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mercoledì 10 agosto 2011

Le palline omeopatiche e il numero di Avogadro


Prendete dieci palline rosse e mettetele in un sacco assieme a 90 palline nere. Ora agitate vigorosamente poi vuotate il sacco avendo l'accortezza di lasciarci dentro, in maniera casuale, solo 10 palline.

Quante palline colorate di rosso e di nero vi aspettereste di ritrovare nel sacco ?

Senza scomodare il calcolo delle probabilità, potreste trovarne una rossa e nove nere, magari le trovate tutte nere, magari di rosse ne trovate due o tre. Se ne trovaste 10 tutte rosse, beh, allora vi consiglio di tentare la sorte alla roulette, siete stati decisamente fortunati.

Ora aggiungete altre 90 palline nere alle 10 palline rimaste nel sacco, agitate ancora vigorosamente, anzi "dinamizzate" il tutto, poi svuotatelo di nuovo parzialmente fino a lasciarci dentro ancora le consuete 10 palline, di che colore saranno ?

Già questo è un po più difficile a dirsi, poiché dipende anche dalla conoscenza o meno di quante palline rosse ne avevo trovate prima. Se prima erano tutte nere, sicuramente ora di rosse non ne troverò nemmeno una, se prima di rosse ce n'erano tre, non potrò certo trovarne più di tre. Se mi va di lusso forse ne trovo ancora una!

Ora, ripetete la "diluizione" del sacco altre 20 volte con altrettante serie di 90 palline nere, lasciandone solo 10 ogni volta. Quante palline rosse troverete alla fine ? Io mi ci gioco la casa, l'auto, e persino il cane, che non ne troverete più neanche una.

Qualcuno potrà dimostrarmi (scientificamente?) che le palline nere sono dotate di "memoria" per avere incontrato casualmente non tanto una pallina rossa, quanto altre palline nere che a loro volta ne hanno incontrate altre che forse hanno conosciuto un vicino nero che se la faceva, in tempi non sospetti, con una bella pallina rossa, probabilmente tramandandosi la conoscenza in forma di mitologia orale.

Ora, le molecole chimiche non sono certo palline, e il sacco a forma di boccetta non ne contiene solo cento ma magari una intera "mole", no non parlo della "Mole Antonelliana" ma di quella quantità pari al numero di Avogadro! Il concetto non cambia poi di molto.

Ora, supponiamo che qualcuno affermi (senza dimostrarlo) che quella pallina (molecola) rossa facesse veramente bene alla salute, perché allora non mi vendono direttamente quella, anziché farmi comprare la sua variante omeopatica ? L'acqua per diluirla ce la metto io!

Vedete, il problema non è stabilire la supremazia della scienza rispetto a ogni altro tipo di disciplina. Dato che la scienza non è perfetta e non dice sempre necessariamente la verità, taluni pensano che qualsiasi cosa gli venga accostata non possa essere del tutto menzogna. Così, ci saranno sempre coloro ai quali piace credere alla teiera cosmica, oppure giocano con le parole, tipo contrapporre "allopatia" con "omeopatia", tanto per applicare un po di relativismo.

Il problema semmai è che le "pseudoscienze" muovono un sacco di soldi, e talvolta si rivelano assai pericolose quando applicate con eccesso di buona fede.

P.S. Ho scoperto che lo stesso principio funziona (o meglio non funziona) anche con gli sciroppi di menta. E anche che qualcuno si incazza sonoramente quando questa cosa la si va a dire in giro.... quindi questo segreto tenetevelo per voi, perché anche se eventuali querele le potrei vincere, al mio blog ci tengo!

Update: Ok, ho disseminato il post di troppi link, e non ne avrete probabilmente seguito nemmeno uno, ma semmai vi venisse voglia di seguirne almeno uno vi consiglio QUESTO, che è davvero illuminante.