a chiarirgli le idee, del tipo: "questa politica puzza più della monnezza" oppure "per chi suona la Campania", nonchè l'immancabile "... e adesso inceneriteci tutti ...". Non sappiamo se abbia gradito, in ogni caso si è avvicinato un suo collaboratore personale che ha scambiato civilmente due parole con noi, credo si trattasse del responsabile della sicurezza del presidente. Ad esso abbiamo allungato della documentazione che ci ha assicurato perverrà direttamente a Prodi per essere visionata. Quanto gli abbiamo consegnato contiene uno scritto di Alex Zanotelli, una lettera della dottoressa Patrizia Gentilini e altri documenti comprovanti la reale pericolosità del ricorso a forme indiscriminate di incenerimento in assenza di una seria politica di raccolta differenziata. I documenti inviati a Prodi verranno a breve trasferiti e linkati direttamente su questo sito affinchè chi voglia visionarli possa scaricarseli. Special guest dell'evento anche "camilla dog" che se ne scorrazzava allegramente fra le gambe dei polizziotti con un bel disegno di un inceneritore barrato di rosso sul dorso. Durante l'evento è stato distribuito "Vin Brulè" per difendersi dal freddo pungente. Crediamo che a Prodi servirà comunque ben più che un vin brulè per recuperare la stima e la fiducia della gente in un governo asfittico oramai al capolinea. Passi per la scusa di avere avuto una maggioranza davvero risicata, non è ignorabile però come questo esecutivo non abbia saputo fornire nemmeno un elemento innovativo e di svolta in materia di politiche ambientali e tutela della salute dei cittadini. Unica proposta, aprire nuove discariche e costruire nuovi inceneritori, mentre soluzioni tecnologicamente più moderne come il trattamento a freddo dei rifiuti e la raccolta differenziata spinta sono rimaste in Italia ancora praticamente al palo.

Aggiornamento: Ecco tutto il materiale consegnato a Romano Prodi

Lettera di Alex Zanotelli
Articolo di Alberto Lucarelli
Camorra di stato e stato di emergenza
Lettera di Benedetto de Vivo sui rifiuti
Dichiarazioni di Raffaele Raimondi
Querelle fra bersani e l'ordine dei medici



venerdì 18 gennaio 2008

Alla ricerca della scheda perduta

Nel computo delle firme presentate in Comune per la raccolta domiciliare, erano conteggiate esclusivamente le schede che abbiamo raccolto in prima persona più altre schede delegate ad altre associazioni e poi tornate compilate. Le schede stampate in realtà erano molte di più, già sapevamo che alcune di queste sarebbero andate perse. Stamattina, inaspettatamente, altre 8 schede debitamente compilate sono saltate fuori, pertanto ora dovremo ripassare in comune ed integrare quelle già in loro possesso con questo nuovo supplemento.

Sono ritornate all'ovile esattamente altre 443 firme!

Il nuovo totale delle firme raccolte pertanto diventa 2089 !!!

P.S. Il titolo del post, anche se del tutto inutile sottolinearlo, è una libera reinterpretazione di "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust.

La via di uscita culturale al problema dei rifiuti

Anche la raccolta differenziata spinta, se mai verrà estesa su tutto il territorio campano, rischia di rimanere solo una lodevole dichiarazione di intenti. Qualora lo stato la regione e i comuni intendano gestirla con la stessa superficialità con cui hanno appaltato fino ad ora la gestione convenzionale dei rifiuti, non può che essere destinata al fallimento. Il criterio di affidare la gestione unica ad aziende in appalto il cui unico requisito sia quello di offrire un prezzo migliore, senza valutare la bontà del progetto, è prassi comune che deve essere sradicata. Non è strettamente necessario che il gestore sia completamente pubblico, é tuttavia indispensabile che l'amministrazione esegua costantemente un "controllo e monitoraggio" sul loro operato. Le imprese premono sulle istituzioni convincendole di avere sempre una soluzione impiantistica in mano che risolverà i loro problemi, poi la delega diventa totale ed in bianco. La via di uscita è culturale, non solo impiantistica, specialmente se ci si affida ad aziende spregiudicate come la Impregilo:

http://blogeko.libero.it/index.php/2008/01/10/p5204#more5204

A napoli sono senza speranza, sicuri che anche da noi nel ricco e opulento centro-nord ci sia tutto questo virtuosismo ?

Se volete avere una idea di chi c'è dietro in gruppo Impregilo e cosa combina nel mondo andate qui e qui e qui e qui.. (Tutti i soliti loschi affaristi della finanza italiana, Romiti, Ligresti, etc.etc.)

Se invece vi fidate ciecamente di Impregilo e volete vedere il suo documento "rapporto ambiente", con tanto di foto di idilliache colline erbose stile windows XP, potete andare qui.

giovedì 17 gennaio 2008

Il diritto alla scomparsa della monnezza

Siamo sempre pronti ad indignarci di questo e di quello, a brandire le asce, rischiando di perdere di vista la reale valenza delle cose che guidano le nostre scelte quotidiane. Oggi sono tutti a protestare per la monnezza (non solo quella campana), si aprono i TG con servizi sulla monnezza, nei talkshow si parla solamente della monnezza, gli articoli di approfondimento sono oramai interminabili sequenze di degradazione urbana provocata dallo sversamento criminale e incontrollato della monnezza. Ma è mai possibile che la consapevolezza di vivere in un mondo fatto di monnezza ci colpisca solamente ora come un fulmine a ciel sereno ??

La monnezza esiste da sempre, l'uomo l'ha sempre prodotta (la natura invece non si sognerebbe mai di farlo), ora siamo arrivati quasi al punto che affrancarci dalla vista della monnezza sia un aspetto essenziale che tocca i diritti e la dignità stessa degli esseri umani! Appare un diritto sacrosanto il non vederla più disseminata per le strade.... ebbene

Penso che vivere affrancati dalla monnezza NON sia un diritto dell'uomo!

Nella dichiarazione universale dei diritti umani si parla del diritto alla salute, del diritto di espressione della propria personalità, del diritto alla vita, del diritto alle pari opportunità, del diritto alla integrità fisica, del diritto alla cittadinanza, del diritto al riconoscimento giuridico ed alla tutela della propria libertà personale.

Non si parla affatto del diritto di vivere senza monnezza!

Certamente, questo potrebbe anche in subordine essere compreso nel diritto alla salute, non si spiega però per quale assurdo motivo la gente esasperata protesti dando fuoco ai cassonetti, creando diossine migliaia di volte più pericolose del cumulo di monnezza che vorrebbe rimuovere. Sostenere che abbiamo il diritto di non vedere più ciò che sappiamo esistere ma che non ci offende più se non l'abbiamo sotto il naso (in discarica o nell'aria poco importa) sarebbe come ribadire che abbiamo il "diritto alla benzina" o il "diritto allo sfruttamento delle risorse naturali fino al loro esaurimento" o il "diritto di inquinare purché non nel mio giardino". O forse qualcuno crede forse ancora che termovalorizzare o mandare in discarica significa fare sparire il rifiuto per sempre ?

Propongo di istituire il diritto di vivere in un ambiente non inquinato dalle attività umane!

Non produrre e smaltire correttamente quanto ci intossica è quindi un dovere per garantire la sopravvivenza nel lungo periodo della nostra specie, non un diritto da difendere per non turbare la nostra coscienza, nessuno può chiamarsene fuori, altrimenti l'immondizia basterebbe spedirla tutta in africa con il primo container (tanto la i diritti umani hanno ben poca rilevanza).

Mi capita spesso sui blog di leggere qualcosa di straordinario e di ricavarne concetti ai quali non avevo mai pensato prima, volevo segnalarvi questo stupendo post di Debora Billi, parla ovviamente di monnezza, spero che vi faccia riflettere:

http://petrolio.blogosfere.it/2008/01/il-diritto-alla-scomparsa-della-monnezza.html

Veramente istruttivo e degno di attenta lettura anche il post di Lameduck:

http://ilblogdilameduck.blogspot.com/2008/01/linvasione-dellultramunnezza.html

mercoledì 16 gennaio 2008

La filiera del rifiuto

I rifiuti non sono un deposito, sono un flusso, tanto è vero che si parla di "filiera del rifiuto" e gestione "integrata" del rifiuto. Ciò significa che il flusso del materiale rifiuto deve essere gestito attraverso la pianificazione di tante attività poste in sequenza, tali da non interrompere mai in nessun punto la loro trasformazione e il loro trasferimento, pena il collasso dell'intero sistema. A sua volta, la gestione della RSU (rifiuto solido urbano) è solo una piccola parte di un processo più grande di trasformazione che parte dalla risorsa materia prima fino ad arrivare alla dismissione completa dei beni prodotti, il cosiddetto dalla culla alla tomba. E' sufficiente che un anello non funzioni più perchè l'intero flusso venga interrotto, come scrive Guido Viali nel bellissimo articolo "quali misure per l'emergenza rifiuti". Molto interessante è anche il suo "incenerire è un po morire".

Guido Viale é una persona molto in gamba, si occupa di ricerche economiche e sociali, ha scritto il libro "Un mondo usa e Getta", inoltre collabora con varie testate online con autorevolissimi interventi che nella loro sconcertante semplicità fanno capire molto bene le dimensioni dei problemi che siamo tenuti ad affrontare in materia di trattamento rifiuti nonché offrono notevoli spunti di riflessione sui tanti possibili modi per riuscire ad affrontarli.

martedì 15 gennaio 2008

Servizio di eTV Romagna sulla petizione di Cesena

Ecco il video sull'evento della consegna delle firme per la petizione sul Porta a Porta a Cesena, andato in onda alle 20.00 su eTV Romagna (Canale 981 di Sky).


Credo sia superfluo fare notare il tono imbarazzato con cui ha risposto Giordano Conti ad una domanda diretta sulla possibilità di introdurre il Porta a Porta a Cesena. E' convinto, come già ci ha annunciato durante un precedente colloquio privato, che un approccio misto sia l'unica soluzione praticabile. Noi siamo assolutamente convinti che si sbaglia, daremo battaglia in consiglio comunale affinché gli amministratori si convincano che l'approccio misto non solo é fallimentare, ma addirittura disastroso, nonché estremamente costoso dal punto di vista del bilancio, proprio l'aspetto che Conti a parole lascia intendere di volere maldestramente tutelare.

La raccolta domiciliare è un sistema alternativo rispetto alla gestione ordinaria, non può essere affiancato al sistema tradizionale senza fare lievitare i costi e distruggerne i benefici. Voi ci credereste che una autovettura che ha due motori, uno diesel e uno benzina (con pochissime parti in comune) possa costare meno di una autovettura con un motore solo ? Il principio è esattamente lo stesso!

Hera ovviamente vede come una minaccia del proprio fatturato la raccolta domiciliare spinta, sembra naturale che cerchi di fare pressione verso un sistema misto tale da non mettere a repentaglio i propri investimenti programmati. Il sindaco Conti dovrà assai presto chiarire da che parte sta, può scegliere di mostrare coraggio e saper prendere finalmente una decisione davvero utile e innovativa per la cittadinanza, oppure può continuare ad asservire le consuete logiche del profitto a prescindere da qualsiasi argomentazione logica. Noi del MIZ confidiamo ancora che questo coraggio sappia dimostrarlo.

Aggiornamento: Il servizio contiene una grave inesattezza, noi non abbiamo mai affermato che la percentuale di raccolta attuale sia del 22% mentre il comune afferma al contrario che è del 37%. Il nostro volantino contiene il dato del 22% in quanto quello era il dato fornito dal comune ad inizio 2007 quando la campagna di raccolta firme è partita. Abbiamo tuttavia sottolineato che fare crescere arbitrariamente una percentuale fino al valore atteso è attività piuttosto facile. Nel caso del dato citato del 37% fornito dal comune non è chiaro se e in che modo vengono considerati i conferimenti assimilabili al rifiuto urbano. Questi ultimi evidentemente non devono essere conteggiati, altrimenti basterebbe assimilare lo scarto di un grande magazzino dell'ortofrutta a rifiuto urbano (quasi tutto riciclabile perché umido) per fare lievitare questa percentuale a piacere pur in assenza di qualsiasi vantaggio sia per il cittadino sia per le discariche. Da parte nostra, credere che in assenza di qualsivoglia campagna di informazione al cittadino si sia passati dal 22% al 37% di differenziata, solo aggiungendo qualche cassonetto, ci sembra un po troppo ottimista per essere verosimile.

lunedì 14 gennaio 2008

Firme Consegnate !!!

Questa mattina abbiamo finalmente consegnato al comune di Cesena tutte le firme faticosamente raccolte durante l'intero anno di campagna del miz. All'ultimo minuto ne sono saltate fuori alcune non conteggiate, pertanto il conteggio totale è di 1662! Per fare un po di scena abbiamo consegnato tutte le firme all'interno di un bidoncino blu per la raccolta differenziata della carta del comune di Forlimpopoli. Ad attenderci c'erano già i giornalisti delle principali testate locali, Il Carlino, il Corriere e la Voce, oltre a due troupe televisive, quella di ViaTerrea (ringraziamo Eddi Bisulli) e quella di eTV-Rete7 Romagna, visibile anche via satellite sul canale 891 di Sky. La giornalista di eTV, al termine della lunga intervista filmata alla nostra "paladina" Barbara Martini, ha assicurato che se tutto va bene manderanno in onda l'intervista questa sera alle 20.00 su eTV Romagna (ch 57 e 62) oltre che sul già citato canale 891 di Sky. Cercheremo di registrare la puntata e mandarla presto su YouTube, così come anche i filmati di ViaTerrea.
Terminata l'intervista di rito, i vari giornalisti ed i tanti sostenitori del MIZ presenti che hanno raccolto l'appello, si sono tutti accalcati sulla rampa di scale su fino all'ufficio protocollo del comune, davanti agli occhi esterefatti della signorina che nel piccolo ufficio si è vista piombare addosso tutti i vari giornalisti con relativo codazzo di flash. La gentilissima signorina ha esordito tutta sorridente: "Potevate avvisarmi che venivano a riprendere, così almeno passavo dalla parrucchiera!". Lo scatolone blu per la raccolta differenziata è stato quindi aperto, ed il contenuto consegnato alla signorina non prima di averle ricordato solennemente che in base all'articolo 9 (bla bla) dello statuto comunale vige obbligo di rilasciare ricevuta e di rispondere entro 60 giorni in forma scritta della presa in carico della petizione, nonchè della convocazione formale a calendario di una apposita seduta di consiglio nella quale discutere della petizione stessa. Troppo divertente! Mancava solo striscia la notizia con il gabibbo ;o))
Certamente non ci aspettavamo di avere un risalto così elevato per l'avvenimento, aspettiamo comunque di leggere gli articoli che sicuramente usciranno sui giornali locali i prossimi giorni per capire se questa iniziativa ha avuto un reale interesse mediatico oppure no. La troupe di eTV ha anche fatto ingresso di prepotenza nell'ufficio stampa del sindaco, che senza preavviso ha dovuto concedere loro una intervista. Seppur non ci sia stato modo di avere un ulteriore confronto diretto con Conti, sembra che a porte chiuse egli stesso abbia rilasciato alcune dichiarazioni essendo stato informato direttamente dalla TV locale della consegna delle firme per la petizione. Siamo proprio curiosi di sapere, se questa intervista al sindaco passerà in onda stasera su eTV, cosa avrà riferito alle telecamere. Forse stasera lo sapremo! Hasta Luego.

domenica 13 gennaio 2008

Chiusa la raccolta firme sulla PaP, il totale é 1646 !!!

Oggi Domenica 13 Gennaio abbiamo recuperato e finalmente conteggiato le ultime schede firmate a sostegno della petizione popolare per il Porta a Porta a Cesena. 1646 firme in totale !!

Il MIZ, dopo un anno circa dall'avvio della sua petizione a favore dell'introduzione a Cesena della raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti, consegnerà domani le firme raccolte al Sindaco, abbiamo diramato ai giornali questo comunicato stampa in maniera da dare il maggior risalto possibile all'iniziativa.

Lunedì 14 gennaio alle ore 12.00 - Alcuni rappresentanti del MIZ depositeranno le 1650 firme raccolte al Sindaco di Cesena, che come prevede "l'art.9 -Petizioni e proposte" dello Statuto Comunale di Cesena, le trasmetterà al competente organo di gestione, il quale si pronuncierà entro sessanta giorni dalla presentazione della petizione. Oltre ai cittadini firmatari la petizione ha raccolto l'approvazione e il sostegno di ben 8 quartieri di Cesena su 12 (Fiorenzuola, Centro Urbano, Cesuola, Vallesavio, Oltresavio, Cervese Nord, Dismano, Ravennate), che l'hanno firmata e si sono candidati per iniziare la sperimentazione. Il quartiere Oltresavio è risultato il più adatto alla sperimentazione e si è ufficialmente candidato per partire al più presto. Insieme ai quartieri anche diverse associazioni locali hanno aderito alla petizione sostenendo e condividendo con il MIZ obiettivi e iniziative pubbliche a sensibilizzare il territorio sulla gestione razionale dell'ambiente e dei rifiuti, tra queste: l'Associazione Clan-destino, il Tavolo delle Associazioni (di cui il MIZ fa parte), Viaterrea, WWF di Cesena,l 'Ecoistituto di Tecnologie Appropriate, l'A.R.R.T (Associazione Ricerca Romagnola Tumori) e il Meetup Amici di Beppe Grillo di Forlì e Cesena.

Ricordiamo che il Porta a Porta è già stato chiesto da tempo dai Verdi di Cesena che hanno a lungo lottato anche in consiglio comunale ad opera in particolare del Consigliere Comunale Davide Fabbri e del resto dei Verdi di Cesena, sostenuti anche dalle associazioni ambientaliste locali. Oggi il MIZ, movimento cittadino, vuole rinforzare e rinnovare questa richiesta legittima all'amministrazione di Cesena che speriamo sia divenuta più sensibile e consapevole del grave problema della gestione dei rifiuti e delle sue devastanti conseguenze sull'ambiente. Abbiamo ampiamente dimostrato nelle nostre iniziative pubbliche, invitando esperti del calibro di Maurizio Pallante (consulente per il ministero Dell'ambiente e fondatore del Movimento della Decrescita Felice), le nostre argomentazioni.

Cesena e l'intera provincia è "fuorilegge" perchè non ha rispettato i livelli minimi previsti dalla normativa nazionale in materia di gestioni di rifiuti, che prevedeva obiettivi di raccolta differenziata del 40% per il 2007 (Cesena era al 22% all'inzio dell'anno 2007) , del 50% per 2009 e del 60% nel 2011. Quello che si chiede in sostanza è la mera applicazione della legge che da anni viene ignorata anche in barba alle minacce di sanzioni da parte dell'Unione Europea. In un momento in cui il tema della gestione dei rifiuti esplode in tutta Italia, il MIZ chiede che l'amministrazione di Cesena tra cui diversi assessori e consiglieri che hanno firmato la petizione (Ass. S. Bazzani, L.Belli, I.Briganti, L.DiPlacido, D.Fabbri) applichi la legge perseguendo gli obiettivi citati che, lo ricordiamo, possono essere raggiunti solo grazie alla raccolta domiciliare spinta.

sabato 12 gennaio 2008

La paladina del Porta a Porta

Questa mattina, sul giornale Il Resto del Carlino di Cesena è apparso un bellissimo articolo frutto di una intervista fatta a Barbara Martini qualche giorno fa, con tanto di foto! Ringraziamo la direzione del Carlino per avere eletto la nostra presidentessa, nonché fondatrice del Movimento Impatto Zero, personaggio del giorno.

Come preannunciato nell'intervista, il prossimo Lunedì 14 Gennaio verranno finalmente depositate in comune le firme per la petizione grazie alle quali (se i nostri amministratori vorranno tenerne conto) si avvierà anche a Cesena una svolta epocale riguardo alla gestione dei rifiuti sul territorio: La raccolta domiciliare spinta.

Cara Barbara, noi del Movimento Impatto Zero ti ringraziamo per il grande contributo che stai dando alla nostra comunità cittadina, augurandoci tutti che dopo tanto agire sul territorio si possano raccoglierne i frutti, annoverando finalmente Cesena fra i comuni virtuosi. Cosa sono i comuni virtuosi ? Sono quelli che promuovono la non produzione del rifiuto e che testardamente credono in un futuro sostenibile fatto di recupero, riuso e riciclaggio, relegando pratiche "medioevali" come lo smaltimento in discarica e l'incenerimento all'ultimo posto nelle scelte di gestione.

A Bologna qualcosa si muove sulla PaP

Il consigliere provinciale Davide Fabbri dei Verdi di Cesena ci comunica che da Bologna arrivano notizie piuttosto interessanti in merito alla stesura del nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti della provincia di Bologna. Ci auguriamo che anche nella provincia di Forlì Cesena il piano di rifiuti già approvato l'anno scorso, e votato quasi esclusivamente alle politiche di incenerimento, sia soggetto ad una forte revisione per indirizzarlo verso una vera politica di riduzione e riciclaggio. Le cose stanno cambiando in senso positivo, dobbiamo fare in modo che questi buoni propositi non rimangano esclusivamente sulla carta. Di seguito il virgolettato.

Il Documento preliminare del Piano di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Bologna, sul quale si è aperto il confronto e la discussione fra amministrazioni locali (in Conferenza di Pianificazione come prevede la legge regionale di governo del territorio n.20 del 2000) e rappresentanti della società civile (associazioni e cittadini nel Forum di Agenda 21 Locale), prevede 2 alternative di piano a confronto (in sostanza: sistema a cassonetti stradali e sistema domicialiarizzato "porta a porta") analizza anche i costi (della componente trattamento/smaltimento e raccolta), dimostrando come il sistema PaP costi di fatto meno del sistema a cassonetto (e a questo si aggiunge anche il fatto che nella valutazione ambientale strategica del piano si quantifica un minor contributo in termini di CO2 emessa da parte dello stesso sistema PaP rispetto a quello a cassonetti!).

Chi volesse saperne di più può scaricare i documenti del piano in discussione (Documento preliminare, Quadro conoscitivo e VALSAT) al seguente indirizzo:

http://www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti/piano.html

venerdì 11 gennaio 2008

Thinking Blogger Award

Il Blog Linea Gotica del mitico Nicola Andrucci ci ha nominato in quella che si preannuncia come la catena di S.Antonio più lunga nella storia dei blogger, il Thinking Blogger Award (Blog che ti fanno pensare). Il concetto è semplice come vincere a braccio di ferro con un neonato ... segnalare i cinque blog che apprezzi e che nell'ultimo periodo ti hanno fatto più pensare, invitando i nominati a fare lo stesso. Di nomina in nomina scopriremo che tutti noi siamo in realtà collegati, e che il mondo dei blogger rappresenta una immensa federazione solidale. Fregiandoci di questa piccola stelletta ricambiamo la gentilezza nominando quelli che a mio parere sono i cinque blog che più si sono distinti nel panorama nazionale dei movimenti impegnati nel sociale nelle scienze e nella difesa dell'ambiente.
  1. Lameduck - Che aggiungere di più, questa ragazza è un fenomeno soprannaturale di bravura.
  2. Petrolio - La bravissima Debora Billi, sempre sulla notizia, la regina delle picchiste.
  3. Il Passatore - Più che un blog, una istituzione, indispensabile nel panorama romagnolo dell'informazione come la nutella sul pane.
  4. Aspo Italia - Il blog di Ugo Bardi è un punto di riferimento indissolubile per chi ama post dall'alto contenuto scientifico scritti sempre in maniera esemplare.
  5. Scienziato Preoccupato - Il blog di Federico Valerio offre sempre infiniti spunti di riflessione.
Le regole per condividere e continuare l'iniziativa sono molto semplici:
  1. Se e solo se qualcuno ti ha nominato puoi nominare altri cinque blog a tua scelta.
  2. Lasciare un link di ringraziamento verso chi ti ha nominato e al post originale in inglese.
  3. Includere nel post l'immagine logo del "Thinking Blogger Award" (silver o gold)
  4. Se ti rifiuti di farlo, finirai incenerito ad Acerra dopo essere stato sodomizzato da Bassolino.

giovedì 10 gennaio 2008

Matteoli sniffa dai camini

Altero Matteoli, uno dei più scandalosi ex ministri dell'ambiente che l'italia abbia mai avuto, principale responsabile dello scandalo dei Cip-6 nonché inceneritorista convinto, è stato ospite ieri sera alla trasmissione Porta a Porta. Ovviamente ha proposto la solita costruzione a tappeto di termovalorizzatori a destra e a manca. Quando Vespa gli ha chiesto se gli inceneritori erano realmente innocui ha risposto che egli stesso è andato personalmente a visitare il famoso inceneritore di Brescia, che è salito fin su in cima sul camino, e che - udite udite - ha messo la faccia sul camino ed ha respirato l'aria che esce!
Non si sentiva nessun odore, avevo i fumi che mi arrivavano in faccia, ho messo le mani avanti e le ho tolte perfettamente pulite, non c'era nessuna polvere, era come se fosse aria, sono assolutamente sicuri.

Caro Matteoli, le auguro di non avere respirato troppo profondamente, se mai dovesse un giorno ammalarsi (e non gle lo auguro davvero) di qualche neoplasia respiratoria, forse si ricorderà di quella simpatica giornata che ci ha raccontato. Giusto per rinfrescarle la memoria le allego una analisi sulle emissioni generate dall'inceneritore di Brescia. (Altre informazioni su questo fantomatico impianto dal quale esce aria pulita potete trovarle quì).


-- Dati forniti dal "Comitato Ambiente città di Brescia"

mercoledì 9 gennaio 2008

Vasco Errani medita di importare in Romagna i rifiuti campani

Già Prodi nella sua conferenza stampa lo aveva preannunciato, viene valutata la possibilità che le regioni, su base "volontaria", possano contribuire con il loro surplus impiantistico a smaltire i rifiuti campani. Se prodi dice "contributo volontario" è sicuro che nella conferenza a porte chiuse di oggi avrà praticamente forzato con la tortura medioevale i governatori regionali ed i prefetti delle regioni confinanti a deliberare una proroga sul divieto di importazione dei rifiuti da altre regioni. Detto fatto, guarda caso i presidenti di regione, fra cui in testa Vasco Errani, si sono oggi tutti dimostrati disponibili a prendersi ognuno la loro quota di competenza, come testimoniato dal servizio di SkyNews24. Tutti disponibili, figuriamoci! Alla faccia del contributo volontario.


Non solo a Cesena e provincia non parte ancora la "vera" raccolta differenziata (eccetto la mosca bianca di Forlimpopoli che da un anno attua la raccolta domiciliare spinta), ma ci toccherà probabilmente vedere arrivare i bilici targati napoli alla Busca, a Sogliano, all'inceneritore di Forlì... ma non se li possono trattare loro i loro rifiuti ?? Solidarietà nazionale ?? Bene, accettiamo pure anche i rifiuti campani, a patto che questo scellerato esempio sia limitato nel tempo e venga strapagato dalla regione campania, dopodichè appena l'emergenza verrà risolta Bassolino e tutta la sua compagine di parassiti della politica DEVE TORNARSENE A CASA !!! E l'inceneratore di Acerra ? Probabilmente non lo vedremo mai.

lunedì 7 gennaio 2008

Rosa Russo Jervolino, VERGOGNA !!!

Oggi Lunedì 7 Gennaio è andata in onda su SkyTG24 una intervista a Rosa Russo Jervolino sul problema dei rifiuti campani. Ovviamente si è tirata fuori da ogni responsabilità sostenendo che il compito del comune è solo quello di organizzare la raccolta per le strade, mentre le decisioni sul conferimento di cosa come e dove spettano al commissariamento straordinario. Come se per 14 anni Jervolino e Bassolino fossero vissuti in svizzera! Alchè il giornalista ha "osato" fargli una domanda (di quelle che in rai sono proibite per principio).
Ma non è proprio il compito del comune quello di pianificare la raccolta differenziata ?

La risposta della Jervolino mi ha lasciato allibito e senza fiato, per la profonda ignoranza manifestata in materia, ha in sostanza replicato:
La raccolta differenziata è uno strumento possibile e utile, però ha molti problemi, fra i quali la eccessiva produzione di residuo umido dopo l'estrazione della parte differenziata.

A parte il concetto base di come la parte umida sia una parte differenziata. Ma come... la raccolta differenziata non serve proprio per estrarre soprattutto la frazione umida ? Quella da avviare al compostaggio ? Quella che rappresenta fino al 40% del volume totale ? Quella che genera percolato gas metano ed esalazioni maleodoranti ? Quella che se estratta permette di stabilizzare il residuo secco e renderlo molto più facile da trattare ?

Evidentemente, nella sua abissale ignoranza, ella ritiene che la raccolta differenziata sia solo un modo per estrarre in maniera migliore il combustibile derivato dai rifiuti, mentre la parte recuperata (umido, carta, etc.) è per lei uno scarto fastidioso, dato che non si può termovalorizzare o "eco-ballare" e quindi non ha valore. Come chicca sulla torta, ha definito inutili i consorzi, all'infamia non c'è mai fine.

Cara Rosa Russo Jervolino, la tua incredibile ignoranza in materia puoi sanarla solo con una piccola azione della quale tutti noi ti saremo grati in eterno:

VERGOGNATI E DIMETTITI !!

Ma la lista di persone che dovrebbero vergognarsi è lunga, comprende Bassolino (che afferma di non volere dimettersi per il fatto che se fosse stato utile lo avrebbe già fatto), per finire con Buttiglione (altro sommo immenso ignorante) il quale afferma che della situazione napoletana sono colpevoli i movimenti ambientalisti che non vogliono ne le discariche ne gli inceneritori. Con questa gente non si va avanti, forza, CACCIAMOLI A PEDATE!

venerdì 4 gennaio 2008

I veri motivi del petrolio a 100$

Nemmeno è arrivata la befana che già arrivano notizie dispettose che disturbano il consueto clima sonnecchioso da inizio anno, il petrolio ha raggiunto la simbolica cifra di 100$ e con essa le consuete fosche previsioni sul futuro. Ma ce ne dovrebbe davvero fregare qualcosa di conoscere ogni dieci minuti le quotazioni del greggio alla borsa di New York? Sulla carta si, nei fatti concreti invece sembra che non importi quasi nulla a nessuno. Ci bombardano mediaticamente in tutte le salse che talebani, mussulmani, cinesi, indiani, africani, tutti desiderosi di consumare come dei pazzi, stanno disintegrando il clima e consumando tutte le risorse, nel tentativo maldestro di emulare il nostro stile di vita occidentale. "Colpa dei Cinesi!" "Maledetti Cinesi!". Bene, dopo avere dato la colpa a qualcuno ci sentiamo generalmente molto meglio, ma poi che si fa ? Niente! Perché tanto siamo in Italia e si sa che gli italiani sono fatti così, confondono la soluzione di un problema con l'attribuzione delle responsabilità, così come sta avvenendo a Napoli a proposito del disastro ambientale per la spazzatura napoletana. Ma torniamo ai 100$ al barile, provate a chiedere in giro perché il petrolio costa tanto, pochi risponderanno "perché si sta esaurendo". Il nostro modello di sviluppo è considerato indistruttibile, l'abbiamo conquistato con fatica ed è assodato come non possa nemmeno ipoteticamente essere messo in discussione. In ogni caso questo è il migliore mondo che sappiamo immaginare, pertanto lo difenderemo fino alla frutta contro chiunque possa metterlo a rischio. Il petrolio così caro è solo uno spiacevole contrattempo che la scienza risolverà inventandosi qualcosa. L'importante è continuare a crescere. Nessuno se ne ricorderà più (della insostenibilità della nostra crescita) quando passeremo sempre più tempo a lanciare anatemi verso i commercianti strozzini che alzano i prezzi, le banche che alzano i tassi, i trasportatori che fanno sciopero, i cattivissimi petrolieri esosi che moltiplicano i prezzi alla pompa ad ogni piè sospinto. "Quei maledetti speculatori!". Aspettiamo un governo illuminato che sia capace di dare una bella stangata a tutta questa gentaglia che trama contro le nostre povere famiglie e impedisce loro di arrivare a fine mese con un salario residuo dignitoso. Purtroppo, ancora pochi sono coloro in grado di intuire che fra le poche vie di uscita c'è un cambiamento radicale del nostro stile di vita. Ho tratto dal blog di Debora Billi un divertente resoconto (nemmeno troppo inverosimile) delle prospettive che ci porterà il perseverare testardo del petrolio a 100$ e oltre.

Motivi del barile a 100 dollari:

  1. Gli speculatori sono mascalzoni e si arricchiscono alle nostre spalle;
  2. Alcune tribù nigeriane hanno rapito un altro paio di dipendenti petroliferi ubriachi come cucuzze;
  3. I ribelli iracheni hanno ammazzato un altro soldato americano;
  4. Fa freddo e nevica;
  5. Il dollaro scende e l'oro sale;
  6. I turchi hanno bombardato i curdi, i curdi hanno bombardato i turchi;
  7. In Pakistan si menano;
  8. In Kenia si menano;
  9. E' tutta una cosa irrazionale, panico ingiustificato;
  10. Ha preso fuoco una raffineria mai sentita nominare in un luogo non meglio precisato;
  11. Ahmadinejad ha minacciato per la trecentesima volta di cancellare Israele.
Le conseguenze del record a 100 dollari:
  1. Il Ministro del petrolio saudita annuncerà che il suo Paese può fornire petrolio abbondante per altri 50 (o 500) anni;
  2. La NASA annuncerà il rinvenimento di enormi giacimenti su Titano;
  3. La Petrobras farà un altro paio di buchi sotto l'Atlantico, troverà 100 milioni di barili e dichiarerà di averne trovati 10 miliardi
  4. I giapponesi annunceranno le microcentrali nucleari da cucina pronte nel giro di dieci anni;
  5. I francesi rispolvereranno la leggendaria Eolo che risolverà tutti i problemi di mobilità umana a 1 euro per 100 km.
  6. Gli analisti del mercato proclameranno che il petrolio a questi prezzi è sicuro indice di un'inaspettata crescita economica;
  7. Altri analisti sosterranno che, adeguato all'inflazione, il petrolio in realtà non è mai stato così conveniente prima d'ora.
Prima ci terrorizzano in TV con i disastri, poi gli stessi ci tranquillizzano dicendo che non c'è niente di che preoccuparci, basta sostenere la oligarchia giusta! La politica sta fallendo, amministra solo l'esistente, non dispone del coraggio necessario per rilanciare davvero uno straccio di piano per un futuro carente di risorse a buon mercato. Anche l'informazione se la passa male parecchio.. meno male che sono rimasti i blog, a dare uno straccio di libertà di informazione critica.