giovedì 3 aprile 2008

Messaggio congiunto dei sindacati sul Porta a Porta

I segretari di CGIL, CISL, UIL, hanno deciso di unirsi ed emettere un comunicato congiunto, inviato sia alla stampa che agli organi competenti comunali, in cui esprimono il loro convincimento nell'affrontare la strada della raccolta domiciliare nel territorio di Cesena. Giorni fa abbiamo incontrato tutte le rappresentanze del mondo del sindacato ed abbiamo trovato un clima assolutamente collaborativo e favorevole alle nostre proposte. Fa onore ai sindacati (finalmente uniti) essere stati di parola ed avere elaborato assieme questo documento di sostegno che rilanciamo integralmente. Oggi si sarebbe dovuta tenere una riunione del consiglio con all'ordine del giorno il voto sulla petizione del porta a porta, dopo la riunione dei capigruppo si è deciso per opportunità e per mancanza di tempo (ci sarà la discussione del bilancio partecipativo) di posticipare il voto alla prossima riunione, presumibilmente verso fine aprile. L'opera di sensibilizzazione nel frattempo va avanti, dopo la curia, i sindacati, i quartieri, e tanti esponenti della giunta, gli unici che rimarranno contrari al porta a porta saranno solo gli alti dirigenti di Hera ed i loro "infiltrati" politici, ma convinceremo anche loro, statevene certi.

mercoledì 2 aprile 2008

Perchè NO-TAV

Non sono poche le persone che sono contrarie alla TAV, pertanto è giusto saperne di più e capirne i perchè. In sintesi, i tempi di realizzazione per completare l’opera sono stimabili nell’ordine dei 15-20 anni. Pur prevedendo di lavorare parallelamente alle tratte nazionale ed internazionale sarà quest’ultima, col tunnel di base, a comportare imprevisti e tempi lunghi, come insegna l’esperienza delle gallerie TAV appenniniche. Per la tratta italiana, tra S. Didero e Settimo, nei prossimi 10-12 anni, funzioneranno 11 cantieri con enorme consumo di energia e petrolio, con inquinamento dei suoli e delle acque, con centinaia di camion e mezzi di scavo che di giorno ed in qualche caso anche di notte assilleranno le popolazioni con polvere, rumore e gas di scarico, paralizzando per giunta la viabilità locale. Già l'autostrada che passa per la val di susa si caratterizza per il passaggio massiccio di veicoli pesanti, con la parallela vecchia ferrovia addirittura sottoutilizzata. Il costo totale dell'opera è stimato sui 16 miliardi di euro, solo alcuni dei quali in dote dall'Unione Europea, il resto finanziato dalle tasse e dal debito pubblico. Il cantiere della TAV Bologna-Firenze ha dimostrato chiaramente il livello di precisione con cui si possono stimare i costi di opere così faraoniche, dato che dopo 10 anni di lavori la stima iniziale è stata quadruplicata. L’impresa che si impone per la realizzazione dell’opera è IMPREGILO (di Romiti figlio, gruppo FIAT) primo contraente di TAV in Italia, già tristemente nota per lo scandalo delle ecoballe in Campania.

Cosa succederebbe se gli stessi soldi si potessero spendere per le energie rinnovabili ?
  • Installare pannelli solari FW costa mediamente sui 7.000€ per kWp (di picco)
  • Con 18 miliardi di euro si potrebbe installare una potenza di 2,6GWp (Gigawatt di picco)
  • Una famiglia media ha bisogno di 3000KWh anno, ottenibili con 2.7kWp (ca 20mq)
  • La potenza installata, considerata una famiglia media di 4 persone, sarebbe sufficiente in teoria per soddisfare i bisogni di 950.000 famiglie !!!!
In sintesi, con gli stessi soldi della TAV si potrebbe ipotizzare di rendere indipendenti 4 milioni di persone dalla rete elettrica nazionale, con il risultato equivalente alla costruzione di 1 grossa centrale nucleare! Potremmo sopperire per metà della quota del 12% che attualmente importiamo dall'estero. Non consideriamo poi quanto lavoro indotto ci sarebbe per installare milioni di metriquadri di pannelli solari, sicuramente molti più che nei cantieri della TAV. Preferite questo oppure sapere che una mozzarella vi arriverà dalla Francia con qualche ora di anticipo ?

martedì 1 aprile 2008

Diario di Bordo in Val di Susa

Gente onesta e caparbia quella di Chiomonte in Val di Susa, che si oppone strenuamente e con tutte le proprie forze all'ennesimo scempio perpetuato ai danni dell'ambiente, con le solite promesse mai mantenute di portare ricchezza e benessere a palate. Sulla multipla di Cinzia (ovviamente rigorosamente a Metano) stipata fino all'orlo, 6 persone in tutto, partiamo in mattinata da Forlì per arrivare a Chiomonte in Val di Susa verso l'una del pomeriggio, con un tempo grigio ma non piovoso, appena in tempo per la "polentata". Parcheggiati nei pressi della località "la colombaia", ci aspetta una lunga strada che si inerpica in salita da percorrere a piedi, tipo via crucis, sul lato della quale dall'inizio alla fine sono state appese infinite tele artistiche provenienti da tutte le parti d'Italia. Incredibilmente, a metà strada ci troviamo davanti a ... "Maurizio Pallante" e compagna che ci salutano calorosamente. Arrivati in cima, il calore della gente ci colpisce immediatamente, fra le bancarelle di gadget e di prodotti tipici, in tanti hanno portato qualcosa da mangiare da distribuire ai presenti, polenta, formaggi, vino, caffè e dolci. Poi una lunghissima fila per arrivare ordinatamente di fronte al notaio e lasciare così la firma per entrare in possesso dell'agognato fazzoletto di terra. Un metroquadro della Val di Susa è nostro, altri lotti sono stati acquistati dal Meetup di Forlì, dal Clan-Destino, più qualche decina di deleghe per altri amici. In totale una quindicina di metri quadrati, neanche lo spazio per aprirci un chiosco della piadina. Ma tant'è, l'importante è essere presenti e dare la nostra parte per la causa. Abbiamo parlato molto con la gente del posto, persone molto disponibili e sincere, meritano tutto il rispetto che le amministrazioni locali non hanno saputo dargli. In nome delle superiori necessità del progresso (per lo meno quello dei costruttori) si ripete fino alla nausea la liturgia che la TAV serve, è indispensabile per il paese, ma a cosa serva veramente nessuno lo dice. Questa è gente semplice che si accontenta di poco, il contentino di qualche finanziamento a pioggia o qualche offerta di lavoro non li incanta più, molto hanno già dato e poco hanno avuto in cambio, soprattutto una vallata già sfregiata da viadotti e manufatti di cemento. Non voglio esprimermi se un nuovo tratto ad alta velocità per le merci serva davvero oppure no in questa regione, so solo che progetti così ambiziosi fatti senza pianificarli accuratamente con le popolazioni locali rischiano di provocare lotte sociali senza fine e distruzione dell'ambiente. Ma ammodernare il vecchio tracciato ferroviario ancora in attività non era proprio possibile ?