Visualizzazione post con etichetta MDF. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta MDF. Mostra tutti i post

mercoledì 19 dicembre 2007

Fondato a Rimini il Movimento della Decrescita Felice

Dopo tanta attesa e qualche prova generale è stato finalmente fondato a Rimini, in data 15 dicembre 2007 alla presenza di un notaio, il Movimento della Decrescita Felice (MDF), associazione presieduta da Maurizio Pallante. Partendo dai soci fondatori, fra i quali anche esponenti del MIZ e del Clan-Destino di forlì, verranno organizzati dei circoli territoriali (subito ribattezzati gruppi o tavoli perché circoli sa troppo di Brambilla la rossa!) dislocati sul territorio italiano. Il Movimento della Decrescita Felice si è dotato di uno statuto (che presto sarà diffuso online sul sito della decrscita) in cui si afferma come non si intenda fondare un partito tradizionale ma un movimento di opinione culturale e politico, con il quale gettare il seme di un modo nuovo di organizzare la società del nuovo secolo. Questa alternativa "narrazione" del mondo, invisa e contrapposta alla dominante liturgia capitalistica che imperversa sui mezzi di informazione ufficiali, intende partire da una critica sistematica al desiderio di crescita del PIL come mezzo principe per garantire il livello di "salute" di un paese. Il reale significato e la grande portata del movimento va però ben oltre, lancia un monito alla società intera sulla inevitabile prospettiva di declino che si prefigura perseguendo ciecamente lo sfruttamento sistematico e senza responsabilità delle risorse naturali. L'aggettivo "felice" accanto alla parola "decrescita", di per se stessa connotante qualcosa di negativo, si giustifica proponendo una via alternativa in grado di consentire un "atterraggio morbido" verso una civiltà post-capitalistica e post-petrolifera. L'idea riformatrice è quella di rifondare le regole di una nuova comunità sociale dove si otterrà benessere non solo grazie al denaro e alla mercificazione della natura, ma coltivando pratiche oramai in disuso, come l'autoproduzione alimentare, la riscoperta della solidarietà fra le comunità locali, la riscoperta del valore del tempo, l'utilizzo di una tecnologia rivolta al risparmio energetico, la crescita dei beni e dei servizi a discapito delle merci. Non so quanto questa prospettiva futura diverrà davvero "felice" nel senso stretto del termine, considerata l'inerzia incredibile della classe politica mondiale, so però che praticamente non abbiamo molte altre alternative rispetto ad un forzoso cambio radicale delle nostre abitudini di vita. La prospettiva sarà inevitabilmente quella di dedicare ogni energia residua a fare in modo che le brusche trasformazioni imminenti causate dal razionamento del bene "ambiente" non ci colgano impreparate. I gruppi territoriali di lavoro saranno suddivisi in aree tematiche, le quali si occuperanno di produrre "best pratices" ed indirizzi culturali sui seguenti argomenti: Stili di vita, politica, lavoro ed economia, decrescita e povertà infine scienza e tecnologia. Auguriamo lunga vita a questo giovane movimento (di cui noi ci sentiamo parte integrante) auspicandoci che tutte le scelte politiche future delle nostre amministrazioni ne tengano conto e ne traggano una influenza positiva. Se proprio decrescita dovrà essere per giocoforza, facciamo almeno in modo che sia "felice".