venerdì 2 marzo 2012

Domenico Finiguerra a Cesena

Cesena ha ospitato il 28 febbraio scorso all'Ecoistituto di Cesena un bell'incontro con Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano. E' un personaggio molto noto nel mondo ambientalista per aver proposto una idea che fino a pochi anni fa sembrava eretica, disegnare un metaforico cerchio rosso sulla piantina della città e stabilire un piano urbanistico a crescita di urbanizzazione pari a zero.

Per riuscire nell'intento ha dovuto ingegnarsi per sconfiggere il ricatto degli oneri di urbanizzazione, causa principale dell'insostenibile desiderio di consumo di suolo tipico di molti comuni italiani. L'intero dibattito di circa 2 ore è stato registrato in audio e potete ascoltarlo utilizzando il player qui sotto.

sabato 25 febbraio 2012

Intervista a Dennis Meadows

Questa breve intervista a Dennis Meadows è datata nel 2009, ma si rivela pienamente in tutta la sua profetica forza, adattandosi alla perfezione ai nostri giorni di crisi. Fin nel loro libro fondamentale degli anni 70, i limiti dello sviluppo, Denis e Donella Meadows (lei scomparsa da qualche anno), hanno teorizzato quello che è il grosso limite della società attuale, confondere la crescita con lo sviluppo

Io ritengo che ciò che sostiene Meadows sia tristemente vero, ci stiamo avvicinando a passi da gigante verso una forma di collasso dovuto a una eccessiva domanda di crescita, che si riflette sia nell'incremento della popolazione sia nell'utilizzo irrazionale delle limitate fonti fossili a nostra disposizione. Questo atteggiamento suicida, è "il vero problema", mentre prezzi dei generi alimentari, disponibilità di petrolio, cambiamenti climatici, inquinamento, diseguaglianze sociali, crisi economiche, ne sono solamente i sintomi. 

Vale la pena qualche volta soffermarsi su elementari principi di saggezza, ci occorre sviluppo e non più crescita. Attivate i sottotitoli dato che l'intervista è in lingua originale inglese.

lunedì 6 febbraio 2012

Incapaci di difenderci davanti agli eventi naturali


Così all'improvviso, l'intera Italia ma la Romagna in particolare, si è trovata ricoperta da una spessa coltre nevosa, manco fossimo in Lapponia. Immediatamente ci si interroga sui disagi e su come evitarli, come fare a portare i bambini a scuola ? Come fare per le provviste ? E la scuola di ballo, la palestra, il ristorantino del sabato sera, devo proprio saltarlo ? L'effetto di smarrimento però dura poco, lentamente ci si abitua alla "nuova normalità" e si scopre una cosa che avevamo oramai dimenticato: "Si può vivere anche con lentezza e i vicini di casa esistono davvero!".

Si perché, abituati ad una vita frenetica fatta di consumi illimitati e dissennati, abbiamo dimenticato di vivere in una comunità, cosa superflua forse quando disponiamo di tutto ciò che ci serve, indispensabile quando emergono le prime difficoltà. E allora ecco che i condòmini, che prima si guardavano in cagnesco anche solo per banali motivi di parcheggio, adesso li vedi a scambiarsi la pala per liberare assieme il selciato. Si riscopre cosa significa solidarietà, socialità, aiutarsi l'un l'altro per fare fronte a una difficoltà comune. La differenza fra la Romagna e quanto è successo a Roma, ad esempio, è ECLATANTE.

A Cesena la neve ha superato abbondantemente il metro, e tutto sommato si riesce a resistere, pur con qualche evidente difficoltà, a Roma appena 20 cm hanno mandato tutto completamente in tilt. Questo non tanto perché sono disorganizzati, quanto perché a nessuno viene in mente di rinunciare all'auto, chiunque persevera nel voler continuare la vita al quale è stato abituato; il risultato è quello di passare il tempo a maledire e imprecare contro il comune che non ha mezzi sufficienti per fronteggiare una nevicata (che a Roma, come si afferma nella bella intervista a Luca Mercalli, capita circa ogni 20 anni!).

Eccolo allora il distillato del pensiero gasista, coltivare e fare affidamento su una rete sociale e solidale in grado di renderci resilienti anche ad avvenimenti un po' avversi come quello di una nevicata improvvisa. Rimbocchiamoci quindi le mani e aiutiamo a spalare, perché se non ci diamo da fare per socializzare e saper convivere con queste piccolezze momentanee, non so proprio cosa potrà mai capitarci nel momento in cui una vera crisi arrivasse davvero.