venerdì 29 febbraio 2008

Friburgo la città del riciclo

Friburgo, città di oltre 200.000 abitanti nella Germania meridionale, aspira a diventare una delle città più ecologiche d'Europa. Con buona pace di chi pensa ai tedeschi come insostenibili sviluppisti sempre pronti a costruire inceneritori, la Germania é anche il paese che più si sta avviando a passi da gigante verso indici di sostenibilità sempre più alti. Non hanno il sole come noi ma hanno 10 volte più potenza installata da energia solare (A friburgo c'è un intero quartiere, Am Schlierberg, con oltre 50 abitazioni passive a bassissimo consumo energetico). Costruiscono inceneritori ma hanno anche una forte raccolta differenziata e tanti impianti di trattamento meccanico biologico a freddo. Davvero i tedeschi dovrebbero essere presi a modello, non tanto per la loro proverbiale efficienza, ma anche per avere saputo conciliare le necessità dell'industria con quelle dell'ambiente, soprattutto attraverso un sistema integrato di gestione dei rifiuti che rispetta le regole europee. Prima cercare di ridurre alla fonte, poi recuperare, poi riciclare, solo alla fine smaltire il minimo indispensabile. A Friburgo sembra che queste cose le abbiano prese sul serio, raggiungendo il risultato di estendere la raccolta domiciliare all'interno di ogni abitazione. Da notare come dispongano addirittura di elettrodomestici pensati appositamente per la raccolta differenziata familiare. E pensare che da noi c'è ancora chi si lamenta dei troppi contenitori da tenere in casa.

giovedì 28 febbraio 2008

Largo ai giovani nel PD, Marianna Madia

Qualche settimana fa Veltroni annuncia ufficialmente il capolista per il Partito Democratico alla Camera nella circoscrizione Lazio 1, che include la citta’ di Roma: Marianna Madia. Chi? Marianna Madia, ho detto. E chi e’? Domanda difficile; perché Marianna Madia, in pratica, non é, apparentemente, nessuno. Nella sua disperata rincorsa dell’antipolitica, Veltroni, dopo aver imbarcato Di Pietro, cerca di contrastare il risentimento contro ‘i soliti noti’ candidando una ragazza qualunque, ventisettenne, sconosciuta: alla quale non potremo cosi’ contestare di scaldare gli scranni del parlamento da una vita; fuori i Ciriaco De Mita, dentro le Marianna Madia. Perche’ avere una storia, in Italia, significa essere compromessi, quale che sia la propria storia. Il Partito Democratico e’ il partito del cambiamento, dei giovani, delle donne: allora ecco una giovane donna senza una storia, for a change. La strategia, fin troppo ovvia: la qualita’, come dimostrano le presidenziali americane, e’ molto piu’ difficile da comunicare della novita’.

Peccato pero’ che Marianna Madia Veltroni non l’abbia trovata in fila al supermercato: no, Marianna Madia e’ la figlia di Stefano Madia (nella foto qui a fianco), attore (“Caro papa’”, “Il miele del diavolo”) prestato alla politica, consigliere comunale a Roma con una lista civica per Veltroni, fino alla morte, nel Dicembre del 2004. Insomma Marianna Madia e’ l’orfana di un amico di Veltroni. Non sorprende che il buon Walter si sia sentito in dovere di prendersi cura della figlia dell’amico morto - quando poi c'e' di mezzo il cinema... Tutto questo, se avete la pazienza di un political junkie, potete trovarlo su internet. Dove potete anche scoprire che la bella Marianna lavora alla Presidenza del Consiglio: apparentemente alla segreteria tecnica dell’Osservatorio per la piccola e media impresa, con un contratto di consulenza – quelli che si usano per le assunzioni politiche; in realta’ mi dicono che la Dr.ssa Madia lavori alla segreteria di Enrico Letta – cui e’ legata anche attraverso l’Arel, l’Agenzia Ricerche E Legislazione, fondata da Nino Andreatta, che adesso e’, appunto, nell'orbita di Letta – ed e’ proprio grazie a questa non meglio precisata collaborazione con l’Arel che i media potranno presentarla come ‘giovane economista’. Sul web potrete anche scoprire che Marianna Madia collabora con Minoli a Rai Educational, conducendo, all’una di notte, una trasmissione su questioni ecologiche ed energetiche, eCubo.

Quello che non troverete da nessuna altra parte e’ questo: Marianna Madia non e’ solo giovane, donna, figlia di un amico morto di Veltroni, e collaboratrice di Enrico Letta (a proposito: dalle parti di Letta fanno sapere che la Madia non sara’ un loro candidato: ci tengono a dire che e’ in quota Veltroni); Marianna Madia e’ anche la ex del figlio del Presidente della Repubblica: sembra infatti che la storia tra la ventisettenne Marianna e Giulio Napolitano, quarantenne professore di diritto pubblico all’Universita’ della Tuscia, sia finita.

Fonte: nullo.it

mercoledì 27 febbraio 2008

Finalmente la secante !!

Dopo avere atteso quasi 40 anni, (l'inserimento del progetto nel piano regolatore è avvenuto addirittura nel lontano 1969) avverrà oggi 27 febbraio, alla presenza dell'On. Antonio DiPietro, l'inaugurazione e apertura definitiva della "Secante" di Cesena, denominata impropriamente ecotunnel. Ci auguriamo ovviamente tutti che questa nuova infrastruttura, con oltre 1,6km di gallerie attraverso il sottosuolo di Cesena, sia in grado di deviare gran parte del traffico pesante di passaggio dalla via Emilia e dare un po di respiro (è proprio il caso di dirlo) alle persone costrette a subire continui sforamenti delle PM10 a causa del traffico perennemente congestionato nell'arteria cittadina. Da rimarcare il fatto che l'opera in realtà non è completa, infatti manca il cosiddetto "lotto zero" all'appello, quello che andrebbe dall'uscita attuale fino a Torre del moro, pertanto attualmente la secante muore nel nulla sul lato nord immettendosi in località case scuola vecchia. Cerchiamo da domani di usare bene tutti i 150 milioni di euro del costo complessivo dell'opera.

L'inaugurazione si terrà alle 16.00 del pomeriggio, nel piazziale del MonteFiore zona stadio di Cesena, la reale apertura al traffico veicolare solo nella mattinata di domani.

Aggironamento: Di pietro non è venuto!! L'annuncio è stato dato all'ultimo momento mentre l'ingresso del tunnel era stracolmo di gente, difficile pensare che si sia trattato di un imprevisto, già si vociferava che probabilmente non avrebbe presenziato all'evento, ed il sospetto che abbiano voluto comunque fare intendere il suo arrivo, per mobilitare tanta gente, è scontato.

Si può fare

Estratto del “Rapporto della commissione interministeriale per le migliori tecnologie di gestione e smaltimento dei rifiuti” (giovedì 10 maggio 2007) Ugo Bardi, Antonio Cavaliere, Fabrizio Fabbri e Ennio Macchi

… Dalle migliori esperienze gestionali fin qui verificate emerge che il classico sistema di raccolta stradale fondato sulla presenza di cassonetti dedicati non consente di gestire e verificare né l’aspetto quantitativo né quello qualitativo del materiale conferito. Al contrario, il sistema di raccolta domiciliare ottimizzato si è dimostrato particolarmente efficace nel colmare entrambe queste lacune dal momento che il ritiro da parte dell’operatore delle diverse frazioni raccolte separatamente consente il controllo diretto sia qualitativo che quantitativo del rifiuto.

Scelte gestionali di questo tipo intraprese con successo in diverse province italiane, tanto al nord che al sud, hanno dimostrato il vantaggio in termini di riduzione totale del rifiuto prodotto e miglioramento della qualità delle diverse frazioni merceologiche raccolte separatamente. A fronte di un ovvio aumento del costo di raccolta, che però corrisponde ad un aumento occupazionale, il sistema domiciliare consente la vendita al Conai dei materiali raccolti a prezzo pieno ed un minor costo per lo smaltimento della frazione residuale. Questi plus economici sono ampiamente sufficienti a compensare l’aumento del costo della raccolta.

E’ importante ricordare come l’integrazione della raccolta domiciliare con il sistema tariffario consenta una migliore gestione economica del servizio, e soprattutto ponga il cittadino nella condizione di pagare effettivamente per la quantità di rifiuto prodotto, introducendo la tariffazione puntuale, totalmente impossibile utilizzando l’attuale sistema stradale tradizionale.

Vantaggi della raccolta domiciliare (porta a porta):
  1. Tariffazione puntuale della bolletta (il cittadino paga proporzionalmente al rifiuto indifferenziato che produce).
  2. Aumento considerevole della quantità e qualità dei materiali raccolti in modo differenziato (l’operatore può controllare la qualità della differenziazione per ogni singola utenza).
  3. Aumento consistente dei posti di lavoro attraverso l’impiego di personale proveniente dalle cooperative sociali.
  4. Educazione del cittadino che è chiamato in prima persona a gestire i propri rifiuti (le campagne informative basate su volantini e simili sono quasi totalmente inefficaci).
  5. Riduzione alla fonte dei rifiuti (il cittadino che non vuole pagare lo smaltimento dei suoi rifiuti inizierà a scegliere prodotti con imballaggi meno ingombranti e differenziabili, ciò spingerà la grande distribuzione ad adeguarsi a queste nuove richieste di mercato).
Svantaggi della raccolta domiciliare (porta a porta):
  1. Difficoltà iniziali dovute alla fase di transizione nei primi mesi (ad ogni cambiamento radicale corrisponde sempre una certa resistenza e diffidenza della popolazione).
  2. Maggiore sforzo gestionale e pianificatorio di tipo professionale (il sistema va gestito da professionisti del settore, coinvolgendo costantemente i cittadini nel controllo della qualità).
  3. Necessità di una amministrazione convinta delle scelte fatte in maniera stabile e condivisa (il sistema va voluto fortemente e gestito con rigore ed entusiasmo).
  4. Fenomeno della migrazione e dell’abbandono del rifiuto (cala gradualmente nel tempo fino a scomparire, soprattutto se nel territorio si applicherà globalmente questa strategia).
  5. Marginale aumento dei costi per il gestore del servizio di raccolta (ma NON per il cittadino, che con la tariffa puntuale può ottenere notevoli risparmi producendo meno rifiuto).

Pure Veltroni, se interpellato, potrebbe dire:

SI PUO' FARE !!!!!!

martedì 26 febbraio 2008

Alex Zanotelli al Munnezza Day

Alex Zanotelli è un padre dell'ordine missionario dei comboniani molto noto per il suo impegno a Korogocho, baraccopoli nei pressi di Nairobi in Kenia, dove le persone vivono accatastate fra montagne di immondizia e di rifiuti (soprattutto originati dal benestante mondo civilizzato). Vivere fra i diseredati e i baraccati per anni non deve essere stato facile, come Alez Zanotelli racconta in uno dei suoi vari libri:
L’80 per cento dei baraccati non possiede nemmeno la baracca in cui vive, ma paga l’affitto a persone quasi sempre esterne alla baraccopoli, che, in accordo con il capo locale, costruiscono abusivamente le baracche. Così, a poche centinaia di metri dai quartieri più ricchi della capitale keniana, all’interno dei quali vengono costruite enormi ville con piscine e giardini, ci sono più di 120 baraccopoli (la più grande è Kibera, con 800.000 abitanti): qui il Nord e il Sud sono a tre chilometri di distanza. Korogocho è al terzo posto, per numero di abitanti, con più di 100.000 persone al suo interno, tutte “accatastate” su una collina lunga un chilometro e mezzo, e larga uno. Le baracche sono generalmente tre metri per quattro, e ospitano mediamente cinque-sei persone. Le fognature sono a cielo aperto. Non c’è corrente elettrica. Non c’è gas. Non ci sono auto. Non ci sono servizi igienici: ognuno fa i suoi bisogni nei canali della fognatura a cielo aperto che scorrono tra le baracche.

Da Korogocho alle periferie di Napoli, pur nelle enormi differenze, Alex non ha perso il suo entusiasmo, occupandosi della privatizzazione dell'acqua e del drammatico problema dei rifiuti. Per chi volesse approfondire di più la biografia e le gesta di questo personaggio straordinario, potete consultare wikipedia. Vale comunque la pena sentirlo di persona, per assaporare la carica morale e spirituale che riesce a comunicare. Un pretino che non si limita alla via della fede o della rassegnazione ma che persegue la via della corretta informazione (anche scientifica) e del buon senso attivo, responsabile e consapevole dei disastri che l'umanità sta procurando a se stessa. Buona visione.

lunedì 25 febbraio 2008

Intervento di Patrizia Gentilini al Munnezza Day

Patrizia Gentilini è una donna che non necessita di presentazione, oncoematologa di Forlì, iscritta all'ISDE (Medici per l'Ambiente), conduce da tempo una battaglia personale per segnalare i pericoli sanitari comportati dal ricorso indiscriminato all'incenerimento. Davvero difficile trovare una persona tanto combattiva quanto impegnata nel sociale come lei, costantemente in viaggio per l'italia come ospite ad ogni convegno possibile dove fare passare il suo messaggio: "i nostri figli non ci perdoneranno". Buona visione.

domenica 24 febbraio 2008

Il Munnezza Day di Beppe Grillo

Ecco il video della prima parte del "Munnezza Day" di Beppe Grillo, organizzato dai ragazzi del Meetup di Napoli e ripreso da EcoTV in piazza Dante a Napoli il 23-2-08. Il filmato contiene l'intervento integrale di Maurizio Pallante che illustra come gestire il rifiuto in accordo alle direttive della comunità europea. Hanno partecipato al bellissimo evento la dottoressa Patrizia Gentilini, Alex Zanotelli, Maurizio Pallante, Franca Rame e tanti altri personaggi noti e meno noti del mondo della società civile. Buona visione!

sabato 23 febbraio 2008

Sforamenti PM10 a Cesena, niente di nuovo

Ad appena 51 giorni dall'inizio dell'anno viene già superato il limite massimo di 35 sforamenti delle polveri sottili in alcune città dell'Emilia-Romagna. Le polveri sottili sono componenti inquinanti molto pericolose, create prevalentemente dalla combustione, quindi traffico veicolare e riscaldamento domestico a gasolio. Sono tanto più pericolose alle vie aeree superiori tanto più quanto sono fini, non esiste tuttavia nessun tipo di monitoraggio al di sotto delle PM2,5, molto più piccole e penetranti, quindi molto più pericolose delle grossolane PM10. I dati di grandi città come Bologna, per le sole PM10, non sono tra i peggiori, indovinate come si colloca Cesena ?

Questi i numeri aggiornati al 20 febbraio:
  • Forli-Cesena...39
  • Modena.........39
  • Reggio Emilia..35
  • Rimini.........30
  • Piacenza.......28
  • Parma..........27
  • Ferrara........24
  • Bologna........22
  • Imola..........11
  • Ravenna.........3
Valore limite per il PM10: 50 (microgrammi/metro-cubo)
Numero di superamenti consentiti: 35

Le polveri sottili sono componenti inquinanti molto pericolose, create soprattutto dalla combusione, sono tanto più pericolose alle vie aeree superiori tanto più quanto sono fini, non esiste tuttavia nessun tipo di monitoraggio al di sotto delle PM2,5, molto più piccole e penetranti, qundi molto più pericolose delle grossolane PM10.

Fortunatamente il Comune di Cesena ha preso da tempo seri provvedimenti, davvero innovativi. il primo è il blocco stradale del Giovedì, il secondo è "spostare" la centralina di rilevamento dalla via Emilia in un luogo meno "contaminato". In questo modo il problema sarà sicuramente risolto a norma di legge. Non ci resta che sperare nella nuova secante che almeno tolga un po di traffico in centro.

giovedì 21 febbraio 2008

Elementi per valutare la raccolta differenziata stradale a Cesena

Nella tabella e nel grafico sono riportati i dati delle raccolte dei rifiuti nel Comune di Cesena, relativamente agli ultimi 10 anni. Sulla spinta degli obiettivi di raccolta differenziata (abbreviato RD) si è provveduto ad un aumento del numero di cassonetti stradali. Come si può notare l’indice percentuale di RD (dato in blu), oscilla attorno al 20%, per balzare sopra il 30% negli ultimi due anni. Al tempo stesso però i rifiuti raccolti in maniera indifferenziata e smaltiti in discarica (dato in viola), oscillano al di sopra delle 40.000 t/anno, nel complesso aumentando leggermente.

All’aumentare della RD dovrebbe però corrispondere una pari diminuzione dei rifiuti smaltiti in discarica. Così non è poiché, per ottenere elevati valori percentuali di RD, ai materiali separati dai cittadini e dalle piccole e medie attività economiche (dato in verde chiaro) vengono aggiunti i dati dei quantitativi differenziati dalle aziende grandi e medio-grandi (dato in verde scuro). Essendo però questi ultimi quantitativi già da tempo differenziati dalle aziende, non rappresentano quantitativi precedentemente indifferenziati e ultimamente sottratti allo smaltimento in discarica. Come unico risultato, la percentuale aumenta notevolmente senza che ci sia una diminuzione dei rifiuti avviati a smaltimento ovvero un reale aumento dell’efficienza del sistema di raccolta.

Così come la percentuale di RD, anche gli RSU Totali (dato in grigio) aumentano notevolmente negli ultimi due anni, ma appunto solo per quantitativi aggiunti al conteggio e precedentemente mai considerati. Il valore più importante e maggiormente indicativo del reale livello di efficienza del sistema non è quindi la percentuale di RD, ma il Kg/ab*anno (chilogrammo abitante anno, anch’esso dato in viola) di rifiuto indifferenziato, che rende conto dei quantitativi avviati a discarica, in funzione della popolazione. Come si può notare dall’ultima riga della tabella, anche questo valore non si è ridotto, avendo oscillato sopra i 450 Kg/ab*anno ed essendo complessivamente aumentato negli anni.

Ai quantitativi smaltiti andrebbero poi aggiunti i quantitativi che, seppur raccolti in maniera differenziata, non vengono riciclati, ma avviati a smaltimento. Tali quantitativi risultano dalle operazioni di riciclaggio e da quanto, seppur raccolto in maniera differenziata, non viene accettato dai recuperatori poiché di scarsa qualità. Questi ultimi in particolare possono avere un peso rilevante in quelle realtà, come Cesena, in cui sono presenti raccolte multimateriale e cassonetti per i materiali differenziati, nei quali spesso i cittadini conferiscono anche rifiuto indifferenziato.



Dai dati riportati risulta che gli investimenti effettuati negli anni per l’aumento del numero di contenitori stradali, seppur di diversa foggia, colore o dimensione, e la loro riorganizzazione sul territorio, non hanno portato a sostanziali ed efficaci incrementi della raccolta differenziata, la cui crescita può essere dimostrata solo grazie ad artifici contabili. Di fatto la crescita delle rese di raccolta differenziata degli ultimi anni viene “creata” inserendo nel conteggio i rifiuti differenziati dalle aziende che già da tempo differenziano i loro scarti ed in particolare di quelle aziende che neppure si rivolgono al servizio pubblico.

Proponiamo al Consiglio due domande:

1- Ma se i rifiuti avviati a smaltimento non sono diminuiti nonostante la crescita della percentuale di raccolta differenziata, perché non chiedere al gestore del servizio di comunicare i Kg/ab*anno di rifiuto indifferenziato come indice di incremento dell’efficienza del sistema ?

2- Ma se, nonostante gli investimenti fatti, la raccolta differenziata non è cresciuta per l’aumento dei contenitori stradali, ma grazie al conteggio dei rifiuti provenienti dalla aziende, a cosa serve spendere soldi per un aumento ulteriore di cassonetti ?

Il Movimento Impatto Zero ed i cittadini firmatari della petizione per la raccolta “porta a porta” dei rifiuti a Cesena chiedono ai Consiglieri Comunali di accorgersi dell’inefficienza dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti e di prevedere l’avvio di un sistema domiciliare anche nella nostra città. I sistemi domiciliari infatti riducono i rifiuti indifferenziati sotto i 200 kg/ab*anno (157 a Forlimpopoli), portando ad un incremento notevole dei materiali differenziati e, grazie ad una maggior qualità di quanto raccolto, ad un loro reale recupero.

mercoledì 20 febbraio 2008

Una città senza cassonetti, come funziona

Nell'ultima puntata di Terzo Pianeta è stato trasmesso un breve documentario che mostra come viene organizzata la raccolta domiciliare a "Maserada sul Piave" in provincia di Treviso. E' possibile che sia davvero questo il sistema che sarà adottato presto in tutta italia ? Oppure è solamente un sogno ambientalista ? Fra il sogno ecologista e l'incubo campano preferiamo senza ombra di dubbio il primo, sostenibile ed economico per i cittadini. Avremo se non altro tempo sufficiente per affrontare il "vero" problema, che è quello della eccessiva produzione di rifiuti. Una città senza cassonetti non solo è possibile, ma è desiderabile, ecocompatibile e si sostiene economicamente, pertanto va fatto.

martedì 19 febbraio 2008

Il rifiuto migra, noi restiamo a casa ?

Una delle critiche più frequentemente rivolte al sistema di raccolta domiciliare "Porta a Porta" è il sospetto di come esso induca la migrazione del rifiuto verso le località adiacenti (che non adottano questo sistema). Si evince infatti sperimentalmente come l'adozione di questo schema di raccolta dei rifiuti comporti una riduzione del quantitativo globale pesato dal gestore, stimabile attorno al 20%. A Forlimpopoli ad esempio, mentre nel 2006 si erano raccolte 7.704.000 tonn. di rifiuto (per 12.500 abitanti), nel 2007, anno dell'introduzione del porta a porta, le tonnellate raccolte sono state esattamente 6.331.000 tonn., pari ad una diminuzione netta del 19.7%!!!

Dove è finito questo rifiuto mancante ? I gestori dei sistemi tradizionali a cassonetto affermano con tracotanza ed anche una punta di fastidio come, dato che la produzione al consumo non è calata di molto, essendone stato contabilizzato assai di meno, questo rifiuto deve per forza essere migrato altrove. A sostegno di questa tesi, al di la della banale argomentazione logica sopra esposta, non c'è però assolutamente nessun riscontro logistico. I comuni adiacenti non appaiono avere subito complessivamente l'incremento atteso del 20% dovuto alla migrazione. Inoltre, salvo qualche sporadico caso di malcostume di alcuni cittadini che sono usi a gettare i sacchetti ai bordi delle strade (casistica comunque presente anche con il sistema tradizionale) non si verificano complessivamente statistiche di abbandono ne del rifiuto urbano ne degli ingombranti tali da evidenziare la veridicità di questa migrazione. Non parliamo poi delle multe verso cittadini "beccati" a scaricare rifiuti illegalmente, che io sappia non ne è mai stata emessa una! Dove sono finiti allora ?

La nostra teoria è quella che il sistema domiciliare porti all'uso più razionale delle risorse, anziché buttarle se ne trovano nuovi utilizzi, il fatto stesso di doverle gestire e separare in casa incentiva la pratica del riuso e relega l'usa e getta solo allo strettamente necessario. Non è possibile dare una dimostrazione scientifica del perché il rifiuto cali così clamorosamente, però questo è oramai un dato di fatto assodato. A sostegno di questa tesi, basti considerare il caso del consorzio Priula di Treviso, in cui esattamente dal 2002 si è verificato il classico gradino di riduzione del rifiuto, del valore tipico pari ad 1/6 del totale prodotto.

Il consorzio Priula comprende ben 23 comuni attorno alla città di Treviso, per un totale di oltre 220.000 abitanti, non si può certo quindi dire che il dato non sia statisticamente significativo. Ovviamente ci potrà sempre essere chi sostiene che in Italia si fanno le cose all'italiana, mentre nel resto dell'Europa (sempre più civile per definizione) le cose vanno diversamente. Sono andato pertanto a scovare uno dei rapporti ambiente della EEA (European Environment Agency) che si riferisce al caso della Danimarca, dove il sistema porta a porta (chiamato Pay-per-Kg) è attivato da molto tempo.

La Danimarca è uno dei paesi che produce più rifiuti pro-capite al mondo (ed anche uno dei paesi che ha il maggior tasso di inceneritori per abitante), ha tuttavia investito moltissimo nella raccolta differenziata. Nella tabella si evince come la media di produzione di rifiuto procapite nei comuni che adottano il sistema tradizionale arrivi alla stratosferica cifra di 876Kg/ab, mentre dove è impiegato il porta a porta si ritorna ad una accettabile media di 592 kg/ab. Sorpresi ? La riduzione è addirittura superiore al 30%!!! Nel caso della Danimarca esiste da tempo la "tariffa puntuale" e questo induce probabilmente un incentivo ancora maggiore verso la non produzione del rifiuto.

Il porta a porta con la tariffa puntuale è quindi il classico caso di strategia win-win.

lunedì 18 febbraio 2008

Maurizio Pallante intervistato su Terzo Pianeta di Tozzi

Incenerire o Riciclare, questo il quesito che Tozzi pone a Maurizio Pallante, personaggio noto nel mondo ambientalista come il promotore del movimento MDF (Movimento della Decrescita Felice). Come Pallante giustamente sottolinea, al di la della pericolosità intrinseca degli inceneritori, il rischio maggiore è la forma diseducativa che il ricorso all'incenerimento incentiva presso gli amministratori. Abituati a questa soluzione facile ed a basso costo (grazie alle sovvenzioni e al ricarico sulla tariffa dei cittadini), i comuni inibiscono qualsiasi politica che mira al raggiungimento di elevate quote di raccolta differenziata. Peggio ancora, come politica di facciata, molte amministrazioni ricorrono pesantemente al computo degli assimilati e agli sgravi in tariffa per fare comparire percentuali alte di raccolta differenziata. In questo modo riescono facilmente a raggiungere oltre il 40% come imposto dalla legge, insistono però proiettando linearmente nel futuro una performance che scalabile affatto non è, ipotizzando di raggiungere finanche il 50% e oltre di raccolta differenziata. Purtroppo, la realtà mostra cose diverse, gli inceneritori ove impiegati come politica primaria di smaltimento disincentivano nel territorio una vera politica che mira a ridurre i rifiuti, mentre sarebbero importantissimi se fossero utilizzati esclusivamente per recuperare energia dalla frazione residuale non recuperabile, stimabile in non più del 20% del rifiuto globale prodotto.


domenica 17 febbraio 2008

Porta a Porta: Partiamo!

I vantaggi del sistema Porta a Porta cominciano ad essere percepiti sia dagli amministratori che dalla gente. I rifiuti hanno raggiunto a Cesena la soglia psicologica di 700kg/ab, mentre la media nazionale è inferiore ai 570kg/ab, nella vicina Forlimpopoli grazie all'introduzione della raccolta domiciliare si è scesi al di sotto dei 500Kg/ab. La raccolta domiciliare è condizione indispensabile per produrre un rifiuto omogeneo adatto ad essere riciclato a basso costo. Davvero non si capisce con tutti questi vantaggi sul tavolo cosa si aspetta ad iniziare una sperimentazione a larga scala anche sul nostro territorio comunale, ammesso che ancora di sperimentazione si possa parlare. Desideriamo oppure no verificare se il sistema funziona realmente anche nella nostra cara Cesena "sprecona" di risorse ? Armiamoci e ... Partiamo! Ringraziamo il Corriere di Cesena per l'ottimo articolo di Gian Paolo Castagnoli.

sabato 16 febbraio 2008

Energia da incenerimento ?

Il CEWEP è una organizzazione a livello europeo che comprende 240 gestori di impianti di "termovalorizzazione" suddivisi in 16 stati della comunità europea. I membri di questa organizzazione producono annualmente una serie di report molto interessanti nei quali si fa il punto sull'utilizzo di questo strumento dal punto di vista energetico. Va fatto notare che la parola "termovalorizzatore" non esiste in nessuna lingua tranne che in italiano, si parla infatti genericamente di impianti WtE (Waste-to-Energy), ovvero di impianti a recupero di energia.

Verrebbe da chiedersi se dal punto di vista energetico recuperare energia dai rifiuti sia una cosa saggia, se possa essere o meno un modo per diversificare l'offerta di energia, oppure lo si faccia esclusivamente perché si tratta di una delle tante possibilità. Va fatto notare, in ogni caso, come gli impianti di incenerimento dei rifiuti siano soggetti in molti paesi europei ad una "tassazione" disincentivante analoga a quanto già avviene per le discariche. Tali tasse vanno da un minimo di 7€/tonn per il Belgio fino ai 45€/tonn per la Danimarca. In italia, quasi mi vergogno a dirlo, tramite il meccanismo dei Cip6, riusciamo a dare dai 20€/tonn ai 40€/tonn di sovvenzioni!

A prescindere dal caso abnorme Italiano, il fatto stesso che questi impianti siano disincentivati economicamente porta i soggetti economici al cercare di recuperare quanto più margine possibile attraverso il recupero energetico. Non è pertanto scorretto affermare che la pratica della produzione di energia da rifiuto è una necessità imposta dal rendere economicamente sostenibili i costi per la realizzazione di questi impianti. Ma vediamo ora quanta energia essi effettivamente producono e soprattutto quanto è la loro efficienza.

Il grafico a torta in cima mostra sul totale dell'energia immessa sotto forma di combustibile da rifiuto quanta di questa ritorna in maniera utile sotto forma di elettricità, quanta sotto forma di calore, e quanta infine viene complesivamente sprecata per perdite termodinamiche ed altro. Il grafico necessita di una breve spiegazione.

Le parti blu e azzurre si riferiscono alla energia "sprecata", ovvero non recuperabile, parte di questa risulta ancora contenuta nelle ceneri prodotte e soprattutto nei "fumi caldi" emessi il cui calore non è più recuperabile. Una piccola parte di energia sprecata è in realtà immessa nell'impianto a partire da combustibili fossili, ad esempio tramite iniezioni di metano che servono a mantenere e regolare la temperatura interna assecondando la potenzialità termica variabile del combustibile da rifiuto.

L'insieme di tutta questa energia "sprecata" ammonta grossolanamente a circa il 50%, ed è quella compresa nelle aree blu e azzurre. Il restante 50% è energia utile che esce dall'impianto, conteggiata nelle aree di colore arancio e verde. Il colore arancio si riferisce all'energia di tipo "termico", ovvero al calore generato e non convertito in altra forma adatto per essere utilizzato come sorgente per il teleriscaldamento. Il calore utile rappresenta circa il 30% dell'energia totale prodotta da un termovalorizzatore. Se l'impianto non è utilizzato per produrre teleriscaldamento, tutta questa energia viene semplicemente sprecata.

L'area verde invece rappresenta l'elettricità totale prodotta, pari a circa il 14% del totale. Interessante notare come 1/4 di questa energia serva esclusivamente per alimentare l'impianto stesso (self demand) e permettere ad esso di operare autonomamente scollegato dalla rete elettrica, l'energia elettrica realmente esportata e pertanto utile risulta essere appena un 10%.

In sostanza, dividendo in maniera grossolana per capirci meglio:
  • 100 entra come energia contenuta nel rifiuto
  • 50 si perde nel processo di combustione
  • 10 va ad alimentare l'impianto stesso
  • 30 esce sotto forma di calore per teleriscaldamento
  • 10 esce sotto forma di elettricità da immettere in rete
Entra 100 ed esce 10 in elettricità !!!! WOW!!!!! Ovvero i 9/10 di quanto immesso si butta via oppure serve per riscaldare le case adiacenti.

Adesso si comincia a capire il perchè in Austria, in Danimarca, ed altri paesi l'inceneritore viene costruito a ridosso dei centri urbani... perchè altrimenti non recupererebbero abbastanza come teleriscaldamento! Mentre l'energia elettrica prodotta è in ogni caso pochissima. Tralasciamo il fatto evidente come recuperare il rifiuto e riutilizzarlo come materia prima seconda consenta di recuperare ben 3 volte più energia (in media) rispetto a bruciare i rifiuti, il discorso si allargherebbe troppo.

Per inciso, se volete sapere in italia quanta energia da termovalorizzazione si estrae rispetto agli altri paesi europei, consultate la mappa del cewep, scoprirete che l'italia è addirittura uno dei paesi che usa di meno l'incenerimento in Europa per abitante, gli impianti sono fra i più vetusti, e l'energia recuperata è comunque molto poca, quella fornita da poco più di 3 milioni di tonnellate di rifiuti l'anno (contro i 12 della Francia e i 16 della Germania). Di questi, una frazione minima proveniente da CDR (combustibile da rifiuto), la quasi totalità da rifiuto tal quale stabilizzato e deumidificato. Potete trovare molti dati significativi nella brochure del cewep, che ovviamente sponsorizza l'incenerimento come pratica virtuosa e sostenibile.

venerdì 15 febbraio 2008

UN SINDACO PRIVO DI CORAGGIO

Nella serata fiume del 12 di febbraio in consiglio comunale Hera ha presentato il suo progetto mirante all'introduzione dei cassonetti di prossimità nel quartiere Cesuola. Questi altro non sono che un modo per utilizzare i cassonetti sui quali Hera ha investito pesantemente e che occorre adesso ammortizzare, lasciando intendere come la cassonettizzazione estrema del territorio sia una soluzione per arrivare a percentuali di raccolta differenziata siderali. Nonostante tutti, ma proprio tutti i consiglieri presenti abbiano fatto notare come la proposta sia assolutamente puerile, accompagnata da sterili slide in cui ci si magnifica di come la carta vada alle cartiere, il vetro alle vetrerie (e vorrei vedere altrimenti), si insiste in atteggiamenti che definire prudenti rasenta l'eufemismo. La ragionevolezza impone che di fronte a gran parte della giunta daccordo e di fronte a migliaia di firme di cittadini gli interessi economici evidenti facciano un passo indietro e si passi ad una azione politica congrua. Per il bene dell'ambiente, a costo di qualche dividendo in meno che Hera versa al comune come remunerazione delle sue azioni possedute. Davide Fabbri ci ha inviato un resoconto della serata con qualche sua considerazione personale, che rilanciamo volentieri.

Resoconto e intervento di Davide Fabbri.

Ieri sera si è svolta una importante Commissione Consiliare richiesta dai Verdi nella sala del Consiglio Comunale di Cesena di analisi e approfondimento delle politiche gestionali sui rifiuti. Invitati tutti gli attori che, a diverso titolo per ruoli e competenze, hanno acquisito una voce in capitolo sul tema rifiuti: Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale, ATO, Hera, MIZ.

E' emerso quello che noi Verdi denunciavamo da tempo: il dato percentuale di raccolta differenziata (38% a Cesena nel 2007) è un dato non indicativo, è un parametro fuorviante, poiché tale percentuale di raccolta differenziata è dovuta per il 24% a vera raccolta differenziata domiciliare + 14% di quantitativi provenienti da rifiuti assimilati delle aziende produttive, che negli anni precedenti non erano computati nel calcolo finale di raccolta differenziata.

Pertanto non c'è stato nessun miglioramento nel tempo sul fronte delle politiche ambientali in tema di rifiuti. Anzi; c'è stato un peggioramento-aumento nel conferimento dei rifiuti in discarica alla Busca di Cesena e nella produzione dei rifiuti procapite: da 600 kg per abitante l'anno nel 2005, siamo passati a 731 kg l'anno nel 2007 di produzione dei rifiuti; con questo trend, la discarica della Busca si esaurirà nel giro di pochi anni.

Cesena con i suoi 731 kg per abitante l'anno è persino sopra la media regionale (pari a 677 kg), di una Regione che è al secondo posto in Italia per produzione dei rifiuti. Una motivazione in più per una Amministrazione Pubblica nel cercare di invertire la rotta. E invece no; ancora una volta il Sindaco Giordano Conti ieri sera, a conclusione di un ampio dibattito, ha dimostrato ancora una volta scarso coraggio e poca lungimiranza, non volendo prendere in seria considerazione uno dei possibili strumenti per ridurre la produzione dei rifiuti: la raccolta differenziata domiciliare porta a porta promossa e sostenuta dalla petizione popolare del M.I.Z. (Movimento Impatto Zero), da diversi amministratori pubblici (Fabbri, Donini, Briganti, Rossi, Di Placido, Sintini, Bazzani, Belli), da ben 8 Consigli di Quartiere, da tutti i consiglieri comunali delle diverse formazioni politiche che sono intervenuti ieri sera nel dibattito.

Il Sindaco Giordano Conti, nonostante i ritardi conclamati, non coglie la necessità di una svolta sulle politiche dei rifiuti, svolta per noi indispensabile, poiché attualmente le modalità di smaltimento attraverso la discarica e l'incenerimento ignorano colpevolmente che esse deprimono e rendono ancora più difficile il perseguimento di politiche di prevenzione, riduzione, riciclo, recupero dei materiali presenti nelle diverse frazioni dei rifiuti.

I Verdi ripropongono per Cesena, alla luce della conclusione dell'ottima sperimentazione del Comune di Forlimpopoli della raccolta domiciliare (70% di autentica raccolta differenziata),
di trasformare l'attuale sistema di raccolta fatto con cassonetti stradali (che ha un limite strutturale di raccolta differenziata non superiore al 45%) in una raccolta "porta a porta", domiciliare, con l'eliminazione di tutti i contenitori stradali.

Un sistema che, ovunque applicato dopo una campagna capillare di sensibilizzazione, ha dato risultati anche superiori al 60-70% di materiale inviato a riciclaggio, oltre ad indurre ad una diminuzione della produzione di rifiuti del 20%, come accaduto a Forlimpopoli.

Occorre inoltre promuovere la riduzione dei rifiuti attraverso convenzioni con la grande e media distribuzione per la riduzione degli imballaggi, sostenere il compostaggio domestico, la riduzione dei beni usa e getta, l'uso della distribuzione alla spina per detersivi e bevande, e qualsiasi altra azione che si traduca in una riduzione concreta dei rifiuti.

Il Comune di Cesena si deve riappropriare delle proprie prerogative, dando un alt al concessionario del servizio HERA spa, che finora ha preteso di far adeguare le politiche dei Comuni al proprio Piano Industriale, e di dettare le politiche ambientali e dei servizi degli Enti Locali. Per la nostra città occorre in definitiva un progetto intelligente e coraggioso (che al momento con questa Giunta non pare possibile), per un ciclo completo dei rifiuti, dove l'obiettivo non è il potenziamento delle discariche, non è la costruzione di nuovi inceneritori, ma iniziare dalla diminuzione della produzione dell'immondizia urbana.

Un buon strumento per la diminuzione della produzione dei rifiuti, è appunto la raccolta differenziata domiciliare porta a porta, un mezzo utile per la riduzione dei rifiuti e degli imballaggi, attraverso il riciclaggio, per una educazione ad un consumo responsabile del cittadino in prima persona.


Cesena, 13 febbraio 2008 Davide Fabbri, Capogruppo dei Verdi in Consiglio Comunale a Cesena

lunedì 11 febbraio 2008

Ambiente

Il verbo "ambire" in latino corrisponde all'italiano circondare. Ambiens, ambiente era ciò che stava intorno, il circostante. Non è più così, ora ambiens, l'ambiente, è circondato da noi.

Aria, acqua, suolo, sono sotto assedio e si restringono.

Circondati, si arrenderanno.


- Erri de Luca, Alzaia

sabato 9 febbraio 2008

Stretta finale in comune sul Porta a Porta

Il MIZ vuole informare tutti i firmatari della petizione cittadina a favore della raccolta differenziata dei rifiuti "porta a porta" a Cesena, la stampa e le Associazioni locali, che nella serata di

martedì 12 febbraio ore 20.30

il MIZ è invitato a intervenire alla Commissione Consiliare del Comune in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti.

Partecipate numerosi!!!

E' un momento molto importante di valutazione sulla prossima politica di gestione dei rifiuti nella nostra città, è anche un modo per conoscere e verificare le scelte dei nostri amministratori.


Cittadini informati, cittadini liberi!
per info: cell. 349.3207788




COMUNE DI CESENA
SECONDA COMMISSIONE CONSILIARE


Ai Sigg. Componenti la Commissione
Al Sig. Sindaco Al Direttore Generale
Al Segretario Generale
Ai Sigg. Assessori
Al Presidente Consiglio Comunale
Ai Sig. Dirigenti competenti:
-- Ing. L. Bartolini
-- Arch. A.Biscaglia
-- Al Pres. ATO Alessandra Neri
-- Al Pres.Hera Paolo Talamonti
-- Al Dir.re Hera Giancarlo Randi
-- Al Cons. Hera Roberto Sacchetti
Al Ref. MIZ Paolo Marani
Al Ref. MIZ Barbara Martini
Al Ref. MIZ Mario Truglia
Ai Sigg.ri Capigruppo
Ai Sigg.ri Esperti designati
Al Capo Sala
Al Corpo di guardia dei Vigili Urbani
LL. INDIRIZZI


La cittadinanza è invitata a partecipare numerosa

venerdì 8 febbraio 2008

Presentato il piano rifiuti APAT 2007

L'agenzia per la protezione dell'ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT) ha presentato il 6 febbraio scorso il famoso rapporto annuale nel quale si fa il quadro complessivo della gestione dei rifiuti in italia e in emilia romagna. Il video integrale della presentazione del piano rifiuti è stato fornito gentilmente da radio radicale (la visione necessita di Real Player).

Non avevamo certo bisogno di aspettare il rapporto APAT del 2007 per sostenere quello che sospettavamo da tempo, la situazione dei rifiuti in italia è pressochè insostenibile, la campania rappresenta solo la punta di un iceberg. L'unica politica che abbia ancora un senso non è tanto l'aumento della raccolta differenziata (utile ma non risolutiva), quanto la riduzione della produzione del rifiuto alla fonte, attuabile agendo sulle attività produttive ed incentivando pesantemente le iniziative volte ad introdurre la raccolta differenziata domiciliare. Cosa aspettano gli amministratori ?

Il rapporto di sintesi e quello specifico per la regione Emilia Romagna potete scaricarli qui sotto.

mercoledì 6 febbraio 2008

Se i supermercati funzionassero come si gestiscono i rifiuti


Cliente 1 - "Mi da 2 etti di prosciutto per favore ?"

--- La commessa taglia il prosciutto e lo mette in una grossa enorme cesta con su scritto "CARNE"

Cliente 2 - "Mi da 1 kg di pane per favore ?"

--- La commessa prende il pane e lo mette in un altra grossa enorme cesta con su scritto "PANE"

(.... Tutti i clienti chiedono i loro prodotti e le commesse li mettono tutti in grossi cesti comuni)

--- I clienti vanno ora tutti alla cassa e si inseriscono diligentemente in coda per pagare

Cassiere - "Buongiorno signore, quanto mi paga ?"

Cliente - "Mica mi ricordo tutti i prezzi di quello che ho preso, conti un po lei"

Cassiere - "Ma qua ci sono solo ceste enormi, mica posso togliere ogni cosa per sapere se l'ha comprato lei"

Cliente - "Per quale motivo le cose che ho comprato me le avete messe nei cesti di tutti ?"

Cassiere - "Perchè così risparmiamo i soldi dei carrelli, è inutile avere così tanti carrelli, per lei è anche più comodo sa? Non sa bene come spingerli, non sa bene come gestirli, perciò facciamo tutto noi, inoltre siamo in grado di contare pesandoli quanto pane abbiamo venduto, quanta carne abbiamo venduto, è un sistema modernissimo ed efficiente!"

Cliente - "Però adesso non riesce più a calcolare quanto ho speso"

Cassiere - "Se guarda bene, abbiamo il cestone della carne, quello del pane, quello delle scatolette, come vede è tutto accuratamente differenziato e misurato per tipologia, noi il totale di quanto i clienti hanno speso ce l'abbiamo, deve solo dirmi quanto ha speso lei!"

Cliente - "Le ripeto, potrei dirle cosa ho preso, però potrei anche mentire, che garanzie le do ?"

Cassiere - "Facciamo così, quanto è grande la sua casa ? Quanti siete in famiglia ?"

Cliente - "Ma cosa centra, scusi ?"

Cassiere - "Le faccio pagare un fisso per ogni metro quadro di casa sua, poi aggiungo una parte moltiplicata per quanti siete in famiglia, se siete in tanti a mangiare segnifica che avrete preso più cose"

Cliente - "Ma veramente, io ho preso solo un po di prosciutto, il mio amico ha quasi svaligiato il negozio ma ha una casa grande come la mia e ha solo un figlio!"

Cassiere - "Questa divisione per me è equa, già è molto se le vuoto il cesto, paghi e zitto, che non ho tempo da perdere! L'importante è che per me il totale torni e non ci rimetta un euro."

Legenda:
Cesto = Cassonetto RD, Cliente = Voi, Cassiere = Riscossore della Tariffa sui rifiuti (TARSU)

Se i supermercati funzionassero così come funziona il servizio di raccolta urbana dei rifiuti, saremmo tutti costantemente arrabbiati ogni volta che passiamo alla cassa. La chiamano tariffa ma tariffa non è.

Arriva allora il gestore del supermercato con una idea geniale!

Gestore - "Invece di un cestone enorme per il pane, abbiamo messo tanti piccoli cesti del pane e li mettiamo davanti ad ogni corsia del supermercato, così faranno tutti meno strada per portare il pane nelle ceste..."

--- I clienti ripongono i loro prodotti nei cesti delle varie corsie ed arrivano diligentemente alla cassa

Cassiere - "Buongiorno signore, quanto mi paga ?"

Cliente - "Veramente... non lo so, ho messo il pane in uno dei cesti più vicini ma non mi ricordo nemmeno quale"

Cassiere - "Non fa nulla, mi dica quanto è grande il suo appartamento e quanti siete in famiglia"

Cliente - "Ma come, mi avete messo tanti piccoli cesti per il pane, che usano tutti, prima c'era un cestone unico, e non riuscite ancora a calcolare quanto spendo ?"

Cassiere - "Lei non considera che adesso sappiamo ESATTAMENTE quanto pane abbiamo venduto e dove, non solo, abbiamo raccolto più pane del solito, perchè vedendo tutti quei cesti del pane alla gente è venuta ancora più voglia di comprare del pane!"

Cliente - "Allora... non avete migliorato il servizio, mi avete solo invogliato a comprare più pane!"

Questa idea balzana, riportata nell'ambito della gestione dei rifiuti, di cui il supermercato rappresenta una metafora, prende il nome di cassonetto di prossimità.

Spero di avervi fatto capire perchè l'attuale tariffa TARSU non è affatto una tariffa. Spero di avervi fatto capire perché il cassonetto di prossimità rappresenta una pessima idea, rende solo più facile conferire il rifiuto, al rischio di aumentarne il quantitativo globale, senza nemmeno creare i presupposti per un computo efficiente ed equo della tariffa. Se i supermercati funzionassero davvero così sarebbe un disastro, non vi pare ?

HERA questo lo chiama PROGRESSO!

P.S. Hera vuole fare questo a Cesena al quartiere Cesuola, anzichè attivare il Porta a Porta!
P.S. Hera vuole fare questo a Forlì al quartiere Ca'Ossi, anzichè attivare il Porta a Porta!

domenica 3 febbraio 2008

Parte a napoli l'iniziativa "differenziamoci"

Si chiama Differenziamoci, un esperimento di raccolta differenziata domiciliare che ha coinvolto due condomini napoletani, in tutto 50 famiglie. Una campagna della quale si è fatto testimonial Lello Arena. I risultati dell'esperimento sono stati presentati l'altroieri al governatore della Campania Bassolino. In meno di una settimana infatti è stato superato il 70% di raccolta differenziata. La perfetta dimostrazione che anche a Napoli differenziare si può. Un appunto per i nostri politici: le soluzioni sono queste e non certo la decisione di ieri della presidenza del Consiglio, che ha pensato bene di reintrodurre in via straordinaria i Cip6, per facilitare la realizzazione degli impianti di incenerimento che saranno realizzati nei territori del comune di Acerra, Santa Maria la Fossa e della provincia di Salerno. Una violazione delle norme nazionali e comunitarie, oltre che una presa in giro per tutti i cittadini onesti. No, scelte del genere sono assolutamente incondivisibili. Emblematica l'espressione inebetita di Bassolino al termine del filmato.

Fonte: Blogeko


sabato 2 febbraio 2008

Ci avete rotto i polmoni

manifestazione_130208.JPG

Michela Nanni del clan-destino di Forlì ci invita alla diffusione di questa iniziativa che si terrà il 13 febbraio prossimo a Roma.

Il pullman partirà da piazza Stazione Ferroviaria di Forlì alle ore 6 del mattino, per essere a Roma prima delle ore 12,30 e recarci in piazza Montecitorio insieme ai medici a manifestare davanti al Parlamento in difesa dell’ambiente, della salute e della democrazia partecipata. Ci sono ancora vari posti disponibili.

Si prega di inviare le vostre prenotazioni quanto prima al seguente indirizzo: rubinorossi[at]alice.it, così da completare il numero di 49 posti disponibili nel pullman. Sul volantino che è da inoltrare a tutti i vostri conoscenti ed amici motivati, è indicato il numero di cellulare per le prenotazioni per chi non usa il computer. Partecipate numerosi e divulgate il più possibile. (Mik)

venerdì 1 febbraio 2008

La strategia "Rifiuti Zero"

Vi propongo una interessante intervista fatta a Paul Connett, leader del movimento noto come "rifiuti zero". Sostiene quello che sostengo da tempo, il grosso problema degli inceneritori non sta tanto nella loro pericolosità sanitaria, quanto nella loro totale assurdità dal punto di vista energetico. Trasformare rifiuto in energia, a prescindere dalla produzione di un residuo del 30% di ceneri altamente tossiche da smaltire, recupera molta meno energia di quella risparmiata riciclando gli stessi materiali di cui il rifiuto è in gran parte composto. Se rimangono degli scarti questo è un segnale di cattiva progettazione da parte dell'industria, una strategia che tende al limite dei "rifiuti zero" è possibile, la raccolta differenziata spinta è solo un piccolo tassello di questa strategia globale, il cui obiettivo ultimo è la sostenibilità del nostro modello industriale.




I rifiuti non sono un problema ecologico...
sono un problema di progettazione industriale!