martedì 30 marzo 2010

Elezioni regionali chiuse, ecco l'elenco dei siti nucleari italiani

A fare i politologi post-elezioni son bravi più o meno tutti, i risultati li trovate quì, ma una cosa è certa, la maggioranza delle regioni da oggi è affidata a presidenti del Centro-Destra, per la precisione nella quantità di 11 (PdL) contro 8 (Pd), esclusa la sola Valle d'Aosta.

La conseguenza principale di questo ribaltamento di maggioranza, rispetto alle ultime regionali del 2005, lo si avrà soprattutto sulla conferenza stato-regioni, che pochi mesi fa si era già pronunciata contro il nucleare, mentre oggi potrebbero riaprirsi nuovi scenari inquietanti.

Il governo, pronto comunque ad andare avanti anche in opposizione alle regioni, non ha mai voluto comunicare l'elenco dei siti nucleari scelti come papabili per l'insediamento degli impianti che vuole realizzare sul nostro territorio, evidentemente per non influire negativamente sul risultato del voto, ma nella realtà questi nomi erano già noti da parecchio tempo agli addetti ai lavori.

I verdi francesi sono entrati recentemente in possesso di una lista ufficiosa che elenca i siti italiani proposti dal governo italiano per impiantare le proprie centrali nucleari:
  • Monfalcone (Friuli Venezia Giulia)
  • Chioggia (Venezia)
  • Caorso (Emilia Romagna)
  • Fossano e Trino (Piemonte)
  • Scarlino (Toscana)
  • San Benedetto del Tronto (Marche)
  • Montalto di Castro e Latina (Lazio)
  • Termoli (Molise)
  • Mola di Bari (Puglia) o tra Nardò e Manduria
  • Scanzano Ionico (Basilicata)
  • Oristano (Sardegna)
  • Palma (Sicilia). 
Fra questi siti solo 4 saranno destinati ad ospitare le future centrali nucleari (comprate a caro prezzo dalla EDF francese, a seguito di un accordo di Berluscni con Sarkozy).

Angelo Bonelli ha infatti recentemente dichiarato:
La progettazione di nuove centrali nucleari avviene con un accordo tra Enel e Edf (Électricité de France). Lo scorso 19 novembre a Roma i vertici delle due aziende hanno tenuto un incontro e chiuso un accordo sull’elenco dei siti per il nucleare in Italia. Naturalmente non esistono documenti pubblici al riguardo, perché tutto è secretato. Ma grazie ai Verdi francesi abbiamo avuto un elenco di possibili città, e tra queste risultava anche San Benedetto.

Le tante balle sul nucleare meno costoso, necessario per combattere i cambiamenti climatici, indispensabile per favorire lo sviluppo, essenziale per l'indipendenza energetica, riusciranno a convincere i cittadini ad ospitarle nei propri territori ? Qualcosa mi dice che ai cittadini stessi non sarà neppure chiesto.

venerdì 26 marzo 2010

Un appello ai candidati, uno a voi, e uno a me stesso


Io sono un candidato consigliere per il Movimento 5 Stelle Emilia Romagna, in rappresentanza della provincia di Forlì-Cesena.

Raccolgo l'appello ai candidati scritto da Luca Pardi sul suo blog, richiamato anche dal post di Aspo, che vi invito a leggere.

Non è un promo per me stesso, che conto poco, ma un appello per fare capire che ci sono ancora persone che, tenacemente, cercano di squarciare faticosamente il velo di retorica che avvolge questa inconsapevole società dei consumi.. il mito della crescita infinita.

Ho letto svariate volte il libro "I limiti dello sviluppo" di Meadows, sia nella versione originale che in quella molto migliorata e aggiornata "40 anni dopo".

Se fossero realmente diffuse delle scuole per amministratori, quel meraviglioso libro dovrebbe essere adottato come testo fondamentale, con tanto di esame orale e scritto finale.

Talvolta ho l'impressione che potremmo risparmiarci molte delle tante fatiche che tenacemente continuiamo a compiere, per promuovere i vari movimenti della decrescita (felice e non), i gruppi di acquisto solidale, i gruppi di investimento in energie rinnovabili, la green economy e la filiera corretta e corta dei beni e dei rifiuti.

Tanto ben prima di quanto si pensi, le stesse cose le realizzeremo comunque "the hard way", per stato di necessità.

Ma ogni volta che ci penso, mi accorgo che vale comunque la pena provarci.

Perché, da una transizione morbida di una società comunque in inevitabile e irreversibile trasformazione, avremo davvero tutti da guadagnarci, anche coloro che oggi pensano solo in termini di sviluppo economico e crescita.

Non è un appello al voto, ma un invito a riconsiderare cosa significa davvero la parola politica. Per tanti è solo un modo per risolvere le nostre necessità immediate, par pochi visionari un tentativo di guidare la società verso un futuro di sostenibilità ambientale e sociale.

Qualunque delle due versioni scegliate, ed io spero vivamente la seconda, andate Domenica e Lunedì e cercate di dare un senso al vostro diritto di voto.

lunedì 22 marzo 2010

In 200 mila a Roma contro la privatizzazione dell'acqua


Mentre tuonavano i numeri sulla improbabile partecipazione di un milione di persone in piazza San Giovanni per la manifestazione farsa del PdL (saranno stati al massimo 150.000, inclusi i tanti pagati 100 euro per andarci), si teneva a Roma un altra vera manifestazione, dal contenuto etico e morale indiscutibilmente superiore. Aperta realmente a tutti i cittadini, la grande festa del corteo per l'acqua pubblica, con almeno 200.000 persone (reali) provenienti da tutta Italia. Io stesso contavo di andarci, se non avessi avuto altri impegni non rinviabili.

Oggi è la ricorrenza della giornata mondiale per l'acqua, non potevamo non ricordarlo.