Seppellito il nucleare, ora occorre trovare la direzione giusta
Geremy Rifkin è l'archetipo del sognatore visionario, che con onestà intellettuale si è "riconvertito" diverse volte.
Inizialmente sognava una "civiltà dell'idrogeno" in cui gettare le basi di un nuovo concetto di mobilità, ora è diventato un promotore ad oltranza delle rinnovabili, relegando l'idrogeno a solo vettore per lo stoccaggio temporaneo di energia, rinunciando quindi alle complicatissime infrastrutture che avrebbero dovuto portare l'idrogeno in ogni distributore di benzina.
Credo (o meglio spero) che il paradigma dominante sarà invece, anche in Italia, quello che adesso appoggia, ovvero energie rinnovabili realmente distribuite, senza centri di oligopolio e senza processi di grande produzione industriale monopolistica. In poche parole la democrazia dell'energia.
Ora che il referendum ci ha fatto fare il necessario passo indietro dalla direzione sbagliata, è ora di fare quei passi avanti che tutti si aspettano, verso un futuro dove decrescita non è una parolaccia, e sobrietà diventa uno stile di vita.
A quel punto, le rinnovabili saranno in grado di sostenere perfettamente il nostro nuovo modello di civiltà, ne sono sicuro.
Fonte: Viaterrea
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