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domenica 30 agosto 2009

Il test della Blower Door per case a basso consumo energetico

Le auto consumano energia, ce ne accorgiamo immediatamente se non altro ogni volta che occorre rifornirle di benzina o di gasolio al distributore. Sembra naturale quando si acquista un auto nuova farsi alcune semplici domande su quanto consuma, e mettere in conto anche queste informazioni per valutarne poi l'acquisto. Perchè con le case non succede lo stesso ?

Anche una casa infatti consuma energia, in larga parte per riscaldarsi e migliorare il comfort di chi vi abita dentro. Forse a causa del fatto che le bollette del gas sono comunemente pagate sotto forma di tariffa a domiciliazione bancaria, come fossero un "abbonamento" a un telefonino, sovente si tende a pagarle senza rendersi realmente conto di quanto gli sprechi possano contribuire a gonfiarne i costi. All'arrivo di una bolletta esorbitante viene naturale dare a noi stessi la colpa di avere consumato troppo. E se invece fosse semplicemente la nostra casa a consumare troppo, perchè non é ben coibentata o isolata opportunamente dall'esterno ?

Anche se lentamente, cominciano a diffondersi anche in Italia concetti come quello di casa passiva, ovvero case così ben isolate e coibentate, ma soprattutto senza spifferi, tali da riscaldarsi senza necessità di alcuna caldaia di combustione, semplicemente con l'energia termica emessa dalle persone che risiedono all'interno o grazie ai pannelli solari. Tuttora fenomeno di nicchia, case in standard passivo che consumano meno di 3 litri di gasolio / m2 per anno cominciano ad apparire quà e la e saranno una vera ancora di salvezza quando i prezzi dei combustibili fossili convenzionali cresceranno oppure qualora dovessero rilevarsi indispensabili drastiche riduzioni di emissioni di gas serra a causa dei problemi dovuti ai cambiamenti climatici. Ma chi ha già una casa cosa può fare fin da ora per migliorare il suo risparmio energetico ?

Una delle tecniche possibili, appresa durante il corso estivo EUZ sostenuto recentemente in Germania, è quello di ricorrere al test della Blower Door. Il concetto è semplice, una casa a basso consumo energetico è una casa senza spifferi, questi sono causa infatti di rilevanti ponti termici in grado di disperdere il calore dell'ambiente, specialmente nelle giornate quando spira un forte vento. Il test della Blower Door consente di evidenziare i principali spifferi, generalmente provenienti da porte, finestre, sottotetto, camini, quadri elettrici.


Inizialmente la casa viene interamente sigillata chiudendo tutte le finestre, in modo da creare la condizione per il minimo ricambio di aria possibile, poi al posto della porta principale viene applicata una porta ermetica pneumatica contenente un potente ventilatore di intensità regolabile. Un dispositivo di misura digitale, consente di monitorare la differenza di pressione fra l'interno dell'abitazione e l'esterno a pressione atmosferica, con scala espressa in pascal.

Attivando il ventilatore, si genera una depressione all'interno dell'abitazione di circa 50 pascal, ciò causa un richiamo di aria dall'esterno all'interno attraverso gli spifferi, con un flusso di aria talmente potente che è facile addirittura sentire a mano i getti di aria che entrano. In base alla potenza assorbita dalla ventola e alla differenza di pressione standard, si è in grado di stabilire la "portata" di aria che si sta movimentando. Questa portata, divisa per il volume totale dell'abitazione, fornisce un coefficiente 'n' che ha l'unità di misura della frequenza, e che indica quante volte ogni ora l'aria interna contenuta nel volume della abitazione viene "ricambiata" completamente (frequenza di ricambio d'aria). Un valore n<=1,5 indica una casa a risparmio energetico molto impermealizzata, Un valore n<=0,6 indica uno standard eccellente da casa passiva.



Per rendere meglio visibili gli spifferi, può essere utilizzata una macchina termografica oppure un generatore di fumo posto all'esterno (simile a quello usato nelle discoteche), in modo da evidenziare immediatamente sia l'intensità che la posizione degli spifferi principali, dai quali entrerà un intenso getto di fumo.

Che fare allora se si rilevano degli spifferi ? La soluzione consiste nell'impermeabilizzare le parti colpevoli utilizzando, nel caso del sottotetto, dello speciale nastro adesivo e della carta con funzione di barriera al vapore. Nel caso di un camino che trapassa il sottotetto (come simulato nell'immagine sotto) può essere applicata una cuffia di gomma a tenuta d'aria, nel caso di porte e finestre possono essere sostituite o impermeabilizzate meglio le guarnizioni a tenuta stagna sul battente.

Alcune aziende italiane si sono già attrezzate per eseguire questo innovativo blower door test, chiamato talvolta minneapolis blower door, e data la sua relativa economicità dovrebbe diventare pratica comune in ogni fase di certificazione energetica degli edifici.

lunedì 21 luglio 2008

Il governo boicotta la certificazione energetica degli edifici

Nella riunione delle commissioni di Bilancio e Finanza della camera dei deputati del 10 luglio 2008 è stato presentato dal governo un emendamento in cui si prevede l’eliminazione dell’obbligo di attestazione di certificazione energetica nella compravendita e locazione delle residenze. Non poche le reazioni contrarie al provvedimento da parte di Associazioni, Ordini Professionale e Aziende del settore. Il Kyoto Club è sconcertato dall’emendamento presentato a firma del Governo e in una nota presente nel proprio sito si legge: “Una stralcio, questo, che indebolirebbe tutto il sistema della certificazione energetica degli edifici in Italia e che è in palese contraddizione con il recente decreto legislativo n. 115 del 30 maggio 2008 che lo stesso Governo ha voluto per accelerare la normativa che stabilisce un quadro di misure volte al miglioramento dell’efficienza degli usi finali dell’energia anche per l’edilizia”, ha detto Mario Gamberale, direttore operativo del Kyoto Club.

Un altro aspetto molto grave è che “tale emendamento va in aperto contrasto con una delle principali finalità della Direttiva europea 2002/91/CE – continua Gamberale – cioè quella che riguarda l’obbligo di informare i cittadini, tramite appunto il certificato energetico, sui consumi energetici dell’edificio”. Secondo Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club “l’indebolimento della certificazione energetica degli edifici risulta tanto più incomprensibile in quanto si tratta di uno degli strumenti più efficaci per contrastare gli alti prezzi dell’energia”. “Considerando il numero delle compravendite annuali di alloggi – spiega Silvestrini - la riduzione dei consumi indotta dalla trasformazione del mercato legata alla certificazione si può stimare cautelativamente in 80 ktep/a (migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio). Al 2020 il risparmio cumulativo ammonterebbe a 6 milioni di tep”. “Cioè, con questa semplice misura che porta evidenti vantaggi economici ai cittadini e al paese – conclude il direttore scientifico del Kyoto Club - si risparmierebbe cumulativamente una quantità di energia pari a 8 anni di produzione di una centrale nucleare da 1.300 MW che, nell’ipotesi più favorevole, entrerebbe in funzione non prima del 2020”.

Riassunto delle norme di legge

La certificazione energetica fu introdotta dalla legge 10 del 1991 ma i decreti attuativi non sono mai stati pubblicati fino al luglio 2005 (un ritardo che dire vergognoso è dire poco!).

il 27.7.05 esce a sorpresa il decreto ministeriale 178 “Regolamento di attuazione della legge gennaio 1991 n.10” che modifica le prescrizioni del DPR 412/93. Il 19.08.05 nuovo colpo di scena, esce il decreto legislativo n.192 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico”.

Il decreto n.192 abroga il precedente DM 178 DOPO SOLI 23 GIORNI!!! (14 anni non sono stati sufficienti per scrivere bene una legge!)

l'anno dopo il 3/11/2006 lo va a modificare nuovamente e stabilisce che le linee guida per la certificazione sarebbero state pubblicate entro un anno, nel frattempo alcune regioni si sono mosse autonomamente (Es. la Lombardia).

Siamo all'estate 2008 ed esiste un testo di linee guida approvato dalla conferenza stato regioni ma mai pubblicato, se mai lo sarà.

Morale della favola ? Modifica e modifica, alla fine si risolve tutto all'Italiana, dopo gravissimi ritardi non se ne fa mai niente, almeno fino a quando l'unione europea non ci metterà per l'ennesima volta in mora per palese inadempienza.

Fonte: EnergyManager.net