Diario di Bordo in Val di Susa
Gente onesta e caparbia quella di Chiomonte in Val di Susa, che si oppone strenuamente e con tutte le proprie forze all'ennesimo scempio perpetuato ai danni dell'ambiente, con le solite promesse mai mantenute di portare ricchezza e benessere a palate. Sulla multipla di Cinzia (ovviamente rigorosamente a Metano) stipata fino all'orlo, 6 persone in tutto, partiamo in mattinata da Forlì per arrivare a Chiomonte in Val di Susa verso l'una del pomeriggio, con un tempo grigio ma non piovoso, appena in tempo per la "polentata". Parcheggiati nei pressi della località "la colombaia", ci aspetta una lunga strada che si inerpica in salita da percorrere a piedi, tipo via crucis, sul lato della quale dall'inizio alla fine sono state appese infinite tele artistiche provenienti da tutte le parti d'Italia. Incredibilmente, a metà strada ci troviamo davanti a ... "Maurizio Pallante" e compagna che ci salutano calorosamente. Arrivati in cima, il calore della gente ci colpisce immediatamente, fra le bancarelle di gadget e di prodotti tipici, in tanti hanno portato qualcosa da mangiare da distribuire ai presenti, polenta, formaggi, vino, caffè e dolci. Poi una lunghissima fila per arrivare ordinatamente di fronte al notaio e lasciare così la firma per entrare in possesso dell'agognato fazzoletto di terra. Un metroquadro della Val di Susa è nostro, altri lotti sono stati acquistati dal Meetup di Forlì, dal Clan-Destino, più qualche decina di deleghe per altri amici. In totale una quindicina di metri quadrati, neanche lo spazio per aprirci un chiosco della piadina. Ma tant'è, l'importante è essere presenti e dare la nostra parte per la causa. Abbiamo parlato molto con la gente del posto, persone molto disponibili e sincere, meritano tutto il rispetto che le amministrazioni locali non hanno saputo dargli. In nome delle superiori necessità del progresso (per lo meno quello dei costruttori) si ripete fino alla nausea la liturgia che la TAV serve, è indispensabile per il paese, ma a cosa serva veramente nessuno lo dice. Questa è gente semplice che si accontenta di poco, il contentino di qualche finanziamento a pioggia o qualche offerta di lavoro non li incanta più, molto hanno già dato e poco hanno avuto in cambio, soprattutto una vallata già sfregiata da viadotti e manufatti di cemento. Non voglio esprimermi se un nuovo tratto ad alta velocità per le merci serva davvero oppure no in questa regione, so solo che progetti così ambiziosi fatti senza pianificarli accuratamente con le popolazioni locali rischiano di provocare lotte sociali senza fine e distruzione dell'ambiente. Ma ammodernare il vecchio tracciato ferroviario ancora in attività non era proprio possibile ?
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