sabato 11 giugno 2011
venerdì 10 giugno 2011
Referendum sull'acqua, rifletteteci per favore
Ne riporto qualche stralcio, così da farsi una idea:
2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in VIA ORDINARIA, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, ….
6. E’ consentito l’affidamento simultaneo con gara di una pluralità di servizi pubblici locali nei casi in cui POSSA ESSERE DIMOSTRATO che tale scelta sia economicamente vantaggiosa
9. I soggetti titolari della gestione di servizi pubblici locali non affidati mediante le procedure competitive ….., NON POSSONO acquisire la gestione di servizi ulteriori ovvero in ambiti territoriali diversi …Il divieto di cui al periodo precedente non si applica alle SOCIETA’ QUOTATE in mercati regolamentati. … In ogni caso, entro la data del 31 dicembre 2010, per l’affidamento dei servizi si procede mediante PROCEDURA COMPETITIVA ad evidenza pubblica. (N.d.r. termine poi slittato al 2011)
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
11:26 AM
0
commenti
Etichette: Acqua bene pubblico, norme di legge, referendum
mercoledì 8 giugno 2011
Per EIA, il nucleare sarà la forma di energia più costosa al 2020!
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
7:40 AM
4
commenti
Etichette: EIA, energia elettrica, energia nucleare, referendum
domenica 5 giugno 2011
Giornata mondiale dell'ambiente
Oggi è la giornata mondiale dell'ambiente, il tema di quest'anno sono le Foreste. In effetti, noi paese "ricco" subiamo questa indecente contraddizione, da una parte i nostri crinali si stanno riforestando, complice l'abbandono dei piccoli paesi di montagna, dall'altra importiamo sempre più legname, specialmente dal Congo (L'Italia ne è il secondo importatore mondiale), disboscando quindi le foreste altrui.
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
2:16 PM
0
commenti
Etichette: acqua, foreste, giornata dell'ambiente, referendum
lunedì 23 maggio 2011
I musicisti danno il SI alla campagna sul nucleare
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
10:44 AM
0
commenti
Etichette: campagna informativa, nucleare, referendum
martedì 17 maggio 2011
Ed ora, pensiamo anche ai referendum
La splendida notizia, che forse non vi daranno nei TG, è però che al referendum consultivo svoltosi in Sardegna e che chiedeva: "Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?", il 98,14% dei votanti ha risposto SI.
Un plebiscito e un'ottimo auspicio per il voto del 12-13 Giugno. C'è persino chi ha detto scherzosamente... meglio sardi che mai.
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
1:07 PM
0
commenti
Etichette: elezioni amministrative, quesiti referendari, referendum
mercoledì 13 aprile 2011
Andiamo tutti a votare i referendum del 12 e 13 Giugno
Primo quesito: Privatizzazione dell'acqua
Finalità : fermare la privatizzazione dell’acqua
Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
È l’ultima normativa approvata dal Governo Berlusconi. Stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.
Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%. La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.
Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.
Secondo quesito: Tariffe del servizio idrico
Finalità : fuori i profitti dall’acqua
Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata concretezza. Perché la parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.
Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si elimina il “cavallo di Troia” che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici: si impedisce di fare profitti sull’acqua.
Terzo quesito: Nucleare
Finalità : no al ritorno del nucleare in Italia
Il quesito referendario presentato per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare” è lungo e articolato. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Nella prima parte, recita:
«Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria”... seguono articoli e commi che si desidera abrogare.
Il testo completo del quesito può essere consultato sulla pagina di Wikipedia
Quarto quesito: Legittimo impedimento
Finalità : abrogare la norma sul legittimo impedimento
Si propone l'abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale:
« Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”? »
Questa norma crea una evidente disparità fra i comuni cittadini, il cui legittimo impedimento è certificato da un giudice, e alcuni "privilegiati", i quali si autocertificano l'impossibilità di recarsi davanti a un giudice, cosa che appare in palese contrasto con l'articolo 3 della costituzione.
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
1:17 PM
0
commenti
Etichette: politica, quesiti referendari, referendum
giovedì 7 aprile 2011
In viaggio verso Fukushima
Su questo l'occultamento sistematico delle informazioni ha svolto un ruolo determinante, sollevandoci da ogni tipo di angoscia. Per troppi politici una pietosa bugia è ancora molto meglio di una scomoda verità.
Eppure in quel luogo abitavano tante persone (170 mila evacuati), c'erano belle case, strade, infrastrutture, posti in cui possiamo immaginare che la vita scorresse piacevole e tranquilla. Impressionante sapere che nel raggio di 20-30km ora è stato tutto abbandonato, non c'è più anima viva, nessuno che possa raccontare cosa il luogo è diventato.
Fonte: Crisis
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
11:41 AM
0
commenti
Etichette: fukushima, referendum, video nucleare
martedì 22 marzo 2011
Casa dell'acqua anche a Cesena
Fonte: Il Resto del Carlino
P.S.Vi segnalo questo sito che elenca la ricorrenza delle principali giornate internazionali per tutte le principali tematiche, non dico che ci sia qualcosa da festeggiare tutti i giorni, ma quasi.
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
7:11 PM
0
commenti
Etichette: Acqua bene pubblico, casa dell'acqua, referendum
sabato 24 aprile 2010
Arriva il giorno della terra, ma non ancora quello dell'acqua
Ognimodo, visto che il forum per l'acqua pubblica ha lavorato molto bene sui suoi tre quesiti ben prima degli altri, e la sua trasversalità ai partiti rappresenta di per se una garanzia di correttezza, dovrebbero ovviamente essere i soli ad esser presi in seria considerazione in tema di acqua. Allora eccoli questi quesiti, andate a firmarli:
giovedì 29 gennaio 2009
Macori chiede un referendum sul porta a porta

Dobbiamo pertanto supporre che ove non è stato chiesto un referendum la popolazione sia contenta oppure scontenta ? Io credo che generalmente sia contenta. Caso mai il problema è al contrario, ove cittadini invocano il referendum ma questi vengono negati dalle pubbliche amministrazioni per paura di perderlo, come è avvenuto a Reggio Emilia. Quando referendum confermativi vengono richiesti, specialmente quando riguardano gli inceneritori, questi perdono sempre, perchè allora ne abbiamo tanti dislocati sul territorio ? Si va contro il volere dei cittadini anche li ?
Allo scritto del Sig. Macori, persona che in ogni caso considero seria e ragionevole, rispondo pubblicamente con la seguente:
Egregio Sig. Macori,
Mi sento in dovere di rispondere alla sua cortese replica apparsa sul Corriere in merito alla proposta di istituire un referendum propositivo a Cesena in materia di raccolta differenziata. A mio parere si tratta di un grave errore metodologico. Sono personalmente contrario affinchè certi temi delicati siano trattati alla stregua di decisioni prese a furor di opinione pubblica, ci sono infatti aspetti che non dovrebbero essere affrontati in maniera ideologica, come lei giustamente sostiene.
Perchè non è stato ad esempio indetto un referendum quando si è deciso nel 2002 di istituire Hera e dare in consegna ad essa la gestione privatistica di tutti i servizi e le forniture pubbliche essenziali ? Come avrebbe potuto esprimere, un eventuale testo di referendum propositivo, l'idea poi avveratasi che il privato avrebbe favorito si l'efficienza del servizio e le casse dei comuni, ma non altrettanto gli esborsi in tariffa dei cittadini ? Certe scelte politiche devono essere trasparenti, ma alla fine compito di una amministrazione accorta è a mio avviso sempre quello di perseguire con fiducia e tenacia certe strategie e fare delle scelte, purchè indirizzate al benessere della collettività.
Dobbiamo forse indire un referendum ogni qual volta si tratta di decidere l'apertura di un nuovo parcheggio ? Se lo si facesse sarebbe come affermare che è l'amministrazione stessa a non volere una tale scelta, anzi a boicottarla. Ovunque sul territorio si è verificata una rilevante rivoluzione di tipo gestionale, come ad esempio la sperimentazione del Porta a Porta a Forlimpopoli nata nel 2007, l'impulso non è mai partito da un referendum popolare, ma da un seria presa di consapevolezza della pubblica amministrazione.
Rilancio pertanto la sua sfida, invitandola a parteggiare politicamente per l'estensione in prova del servizio domiciliare su un quartiere di Cesena come l'Oltresavio, così come accadrà a breve ad esempio per Bertinoro, ed indire poi a distanza di un anno esatto un referendum confermativo di gradimento. Così è successo a Forlimpopoli, ove recentemente la popolazione, previa consultazione popolare, ha apprezzato il nuovo sistema con percentuali bulgare vicine al 90%, inimmaginabili solo pochi mesi prima.
Un recente studio commissionato da ATO a consulenti esterni come il prof. Alfonso Andretta, ha stimato nell'introduzione di un percorso domiciliare a Cesena un possibile aggravio dei costi inferiore al 10%, comprese le indispensabili spese di avviamento e informazione dei cittadini, il che si tradurrebbe a regime in un incremento delle tariffe paragonabile se non inferiore a quelle che Hera, comunque, già applica maggiorate ogni anno ai suoi utenti. In cambio, la prospettiva di un servizio più comodo, maggiore tutela ambientale e possibilità tecnica di commisurare la tariffa futura a quanto realmente si produce come rifiuto (tariffa puntuale).
In merito al fatto che i materiali recuperati hanno scarso mercato, questo è vero ora in quanto stiamo attraversando una fase di crisi economica, tuttavia il valore di recupero dei materiali è comunque irrisorio rispetto ad altre voci che compaiono nel costo complessivo, la cui parte preponderante (oltre il 50%) è dovuta alle spese di smaltimento, le quali più che dimezzano utilizzando un sistema domiciliare spinto. L'incremento modesto di costo é in buona parte a vantaggio dell'aumento di occupazione che il regime domiciliare comporta.
Tengo a precisare che l'associazione MIZ non intende partecipare alla prossima consultazione elettorale, che non è in alcun modo affiliata a Beppe Grillo come lei ha erroneamente indicato, e che rivendica il diritto di fare Politica con l'auspicio di avviare una seria discussione, sia con voi che con altre forze politiche incluso il PD, che su questi temi importanti preferisce al momento tacere.
Cordiali Saluti,
Paolo Marani
MIZ - Cesena
Pubblicato da
Paolo Marani
alle
8:19 PM
0
commenti
Etichette: Italo Macori, raccolta differenziata porta a porta, rassegna stampa, referendum