lunedì 15 marzo 2010

Novello mon amour

Novello per molti è un vino, per Cesena è invece anche un nuovo enorme quartiere frutto della riqualificazione urbana di un area commerciale dismessa, che va dal lato nord della stazione ferroviaria di cesena, fino al quartiere vigne, abbracciando l'area ex-arrigoni.

Novello da anche l'idea del "nuovo" o di qualcosa di "innovativo", almeno nelle intenzioni di Edoardo Pregher, a capo della "società di trasformazione urbana Novello SPA" che sta coordinando le attività di realizzazione del nuovo quartiere di Cesena. Stasera si è tenuta la prima commissione di discussione sulle varianti al PRG necessarie per spianare la strada ai lavori di realizzazione, che dureranno per oltre 10 anni, per un area edificata pari a circa 27 ettari fra pubblico e privato. Una enormità valutata complessivamente in 170 milioni di euro di investimenti.

Le slides di presentazione erano ovviamente tutte un tripudio di verde, come è d'uso per rendere ogni progetto architettonico accattivante per il pubblico bue, ed in effetti l'amministrazione di Cesena non ha mai negato di farsi vanto del fortemente voluto "parco lineare" sopra la secante.

Il parco, lungo quasi 1Km e largo qualche decina di metri, attraverserà come una scimitarra verde la zona nord della stazione, seguendo il tracciato curvilineo della secante sotterranea per gran parte della sua lunghezza.

Bella l'idea di fare un parco sopra il tracciato della secante, con tanto di ciclopedonabile fra gli alberelli, dobbiamo quindi rendere grazie alle virtù ecologiche del PD ? Ma neanche per sogno, l'area sopra la secante non è edificabile, a meno di non costruire un chilometro di chioschi della piadina in fila indiana, l'unica altra cosa che ci si poteva costruire sopra era un prato.

Per quanto riguarda le abitazioni, sono i soliti cubi progettati al computer, con tetti piani a terrazza, sulla sommità dei quali si prevede di effettuare piantumazioni e montare pannelli solari, forte però il dubbio che abbiano conteggiato anche i tetti e le piazze piantumate come area verde, dato che su 27 ettari complessivi l'area a parco è stata quantificata in quasi 10 ettari.

Il quartiere sarà dotato di teleriscaldamento (così hera potrà vendere acqua calda come fosse gas, prodotta in una centrale termoelettrica in cogenerazione che nessuno sa dove verrà ubicata e quanta CO2 produrrà). Inoltre sono previste le fognature doppie (aque nere e grigie per l'acqua piovana), nonchè l'illuminazione a LED! Tutte buone cose, per carità, tranne il teleriscaldamento che io sostengo essere una vera truffa ai danni delle tasche del cittadino.

A detta di Pregher, le abitazioni saranno realizzate (almeno) in classe B casaclima, e saranno rivolte verso sud in una conformazione a scaletta rialzata per raccoglere più luce ed offrire ovunque una buona visuale verso il centro della città. Questo significherà sbancare una quantità di terra enorme per realizzare una struttura in "salita" per rialzare le abitazioni retrostanti, che saranno anche più alte di qualche piano.

La quota di edilizia pubblica prevista è stimata attorno al 20%, che allo stato attuale è un obbligo per i nuovi insediamenti, ma a domanda diretta è emerso che in realtà tutta la quota di edilizia sociale dovrebbe essere assorbita integralmente dalla parte pubblica (circa la metà dell'intera area) mentre la parte privata non dovrà sborsare un centesimo per favorire le fascie sociali che non possono permettersi una casa o alti affitti. Alla fine, facendo qualche conto, salta fuori che la "reale" quota di edilizia pubblica spalmata sull'intera area edificata si riduce al 12%, ed il mio sospetto è che a consultivo sarà assai minore, con qualche escamotage per aggirare la legge come al solito.

Cemento, parcheggi, nuove strade, esercizi commerciali, al servizio di oltre 700 unità abitative, che raggiungeranno l'iperbolica cifra di 1300 unità quando verrà aggiunto al novello anche il progetto adiacente del quartiere europa, nell'area delle ex carrozzerie battistini a sud della stazione. Tutte case squadrate a forma di cubo, senza tegole, una roba da periferia suburbana (degna infatti di raccordarsi con quell'obrobrio dell'ex-zuccherificio).

Ma la cosa più grave di tutte, al di la della bellezza o no del progetto (fattore opinabile e personale), è che non mi risulta che sia mai stato chiesto alla città se davvero i cittadini hanno bisogno di così tante case, considerando che sono oltre 2500 quelle sfitte e potenzialmente già disponibili per risolvere le esigenze abitative della città.

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