lunedì 1 ottobre 2012

55%: nuova guida dall'Agenzia delle Entrate

risparmio energetico
L'Agenzia delle entrate ha aggiornato la Guida sulla detrazione fiscale del 55% per gli interventi di efficientamento energetico degli immobili. Il documento (vedi allegato) fornisce tutte le risposte ai dubbi dei cittadini in merito all'agevolazione fiscale, dal tipo di interventi che danno diritto al bonus, alla documentazione da presentare, dalla modalità di recupero dello sgravio alle tipologie di edifici che rientrano nell'agevolazione.

L'ultima versione della Guida, aggiornata al mese di agosto 2012, tiene conto delle novità introdotte dal cosiddetto Decreto sviluppo, che ha prorogato la detrazione del 55% fino al 30 giugno 2013. Inizialmente ridotto al 50%, è stato riportato al 55% grazie a un emendamento in extremix del deputato Alessandro Bratti del PD. Successivamente, il bonus sarà sostituito con lo sgravio del 36%, attualmente riconosciuto per le ristrutturazioni generiche, senza riqualificazione energetica.



Fonti: Eco delle citta, Comuni Virtuosi

lunedì 27 agosto 2012

Comunicato MIZ su Savio Beach


Il Movimento Impatto Zero, nel merito della vicenda Savio Beach, sostiene che un bene pubblico così unico e prezioso come la golena naturale del fiume Savio non possa subire ipotesi di sfruttamento commerciale se non tramite un adeguato percorso partecipativo dei cittadini.

Evitiamo di accodarci con chi sostiene: "non abbiamo visto il progetto, non si possono esprimere opinioni", in quanto i dati che abbiamo suggeriscono come un progetto in realtà già esista, crediamo non venga reso noto ora per evitare di coinvolgere i cittadini nel processo decisionale. Il comitato Savio Beach, di cui anche il MIZ fa parte integrante, intende adoperarsi per rimuovere questa distorsione di democrazia.

Fin dal 2010, è stato dato affidamento al consorzio di bacino (ex genio civile) la realizzazione di uno studio preliminare (ben 400.000 euro messi a bilancio) comprendente in forma esplicita interventi che si spiegano esclusivamente con il desiderio di offrire ai privati una occasione di remunerazione, come l'installazione di paratie mobili per trasformare quel tratto di fiume in un lago di pesca sportiva e l'installazione di "gradoni" per “attività ricreative” (leggi spiaggette prendisole).

Il consorzio di bacino, dovrebbe essere interessato esclusivamente alla regimentazione dell'assetto idrogeologico del fiume e al suo mantenimento in condizioni di fruibilità senza pericoli di inondazioni da piene. Fornire ad esso indicazioni esplicite sul suo sfruttamento commerciale (così da avere un nullaosta) fa pensare che il progetto savio beach esista già, tenuto in cassetto fino alla sua presentazione definitiva.

Al contempo, l'amministrazione vocifera di bandi di gara, selezioni di idee, progetti da valutare, che riteniamo siano solo fumo negli occhi. Da quanto ne sappiamo, il progetto è quello dell'imprenditore Aldini (che ha recentemente sponsorizzato, guarda caso, una tre giorni di festa sul fiume), che con la formula del project-financing si appresta a trasformare il tratto di fiume dal ponte vecchio al ponte nuovo (800 metri) in uno spazio privato da valorizzare (il solito eufemismo). Questo  non può che significare ristorantini, barrettini, spiaggette, pesca sportiva, praticello all'inglese, ombrelloni, magari pedaggio di ingresso.

Il progetto dovrebbe essere presentato ufficialmente a metà ottobre, in occasione del momento di incontro con i cittadini che si terrà al palazzo del capitano, quindi appare evidente l'effetto "show"... ovvero mettere i cittadini di fronte al fatto compiuto, marketing insomma. Privatizzare un territorio demaniale pubblico in realtà non è cosa semplice, occorre concedere i diritti di superficie, temiamo che per anticipare la direttiva Bolkestein occorra farlo subito, altrimenti ci sarà l'obbligo di andare a gara sul serio.

Quali sarebbero i corrispettivi offerti dai privati in cambio dell'uso commerciale della golena del fiume ?
  1. Rimborso delle spese di progettazione preliminare già sostenute (400.000 euro)
  2. Spostamento degli attuali scarichi a monte del pt.Vecchio fino ad arrivare a valle del pt.Nuovo
  3. Installazione a valle del pt.Nuovo di un tratto di fitodepurazione per gli scarichi fognari
A fronte di una privatizzazione così spinta di un bene naturale, alla collettività sembra arrivare poco, perché spostare gli scarichi 800 metri più a valle serve solo alla balneabilità di quel tratto, il vantaggio ambientale sarebbe davvero minimo.

Per tali motivazioni, il Movimento Impatto Zero si opporrà al progetto denominato Savio Beach.

Paolo Marani
Movimento Impatto Zero

N.B. Immagine di Pier Paolo Turchi, consigliere comunale di Cesena e noto appassionato di fotografia di luoghi in attesa di essere "riqualificati"

sabato 16 giugno 2012

Che il comune non paghi per smaltire acqua


Il trattamento della frazione organica, separata all'origine, sia con raccolta stradale che con raccolta differenziata, si paga a peso.

Appena entrato all'interno del'impianto di trattamento (compostaggio o digestione anaerobica) il camion carico di organico viene pesato e una volta scaricato l'organico nella fossa lo stesso mezzo viene ripesato all'uscita: la differenza di peso corrisponde all'organico conferito e in base al prezzo pattuito (circa 80 euro a tonnellata) viene emessa una fattura a carico del Comune.

E' riconosciuto come la caratteristica, e un problema, della frazione organica è di avere un alto grado di umidità (di acqua) compreso tra il 45% e il 65%. Insomma su 1.000 chili di "organico fresco", tra 450 e 650 chili sono fatti di sola acqua.

Dovrebbe essere una questione di buon senso evitare di trasportare, conferire agli impianti e pagare per il trattamento di tutta quest'acqua! La raccolta differenziata dell'organico, permette di ridurre drasticamente la quantità di acqua presente negli scarti raccolti, senza consumare energia, riducendo in proporzione i costi di trasporto e trattamento.

Il segreto? Usare per lo stoccaggio domestico cestelli areati e idonei sacchetti compostabili e traspiranti.

Oggi, il mercato offre due tipi di sacchetti compostabili per la raccolta della frazione organica: quelli fatti con bio-polimeri e quelli fatti con carta riciclata. Con qualche attenzione, possono anche essere riutilizzati i sacchetti di carta per il pane.

Un piccolo consiglio ai Comuni che si apprestano a organizzare la raccolta porta a porta dell'umido: nella gara di appalto date la preferenza al sacchetto che garantisca la più elevata traspirazione, ossia la perdita di umidità (acqua) per evaporazione a temperatura ambiente.

Prove condotte dalla Scuola Agraria di Monza hanno ampiamente dimostrato che è la carta il materiale più traspirante, che permette una riduzione del peso dell'organico di oltre il 30% nei sette giorni che normalmente intercorrono, dal momento in cui l'organico è messo nel suo mastellino areato nel sotto lavello, fino al momento in cui il camion adibito al suo trasporto è pesato nel centro di compostaggio.

Nell'ipotesi che venissero usati solo sacchetti di carta, 1000 chili di organico separati all'origine, diventano 700 chili, sulla bilancia dell'impianto. Prima della raccolta Porta a Porta dell'organico, i 1000 chili messi in sacchetti di plastica impermeabili restavano 1000 chili al conferimento. Quindi se prima pagavano 90 euro per il conferimento dell'organico indifferenziato in discarica, oggi potremmo pagare 56 euro per la quantità di organico "secco" realmente conferito all'impianto di compostaggio.

Nei conti è opportuno anche valutare il fatto che un "organico" più secco, puzza molto meno dell'organico "bagnato".