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giovedì 1 gennaio 2009

Il buon latte crudo di una volta

Ho trovato un articolo interessante (un po lunghetto ma vale una lettura attenta) che sostiene la tesi (invisa a molti ambientalisti) secondo la quale il latte crudo è intrinsecamente pericoloso. Da un punto di vista scientifico ed in un ottica di analisi costi/benefici andrebbe pertanto proibito o limitato severamente.

Ne abbiamo già ampiamente parlato quì, così come ha fatto anche Beppe Grillo, pur nella sua solita maniera un po provocatoria, perorando a spada tratta talune ipotesi complottiste.

Personalmente, mi preoccupa molto di più il fatto che il latte (così come qualsiasi altro genere di largo consumo di derivazione animale, tipo il pollame) si presti a ciniche pratiche di produzione industriale tali da snaturarne profondamente l'intrinseca eticità, creando sofferenza agli animali.

Ovviamente l'articolo in questione parte da un punto di vista prettamente clinico/batteriologico ed ignora molti altri fattori egualmente importanti, come la riduzione degli imballaggi e dei rifiuti, l'educazione alla sostenibilità, l'incentivo verso l'allargamento all'utilizzo di altri prodotti alla spina, il positivo influsso che ha verso i produttori (che ora dovranno essere più direttamente responsabili per la salute pubblica) nel curare meglio i propri animali...

Il mio comportamento e ciò che suggerisco è di farlo bollire comunque quando sta in frigorifero per più di due giorni o appena si percepisce che cambia leggermente odore.

Parte delle argomentazioni presenti nell'articolo citato sono molto convincenti, continuo però a ritenere che non andrebbe boicottato con campagne mediatiche a base di terrore ma incentivato con adeguata informazione, voi cosa ne pensate ?

domenica 7 dicembre 2008

Lo stato boicotta il latte crudo in TV


Davvero singolare la campagna anti-promozionale che sta passando in questi giorni su alcune testate giornalistiche televisive e non, tese a diffondere una irrazionale paura verso il fenomeno assai recente della diffusione dei distributori di latte crudo.

Va da se che elementari regole di igiene devono essere rispettate, trattandosi ovviamente di prodotto altamente deperibile, in particolare deve essere assolutamente garantita la catena del freddo dalla produzione alla distribuzione, con temperature sempre comprese fra 2° e 4°. Tuttavia terrorizzare i consumatori, addirittura paventando una moratoria sulla distribuzione per ragioni di salute, mi sembra davvero troppo.

Oggetto della vicenda sono le incredibili dichiarazioni di alcuni senatori del PD (e pure alcuni dell'IDV), i quali si meravigliano di come il parlamento non risponda a seguito delle notizie di casi di infezioni sospette causate dall'assunzione di latte crudo. In effetti, una teorica probabilità di prendere un qualche batterio esiste, nulla però che non si possa risolvere velocemente con un po di cagotto ...

Tutti noi da bambini abbiamo assunto quintalate di latte crudo, le nostre mamme sapevano benissimo che se non consumato entro pochi giorni andava necessariamente bollito, qualcuno se lo ricorda ancora il "bollilatte", con quel coperchio strano bucherellato che serviva per separare la schiuma di bollitura ? Oggi si pensa che se non è infarcito di tetrapack che rilascia inchiostro nel prodotto, non è stra-pastorizzato con il metodo UHT, al punto da snaturarne le proprietà, sia pericoloso per la salute... (per i guadagni dei grandi distributori sicuramente si).

In Italia i distributori, censiti dal sito milkmaps, sono circa 2000 e servono un bacino di almeno 100.000 persone (risibile quindi che per 9 casi di infezione batterica si gridi all'epidemia), al contempo i vantaggi per la collettività sono assai evidenti:
  • Prodotto più sano, più buono, più naturale
  • Risparmio garantito (circa 1€ al litro in media)
  • Meno rifiuti (imballaggi, tetra pack)
  • E' a Km zero per necessità di cose
  • Incentiva la diffusione di prodotti alla spina
  • Batteri utili (si, il latte contiene batteri utili)
I benefici, superano enormemente i rischi, specialmente in vista di una futura economia autarchica in cui qualche compromesso dovrà necessariamente essere accettato, pur di continuare il nostro dispendioso stile di vita occidentale. Sorge il legittimo sospetto che siano state le lobby della grande distribuzione a promuovere spot dementi come questo, come reazione alla forma di concorrenza che i distributori di latte crudo creano.

Update: Se,brerebbe che i casi non siano 9 ma solamente 3 e divisi negli anni 2007 e 2008. Complottismo ? Forse... vale la pena di sentire l'intervista che Grillo ha fatto al giornalista Matteo Incerti...

mercoledì 18 aprile 2007

Latte sfuso a Cesena, era ora !!!

Finalmente una bella iniziativa che rispetta in pieno i criteri di sostenibilità ambientale e al tempo stesso fornisce un servizio migliore alla cittadinanza. E' stato aperto da poco a Cesena un distributore automatico di latte sfuso. Il concetto è molto semplice, si riusa la propria bottiglia, inserendola in un distributore a gettone, (che oserei chiamare BancoLAT ...), si infila la moneta e si riempie il contenitore: geniale! L'ho provato, e devo dire che questo latte crudo (non pastorizzato) è veramente superbo, sembra appena munto, esce alla temperatura di 2 gradi centigradi. Praticamente impossibile andarsene senza prima averne sorseggiato un po dalla bottiglia. Un litro costa esattamente 1€. Un avviso ricorda che il latte crudo deve essere consumato entro massimo due giorni, altrimenti è necessario bollirlo. L'azienda distributrice certificata ISO (quà e là) viene dalla val marecchia, ed ha già installato altri distributori nel riminese. L'impianto di cesena (al quale secondo un depliant dovrebbe affacciarsene un altro a breve) è situato sulla cervese in zona S.Egidio, proprio allo sbocco di via Madonna dello Schioppo. Spero davvero che questa bella iniziativa venga imitata presto in altri quartieri della città, non ne potevo più di buttare via i cartoni del latte in tetrapack! Se lo provate e vi piace, oppure avete delle critiche, lasciate un commento ed io le inoltrerò ai gestori, iniziative come queste credo meritino davvero di essere incentivate.