domenica 29 giugno 2008

Verso una società da 2000W pro capite

Sollecitato da una affermazione di Beppe Grillo scritta nella prefazione del libro di Maurizio Pallante "Un programma politico sulla decrescita", ho avuto modo di riflettere su questa affermazione (cito testualmente da Beppe Grillo):
In Europa consumiamo seimila watt a testa ogni anno.
E' come avere 60 lampadine da 100 watt accese giorno e notte.

Di primo acchito, il dato mi sembrava esagerato, al di la del fatto che il termine "ogni anno" è improprio in quanto il consumo energetico all'anno si misura in Kilowattora e non in Watt, il senso della frase, anche corretto semanticamente, è tuttavia lo stesso:
In Europa consumiamo una energia media di 50 MWh a testa ogni anno, abbiamo pertanto bisogno di seimila watt sempre disponibili a testa in ogni istante.
E' come avere 60 lampadine da 100 watt accese giorno e notte.

50 MWh è infatti il prodotto (arrotondato per difetto) fra i 6000 (watt) di Grillo e il numero di ore che ci sono in un anno, pari a 8760 ore circa.

Per sopravvivere, abbiamo bisogno all'incirca di ingerire (in media) 1500 Kcal al giorno, pari a 1.75 KWh al giorno, che moltiplicati per i giorni di un anno fanno circa 650 Kwh all'anno, solo per sostenerci in vita dignitosamente. In soldoni, il nostro corpo è come una lampadina di 80-100 watt (dividendo i KWh al giorno per 24 ore).

Quindi, riassumendo, consumiamo 50 milioni di wattora, ma a sostenere il nostro consumo basale ne vanno solamente 650 mila, se ne deduce che un europeo consuma circa 100 volte più energia di quella che gli serve per sopravvivere !! L'energia basale è infatti circa 1/100 del totale dell'energia consumata, ovvero in maniera equivalente il 99% dell'energia che consumiamo NON è direttamente sotto forma di cibo.

Ma da dove derivano i 50MWh (oppure 6000 watt a testa) di cui parla grillo ?

In Italia, il bilancio di energia primara (tutta l'energia prodotta e/o importata sotto forma di fonti fossili e non) è pari (fonte ecoage) a circa 200 MTep (milioni di tonnellate di petrolio equivalenti), che convertite in KWh fanno circa 2326000000000 KWh (duemila miliardi di kilowattora). Un quarto dei quali dissipati come perdite e sprechi.

Se adesso li dividiamo con la popolazione media dell'Italia, diciamo 58 milioni di persone, fa all'incirca 40.000 KWh, ovverosia 40 MWh (confrontabili con i 50Mwh dichiarati da Beppe Grillo, che sono però una media europea). Pertanto, Beppe Grillo si è sbagliato di poco, in Italia abbiamo bisogno di circa 4500 Watt a testa (e non di 6000).

Ma come siamo messi nei confronti degli altri paesi ? Consumiamo troppo ? In realtà non si può dire che siamo collocati troppo male, basta un confronto con gli USA per farci capire che, pur vivendo nello spreco, rispetto agli americani siamo un popolo sobrio!

Nel grafico soprastante risulta evidente come la media mondiale si collochi nell'area dei 2000 Watt procapite, nel bangladesh sono in credito, molto vicini al loro consumo di pura sopravvivenza, mentre negli stati uniti esplodono fin oltre il doppio della media europea. Tra l'altro, ho notato come questo indice di consumo energetico pro capite segua abbastanza fedelmente la distribuzione dell'indice di impronta ecologica, come è logico che sia:

Provate a sommare i vostri consumi totali (con una media "spannometrica") riferiti ad una famiglia tipica:

  • Consumi elettrici Enel, 3.500 KWh all'anno fabbisogno medio.
  • Consumi riscaldamento domestico, 15.000 KWh all'anno fabbisogno medio.
  • Consumi automobile, circa 1400 litri gasolio/anno per famiglia, 16.000 KWh.

Raggiungiamo a malapena i 40 MWh, ma per famiglia e non per persona, quindi circa un terzo di quanto consumiamo in Italia, considerando una famiglia media di 3 persone.

Da questo se ne deduce che, anche azzerando i consumi di elettricità, calore, trasporto, rimarrebbe una quantità enorme di energia che continueremmo a consumare. Dove va a finire tutta questa energia "occulta" ?? Sono tutti sprechi ?

Va a finire, probabilmente, nella valanga di energia che inconsapevolmente sperperiamo nei nostri atti quotidiani di consumo, usando le cose (che hanno richiesto energia per essere prodotte) e gettandole come rifiuto. Quando acquisto un oggetto di plastica, già in quell'atto ho buttato via una frazione di energia non più restituita. Inoltre, c'è l'effetto moltiplicatore sulle risorse che il consumo di materiale derivato comporta. Ad esempio, mangio una fettina di carne e non penso ai 1000 litri di acqua e tutti i fertilizzanti derivati dal petrolio che sono serviti per coltivare il foraggio, abbeverare la bestia, sostenere l'agricoltura intensiva, etc. Oppure all'energia enorme che è stata necessaria per forgiare il metallo della carrozzeria della mia auto quando la vado a rottamare, e che non c'è modo di recuperare. L'energia che manca è andata a ... crescere il PIL, ma non ne abbiamo tratto alcun reale giovamento!

Se, come auspica Grillo, dovremo necessariamente avviarci verso una società a 2000 watt pro capite, certamente occorrerà mettere in seria discussione l'intero modello su cui si basa la nostra economia occidentale.

venerdì 27 giugno 2008

Alcuni video di pallante al congresso di Gambettola

Fioccano in rete i video non ufficiali ripresi in diretta dagli spettatori del convegno internazionale sulla decrescita del 21-22 Giugno scorso. Ne proponiamo quattro per i quali ringraziamo Marco Pagani di eco alfabeta. Buona visione.

Maurizio Pallante - La sindrome del Titanic



Maurizio Pallante - Dio e il prezzo del petrolio



Maurizio Pallante - Una decrescita disastrosa o felice ?



Maurizio Pallante - Gli alleati della decrescita



giovedì 26 giugno 2008

Monica Donini intervistata al convegno sulla decrescita

Il bravissimo Eddi Bisulli di ViaTerrea e Memoteca ha realizzato questo lodevole filmato basato su una intervista a Monica Donini, presidente dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna, in occasione del recente congresso di Gambettola sulla decrescita. Merita sicuramente una pubblicazione su current TV!


mercoledì 25 giugno 2008

Alcune foto dal convegno di Gambettola

Al convegno di Gambettola sulla decrescita felice sono state scattate tantissime foto, assai difficile riproporle tutte, eccone alcune in anteprima scaricate su picasa.

Forlì si mobilita a favore del porta a porta

Riporto integralmente un articolo del 20 Giugno scorso pubblicato su romagnaoggi.it, edizione di Forlì:

FORLI' - Il Consiglio della circoscrizione 4 nella seduta del 18 Giugno, in una seduta particolarmente partecipata dai Consiglieri (erano presenti tutti i Gruppi consiliari) e dai rappresentanti dei Quartieri, ha approvato all'unanimità un Ordine del Giorno riguardante la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani col sistema del "porta a porta".

In tale Ordine del Giorno, presentato dal Gruppo consiliare del Partito Democratico, e nel quale, a seguito di una mozione d'ordine anch'essa votata all'unanimità, è confluito quello già presentato dal Gruppo dei Verdi per la pace e successivamente sottoscritto dal Gruppo di Rifondazione comunista e da un Consigliere del PD, la Circoscrizione n. 4 chiede all'Amministrazione comunale e a quella provinciale:

  1. l'attuazione del Piano di attivazione del sistema di raccolta "porta a porta";
  2. chiarimenti in merito alle tempistiche d'inizio di tale servizio;
  3. l'attivazione di una tariffazione puntuale (intesa come "sconto" progressivo).

Si chiede inoltre all'Amministrazione comunale di effettuare, presso i residenti dei Quartieri di pertinenza della Circoscrizione n. 4, una campagna informativa relativa alla raccolta differenziata: metodologie, obiettivi, incentivi, ecc.

Katia Zattoni, presidente della Circoscrizione 4, così si esprime:
Piena soddisfazione per il risultato ottenuto, frutto del lavoro svolto negli ultimi giorni e completamente teso a raggiungere una sintesi condivisa, la quale potesse essere efficace portavoce delle istanze dei cittadini residenti nei Quartieri della Circoscrizione n. 4 in merito alla raccolta "porta a porta". Grazie al senso di responsabilità di tutti sono state, infatti, evitate possibili spaccature all'interno del Consiglio e sono state, altresì, messe in rilievo le istanze sollevate dai Quartieri della Circoscrizione n. 4 in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani col sistema del "porta a porta", argomento sensibile e di stretta attualità.

Eppur (qualcosa) si muove....


martedì 24 giugno 2008

Interventi di Dario Fo e Beppe Grillo al congresso di Gambettola

Ringrazio Eddi Bisulli dell'associazione Via Terrea per avere registrato e messo in rete una parte dell'intervento di Dario Fo.



Ringrazio Marco Pagani di Eco AlfaBeta per avere registrato e messo in rete l'intervento in diretta streaming di Beppe Grillo.



Aggiornamento: Su YouTube é apparso anche il discorso di Monica Donini, presidente dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna, che ha introdotto il convegno.

lunedì 23 giugno 2008

Primi bilanci dal convegno di Gambettola

Si è conclusa felicemente la due giorni di Gambettola dedicata alla decrescita ed ai centri Europei per l'Energia, la risposta del pubblico è stata sicuramente entusiasta così come molto importanti e significativi gli interventi di tutti i relatori. La presenza di ospiti autorevoli come Dario Fo ha certamente aiutato a dare lustro all'iniziativa, contribuendo con il suo lodevole intervento da maestro nel veicolare i contenuti che il convegno intendeva trasmettere alle persone che vi hanno partecipato.

Questa è la frase (cito un po a memoria) con cui ha concluso l'intervento Dario Fo:
Ricordiamoci che nel pianeta un miliardo e cinquecentomila persone non sanno cosa significhi elettricità, petrolio, trattori, telefoni, ecc. Quando finirà il petrolio noi saremo troppo impegnati a scannarci a vicenda mentre questa moltitudine di persone semplicemente continuerà a vivere la vita con principi come la solidarietà, l’amicizia, la condivisione, l’aiuto reciproco. Il nostro mondo forse crollerà, ma loro non se ne accorgeranno neppure!

Il criterio fondamentale su cui ruotava tutto il convegno era un forte segnale di fiducia e di speranza, malgrado la consapevolezza di come lo sviluppo "energivoro" del pianeta si stia avvicinando ad un punto limite di non ritorno. Il concetto di decrescita non deve più essere considerato come una mera occasione di spunto culturale, bensì come una necessità immanente con cui fare i conti tutti i giorni. Ce ne accorgeremo probabilmente assai prima di quanto pensiamo.

Si è cercato di dimostrare, presentando esperienze già attive a livello internazionale, come le "Transition Towns" inglesi, i centri di ricerca sulle energie alternative, le fabbriche a "zero" emissioni in Germania, come la crisi energetica che abbiamo di fronte non deve essere un "problema" ma una incredibile opportunità per rifondare un nuovo concetto di "crescita", una sorta di nuovo rinascimento del ventunesimo secolo.

Nei fatti d'altronde non abbiamo molte altre scelte se non governare la decrescita, ciò è possibile anzi indispensabile, malgrado la politica sia tuttora impegnata nell'iniettare presso l'opinione pubblica dosi da cavallo di messaggi rassicuranti che "prevedono" un futuro fatto di incremento del PIL, espansione del mercato e delle relative merci, disponibilità di energia per tutti ed a basso costo. Una ovvia e colossale illusione, che chiamiamo convenzionalmente "sviluppo", al quale i sostenitori del movimento della decrescita felice contrappongono appunto il termine "decrescita", affiancandolo per sottolinearne l'accezione positiva con il termine "felice".

Il vero sviluppo è altrove, è concepito per un mondo in cui l'Energia è una risorsa preziosa e il cui utilizzo deve essere programmato prevalentemente in termini di sostenibilità globale del sistema. Con questa inversione di paradigma, è il risparmio energetico, il riuso, la sobrietà nei consumi, l'efficienza, la vera molla capace di creare una nuova tecnologia e dare più lavoro. Non certamente gli investimenti sulle grandi opere al servizio di proiezioni economiche che auspicano un mercato futuro in esponenziale espansione, del tutto inesistente, la cui sostenibilità è inoltre tutta da dimostrare.

Il movimento non può che partire ovviamente dalle tante associazioni "no-qualcosa", come no-tav, no-inceneritori, no-dalmolin, per arrivare però ad abbracciare un discorso più ampio, da non confondere assolutamente con il cosiddetto "ambientalismo del si" che molti partiti furbescamente pongono in contrapposizione, ma qualcosa di profondamente diverso.

Parte da considerazioni elementari e razionali su come utilizziamo (male) l'energia nel nostro sfruttatissimo (e per ora insostituibile) mondo, passa attraverso una tecnologia in grado di guidare la transizione verso una società post-petrolio, fino ad arrivare ad un modello di società profondamente alternativa rispetto al dogma del capitalismo di mercato, maggiormente orientata ad un concetto di "benessere" che non è riconducibile a semplici indicatori come il PIL o il reddito pro capite.

Una società dove si è finalmente capito che esistono merci che non sono beni e beni che non sono merci.

P.S. Il filmato completo del convegno (sia in web streaming che in formato DVD) e le slide di intervento dei vari relatori saranno resi disponibili come download appena saranno pronti.

Per maggiori informazioni visitate i siti:
www.paea.it
www.decrescitafelice.it

domenica 22 giugno 2008

In diretta streaming da gambettola

Web TV provided by Ustream

La diretta in web streaming si è conclusa alle ore 13.00, nei prossimi giorni verrà riproposta la registrazione integrale con l'intervento di Dario Fo al convegno internazionale della decrescita.

giovedì 19 giugno 2008

Ultime notizie sul fronte del convegno

Mancano ormai solo gli ultimi ritocchi alla partenza del convegno "Un' alternativa in pratica" che si terrà il 21 e 22 Giugno nello spazio "Fabbrica" di Gambettola.

Non senza qualche peripezia siamo riusciti ad avere come padrino della manifestazione un ospite di eccezione: Dario Fo. Da tempo infatti il nobel si occupa di ambiente e sostenibilità, interverrà quindi come ospite al convegno, recentemente ha pubblicato un libro molto in tema con gli argomenti trattati: "L'apocalisse rimandata - ovvero Benvenuta catastrofe".

Anche il collegamento con Beppe Grillo, in diretta skype da Chiaiano, dove il comico genovese si recherà sabato pomeriggio, sembra definitivamente confermato. Il personaggio, che definire comico appare davvero riduttivo dato il suo grande impegno dedicato alle tematiche ambientali, offrirà il suo saluto alla platea del convegno e parlerà in diretta per una decina di minuti.

Per promuovere l'evento, oggi pomeriggio giovedì 29 attorno alle 16, Barbara Martini coordinatrice del MIZ sarà ospite in diretta a VideoRegione per una puntata di approfondimento culturale in cui verrà intervistata e parlerà del congresso e del tema della decrescita.

Non mancheranno sorprese anche nella serata di sabato, con l'esibizione di performance musicali dal vivo (rigorosamente non elettrificate) e serata di intrattenimento in tema di decrescita.

mercoledì 18 giugno 2008

Comunicato stampa sul convegno "Una alternativa in pratica"

In occasione del solstizio d'estate a Gambettola (Cesena) viale Carducci 113, presso lo spazio “Fabbrica” sabato 21 e domenica 22 giugno Il Movimento per la Decrescita Felice e le Associazioni Clan-Destino, PAEA, MIZ, organizzano l'incontro internazionale

Un'alternativa in pratica.

Ci saranno intellettuali di fama internazionale e esperti nella diffusione dell'impiego quotidiano di fonti rinnovabili, oltre a parlamentari di altri paesi europei

Interverrà in collegamento audio video anche Beppe Grillo

L'incontro è dedicato a tutte le famiglie, le aziende ed i rappresentanti delle istituzioni che vogliono rendersi conto come l'alternativa sia percorribile e confrontarsi con chi

  • Ha investito sulla coibentazione della propria abitazione per stare caldo d'inverno e fresco d'estate, spendendo (ed inquinando) il meno possibile in energia, per vivere meglio.
  • Ha iniziato ad attrezzarsi con impianti di microcogenerazione o fotovoltaici per iniziare un percorso di indipendenza energetica.
  • Possiede un orto: servono 250 metri quadrati per produrre quanto basta per 4 persone tutto l'anno ed essere certi che non sono stati usati OGM o concimi chimici ma solo compost e concimi naturali.
  • Si è inventato un orto (dato che vive in città) negli spazi condominiali usando grandi vasi con risultati stratosferici, sia di raccolto che di nuove conoscenze ed amicizie.
  • Pretende la raccolta differenziata per il riciclo e cerca i detersivi alla spina.

  • Ha capito che con 15 euro a settimana può autoprodurre per 4 persone: biscotti, yogurt, dolci, pane e formaggio, facendo una bella scampagnata dall'agricoltore di fiducia (che coltiva in modo biologico) per prendere il latte alla spina e la farina.

  • Ha scoperto che il rapporto con una merce migliora nel tempo perché si impara ad usarla sempre meglio e, prima di trasformarla in rifiuto, ci pensa bene perché quello che va di moda è spesso più fragile e meno efficiente, oppure ci dà cose che non ci servono e sono solo “trendy”...
  • E' imprenditore e produce beni con l'obiettivo di farli durare il più possibile, chiedendo ai propri dipendenti la massima qualità e non la massima produttività.
  • È imprenditore e, producendo, si prefigge di rispettare l'ambiente.
  • E' imprenditore e punta su partnership intelligenti, vicine territorialmente, e sulla logistica avanzata per accorciare le filiere.

Programma dell'incontro internazionale

Sabato 21 giugno

Ore 10.30: Apertura esposizione di ditte e associazioni che si occupano di ambiente ed energia e proiezione filmati sulla Decrescita.

Ore 14.30 Apertura Convegno - Incontro con i centri europei per le tecnologie alternative, l’energia e l’ambiente.

Moderatore: Paolo Ermani - Ass. Paea - MDF

Saluto di Jader Garavina - Sindaco del Comune di Gambettola

Saluto di Monica Donini - Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Introduzione: Maurizio Pallante - Presidente Movimento per la Decrescita Felice - Perché è possibile e necessario cambiare modello energetico in Italia

Interventi:

Il Folkecenter – Danimarca Ole Vagn Christensen – Parlamentare Danese

Il Centre for Alternative Technology – Galles Paul Allen, Direttore del Centro

Il Centro Artefact – Germania Werner Kiwitt, Direttore del Centro

Collegamento video con Beppe Grillo

Ore 17.30 Pausa

Ore 18.00

La Fabbrica Solvis a zero emissioni – Germania Thomas Krause

L’Energie und Umweltzentrum – Germania Paolo Ermani, Rappresentante in Italia del Centro

Il progetto delle Transition Towns inglesi - Ellen Bermann

De Kleine Aarde – Olanda - Proiezione video

ore 20.30 Cena/buffet

ore 21.30 Serata conviviale

Domenica 22 giugno

Ore 9.30: Presentazione del libro "Un programma politico per la decrescita"

Moderatore: Raffaella Pirini - Presidente dell’associazione Il Clan-Destino di Forlì

Interventi:

Maurizio Pallante - Presidente dell’associazione Movimento per la decrescita felice

Marco Boschini - Amministratore pubblico e responsabile associazione dei “Comuni virtuosi”

Massimiliano Maestri - Assessore all’Ambiente del Comune di Gambettola

Marco Cedolin - Scrittore

Marino Ruzzenenti - Scrittore ed esperto delle problematiche relative a rifiuti e inceneritori

Tavola Rotonda e apertura dibattito con il pubblico

martedì 17 giugno 2008

Petrolio al bando, ecco le Transition Towns

LONDRA (Gran Bretagna) - Come proiezione è preoccupante: tra cinque anni avremo consumato metà delle riserve naturali di greggio. Questo, almeno, è quanto sostiene Rob Hopkins, docente universitario e fondatore di un movimento che in Gran Bretagna e in Irlanda sta prendendo piede a ritmo sostenuto. Si chiama Transition towns (www.transitiontowns.org) e l'obiettivo è di convertire centri abitati a un'esistenza ecologica che faccia a meno del petrolio e dei suoi derivati. Niente auto, insomma, e niente plastica, addio cibi esotici in arrivo dall'altro capo del mondo, addio partenze in aereo.

«GOVERNO ASSENTE» - «Il governo parla di riforme verdi, ma alla fine non cambia niente», ha sottolineato Hopkins in una recente intervista al Guardian. «Il nostro movimento è per chi è stanco di aspettare e alle parole preferisce misure concrete». Un richiamo che la gente ha sentito. Perché è questa la differenza tra Transition Towns e altre organizzazioni che si battono per una maggiore sensibilità ecologica. Il gruppo di Hopkins passa la palla ai cittadini. Che siano loro a movimentare il governo dando il la e avviando iniziative efficaci e a basso costo.

PRIME ESPERIENZE - Apripista è stata Kinsale, in Irlanda, dove l'iniziativa, partita l'anno scorso, ha ottenuto anche il sostegno finanziario del Comune (che ha contribuito con una cifra moderata, 5.000 euro, ma «è sempre meglio di niente», sottolinea Hopkins). Le abitudini maturate nel corso di mezzo secolo non si cambiano da un giorno all'altro, ma tentar non nuoce. Così i Transition Townies - questo il nome di coloro che aderiscono al movimento - stanno facendo una campagna educativa nelle scuole per convincere istituti e studenti della necessità di raggiungere le aule non su quattro ruote, ma due: in bicicletta. E perché no, dato che grazie a Transition Towns ci sono oggi a Kinsale più piste ciclabili dell'anno scorso? Non è che l'inizio. Perchè come in tutti i centri "transizione" - e sono già diversi, Totnes, Falmouth, Moretonhampstead, Lewes, Ottery St Mary, Stroud, Ivybridge, Lampeter, nonchè il quartiere di Brixton a Londra e l'intera città di Bristol - l'accento non è solo sul trasporto, ma anche su tecniche di agricoltura sostenibili, sul consumo di prodotti locali, sull'energia alternativa.

SOLE E ANTICHI MESTIERI - A Totnes, nel Devon, l'obiettivo è di installare, entro luglio, pannelli solari su 50 abitazioni, un esperimento che se avrà successo verrà esteso a tutta la cittadina. E dato che la presenza di greggio e petrolio ha da una parte semplificato la vita, ma dall'altra «creato una generazione che ha dimenticato arti antiche», ecco una serie di seminari per «rieducare la gente ai mestieri dei loro genitori». Come crescere le verdure nell'orto, come bruciare la legna nel modo meno dannoso per l'ambiente, come fare il pane, come rammendare le calze, come cucinare usando solo prodotti stagionali: dal giardino alla tavola, in pratica, senza bisogno di supermercati, di cipolle spagnole o fragole cilene.

COMUNITA' E APPARTENENZA - Secondo Duncan Law, "townie" volontario di Brixton, si tratta di un progetto che crea un senso di comunità e di appartenenza. «In genere il messaggio sull'ambiente è esclusivamente negativo, la filosofia di Transition Towns invece è positiva, nel senso che tutti possiamo fare qualcosa e, nel nostro piccolo, cambiare il mondo. In un quartiere come Brixton, dove non c'è un grande senso di solidarietà e ci sono vicini di casa che si conoscono appena, un'iniziativa che unisce la gente nel bene comune non può che essere benvenuta».

Articoli tratti dal Corriere della Sera

lunedì 16 giugno 2008

Articolo del Carlino sul convegno di Gambettola

E' uscito ieri sul Resto del Carlino di Cesena un ottimo e dettagliato articolo di Francesca Siroli che illustra il convegno dal titolo "Una alternativa in pratica" che si terrà a Gambettola il prossimo 21 e 22 Giugno. Vi aspettiamo numerosi.

Sta per partire il primo convegno internazionale sulla decrescita


Convegno internazionale sulla decrescita ed i centri europei per l'energia

- Una alternativa in pratica -

Ex cementificio SICLI "Fabbrica"
viale Carducci, 113-119
(di fronte alla stazione ferroviaria)
Gambettola (FC) vedi mappa

21 e 22 Giugno 2008
.



Dopo avere parlato diffusamente in un precedente post sulla scelta di "Fabbrica" come luogo destinato ad accogliere il convegno, vediamo quali saranno a grandi linee i contenuti salienti di questo evento fortemente voluto e promosso da Maurizio Pallante.

La giornata di Sabato è dedicata alle imprese e alle esperienze dei centri europei che si occupano di tecnologia, risparmio energetico ed energie alternative, con particolare riferimento alle "Transition Town". Queste denominate città di transizione, altro non sono che realtà europee dove già oggi iniziano a mettersi in pratica gli stessi criteri di sostenibilità ispiranti il movimento della decrescita felice, come l'indipendenza dal petrolio, il risparmio energetico, la sobrietà nella corretta gestione dei consumi. Molto vasto l'elenco degli ospiti internazionali che verranno appositamente dall'Olanda, Danimarca, Germania, per partecipare come relatori.

Durante il convegno Beppe Grillo interverrà in diretta skype per un suo saluto alla platea.

Nella giornata di Domenica il taglio è più politico, con la presentazione dell'ultimo libro di Maurizio Pallante "Un programma politico per la decrescita" e l'intervento di vari relatori come Marco Boschini, ideatore dell'associazione comuni virtuosi ed omonimo libro.

Sempre nella serata di Sabato è prevista una speciale cena a buffet, di tipo "Vegano-Vegetariano", molto ricca e particolare. Inoltre per tutta la durata del convegno è aperto all'interno degli spazi espositivi un "Bio Bar", dimenticatevi quindi bevande commerciali e multinazionali, assai poco conformi al tema della decrescita, ed ampio spazio a succhi di frutta, spremute biologiche, bevande alternative. Per chi proprio non ne può fare a meno, è sempre disponibile un chiosco con piadina tipica romagnola farcita a due passi dall'ingresso del convegno.

Sempre nella serata di sabato è previsto al termine del buffet un momento conviviale, per chi decide di rimanere, con proiezioni di video, esperienze musicali (rigorosamente non amplificate), intrattenimento con i relatori, incontri con le associazioni che operano sul territorio.

L'elenco completo delle imprese che parteciperanno come espositori e delle varie associazioni sarà reso noto appena prima dell'inizio del convegno, una volta allocati tutti i posti disponibili. L'intero evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Gambettola, del Comune di Cesena, e della Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna.

Per ulteriori informazioni è possibile scaricare questo materiale informativo:


Per partecipare al convegno come espositore, richieste di informazioni, ricettività alberghiera è possibile contattare direttamente la coordinatrice referente:

Barbara Martini
CELL: 349 3207788

Maggiori informazioni disponibili sui siti: decrescita felice, associazione PAEA

domenica 15 giugno 2008

Primo articolo del corriere cesena sul convegno MDF

E' uscito stamattina sul corriere il primo articolo stampa sul convegno del movimento della decrescita felice che si terrà a Gambettola il 21-22 Giugno. Dopo una conferenza stampa molto dettagliata e ricca di informazioni, nella sintesi dell'esiguo spazio dedicato all'articolo, si sono commessi alcuni errori piuttosto elementari.

In primis, il designer proprietario di "Fabbrica", sito del convegno, è Angelo Grassi e non Aldo Grasso, giornalista e critico televisivo. Inoltre, l'unica affermazione tecnica presente nell'articolo, come qualsiasi studente di liceo potrebbe attestare, è ovviamente errata. Fra i criteri per valutare il risparmio energetico degli edifici non è contemplata in se la produzione di anidride carbonica, ma il consumo di carburante equivalente per sostenere i bisogni di riscaldamento.

Sette metri cubi di emissione di CO2 all'anno è un dato che non ha senso fisico per una abitazione, al massimo sarà quanto produce un abitante in un giorno semplicemente respirando. Il dato corretto per valutare il consumo energetico è il litro di gasolio per metro quadrato per anno, oppure il metro cubo di gas per metro quadrato per anno.

Una abitazione che possa fregiarsi di una buona efficienza dal punto di vista energetico, come previsto ad esempio negli standard di casaclima in classe C, non dovrebbe infatti superare i 7 litri di gasolio per metro quadrato all'anno, standard che a Bolzano è considerato normale ed obbligatorio per legge nelle nuove costruzioni, mentre nelle nostre abitazioni "colabrodo" è un dato almeno tre volte migliore di quanto consumiamo in realtà ai soli fini del riscaldamento.

Porta a Porta a Capannori

Riporto integralmente un bellissimo articolo scritto da Ugo Bardi il quale è stato recentemente ad un convegno a Capannori in provincia di Lucca, dal nome "Capannori Rifiuti Zero". Questi di Capannori, pensate che razza di esseri strani, fanno da anni la raccolta differenziata porta a porta e si trovano pure bene... sono proprio dei marziani!


Arrivando a Capannori, comune in provincia di Lucca, l'impressione è che sia cambiato qualcosa; che uno sia stato catapultato dall'universo normale a un altro universo da uno space-warp da fantascienza.

Ci vuole un attimo per rendersi conto di cosa manca, ma poi te ne accorgi. Mancano i cassonetti. Eh, si. Quei bei cassonetti blu, verdi, gialli che sono tanto comuni che non ci facciamo più caso. Ovvero, ci facciamo caso quando mancano. E questo è il caso di Capannori. Evidentemente un pianeta diverso dal nostro.

Se vi capita di girellare per la città, vi accorgerete di altre caratteristiche di questo mondo alieno. Per esempio, sul tetto del comune si vedono chiaramente delle file di pannelli fotovoltaici. Ohibò, il sindaco deve essere veramente un alieno. In Toscana (il pianeta in cui vivo normalmente) è già tanto se il comune non ti mette i bastoni fra le ruote; figuriamoci se li fa mettere proprio sul tetto del palazzo comunale.

In realtà il sindaco di Capannori non ha un aspetto particolarmente alieno. Mi è capitato di incontrarlo in questo viaggio. L'incontro è avvenuto al convegno "Capannori rifiuti zero" che si è tenuto il 27 Aprile su quello strano pianeta alieno di cui vi stavo parlando.

In effetti, il convegno mi è parso popolato da alieni. Non avviene spesso sul nostro pianeta di vedere un convegno sui rifiuti dove non ci sono i soliti tizi che ti dicono che non si può fare altro che incenerire. Qui, c'erano quattro esperti di rifiuti americani, tutti passati probabilmente attraverso lo stesso space warp, che hanno raccontato delle loro esperienze con i rifiuti negli Stati Uniti. Apparentemente, su questi pianeti lontani, si possono trattare i rifiuti senza bisogno di incenerirli e ci si guadagna sopra, anche. Parlano addirittura di "rifiuti zero". Alieni.

Curioso: il sindaco di questo pianeta-Capannori dice bene dei comitati dei cittadini e non li accusa di "non volere le cose nel loro cortile" ("nimby"). Anzi, il sindaco loda i comitati per le loro proposte e i comitati lodano il sindaco per averle messe in pratica. Siamo veramente su un pianeta alieno - perlomeno a diversi anni luce di distanza.

La cosa aliena che hanno fatto sul pianeta Capannori è la raccolta differenziata porta-a-porta. Si, proprio quella cosa che sul nostro pianeta non si riesce a fare perché, come sanno tutti, i terrestri non sono capaci di farla, non la vogliono e poi costa troppo, ed è comunque una fesseria: non è tanto meglio bruciare tutto? Si vede che qui sono veramente degli alieni, perché pare che i cittadini del pianeta siano entusiasti del nuovo metodo che li fa risparmiare e anche di essersi tolti dalle scatole quei cassonetti ingombranti e puzzolenti.

Viene a parlare al microfono il presidente dell'azienda locale che gestisce la raccolta porta a porta. Dice che non è costata più cara della raccolta tradizionale e che funziona benissimo. Strano che non è tutto verde e non ha nemmeno le antenne; sembrerebbe proprio un terrestre. Ma deve essere per forza un alieno se dice queste cose.

L'ultima cosa che viene detta al convegno è preoccupante: la raccolta porta-a-porta funziona talmente bene che la stanno espandendo anche oltre il pianeta Capannori; verso i pianeti vicini. Questi alieni ci invadono!! Chissà che non ci tocchi fare la raccolta porta a porta anche a noi terrestri!

Per saperne di più, leggete il Resoconto del convegno

sabato 14 giugno 2008

Sarà in "Fabbrica" il primo convegno internazionale sulla decrescita

Manca una settimana al 21-22 Giugno, giornata in cui si svolgerà il primo convegno internazionale sulla decrescita, promosso da Maurizio Pallante. Il MIZ è stato chiamato a dare il suo contributo per l'organizzazione dell'evento e non ci siamo certo tirati indietro, identificando nella struttura "Fabbrica" di Angelo Grassi a Gambettola il luogo ideale per sostenere il convegno. Cosa è "Fabbrica" ? Il designer Angelo Grassi ha rilevato 15 anni fa l'ex cementificio SICLI di Gambettola, tonnellate e tonnellate di cemento e di vecchi impianti fatiscenti, il cui unico destino doveva essere la completa ed inquinante demolizione. Trasformare un area malsana e decadente in un centro dedicato al lavoro, allo spettacolo, all'arte e tempo libero, preservando i macchinari originali recuperati come arredo artistico, non deve essere stata una cosa facile. L'arte del recupero è stata spinta ai massimi estremi, arrivando a recuperare ogni spazio utile possibile pur lasciando al contempo inalterati gli elementi impiantistici ed architettonici originali, compresi gli enormi forni per klinker. Gambettola già per vocazione è considerata la capitale europea del recupero del "ferrovecchio", con questo progetto Angelo ha aggiunto una nuova dimensione al recupero, la creazione di una forma d'arte contemporanea coniugata con la tutela ed il rispetto dell'ambiente. Quella che era la "sala dei filtri" è diventato ora un moderno salone per concerti e congressi, altre sale saranno adibite come spazi per l'esposizione delle varie aziende ed associazioni che parteciperanno al convegno per presentare le loro proposte per la sostenibilità. I tetti della struttura sono arricchiti con giardini pensili e terrazze in legno, ove è possibile godere di un colpo d'occhio panoramico di tutto rispetto sulla zona circostante. L'intera "fabbrica" si divide infatti in ben cinque piani, come una sorta di immenso "ziqqurat" post-industriale, interconnesso da una infinità di scale interne ed esterne, fino ad arrivare in cima al punto più sopraelevato della intera zona di Gambettola, dal quale si possono scorgere i piazzali delle tante aziende che lavorano i rottami metallici con finalità di recupero di materiale. Crediamo proprio che sia il luogo ideale per un convegno sulla decrescita. A breve forniremo tutti i dati sul programma completo dell'evento e sugli interventi dei vari relatori. Domani sabato 15 giugno alle 11.30 si terrà a Cesena, al caffè Sinatra, la conferenza stampa ufficiale per la presentazione ai giornali del convegno, con Maurizio Pallante che interverrà telefonicamente per spiegare ai giornalisti la filosofia e le finalità che stanno alla base di questa iniziativa.

venerdì 13 giugno 2008

Continuano i malori nello stabilimanto di Amadori

Ieri sera Giovedì 12 Giugno si è tenuta alla sala MacFruit di Pievesestina di Cesena un incontro fra i lavoratori dello stabilimento Amadori ed i sindacati confederati, alla presenza anche del sindaco Giordano Conti. La situazione è di quelle scottanti che farebbero tremare le ginocchia a qualsiasi amministratore. I malori ai lavoratori dello stabilimento Amadori continuano a verificarsi periodicamente, una soluzione definitiva ancora non la si è trovata e a tutt'oggi si brancola nel buio alla ricerca della soluzione.

Malgrado i ripetuti interventi effettuati dall'azienda sul sistema fognario (primo indiziato dei malori dei lavoratori esposti), interventi sul sistema di condizionamento, monitoraggi specifici, non si è ancora capita la causa dei tanti malori che continuano a verificarsi, con sintomi come asfissia, svenimenti, debolezza muscolare, mal di gola, affaticamento dell'apparato respiratorio, forme di asma atipica.

E' evidente che nell'aria che si respira la dentro c'è qualcosa che non va, ma provvedimenti radicali e risolutivi non si vedono ancora all'orizzonte. Quello che è peggio è la denuncia da parte dei lavoratori di continui tentativi di "intimidazione" soprattutto verso i lavoratori stagionali, che se solo "osano" accusare sintomi, essendo stagionali, vengono assai facilmente lasciati a casa per mesi, senza nemmeno il riconoscimento di patologie di tipo professionale, con alta probabilità di non essere reintegrati per evitare problemi all'azienda. Possibile che i lavoratori, da oltre un anno e mezzo, siano sempre fatti passare come mitomani che si fingono ammalati non si capisce poi per ottenere quali benefici, visto che rischiano addirittura di essere lasciati a casa ?

La sostanziale verità emersa durante il contatto fra i lavoratori ed i sindacati è quella di una azienda che, sull'orlo del raggiungimento del miliardo di euro di fatturato, attua una politica produttiva sciagurata spingendo al limite estremo la produzione e la turnazione dei lavoratori, senza investire quanto dovrebbe sull'ampliamento e la bonifica dei locali di lavoro. Oltre 2000 lavoratori, 1700 dei quali mantenuti artificiosamente come stagionali (eppure i polli si mangiano per tutto l'anno), in maniera tale da rimanere sottopagati ed impedire che si coalizzino fra loro in termini di contrasto con l'azienda, rendendo difficile in partenza qualsiasi ipotesi di rivendicazione sindacale.

Macchinari come lo "storditore di polli a CO2" che appaiono essere stati soggetti a modifiche in maniera da accelerare le fasi di macellazione raddoppiandone la portata, migliaia di polli e tacchini all'ora che vengono investiti da potenti getti di CO2 che stordiscono gli animali, uno in fila all'altro, senza soluzione di continuità, prima di essere macellati e lavorati. Ambienti progettati e dimensionati per il livello di produzione di 10 anni fa, con aria forzata, per garantire forse la sicurezza del prodotto da contaminazioni, ma talmente spinta all'estremo da rendere l'atmosfera in alcuni reparti al limite della respirabilità.

Insomma, un inferno dantesco, ove lavoratori sottopagati vorticano di continuo in un costante avvicendamento, seguendo il mantra di chi vuole un solo risultato: "produrre, produrre, produrre". Ancora a quasi due anni di distanza l'Arpa non ha fatto rilievi tecnici, si brancola nel buio spegnendo quello o quell'altro impianto di essiccazione per un tempo sufficiente a stabilire una qualche correlazione, facendo esperimenti sulla pelle dei lavoratori, che intanto continuano periodicamente ad ammalarsi.

Come se ne esce ? Non sarà il caso di porre un freno alla possibilità di quest'impianto di produrre a ritmi così forsennati ? Non sarà il caso di suddividere la produzione fra altri stabilimenti ? Non sarà il caso di regolarizzare finalmente i tanti lavoratori precari che non sanno se da una settimana all'altra saranno lasciati a piedi ?

Questa è l'economia bello, prendere o lasciare, e l'amministrazione lo sa benissimo ma stenta ad intervenire con misure coercitive e radicali, che quella è gente danarosa, che se è il caso di finanziare qualcuno può farlo senza turbare più di tanto il proprio bilancio, che l'economia portante della zona non si tocca, e se qualche lavoratore in più della media si ammala... è peggio per lui.

Il portogallo investe pesantemente sulle rinnovabili

Eolico, solare, energia dal mare, importanti investimenti che il Portogallo si appresta a realizzare candidandosi al podio europeo delle fonti pulite. Il nucleare? Gli incentivi meglio metterli sull'energia rinnovabile. Così attesta un reportage del Guardian. Sono 2.520 i moduli solari a inseguimento, ciascuno delle dimensioni di una casa, per una potenza di 45 MW. Sarà in Portogallo, vicino a Moura, piccola città in una delle zone più assolate d’Europa, la centrale solare più grande del mondo.

L’impianto, il cui progetto è stato approvato definitivamente l’anno scorso, costerà più di 313 milioni di euro e fornirà elettricità sufficiente per i bisogni di 30mila case. Il Portogallo non ha riserve di gas né di petrolio o carbone, nessuna centrale nucleare, ma ha fatto di questa debolezza un punto di forza, scegliendo di diventare uno dei paesi leader in Europa nel campo delle energie rinnovabili. Parola d’ordine - spiega al quotidiano britannico il ministro dell’economia portoghese Manuel Pinho - liberarsi dalla dipendenza da petrolio entro un decennio e stabilire un economia a emissioni ridotte per far fronte ai galoppanti costi dei combustibili fossili e al global warming.

E coerenti con questa impostazione sono gli obiettivi che il paese si è posto. Entro il 2020 il Portogallo si è prefisso di ottenere da fonti pulite ben il 31% della sua energia primaria. Questo significa che per l’elettricità il paese dovrà incrementare la quota da rinnovabili dal 20% del 2005 fino al 60% nel 2020. Obiettivi che candidano il paese, che ha già raggiunto le quote fissate per il 2010, al podio europeo per le rinnovabili, che per ora vede sui gradini più alti Svezia, Lituania e Finlandia. In meno di tre anni il Portogallo ha infatti triplicato la sua potenza idroelettrica, quadruplicato quella eolica e sta investendo massicciamente nel fotovoltaico e negli impianti per ricavare energia dal mare.

E il nucleare? La risposta del ministro dell’economia portoghese al Guardian è chiara: Quando si ha un programma così non c’è bisogno del nucleare. Il vento e l’acqua sono la nostra energia nucleare. Il costo relativo delle rinnovabili in questo momento è molto più basso, ed è dunque lì che vanno messi gli incentivi” spiega Pinho, e avverte: “Con il cambiamento climatico e l’aumento del costo del petrolio le rinnovabili diverranno sempre più importanti, i paesi che non vi investono pagheranno un caro prezzo nel futuro”.

Fonte: QualEnergia

mercoledì 11 giugno 2008

Amministratori mediocri contro scelte intelligenti

Quando si parla di gestione dei rifiuti gli amministratori, normalmente assai disinformati, sono sempre uniformi nel sostenere la assoluta necessità della "termovalorizzazione" per risolvere definitivamente il problema. A sostegno delle loro tesi citano sempre l'Europa, normalmente a sproposito, dato che in materia di rifiuti l'Europa stessa sta andando tutta da un altra parte.

Come fanno negli altri paesi ? Cercano di utilizzare la politica per guidare l'economia verso i comportamenti più virtuosi, e non il viceversa come si fa in Italia. L'incenerimento, ad esempio, viene pesantemente tassato, affinché ne sia disincentivato l'utilizzo se non nelle realtà dove é assolutamente indispensabile. Provare a sostenere alternative al sistema di gestione sprecone e degenerante attuale significa in Italia farsi passare per visionari e utopisti.

All'opposto, il dramma è proprio questo, le soluzioni sono già a portata di mano (e soprattutto di portafoglio) eppure ci si ostina a pensare che l'unica maniera per risolvere i problemi sia affidarsi ancora alla grande infrastruttura, all'economia dei gestori esclusivi privati in subappalto, al sistema "bruciamo tutto e via", oppure al partito del "cercheremo un altra buca". Gli interessi dietro questa strategia perversa e deviante sono enormi, la scelta ambientale é diventata una variabile prettamente secondaria.

Meno male che esiste una rete informativa in grado di sbugiardare pesantemente, con una adeguata controinformazione, questi alfieri della mediocrità amministrativa. Nel video seguente gli attivisti del meetup di Torino analizzano punto per punto una intervista fatta al sindaco Chiamparino ed evidenziano quanto ho sostenuto poc'anzi, cioè chi è tenuto a decidere spesso e sovente non sa nemmeno di che cosa sta parlando. Buona visione.

martedì 10 giugno 2008

Gomorra, il film

Ieri sera sono andato a vedere il film Gomorra, tratto dal libro di Saviano. Un film crudele, asciutto, che ti proietta all'inferno per due ore intere. Tanti film hanno narrato di storie dure e ambienti degradati, ma c'è qualcosa in questo Gomorra che ti coinvolge in maniera unica e singolare. E' l'idea che quello che stai guardando, pur trasfigurato dalla rappresentazione cinematografica, è una breccia su una mostruosa realtà. Una umanità senza speranza, che alimenta nello spettatore una intensa e potente indignazione civile.

I colpi di pistola non hanno eco, si muore con un tonfo silenzioso, senza alcunché di plateale, e nessuno se ne cura, è affare della Camorra. Al termine dello spettacolo, rimane l'amarezza di fingerci arrabbiati solo per sentirsi migliori, portatori di una civiltà che quei luoghi ameni come le Vele di Scampia, Secondigliano, Casal di Principe, forse non conosceranno mai. In realtà si rimane semplicemente impotenti ed affascinati di fronte ad un modo di vivere così cattivo ed arrogante quanto imperscrutabile e difficile da valutare nella sua infinita complessità.

Più volte mi sono ritrovato a pensare se i boss dei Casalesi o i trafficanti di armi e droga che infestano quei luoghi vedessero questo film cosa potrebbero pensare, sono disposto a credere che ne potrebbero pure risultare orgogliosi e glorificati. Una parte del film parla di ecomafia e di rifiuti tossici, con la magistrale interpretazione di Toni Servillo, mentre rassicura le aziende del nord di fare tutto in regola con le carte "clean", mentre in realtà sotterra a basso costo nel casertano i fusti contenenti schifezze arrivando di notte con i camion all'interno di una cava.

Guarda caso la cava che si vede nel film è proprio quella di Chiaiano dove si vorrebbe tumulare il frutto della vergogna della nostra società dello spreco.

domenica 8 giugno 2008

Il vero valore energetico del denaro

Le disponibilità finanziarie altro non sono se non riserve matematiche, "potenziali aritmetici" virtuali, crediti di accesso all'uso delle risorse. Più hai soldi, più puoi (puoi, non devi) vivere il 2° principio della termodinamica ad alta velocità. Punto. Significa che hai più possibilità di vedere accadere trasformazioni irreversibili che spostano energia da un punto ad un altro.

Ora, pensare di risolvere qualsiasi problema, soprattutto in materie di carattere ambientale, spostando "cifre" equivale a sentirsi appagati contemplando la stanza da letto in ordine, evitando accuratamente di aprire armadi e cassettiere che, ahiloro, stanno sopportando pressioni da autoclave e rischiano di proiettare ogni sorta di oggetti da un momento all'altro.

Nell'immaginario collettivo alla fisica si è sostituita l'economia. Basti pensare alla bonifica di un sito inquinato, la notizia che rassicura non è che è stato bonificato, ma che sono stati stanziati i soldi per farlo. E' la fiducia cieca nel potere del denaro che ci attanaglia, è il pensare che il problema dei cambiamenti climatici si possa risolvere a suon di miliardi di investimenti anziché rifondando il modo stesso di vivere in equilibrio con la terra.

Alla fin fine, tutto diventa immateriale, impalpabile, fare la raccolta differenziata diventa andare nelle scuole a fare informazione, anzichè istituire sistemi che pongono i cittadini di fronte alle scelte operative (faccio ovviemante riferimento al metodo porta a porta).

Non se ne esce, abituati come siamo a mercificare e rendere tutto "comprabile", abbiamo disimparato che il denaro è uno strumento e non un fine. Come disse un tale molto saggio, se hai freddo e sei su una baita sperduta in montagna, con un milione di euro in banconote, puoi bruciarle e riscaldarti, scoprirai il vero valore energetico del denaro.

Liberamente tratto dal post: i bilanci economici non ci salveranno di Frank Galvano

sabato 7 giugno 2008

Perchè la sinistra ha perso ma sarà costretta a vincere

Mi sono imbattuto per caso, frugando in rete, in questo scritto che in maniera illuminante ed esemplare, anche se apparentemente un po complessa, spiega almeno due cose: Il perché la sinistra ha perso. Il perché sarà costretta a vincere.

La forza attrattiva della sinistra stava nella sua decisa denuncia delle contraddizioni della società borghese; della sua ipocrisia e della sua ingiustizia: dell’impossibilità di coniugare i suoi valori trascendenti esibiti, con la pratica della sopraffazione e dello sfruttamento. La sinistra di oggi si trova di fronte a classi dirigenti che, grazie al formidabile progresso tecnologico, non hanno più bisogno sistematico di sfruttamento del lavoro (sebbene questo sia tutt’altro che scomparso) essendo in grado di produrre masse enormi di beni di consumo. Viene meno dunque, almeno in parte, la sua missione di denuncia dello sfruttamento del lavoro. Si ingigantisce invece lo sfruttamento della natura, praticato in cambio di utilità sempre più frivole e al costo di distruzione di risorse irreversibili. D’altra parte, le nuove classi dirigenti rinunciano a presentarsi come portatrici di valori trascendenti per identificarsi con quelli decisamente immanenti dell’edonismo materialistico. Sul terreno economico, la virtù ascetica del risparmio è sostituita dalla incentivazione pubblicitaria dell’incontinenza consumistica; e l’ammirazione per i grandi imprenditori costruttori per quella dei grandi maghi speculatori. Di fronte a questa vera e propria conversione a U del vangelo capitalistico, la sinistra, da una parte si trincera combattendo un capitalismo che non c’è più; dall’altra, manca di percepire le nuove contraddizioni del nuovo capitalismo: che sono soprattutto ecologiche e morali.

Ecologiche: l’insostenibilità di una economia basata sul consumo del capitale naturale: una distruzione chiamata crescita.

Morali: l’orientamento della potenza creatrice della tecnica verso le finalità frivole del consumo, anziché verso la realizzazione di una società più giusta, di bisogni collettivi più urgenti, di scopi culturali realmente trascendenti.


Anche se solo indirettamente, l'articolo suggerisce che per riscattarsi la sinistra dovrebbe semplicemente fare proprio il paradigma della decrescita. Altrochè governo ombra!

Nel frattempo, in deroga a qualsiasi norma ambientale, motivati della gestione dell'emergenza, guidati dal pallino della crescita che vede in chi difende l'ambiente solo un nemico, il governo dei nuovi capitalisti vincenti vara nel decreto rifiuti norme che permetteranno di riversare in discarica come rifiuti normali le ceneri pericolose provenienti dai nuovi inceneritori campani.

venerdì 6 giugno 2008

La soluzione miracolosa per il problema dei rifiuti

Soluzioni tecnologiche miracolose in materia di trattamento rifiuti se ne sono sempre viste decine e decine, come il Thor, ma ben poche di esse hanno mai passato la fase prototipale, ed assolutamente nessuna ha consentito di sopperire alla mancanza di decisioni di tipo politico.

E' un po la stessa cosa in medicina, siamo devastati dalle malattie cardiovascolari ? Ecco la pillola miracolosa che abbassa il colesterolo, così puoi ritornare in pace e rifiutarti di mettere in discussione il tuo vecchio stile di vita. Con che coraggio poi si va a chiedere alla popolazione di impegnarsi per raccogliere in maniera differenziata, se passa l'idea che una soluzione tecnologica magica a portata di mano renderà il tutto uno sterile ed inutile esercizio ?

Sul sito del CNR è chiaramente specificato che sistemi meccanici come questo (da non confondere con il sistema TMB, trattamento meccanico biologico) nascono con l'intento di rendere inutile la raccola differenziata cittadina. E' ovviamente una sciocchezza dal punto di vista ambientale, ma qualche amministratore potrebbe perfino crederci.

La rinnovata fiducia nei prodigi taumaturgici della tecnologia lasciamola a chi ci crede. Già esiste un fantastico sistema di separazione meccanica dei rifiuti, poco costoso per la collettività, esente da brevetti e royalties, efficace ed efficiente sia dal punto di vista ambientale che per creare lavoro, usa soprattutto la forza muscolare come fonte di energia primaria e si chiama "raccolta differenziata domiciliare".

Separare il rifiuto dopo averlo sminuzzato e ri-mescolato non sarà mai più conveniente di non produrlo affatto o recuperarlo all'origine, anche se ci sarà sempre qualche imprenditore capace di affermare il contrario. Come simpatizzante e appartenente al gruppo di ASPO Italia, istituzione scientifica che si occupa di energia e tecnologie applicate, vorrei segnalare questo articolo:


Estraggo da esso la frase più interessante scritta da Ugo Bardi:
Nella questione dei rifiuti, non c'è una tecnologia miracolosa che li fa sparire spedendoli nella galassia di Andromeda. Quello dei rifiuti è un problema di gestione, cosa che abbiamo scritto fino dalle prime righe del rapporto. Ovvero, lo smaltimento è un processo che va in diversi stadi, dove il primo, e quello più importante di tutti, è quello di creare meno rifiuti possibili. Dagli scarti che non si può fare a meno di creare, occorre recuperare il massimo possibile attraverso tecniche come la separazione, la raccolta porta a porta, e altre cose. L'ultimo stadio, quello dello smaltimento vero e proprio, può voler dire mettere i rifiuti in discarica, oppure anche bruciarli. Ma l'obbiettivo e di farci arrivare la minor quantità di materiale possibile.

Credo che abbia centrato il punto, l'accento non deve mai essere posto sulla soluzione "miracolosa" ma sulla pianificazione gestionale, che come tale, per essere davvero considerata integrata, deve essere multidisciplinare ed adottare tutte le tecnologie e gli accorgimenti adatti di mano in mano ad arrivare alla soluzione finale, mantenere il sistema in equilibrio e garantire una sufficiente tutela dell'ambiente.

Non ci sono scorciatoie per semplificare un sistema complesso, ma ci sono metodologie gestionali che affrontano il problema meglio di altre, fra queste il concetto di "raccolta domiciliare" ritengo sia imprescindibile ed indispensabile.

giovedì 5 giugno 2008

E se Ahmadinejad avesse ragione ?

In TV è tutto uno sproloquiare contro il sanguinario dittatore iraniano che presente al vertice FAO a Roma trama nell'ombra e medita senza soluzione di continuità piani sulla distruzione totale di Israele. Ma avete sentito riportare una sola parola di quanto ha detto al congresso ?

Non so quanto ci sia di vero nell'immagine con cui viene comunemente dipinto, di sicuro andrebbe letto il suo discorso alla FAO assai prima di lanciarsi in campagne di demonizzazione mediatica. Se poi dice delle sciocchezze, lo potremo sempre sostenere "carta alla mano".

Nei fatti, non si comporta assai differentemente dai governi occidentali, dei quali è sempre pronto e solerte nel mostrarne le tante ipocrisie.

Questo è il suo discorso in italiano parzialmente tradotto

Questo é il suo discorso completo in lingua inglese

Vabbè, è uno sfegatato nuclearista, ma a sentire quanto succede oggi in Italia sembra che lo siamo noi forse ancora più di lui.

Ma come, in televisione hanno detto che il leader iraniano vorrebbe cancellare Israele dalle carte geografiche! Ebbene, hanno riportato una notizia falsa, come abbondantemente illustrato in questo post.