sabato 28 novembre 2009

Evento MIZ nella settimana europea per la riduzione dei rifiuti


Il Comune di Cesena, in collaborazione con alcune realtà locali come il Movimento Impatto Zero e Viaterrea, aderisce alla prima Settimana europea di Riduzione dei Rifiuti che si terrà dal 21 al 29 novembre in tantissime città sparse in tutta Europa, fra cui ovviamente anche Cesena.

Per l’occasione, verranno promosse diverse iniziative ed azioni concrete sul tema della riduzione del rifiuto, del riuso e della raccolta differenziata. Vi invitiamo a partecipare e a collaborare con noi nello sviluppo di piccole azioni quotidiane per ridurre i rifiuti ed aumentare la raccolta differenziata:

Sabato 21 novembre h 15 – 18
Museo di Scienze naturali - Cesena

DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE
l'ecologia e il concetto di rifiuto in natura a cura della Ass.Viaterrea

Sabato 28 Novembre h. 17.30
Sala Consigliare – Comune di Cesena

CONFERENZA PUBBLICA
"Negozio leggero: buone pratiche per una spesa sostenibile e rispettosa dell’ambiente”
Al termine della conferenza verrà offerto un aperitivo con i prodotti del mercato equo e solidale

Domenica 29 Novembre, Quartiere Oltresavio (VEDI MAPPA)
Sala P.zza A. Magnani – Cesena h. 10.00 – 18.00

RIVESTITI, RIUSAMI e RIGIOCA: non si butta via nulla!
Scambio/baratto di capi di abbigliamento, libri, oggettistica varia e giocattoli per bambini (per ogni oggetto che si porta di qualsiasi tipologia si riceve un buono per sceglierne un altro). Sarà inoltre possibile portare vecchi PC rotti e/o inutilizzati o parti di essi per essere recuperati e trasformati dal gruppo di TRASHWARE, per ogni pezzo portato si riceveranno buoni scambio in omaggio.
A cura del MIZ Movimento Impatto Zero ass. di volontariato ONLUS

DISIMBALLIAMOCI

Stand espositivo dove viene disimballata una spesa media di famiglia per valutare quanti e da che tipo di imballaggi è composta, fornendo indicazioni sulla differenziazione dell'imballaggio, sul suo smaltimento e su soluzione alternative più leggere e sostenibili.
A cura del MIZ Movimento Impatto Zero ass. di volontariato ONLUS

DIFFERENZIAMOCI 
Area informativa tramite proiezione di filmati, spiegazioni dirette e visione dal vivo di come si differenziano, recuperano e smaltiscono correttamente i rifiuti e dell'utilizzo di nuovi materiali compostabili e riutilizzabili.
A cura del MIZ Movimento Impatto Zero ass. di volontariato ONLUS

Domenica 29 Novembre, Quartiere Oltresavio
Sala P.zza A. Magnani – Cesena h. 15.00 – 17.00

PICCOLO LABORATORIO “L’arte della manutenzione della bicicletta” 
A cura degli Amici della bici (come fare piccole riparazioni alla bici del ciclista urbano..... escluse quelle in carbonio...)

N.B. Se volete darci una mano per organizzare assieme l'evento e partecipare con noi, ci si ritrova per gli ultimi dettagli Mercoledì 25 dalle ore 21 presso il Centro La Pace in via Chiaramonti a Cesena. Siete tutti invitati, il vostro contributo volontario sarà molto prezioso.

Per informazioni su questa iniziativa promossa dal comune di Cesena:
Assessorato alla Sostenibilità Ambientale - ambiente@comune.cesena.fc.it - Tel. 0547-356414/356399 www.comune.cesena.fc.it - www.cesenadialoga.it


Per informazioni sulle iniziative del MIZ:
www.movimentoimpattozero.it - Barbara, Cell.349.3207788

venerdì 27 novembre 2009

Conferenza sull'acqua a Forlì: "Non ce la danno a bere"


In occasione della penultima giornata della settimana europea dei rifiuti, si terrà a Forlì una interessante conferenza dal nome NON CE LA DANNO A BERE, a cui sono stato invitato come relatore.

L'incontro si svolgerà il 28 Novembre dalle ore 16 nella sala S.Caterina in via Romanello da Forlì (vedi mappa) a poca distanza dal parcheggio San Domenico (ndr: vero insulto architettonico, non mi stancherò mai di dirlo).

Si parlerà di Acqua e di Rifiuti, di bottigliette di plastica, del loro riciclo, della mania tutta italiana di consumare costosissima acqua in bottiglia anziché acqua del rubinetto. Ma anche della qualità dell'acqua pubblica, non sempre all'altezza delle aspettative. L'evento è organizzato dall'associazione clan-destino, che da anni si batte per la tutela ambientale del nostro territorio provinciale.

Vi invito quindi a venirci a trovare in occasione di questo evento, che ospita relatori di eccezione come l'assessore all'ambiente di Forlì Alberto Bellini, e la bravissima moderatirice Anna Barbi, presidentessa e ispiratrice del movimento consumatori FC.

Il volantino completo potete scaricarlo qui.

giovedì 26 novembre 2009

Evviva, è finita l'epoca dei CIP6 (o forse no?)


Della famigerata saga dei Cip6 se ne è parlato tanto, si tratta di un provvedimento (nato nel 1992) che impone di riservare, nella bolletta Enel, una quota di tariffa (6-7%) destinata all'incentivazione delle fonti rinnovabili. In passato è stato abusato da cementificatori e petrolieri (vedi famiglia Moratti) che grazie a questi incentivi hanno potuto realizzare impianti che bruciavano di tutto, dalle morchie di raffineria al combustibile derivato dai rifiuti (CDR), risparmiando così sui costi del carburante e inquinando l'ambiente. Alla fin fine, meno del 30% di questi contributi è andato a finire alle "vere" fonti rinnovabili, cioè solare ed eolico, lasciando il resto ai soliti im-"prenditori".

Gradualmente, a furia di denunce delle associazioni ambientaliste e dei cittadini, il governo ha dovuto porre un argine al dilagare dei finanziamenti Cip6 (decreto Prodi), senza tuttavia intaccare i diritti acquisiti di coloro che si erano visti riconoscere il premio incentivante per la costruzione dei loro mefitici impianti, primi fra tutti gli "inceneritori" di rifiuti, che senza questi contributi non sarebbero nemmeno economicamente convenienti. Molti di questi contributi, usciti dalla porta grazie al restringimento delle corde del Cip6, sono rientrati dalla finestra sotto forma di "certificati verdi", specialmente per la realizzazione di grandi impianti a biomasse.

C'è però ora una grande evoluzione, come denuncia il sito ecoblog: Nella prossima finanziaria si pensa di offrire un percorso di indennizzo verso coloro che hanno diritti acquisiti (compresi chi voleva realizzare impianti rinnovabili) allo scopo di eliminare gradualmente l'istituto dei Cip6. La tariffa incentivante è in effetti ad oggi piuttosto elevata, specialmente per il fotovoltaico, con il miglioramento delle tecnologie meglio abbassarla un 10% oggi, un 20% domani, un 30% dopodomani, fino ad eliminarla gradualmente del tutto in futuro.

Oggi il governo necessita di dirottare tutte le risorse in suo possesso per la costruzione delle centrali nucleari, pertanto non vede di buon occhio che permanga in vigore una normativa che premia le fonti alternative, normale che cerchi quindi di raggranellare risorse a discapito degli incentivi alle rinnovabili. Quindi via i cip6 (tranquilli, arriverà sicuramente un altro balzello specificatamente dedicato a finanziare il nucleare).

Tutto qui ? Purtroppo no! Se vi leggete questo scandaloso documento di emendamento alla finanziaria 2010 si scopre che i Cip6 verranno si risolti entro 180 giorni su base volontaria, ma rimarranno in vigore comunque per impianti volti a fronteggiare le emergenze nel settore dello smaltimento dei rifiuti.

Vi faccio un piccolo riassunto, sperando di non confondervi troppo le idee, con questa breve cronistoria:
  1. Ci hanno preso per il culo per oltre 15 anni facendoci finanziare sulla bolletta dell'Enel (Cip6) le porcherie dei petrolieri, lasciandoci credere che stavano incentivando le fonti rinnovabili.
  2. Si è capito che i Cip6 erano molto utili per finanziare gli inceneritori dei rifiuti, che di rinnovabile non hanno proprio niente (anzi sprecano risorse e ci allontanano da una corretta gestione del problema, fatta di riuso e riciclaggio).
  3. Oggi si vuole passare in massa al nucleare, per motivi meramente ideologici, ma non ci sono i soldi.
  4. Si eliminano gradualmente i cip6 sulle rinnovabili lasciandoli solo per i rifiuti.

Leggete per favore questo emendamento alla finanziaria e inorridite please.

Non so più cosa pensare, dal punto di vista ambientale questo governo ci sta trascinando verso il baratro più completo, minando irreversibilmente qualsiasi principio che si ispiri alla sostenibilità.

Fonte: ecoblog


venerdì 20 novembre 2009

Messaggio di Pallante su "Il Fatto Quotidiano"


“Il Fatto Quotidiano” di domenica 15 novembre 2009, ha ospitato un articolo di Maurizio Pallante, ispiratore e presidente del movimento per la decrescita felice. Secondo il mio parere queste son cose che non si dicono mai abbastanza, e che invece si dovrebbero dire.

Decrescita, non Medioevo... di Maurizio Pallante 

Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da diverse forme di crisi: economica, ambientale, sociale, finanziaria, spirituale. I rimedi che si propongono sono però sempre gli stessi, a partire da un improbabile rilancio dei consumi. Oggi tutti parlano di crisi, ma nessuno si prende la responsabilità di affermare che, ormai, l’unica via per uscirne è modificare l’approccio che noi tutti stiamo avendo non solo con l’economia, ma anche con la realtà. Nessuno si prende la briga di dimostrare che la soluzione sta nel cambiare l’uso che si fa della tecnologia, il tipo di partecipazione politica ed i propri stili di vita.

Il termine Decrescita nasce in ambito economico, come ferma contestazione al concetto di crescita economica illimitata (impossibile in un ambiente limitato) ed al PIL come metro di misura del benessere (il Prodotto Interno Lordo, infatti, cresce anche quando si comprano armi o psicofarmaci, o semplicemente quando si resta imbottigliati per ore nel traffico a respirare gas di scarico), per poi passare in ambito filosofico, come proposta di un nuovo paradigma culturale che ci liberi dalla schiavitù del produttivismo forsennato che ci ha attanagliati in particolare negli ultimi decenni. E che ci ha portato all’attuale situazione di “crisi” (economica, occupazionale, ambientale, sociale, climatica) causata dal mito della crescita economica e dell’aumento del PIL.

Il Movimento per la Decrescita Felice si pone quindi lo scopo di introdurre nel dibattito politico il tema, appunto, della Decrescita economica. Attenzione: decrescita non vuole dire ritorno al carro e alla candela, né tanto meno ripudio per la tecnologia. Vuole semplicemente dire rallentare questa corsa impazzita che ci sta portando (se non lo ha già fatto) al punto di non ritorno. Vuole tornare a parlare di qualità, piuttosto che di quantità, a dare valore a cose che ne hanno perso troppo negli ultimi tempi, a partire dall’ambiente fino ad arrivare alle relazioni umane. Felice perché unire l’attuale livello culturale a certi usi imprudentemente abbandonati ci potrebbe portare a migliorare notevolmente la qualità della nostra vita. Addirittura diminuendo la quantità di denaro necessaria a farlo.

.........

Continua su: decrescitafelice.it 

giovedì 19 novembre 2009

Vuoi bere ? Paga!


Ieri è stato un giorno nero per la democrazia, è stata infatti privatizzata l'acqua, o più propriamente verranno obbligati i comuni a ridurre gradualmente la loro quota di partecipazione nelle aziende che hanno in gestione la risorsa idrica fino a meno del 30% entro il 2015. Badate bene, ciò vale per tutti i servizi pubblici locali primari, energia, trasporti pubblici, e soprattutto la gestione dei rifiuti urbani (anche se con tempi più dilatati).

Lo spazio politico di manovra dei comuni ne verrà quindi fortemente ridimensionato, lasciando ai privati l'onere di gestire le risorse del territorio con principi che dipenderanno prevalentemente da considerazioni di carattere economico e non più dalla consapevole scelta dei cittadini . Non potremo più scegliere realmente amministratori che rendono conto del loro operato agli elettori. Non è solo un fatto di tariffe, è un immenso problema etico!


Una multinazionale non ha alcun interesse reale nel migliorare l'efficienza della rete, mentre ha forti interessi nel salvaguardare il proprio margine di impresa. Pertanto, avrà interesse che si consumi più acqua possibile (o trattare più rifiuti possibile), non certo a tappare i buchi della rete o ridurre gli sprechi, poiché sa che può sempre riversare i costi sulle tariffe dei cittadini pur di mantenere inalterati i suoi profitti. Le associazioni dei consumatori prevedono infatti che nel giro di pochi anni le tariffe possano aumentare anche del 40% per acqua e rifiuti.

Grazie governo!

Spero proprio che non finiremo come in Bolivia.

mercoledì 18 novembre 2009

Nasce il progetto "Orto in Condotta"



di Andrea Degl'Innocenti - Terranauta.it

Probabilmente per un bambino di oggi è più “naturale” stringere fra le mani un mouse, un cellulare o un joystick piuttosto che un pomodoro. L’ortaggio lo avrà visto a volte impacchettato e impilato negli scaffali dei supermercati o spezzettato in qualche zuppa con ogni probabilità preconfezionata (non è retorica, da uno studio della rivista Dimagrire del 2006 emerge che 7 italiani su 10 preferiscono i cibi preconfezionati).

Così in un processo di ribaltamento della prospettiva tipico dell’era moderna, ciò che è più naturale, anzi è frutto principe del rapporto fra uomo e natura e ancora oggi è alla base della nostra alimentazione, diventa strano, lontano, sconosciuto. Chiunque può sopravvivere in una città d’oggi senza sapere com’è fatta una pianta di zucchine, come si coltiva una melanzana, se le carote crescono sugli alberi o sotto terra.

Per fortuna qualcuno si è accorto di questo assurdo controsenso e ha tentato di porre rimedio. Già dagli ultimi anni ottanta l’associazione Slow Food (nata in Italia, a Bra nel 1986 ed in poco tempo divenuta internazionale) promuove la creazione di orti urbani. Intorno alla metà degli anni novanta Slow Food USA partorì l’iniziativa “The Edible Schoolyard”, che incentivava lo sviluppo degli school garden, orti educativi affidati alle scuole in cui i bambini imparano a coltivare gli ortaggi e a sviluppare un rapporto più sano con la natura.

Il progetto si è in breve diffuso in tutto il mondo, giungendo in Italia nel 2003 con il nome di “Orto in condotta”.

Gli orti scolastici in Italia sono ben 224, più del doppio delle più rosee aspettative. Ieri l'altro, 11 novembre, in occasione del giorno di San Martino che segna la fine dell’anno agrario, tutte le scuole aderenti all’iniziativa hanno partecipato alla Festa degli Orti in condotta, un ideale incontro che ha coinvolto studenti, insegnanti, genitori e nonni. E una buona occasione per tirare le prime somme dell’iniziativa.

I numeri sono più che confortanti: tre anni fa Slow Food Italia parlava di realizzare 100 orti scolastici entro il 2009, e il progetto sembrava ambizioso; oggi, che del 2009 viviamo gli ultimi mesi, gli orti scolastici in Italia sono ben 224, più del doppio delle più rosee aspettative.

Il segreto sta nell’entusiasmo di insegnanti, bambini e intere famiglie (nonne e nonni compresi), ben espresso dalle parole di Franca Manzoni, maestra di Montale Pistoiese. “A settembre, i ragazzi non sanno neppure che le carote o le patate nascono sottoterra. E non sono convinti di doversi sporcare le mani con la terra proprio a scuola, ma ben presto si lasciano conquistare. Alla fine dell’anno, quando alla mensa si ritrovano nel piatto il radicchio trevigiano, lo scansano, chiedono l’insalata del nostro orto. E consigliano alle mamme le cose giuste da comprare al supermercato”.

La terra fa paura perché è sporca, lascia macchie visibili sul corpo e sulle mani. E nella società di oggi ciò che si vede esiste, e fa paura.

In totale sono 16.800, i baby-coltivatori, aiutati da 1400 insegnanti e da oltre 11.500 genitori e nonni.
Sparsi in 19 regioni, capofila la Toscana con 49 orti seguita dal Piemonte con 41. Chini a terra, imparano a seminare, annaffiare, coltivare e ad osservare i frutti del proprio lavoro. Vedono la terra nuda, non nascosta sotto lingue d’asfalto e di cemento, l’annusano, vi affondano le mani.

La terra fa paura perché è sporca, lascia macchie visibili sul corpo e sulle mani. E nella società di oggi, la società dell’immagine, ciò che si vede esiste, e fa paura. Ciò che non si vede, non esiste. Dunque bando a diossina, ogm, nanoparticelle: chi le ha mai viste? Condanniamo piuttosto l’orto del nonno e i suoi carciofi e la lattuga sporca di fango: quanti germi si annideranno in quei grumi di terriccio? Nessuna mamma “sana di mente” lo farebbe mangiare al figlioletto senza prima averlo cosparso di amuchina.

Vincere la paura della terra significa comprendere che quanto più un alimento è vicino alla terra, prodotto seguendo i suoi ritmi e le sue leggi, tanto più sarà sano; viceversa quanto più è modificato, alterato, lontano dalla terra, sigillato, confezionato, lucido, tanto più sarà, probabilmente, nocivo.

A questo servono gli orti scolastici: ad educare i bambini, fin da piccoli, a un diverso rapporto con il cibo, al valore della biodiversità e al rispetto dell’ambiente. Ad amare la terra, sperando che da grandi se lo ricordino.

Il programma e l’elenco delle scuole che aderiscono alla giornata sono disponibili sul sito di Slow Food.

lunedì 16 novembre 2009

Segnalazione blog: Pensieri in libertà

Volevo segnalarvi oggi un bellissimo blog che riesce ad unire la cultura (umanistica e scientifica) con una attenta sensibilità verso l'ambiente. Si tratta di Pensieri in libertà dell'astrofisico Gianni Comoretto. Conciliare la scienza con l'ambientalismo è possibile ?

Assolutamente si
, come sostiene Gianni in questa intervista. Il suo blog, così come il mio, non è denso di aggiornamenti giornalieri, ma gli interventi scritti sono di assoluta qualità e ispirano (almeno a me) molte utili riflessioni per capire dove il mondo dell'ambientalismo si sta dirigendo.

Voglio riportare uno stralcio di un recente post tratto dal suo sito, dal titolo neanche gli dei.

Neanche gli dei

In un romanzo di Asimov alcuni scienziati trovano un metodo (il "Pompaggio") per produrre una quantità illimitata di energia mettendo in comunicazione il nostro universo con un universo parallelo. In realtà gli abitanti dell'altro universo hanno organizzato il tutto in modo da avere energia illimitata pure loro, a spese della distruzione della nostra Terra per gli effetti collaterali del "Pompaggio"....

Un nostro scienziato scopre la cosa, ma il politico di turno gli risponde che:

"E' un errore supporre che il pubblico voglia proteggere l'ambiente o salvarsi la vita, e che sarà grato ad ogni idealista che combatta per tali propositi. Quello che il pubblico vuole è solo la propria comodità personale. Noi l'abbiamo imparato bene dalla crisi ambientale del ventesimo secolo. Quindi, ragazzo, non chiedermi di fermare il Pompaggio. L'economia e il comfort del pianeta vi dipendono troppo".

Il lieto fine è la scoperta di un sistema per continuare il "Pompaggio" senza gli effetti collaterali. Purtroppo non sempre è possibile, o quantomeno non è possibile subito. Molto meglio far finta che gli effetti collaterali non ci riguardino; ci si penserà in seguito, la scienza inventerà qualcosa, non è vero nulla... Chi continua a fumare pur sapendo che farlo gli distrugge la salute conosce benissimo tutti i metodi per nascondersi una verità scomoda.
 

Il tutto mi è tornato in mente leggendo sul giornale di oggi che USA e Cina si sono accordati per non accordarsi sulla riduzione delle emissioni nel prossimo meeting a Copenhagen. La Cina deve mantenere un ritmo di crescita economica dell'8-10% annuo, gli USA devono tenersi buona la Cina, e hanno pure i loro problemini di crisi. No, non si può proprio smettere di fumare oggi, domani è sicuramente un giorno migliore per farlo. E non c'è neppure bisogno di alieni perfidi, facciamo tutto da noi.


venerdì 13 novembre 2009

Conferenza sui vaccini a Cesena



Pandemia, emergenza, morti, vittime e vaccini. Ecco le parole che da più di sei mesi inondano la stampa, creando panico, allarmismi e soprattutto disinformazione sul fenomeno dell’influenza A/H1N1. Chi di noi ha capito infatti se il virus A/H1N1 è innocuo oppure letale o se è utile o meno vaccinarsi?

Il Gruppo Editoriale Macro, in collaborazione con Macrolibrarsi.it, il Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni (COMILVA), il Movimento Impatto Zero (MIZ) di Cesena e l’associazione Clandestino di Forlì organizza un incontro informativo per contrastare il caos che Governo e mass media stanno creando sulla diffusione del virus A/H1N1.

Partecipa anche tu! Non lasciare che siano gli altri a scegliere della tua salute. Essere informati significa fare scelte giuste e senza condizionamenti, ti invitiamo pertanto a questo importante evento.



 INFLUENZA A/H1N1
 I PERICOLI DELLA VACCINAZIONE
CESENA
Domenica 15 novembre alle 21
Palazzo del Ridotto – Sala del Capitano
Piazza Almerici
INGRESSO GRATUITO


Le stime del Ministero della Salute prevedono che il vaccino contro il virus A/H1N1 interesserà il 40% della popolazione italiana. Ma ad oggi noi che cosa sappiamo di questa vaccinazione?

L’influenza suina è ormai considerata da tutti  innocua come una normale influenza stagionale, anzi dieci volte di più. Ma allora perché i governi e i mass media continuano a consigliare la  vaccinazione?  Siamo davvero tutti a rischio?

Scoprilo domenica 15 novembre alle ore 21, al Palazzo del Ridotto di Cesena. L'evento è una riedizione di quello che si è svolto lo scorso 15 ottobre a Forlì e che ha avuto un grande successo di pubblico. (Video della conferenza stampa di MacroEdizioni).

Per informazioni:
    areaeventi@gruppomacro.netMacroEdizioni – Tel. 0547 346339

Per saperne di più:

    Se l'influenza diventa un business

mercoledì 11 novembre 2009

Il porta a porta centra l'obiettivo anche a Faenza

Anche a Faenza si incomincia a fare sul serio con il Porta a Porta, come si può leggere dalla descrizione di Michele Dotti sul suo blog. Il 15 giugno scorso è infatti partito a Faenza un "progetto pilota" che interessa per ora le sole frazioni di Borgo Tuliero, Granarolo e Reda, in attesa di coinvolgere anche la grande città limitrofa se l'esperienza darà i risultati sperati e attesi.

In effetti questi risultati si sono verificati. L'Assessore all'Ambiente Stefano Argnani, che sperava si sarebbe arrivati verso fine anno al 68%, ha potuto riscontrare come la percentuale già nel mese di luglio fosse al 73,5%, per salire poi ulteriormente ad un ragguardevole 77,8% nel mese di agosto.

Buona anche la diminuzione dell'indifferenziato, che è passato dal 26,5% di luglio al 22,2% di agosto. Ancora più significativo è stato l'incremento di raccolta dell'organico, che è passato dal 18,2% al 24,5%, nonostante sia ragionevole immaginare che in agosto molte famiglie fossero via per le ferie.

A dicembre è previsto un primo rendiconto preliminare sui costi, occorrerà almeno un anno per avere un quadro definitivo. Se come sembra dalle prime indiscrezioni la riduzione dei costi di smaltimento avrà compensato i maggiori costi di raccolta, la convenienza economica risulterà finalmente evidente, si finirà finalmente di parlare ancora di sperimentazione.

Continua a leggere la notizia sul blog di Michele Dotti

lunedì 9 novembre 2009

Innamorata della bici a Copenaghen

Il Corriere Cesenate pubblica questo appello di una vera amante della bicicletta, per valorizzare il ruolo di uno dei pochi mezzi realmente sostenibili che abbiamo a disposizione:

Tutta colpa di Copenaghen. Ci ho abitato solo 6 mesi, ma sulle sue fantastiche piste ciclabili mi sono perdutamente innamorata della bicicletta. Da allora,sono una ciclista urbana sfegatata, quasi una “drogata” del pedale. Non ho rinunciato alla bici neanche a Milano(nonostante le maledette rotaie del tram)e,una volta tornata a Cesena,ho continuato a spostarmi in bici da sola, col pancione, con i bimbi piccoli, con i bimbi a seguito… Attualmente nel nostro garage l’auto è una sola, le bici sono 5, e utilizzate di continuo.

Io uso la bici perché mi piace, mi mette di buon umore, mi permette di salutare chi incontro, di guardarmi intorno, di pensare, di tenermi in forma, di muovermi più velocemente che in auto (sotto i 3-4 km è quasi certo) ma con meno stress (questo è certo!), di spendere e inquinare di meno… Come me,tante altre mamme e babbi usano la bici per gestire la complicata logistica familiare, tra lavoro, scuola, nonni, palestra… E siamo proprio noi genitori, con bimbi sul seggiolino o che ci pedalano dietro a ruota, le persone più indicate per dare suggerimenti su come rendere migliore la vita dei ciclisti urbani.

Innanzi tutto servirebbe una rete di piste ciclabili più completa e sicura, possibilmente piste solo per bici, e non ciclo-pedonali. Non è una posizione ideologica, ma assolutamente pratica. Quando pedalo con mio figlio che mi segue a ruota con fiducia, mi accorgo in maniera evidente che quando la pista ciclabile finisce nel nulla, la sua sicurezza è messa a repentaglio, perché siamo costretti o ad inserirci sulla strada carrabile, dove le macchine rischiano di non vederci o investirci, o su un marciapiede, dove rischiamo di far del male ai pedoni. Inoltre, in alcuni luoghi cruciali mancano parcheggi per biciclette. Un esempio per tutti, la piscina comunale.

Ci avete fatto caso? Fino all’estate scorsa era permesso parcheggiare le bici nel cortile interno e l’accesso era consentito anche alle moto, in maniera non regolamentata. Verso fine estate, una bimba (nella fattispecie mia figlia!) si è bruciata un polpaccio sfiorando la marmitta rovente di una moto parcheggiata vicino alla nostra bici. Segnalato l’accaduto, i gestori hanno vietato il parcheggio all’interno della cancellata, spostando il problema di qualche metro, senza però risolverlo, perché la gestione del cortile interno è del Comune. A questo punto,la palla passa all’Amministrazione, e speriamo che tra un rimpallo e l’altro si faccia gol e si istituisca un parcheggio per bici vicino alla piscina…

Caterina Molari

sabato 7 novembre 2009

L'incubo nucleare, documentario francese




Chi minimizza il pericolo delle scorie nucleari, dovrebbe vedere questo documentario. In Francia ad esempio si è creato un vero scandalo, scorie a bassa intensità riversate in mare, spedite in siberia e stoccate in strutture inadatte, mescolate al cemento per costruire stadi di calcio....

Viviamo proprio nell'era della stupidità globale, e ci faranno pure un film, si chiamerà The Age Of Stupid. Sicuro che andrò a vederlo!

giovedì 5 novembre 2009

Sotterriamo e non bruciamo le biomasse in agricoltura

Federico Valerio, sul suo blog, ha avuto una grande idea. I contadini utilizzano oggi grandi quantità di combustibili fossili per il trattore, pesticidi e concimi a profusione, grandi quantità di acqua, per produrre grano e frumento il cui valore di mercato a malapena copre i costi di produzione. Naturale quindi che si parli spesso della possibilità di sovvenzionare (tramite certificati verdi) la combustione di biomasse direttamente da parte delle aziende agricole, per recuperare energia dagli scarti, spacciandola come soluzione per sostenere una agricoltura a bassa rendita destinata a scomparire.

Purtroppo questa pratica non è bene in accordo con il protocollo di kyoto e non sembra generalmente molto benefica dal punto di vista ambientale. Si bruciano infatti scarti in carbonio per immetterlo nell'atmosfera, recuperando qualche soldo per la vendita di energia elettrica e i certificati verdi. Analogamente, i terreni si impoveriscono, si inaridiscono, lavorarli diventa sempre più difficile per la perdita dello strato fertile, e i costi aumentano.

Ecco all'ra l'idea, anzichè sovvenzionare i contadini per bruciare le biomasse, li si potrebbe sovvenzionare per seppellire le biomasse nel proprio terreno, accedendo così ai crediti di carbonio che saranno istituiti anche in Europa, così come chiedono le conferenze sul clima, non ultima quella del prossima di Copenaghen.

Si fa quello che facevano i nostri nonni, ovvero il sovescio, che ha come beneficio la fissazione di gran parte del carbonio degli scarti all'interno del terreno (meno co2 in atmosfera), un terreno che assorbe più acqua, che si lavora con meno combustibile, più ricco di humus quindi con minori necessità di fertilizzanti.

Si sovvenzionerebbero i contadini per ridurre i loro costi globali anziché per aumentarli! La stessa cosa dovrebbe valere secondo me anche per le deiezioni agricole, incentivandone il riutilizzo in loco aumentandone così il valore di mercato. A quel punto incenerirle diventerebbe antieconomico e nessuno vorrà più farlo, con beneficio pure per il clima.

Trovate qui l'interessante articolo completo sul blog di Federico Valerio.

mercoledì 4 novembre 2009

Ecomondo: ci sono andata anche io

Domenica 1 novembre si è conclusa a Rimini la 14 esima edizione di Ecomondo 2009 e venerdì 30 ottobre il MIZ lo ha visitato in lungo e in largo. E' importante in questi casi porre attenzione ai temi e ai titoli di queste "enormi fiere ambientali" che aumentano di anno in anno e si distribuiscono nelle più svariate località italiane. Per le amministrazioni la sponsorizzazione di fiere dovrebbe dimostrare che l'ambiente sta sempre di più al centro delle nostre politiche, ma una domanda sorge spontanea: è davvero così?

Il mega cartellone all'ingresso cita "Ecomondo 2009 green solutions", negli ultimi 14 anni la fiera è cresciuta costantemente di dimensioni offrendo ai visitatori sempre di più spazi espositivi. Ci si stanca proprio a camminare tra tutti questi enormi padiglioni, abbagliati dai colori, fra oggetti rigorosamente riciclati, riusati e resi persino in artistiche. Talune meritrebbero di essere evidenziate come vere opere d'arte, come queso spazio pubblicitario in cui al posto di alcune lettere vengono utilizzati elementi di recupero di forma simile.

Voglio solo citarvi alcuni esempi meritevoli che abbiamo trovato presenti alla fiera (da noi ben conosciuti), fra i quali il Centro di Riciclo di Vedelago della signora Carla Poli, donna di ferro che ha trasformato una vecchia cava in un centro d'avanguardia del recupero totale (persino l'indifferenziato). Svoltando l'angolo troviamo però un altro stand che a nostro parere non ha proprio nulla a che fare con le "Green Solutions" citate all'ingresso: si tratta dello Stand del Gruppo VEOLIA. Questa azienda è già tristemente nota come una delle maggiori costruttrici di inceneritori in iIalia e all'estero, cosa che stona un po con il carattere "eco" dell'evento. Tra l'altro sponsorizza la nota fondazione del Dott. Umberto Veronesi (colui che in Tv ha dichiarato che gli inceneritori hanno rischio zero!).

Non sono mancati esempi interessanti davvero creativi, come una intera linea di mobili di arredamento e cassettiere realizzate interamente utilizzando e riciclando vecchi pallet di legno. Davvero roba eco-chic.


Credo che Ecomondo debba fare comunque un salto di qualità per la prossima edizione, in particolare mi piacerebbe fosse più sobria e selezionasse maggiormente i propri invitati, magari imponendosi un codice etico minimo: i partecipanti non dovrebbero avere conflitti di interesse economici (tipo Cip6) e soprattutto non devrebbero dipingersi troppo di verde per fare green washing, altrimenti rimarrà sempre tutto sminuzzato nel tritacarne del marketing. Per coloro che desiderano vedere qualche foto cho ho scattato dell'evento, ecco un breve slideshow.

lunedì 2 novembre 2009

Acqua pubblica o privata? domani si decide.

Il decreto legge 135/09 approderà in aula al Senato il 03 Novembre per la conversione definitiva in legge. Tale provvedimento, se convertito, sottrarrà di fatto ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, per consegnarlo, a partire dal 2011 agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati. Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione così completa potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

Riportiamo sotto il testo integrale di una lettera inviata ai senatori promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua:

Gentile Senatore/Senatrice,

ci permettiamo di scriverLe come aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, una rete associativa cui aderiscono più di settanta organizzazioni nazionali e più di mille comitati territoriali, accomunati dalla consapevolezza dell’importanza dell’acqua come bene comune e diritto umano universale, dalla necessità di una sua salvaguardia per l’ambiente e per le future generazioni, dalla determinazione per una gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici. A tal proposito, Le ricordiamo che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha deposito nel luglio 2007, una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua supportata da 406.626 firme di cittadini.

Il recente Art. 15 del D.L. 135 - che ha modificato l’Art. 23bis L. 133/08 - muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali, prevedendo l’obbligo di affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%. Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.

Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, della conclusione dell’esame del D.L. 135/09 presso la Commissione Affari Costituzionali e in previsione della discussione in Aula al Senato di tale provvedimento,

chiediamo ai Senatori

- di esprimersi per il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua;

- di sostenere gli emendamenti finalizzati ad escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica;

- di sostenere, nel corso del dibattito in Assemblea al Senato, le proposte avanzate dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Siamo certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente richiesta e restiamo in attesa, anche tramite la Segreteria Operativa del Forum dei Movimenti per l’Acqua di conoscere le Sue decisioni.

Cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali auguri di buon lavoro.

Per riscontro e contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

Fonte: Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua