Conad di ponte abbadesse, il monumento allo sviluppo (dei rifiuti)
A ponte abbadesse di Cesena è nato un nuovo supermercato (Conad), "opportunamente" posizionato a pochi metri sia dal cimitero monumentale che da un convento di clausura, in piena violazione dei vincoli cimiteriali. Sarà mitigato da qualche albero in più (che ancora non si vede) anzichè da una opportuna distanza di rispetto dai luoghi di culto e di preghiera.
Colta di sorpresa fra il sacro e il profano, la popolazione è pertanto divisa, conad si oppure conad no ?
Nel frattempo, l'imponente costruzione di cemento grezzo e acciaio, con annesso parcheggio a raso, è stata inaugurata ieri, ma solo stamattina sono riuscito a farci un salto per verificare di persona cosa hanno combinato.
Sgombriamo il campo da ogni possibile equivoco, il posto è davvero brutto, delirante di asfalto, con qualche sparuta strisciola d'erba e una scritta gigante al neon che grida vendetta ben visibile appena si esce dal cimitero. Insomma, per mitigarlo davvero, più che qualche alberello ci vorrebbe una mezza foresta ad alto fusto trapiantata di peso dai boschi dell'appennino casentinese!
Quello che più mi ha colpito, al di la dell'aspetto estetico comunque opinabile, è il peggioramento del servizio dal punto di vista della produzione dei rifiuti.
Ho visto in prima persona singole fettine di formaggio imballate e prezzate, disposte in perfetto ordine al banco frigo.
Al conad cittadino precedente (prima del trasferimento), che frequentavo essendo vicino al mio posto di lavoro, ero d'uso chiedere che mi facessero dei panini, indicandone il contenuto. La cordiale signorina gentilmente affettava il pane, pesava gli affettati, componenva il panino, e lo forniva con un singolo imballaggio indicando il prezzo totale. Veloce, comodo, pratico.
Ciò non è più possibile, devi prima passare a prendere il pane al reparto pane (meno di due metri a fianco dello stesso bancone, ma mi hanno spiegato che commercialmente è come se fossero su due pianeti diversi), poi passi alla fila per gli affettati. Il pane non lo possono più aprire... (al massimo te lo facevi tagliare in anticipo dall'altra addetta), quindi il contenuto va acquistato separatamente e ogni cosa imballata singolarmente.
Alle mie rimostranze rispetto a questa palese assurdità, moltiplicatrice di sprechi e di imballaggi, mi sono sentito rispondere con un laconico: "nuove norme igieniche imposte dall'alto" (non si sa se intendesse direzione conad, ausl, o chi per loro).
Quindi niente più panino, oppure esci fuori, armeggi su una panchina davanti al cimitero, butti le cartacce (dove sono i bidoni?) e te lo fai da solo!
In compenso, hanno il vino sfuso alla spina che costa pochissimo (ma il contenitore lo devi prendere da loro).
Questa non è evoluzione del commercio, è regredire all'età della pietra... rivoglio il vecchio negozio sottocasa, quello che se al commesso gli scappava una fetta in più di quanto gli avevi chiesto, con un sorriso talvolta non te la faceva nemmeno pagare.
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