sabato 28 gennaio 2012

Presentazione della cooperativa Borgo Etico

Borgo Etico
Negozio e Servizi alla spina per una spesa consapevole e a impatto zero
Vogliamo dimostrare che etica, rispetto dell’ambiente ed economia possono andare finalmente d’accordo!
INVITO
Lunedì 30 gennaio 2012
Via Serraglio, 18  Cesena     presso ASSIPROV

ore 20.30

I fondatori di Borgo Etico presenteranno e approfondiranno i temi del progetto: finalità, obiettivi, piano economico, promotori, sovventori, prodotti, fornitori, servizi degli sportelli e remunerazione del capitale.

Cerchiamo persone, produttori ed imprenditori interessati al progetto!

Borgo Etico attraverso i suoi fondatori approfondirà il proprio  progetto, che consiste nella realizzazione  di uno spazio commerciale e sociale innovativo, volto alla vendita di prodotti alimentari e non, di altissima qualità, biologici, ecocompatibili, alla spina, sfusi, a filiera corta con la presenza di sportelli di servizi di utilità sociale.

Borgo Etico non è solo un negozio alla spina, ma anche un progetto di sensibilizzazione all’acquisto consapevole, principalmente attraverso l’eliminazione di inutili imballaggi, favorendo così il riuso e il riciclo dei materiali.

L’iniziativa si rivolge a coloro che cercano uno stile di vita più sobrio e responsabile, vicino alla filosofia dei Gruppi di Acquisto Solidale e attenti al rispetto della genuinità e tipicità dei prodotti del nostro territorio.

La parte innovativa del progetto consiste nella sinergia fra offerta di prodotti e proposta di servizi coerenti all’iniziativa, quali sportello ambientale, negozio giuridico, finanza etica, nutrizionista e  turismo responsabile.

Il Comune di Cesena aderisce al progetto.

Saranno presenti i fondatori di Borgo Etico

Conosci produttori, fornitori o persone che possono essere interessate al progetto? Segnalaci il loro nome verranno invitate ai prossimi incontri!

Aiutaci a diffondere l’invito!

Eco saluti

Barbara Martini per

Borgo Etico
progetto di sensibilizzazione all'acquisto consapevole per nuovi stili di vita responsabili
in collaborazione con l'associazione M.I.Z. movimento impatto zero  e il periodico Romagna e dintorni... A TUTTO GAS
Cesena (FC) tel. 331.3344352      skype:barbara-martini

martedì 17 gennaio 2012

Incontro sui rifiuti a Villa Verucchio

Ospiti del gruppo ViVèGaS di Villa Verucchio, il MIZ è stato invitato come ospite relatore alla seconda serata del loro ciclo di incontri "DOVE VANNO I TUOI RIFIUTI". (Scarica locandina).

Si parlerà in maniera approfondita e per quanto ci è possibile scientificamente accurata del riciclo di materia (con riferimento specifico agli imballaggi e alle materie plastiche post consumo), sottolineando l'importanza che questa pratica riveste in una società che si avvia lentamente ad esaurire la disponibilità (a basso prezzo) delle proprie risorse naturali non rinnovabili.

L'industria e in generale l'economia produttiva possono fare molto in termini di riciclo delle risorse, attraverso una ingegnerizzazione dei prodotti affinchè possano essere smontati, riparati, riciclati, ma non potrà mai essere abbastanza se non si va ad incidere anche negli stili di vita di noi cittadini, ridotti al rango di semplici consumatori.
Per questo motivo era prevista la partecipazione della interessantissima esperienza della Famiglia Montevecchi di Cesena, che da parecchi mesi sta compiendo un esperimento di "vita a impatto zero", cercando nella quotidianità di ridurre i rifiuti e gli imballaggi, tramite tanti piccoli accorgimenti e ricorrendo alla autoproduzione.

Purtroppo Paolo Montevecchi ci informa che non potrà essere presente dal vivo per una pesante influenza, ma tenteremo comunque di collegarci a casa sua tramite skype per farci raccontare qualcosa della sua esperienza.

Se l'argomento è per voi interessante, vi aspettiamo a Villa Verucchio alla sala del centro civico dalle ore 21.

sabato 14 gennaio 2012

Mangereste mai un maialino vivo ?


C'è un video che in questi giorni sta impazzando in rete, divulgato da un sito animalista (meat.org, promosso da Paul McArtney), che denuncia in modo divertente il consumo smodato e insostenibile di carne. Filmato apparentemente in un supermercato brasiliano, mostra un commesso intento a pubblicizzare la bontà di una "spremuta di porco fresco", sotto lo sguardo sbigottito dei clienti, mentre in realtà una animalista di PETA, nascosta dentro la macchina, alimenta la bocca di uscita con normali salsicce. 

Una candid camera che rende molto bene l'idea, soprattutto dal punto di vista psicologico, di come il consumo di carne sia comunemente accettato da tanti consumatori inconsapevoli di cosa c'è realmente dietro il piatto che mangiamo. Preferiamo tutti pensare alla carne come a un prodotto alimentare come tanti altri, sappiamo che è di provenienza animale, ma non ne percepiamo la sofferenza perchè nulla sappiamo di come è arrivata nel nostro piatto.  Se la sofferenza degli animali la percepissimo, smetteremmo immediatamente di mangiarla (una cliente del video addirittura la sputa, appena resasi conto che si trattava di un animale vivo). 

In realtà, al di la di considerazioni animaliste sul maltrattamento, il consumo di carne rappresenta oggi una delle minacce più rilevanti all'equilibrio degli ecosistemi. Basti pensare che oltre il 40% delle proteine vegetali vengono sottratte all'alimentazione umana per realizzare mangimi destinati agli allevamenti di carne. Per ogni kg di carne si consumano in media 12.000 litri di acqua potabile, e si stima che ogni caloria ottenuta dalla carne necessiti dalle 5 alle 13 calorie in forma di combustibili fossili, per le coltivazioni, gli allevamenti, e tutto quanto ruota attorno alla filiera della alimentazione a base di carne.

Nella sostanza, un ettaro di terreno fertile, è in grado di produrre oggi oltre 2500Kg di proteine vegetali, oppure solo 300Kg di proteine animali, questo in un mondo sovrappopolato che si sta affacciando a una crisi energetica e quindi alimentare oramai certa. In un futuro non lontano quindi, il consumo di carne ai ritmi attuali rischia di diventare un insostenibile peso per l'ambiente. (fonte)

Probabilmente direte voi, un certo consumo di carne è fisiologico e possiamo permettercelo, magari assicurandoci che gli animali vengano trattati con dignità e rispetto, magari uccisi con metodi non cruenti e che limitino al minimo la sofferenza loro provocata.

Si, la penso anche io così, sono sicuro che scene come quella del maialino spremuto fresco siano solo frutto di una provocazione un po sopra le righe, e che queste cose non accadano realmente.

Invece, mi sbagliavo (guardate il link solo se avete lo stomaco forte).

Forse non esiste davvero, in un mondo globalizzato dove la carne o suoi derivati sono nascosti in qualsiasi anfratto dei nostri cibi, una maniera sicura per garantire che gli animali non subiscano sofferenze e siano trattati in maniera degna. In una piccola realtà locale però, a filiera corta, dove posso letteralmente vedere come sono trattati gli animali e accertarmi di persona su come sono allevati, forse potrebbe diventare possibile.

Io non mi considero un animalista integralista, non sono ancora pronto a rinunciare alla carne, non mi sento ne vegano ne vegetariano, ma come consumatore responsabile cerco di approvvigionarmi presso aziende locali e verificabili (soprattutto per la carne). Se ne guadagna in qualità, in salute, e anche in senso di colpa per la triste sorte a cui tanti animali sono destinati.