mercoledì 18 maggio 2011

Rieletto Vincenzo Cenname, sindaco virtuoso licenziato da Maroni

Era l’Agosto 2010, e Vincenzo Cenname, primo cittadino della virtuosa Camigliano, veniva in appena 10 giorni rimosso dalla sua carica, per l’applicazione della famigerata legge 26/2010 “Disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania“. Si era infatti rifiutato, con la disobbedienza civile, di restituire alla provincia la gestione locale del servizio rifiuti. Ne abbiamo parlato ampiamente in un precedente post. 

Massimo Gramellini, così commentava:
alle spalle non ha né la destra né la sinistra, ma una laurea. Sulle spalle una testa. E dentro la testa un sogno: trasformare il suo borgo in una Svizzera col sole. Mette le luci a basso impatto energetico al cimitero e i pannolini lavabili all’asilo nido. Si inventa una moneta, l’eco-euro, spendibile solo in paese, con cui ricompensa i bambini che portano a scuola il vetro da riciclare. Giorno dopo giorno, senza alcun aumento dei costi, cattive abitudini inveterate si trasformano in comportamenti virtuosi, mentre la raccolta differenziata raggiunge percentuali scandinave.

Vincenzo Cenname era stato cacciato manco fosse un pericoloso sovversivo, ora i cittadini lo hanno rieletto in modo plebiscitario.

Fonte: 9online

martedì 17 maggio 2011

Ed ora, pensiamo anche ai referendum

Tutti presi dalla campagna elettorale, ci siamo già dimenticati che fra poche settimane, precisamente il 12 e 13 Giugno,  si terranno quattro importantissimi referendum.

La splendida notizia, che forse non vi daranno nei TG, è però che al referendum consultivo svoltosi in Sardegna e che chiedeva: "Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?", il 98,14% dei votanti ha risposto SI.

Un plebiscito e un'ottimo auspicio per il voto del 12-13 Giugno. C'è persino chi ha detto scherzosamente... meglio sardi che mai.

P.S. Anche le forze di centro-sinistra, appena premiate alle amministrative, se vogliono distinguersi dalla massa informe dei "moderati", devono convenire che affrontare i referendum con coraggio è oggi una scelta di civiltà. Quindi promuovete attivamente il referendum e portateci a votare in massa, invece di dar solo la colpa alla rai!

Se il quorum non verrà raggiunto, almeno nessuno potrà rinfacciarvi la colpa di non averci seriamente provato.

lunedì 9 maggio 2011

A Cesena un corso sul compostaggio domestico

A molti di noi "ambientalisti" piace vantarci di praticare una buona raccolta differenziata separando accuratamente gli scarti di cucina (umido) dal resto dei rifiuti. Spesso purtroppo siamo costretti a conservare il materiale per svariati giorni all'interno della nostra abitazione, in un bidoncino poco areato. Poi, prima che inizino a fare cattivo odore, li portiamo in strada e li gettiamo nel cassonetto (quello marrone, mi raccomando). Un mezzo a motore verrà a prenderli e li trasporterà per svariati chilometri alla più vicina stazione di compostaggio. Qui un impianto di tritovagliatura è pronto a separare le inevitabili sportine e altro materiale non idoneo, destinandoli all'inceneritore. Infine dovranno essere essiccati per ridurne il tasso di umidità.

Buona prassi ambientale vuole che almeno alla fine dell'intero procedimento i materiali "umidi" vengano messi a maturare per la realizzazione del compost, mentre ciò che rimane dal setaccio fine per la separazione del terriccio utile venga utilizzato tipicamente come materiale per ricoprire le discariche.

Dove sta il problema in tutto questo procedimento ? Nel fatto che in tutti i vari passaggi non abbiamo in sostanza fatto molto più che trasportare grandi quantità di acqua da un luogo all'altro

Si, perchè "umido" significa null'altro che "materiale organico ad alto contenuto di acqua". E trasportare acqua costa tanta energia, poichè l'acqua è come noto un materiale molto pesante (ben un kg per ogni litro!), quindi in soldoni l'intero processo consuma petrolio (per i mezzi di trasporto impiegati e per l'essiccatura) producendo inevitabilmente inquinamento e consumando risorse. Ciò insegna che a volte scelte che sembrano sensate si rivelano in realtà non così ottimali.

Come dovremmo comportarci invece con gli scarti organici ? E' ovvio, esattamente come facevano i nostri nonni, ovvero lasciarli asciugare nel luogo di produzione ed utilizzarli per gli animali e per le piante. Questo significa semplicemente fare il compostaggio domestico. L'acqua evapora, e di acqua è composto oltre il 30% dei rifiuti che produciamo, ciò è equivalente a una riduzione del 30% dei rifiuti alla fonte!

Dato che non è realistico pensare di dotare ogni singola famiglia di una compostiera, esisterà comunque la necessità di una versione "industriale" del procedimento, come ad esempio il nostro impianto di compostaggio di Romagna Compost, che permette di produrre energia elettrica dal metano liberato.

Esistono però anche tante realtà, soprattutto nel nord europa, dove sono adottate compostiere da condominio, oppure impianti collettivi fai da te, infine compostiere pubbliche per giardini o mense scolastiche. Servono entrambi gli approcci, perchè l'eliminazione del rifiuto "alla fonte" deve restare una priorità, anche se dal rifiuto si può recuperare (poca) energia.

Per imparare i trucchi del mestiere e trasformare in pochi mesi gli scarti di cucina in terriccio fertile, vi invitiamo Venerdì 13 Maggio alla serata informativa con Federico Valerio, direttore del Dipartimento di chimica ambientale dell'Istituto tumori di Genova. L'incontro si terrà nella sala Auser in corso Ubaldo Comandini 7 alle 20.30, per parlare di “Compostaggio domestico e industriale”. E' lui il secondo ospite del ciclo di incontri “Non siamo nati per …...rifiutare”, promosso dal Miz-Movimento Impatto Zero in collaborazione con il Comune di Cesena, Compostuter, Comitato per l'acqua di Cesena e Comitato Lasciateci l'aria per respirare.

Valerio illustrerà la nuova edizione del suo “Corso di compostaggio domestico”, guida realizzata per Italia Nostra (di cui è presidente della sezione di Genova) e che illustra come produrre compost di ottima qualità senza l'inconveniente di odori sgradevoli.

Compostaggio domestico e industriale non sono pratiche in alternativa ma sono di reciproco complemento per una corretta gestione ambientalmente compatibile dei materiali post consumo, gran parte dei quali bio-degradabili.