
Da diverso tempo seguiamo con attenzione il
centro riciclo di
Vedelago situato in provincia di Treviso, diretto da una persona squisita che abbiamo avuto il piacere di conoscere personalmente di nome
Carla Poli. L'idea è semplice ed elementare, trasformare il rifiuto proveniente dalla raccolta differenziata in
risorsa economica e materia prima seconda.
Ma come direte voi, già non si fa ? Sulla carta si, in quanto tutto il materiale della raccolta differenziata è raccolto dal gestione e inviato tramite i vari consorzi obbligatori del riciclo in modo da trovare una corretta destinazione d'uso. Questo in teoria, poiché purtroppo buona parte dei materiali smaltiti in maniera differenziata finiscono o all'inceneritore o alla discarica come sovvalli, non essendo di qualità adeguata a rendere economico il lavoro di separazione. Fare una stima di quanto materiale venga effettivamente reimpiegato e quanto invece incenerito o smaltito è difficilissimo, poiché dipende molto sia dalla tipologia e qualità merceologica di ciò che si recupera che dalla distribuzione fisica dei centri di lavorazione e riciclo del materiale sul territorio. Se un centro di riciclo dista 200Km e l'inceneritore o la discarica più vicina 20Km non c'è santo che tenga!
Se è vero che oltre l'80% del vetro delle campane viene
effettivamente recuperato, quando passiamo alla plastica o alla carta il discorso si fa più complesso. Separare le plastiche è
molto difficile se ottenute da cassonetto stradale, mentre la carta può risultare facilmente contaminata da residui che ne rendono difficile il lavoro di separazione da parte delle cartiere. Una cosa che pochi sanno è che la
dimensione del materiale svolge un ruolo cruciale nella sua possibilità di essere recuperato.
Specialmente per quanto riguarda la plastica, questa viene
vagliata a macchina utilizzando setacci con maglie larghe
qualche centimetro, ogni oggetto di pezzatura al di sotto del setaccio
verrà scartato e non potrà più essere separato, andrà perciò
tutto perso anche se composto da materiale perfettamente riciclabile. Questo è uno dei motivi per cui è nato anche nella nostra regione il progetto del
tapponetto, un cassonetto dedicato alla raccolta differenziata dei soli tappi di plastica, ma si tratta pur sempre di iniziative sporadiche organizzate da associazioni volontarie.
Il centro riciclo di Vedelago è invece uno dei pochi siti industriali in Italia ad accettare tutta la raccolta differenziata porta a porta e recuperare il materiale pressoche interamente, con percentuali molto vicine al 100%. Ciò che non viene recuperato direttamente per selezione spinta viene trasformato, utilizzando un processo brevettato collaudato ed efficace, in sabbie e plastiche sintetiche, che possono essere termoestruse per realizzare sedie, panchine, pellets, oppure impastate all'interno di mattoni speciali che acquistano così un elevato potere di isolamento termico.
Finalmente anche a Roma giunge voce che
abbiano intenzione di utilizzare questo sistema, Carla Poli è stata contattata per verificare la possibilità tecnica di costruire un centro riciclo analogo in Lazio, per un investimento stimato di
28 milioni di euro.
E' una occasione da non perdere anche per il nostro territorio, ed infatti anche
Paolo Zoffoli sindaco di Forlimpopoli ha avuto un
incontro con Carla Poli per definire la possibilità di costruire un centro analogo
anche nella nostra provincia. Se andasse in porto un progetto del genere, non ci sarebbero davvero più scuse per evitare di
estendere la raccolta domiciliare in tutta la provincia di Forlì Cesena.
Un unica azienda di questo tipo dislocata sul nostro territorio sarebbe in grado di offrire
una valida alternativa sia alla discarica che all'incenerimento per tutto il nuovo materiale che sarebbe prodotto se venisse avviata una estesa politica integrale di raccolta domiciliare.