domenica 18 novembre 2007

Aggressioni edilizie alla collina cesenate

Il MIZ e soprattutto Davide Fabbri dei verdi di cesena stanno seguendo da vicino il processo penale che ieri è iniziato a Forlì per presunta lottizzazione abusiva realizzata dalla società ALNE srl nella splendida collina di Celincordia, splendida dal punto di vista naturalistico e ambientale.

Non poteva essere diversamente, poiché la Magistratura era stata allertata da segnalazioni dei cittadini, da denunce politiche dei Verdi, da diversi articoli della stampa locale.

Cogliamo l’occasione di questo importante processo penale che si è aperto a Forlì, che riguarda l’uso comunque distorto del nostro territorio (indipendentemente dalle sentenze del Tribunale), per avanzare al Comune di Cesena alcune richieste e fare alcune proposte.

Sono anni che il Gruppo Consiliare dei Verdi denuncia politicamente con forza – spesso isolatamente - una continua aggressione edilizia alla collina cesenate; per i Verdi tale territorio va tutelato e salvaguardato sotto il profilo ambientale, e il Comune di Cesena deve evitare di rilasciare Permessi di Costruire che legittimano una ingiustificata degenerazione edilizia alla collina (e alle zone rurali in genere) da parte di società industriali, costruttori di impattanti ville, di pseudo-agricoltori per la costruzione di fittizie case rurali mai state al servizio dell’attività agricola, di fittizie attrezzaie trasformate in residenza.

Anche nel caso specifico di ALNE srl Davide Fabbri, ben prima del sequestro preventivo della lottizzazione (avvenuto il 13 ottobre del 2004), aveva segnalato il 4 marzo del 2004 agli uffici competenti presunte irregolarità a tale lottizzazione; segnalazione caduta nel vuoto.

Chiediamo al Comune di Cesena alcune cose importanti:
  • Come mai il Comune di Cesena è rimasto inerte e non ha esercitato il diritto di costituirsi Parte Civile per chiedere il risarcimento dell’eventuale danno arrecato all’ambiente nel processo penale iniziato ieri a Forli? Ritiene il Comune che l’atto d’accusa pesantissimo del P.M. Monica Galassi, nei confronti di tre Dirigenti e Funzionari Comunali (Bonaretti, Lorenzini, Brighi) imputati di reati gravi, non sia da tenere in considerazione? L’ordinanza del giudice di ieri in Tribunale che rigetta la costituzione di Parte Civile del WWF implicitamente ammette che il reato cosi’ come contestato astrattamente dal PM costituisce un reato che cagiona danno ambientale.
  • Come mai il Comune di Cesena non intensifica le attività di vigilanza e di controllo all’attività edilizia? Anche recentemente, la Procura della Repubblica di Forli ha disposto il sequestro preventivo di una mega attrezzaia che si stava trasformando in agriturismo sulle colline di Carpineta (questo è l’atto d’accusa della Magistratura); anche in questo caso vi era stata – sei mesi prima del sequestro preventivo dell’ immobile da parte del Tribunale di Forli - una segnalazione dei Verdi agli uffici comunali competenti, segnalazione caduta nel vuoto.
Chiediamo al Comune di Cesena di controllare la regolarità delle destinazioni d’uso di tutte le attrezzaie – proservizi agricoli presenti sul territorio comunale, dato che molte di esse non appaiono regolari sotto il profilo tipologico-costruttivo e delle destinazioni d’uso.

La moda di edificare ognidove e fare passare tutto per attrezzaia, pur in presenza di proprietari che si e no saprebbero coltivare un orto, deve essere interrotta con una vigilanza più rigorosa del territorio ed un maggiore rispetto delle norme, specialmente a tutela dei "veri" agricoltori.

venerdì 16 novembre 2007

Assemblea comunale sul progetto "Concretamente"

Lo scorso Mercoledì 14 Novembre si è svolto nella sala del consiglio comunale di Cesena un tavolo di confronto fra cittadini ed enti che si occupano della gestione dei rifiuti. L’idea di costituire questo evento è nata nell’ambito del lavoro di uno dei due focus group organizzati a Cesena appartenenti al progetto “Concretamente” di Anima Mundi, che da diversi mesi ha promosso azioni volte al coinvolgimento di cittadini, associazioni di categoria, imprenditori. Ovviamente alcuni esponenti del MIZ erano presenti, Franco Sirri ci ha mandato un breve resoconto della giornata che volentieri pubblichiamo.
Eravamo una ventina, forse qualcuno di più, Bazzani ha detto che era un buon numero, sicuramente si riferiva alle sedute precendenti dove il numero era molto più esiguo. Oltre a lui il nemico era rappresentato da una signora che faceva parte di ATO e Gabellini (con segretaria) già noto al MIZ. Lunga presentazione da parte di Anima Mundi, somigliante ad un prolisso spot pubblicitario dove vengono dette cose giuste ma che sanno anche le donne delle pulizie. Parte il dibattito: parla un rappresentante di un corposo gas di Forlì (i gas fanno bene alla raccolta rifiuti) direi neutro. Parla un cittadino (non si fa abbastanza per la raccolta rifiuti) buono, visto che la parola magica (porta a porta) non saltava fuori l'ho detta io non senza fare pause per inghiottire (quando ci si abitua a parlare in pubblico?) subito Davide mi ha dato man forte, e dopo i nostri interventi i termini MIZ e porta a porta sono saltati fuori sempre più spesso. Nicola si è presentato come appartenente al MIZ e ha portato il suo mattone con bravura. Nazario Sintini ha rincarato la dose dicendo che ne aveva più che abbastanza di sentire le stesse chiacchiere da anni senza che l'amministrazione, ato e hera si decidessero a far qualcosa di concreto. Ad un certo punto i tre dell'avemaria (bazzaniatohera) sono risultati completamente accerchiati ed il termine più carino era "retrogradi". Gabellini ha detto "hera risponde ad ato" dovendo ammettere però che anche hera ha le sue opinioni (leggi resistenze). Bazzani in chiusura ha tentato di farci credere che anche con la attuale raccolta Cesena sarà in linea con le percentuali previste dalla legge (basta scrivere numeri più alti). E' arrivato il sindaco che stavamo per andarcene, ha tentato subito di tirare le fila di una riunione a cui non era stato presente, Davide glielo ha fatto notare e la cosa è finita li. Il sindaco si è fermato a parlare con noi del MIZ mentre Gabellini aspettava con pazienza. Ha ribadito (il sindaco) che occorre un incontro per discutere sul quartiere con cui partire per il pap, poi si è girato verso Gabellini e gli ha detto "presto si parte con un quartiere per fare una prova anche qui a Cesena" il Gab ha risposto "certo Signor Sindaco" che non è esattamente la risposta che aveva dato a noi nell'ultimo incontro. Ci occorre molto l'oltresavio!
Saluti, Franco Sirri

Aggiornamento: All'evento ha partecipato anche il gruppo "inGASati" di Forlì che nel suo blog ha documentato lo svolgimento della assemblea con un post.


lunedì 12 novembre 2007

Il Porta a Porta a Cesena resterà un miraggio ?

A seguito di questo articolo del sindaco di Cesena Giordano Conti apparso sul corriere, dove appare la massima disponibilità dell'amministrazione nell'affrontare il tema del Porta a Porta, Davide Fabbri mi riporta questo intervento di Tiziana Lugaresi, consigliere dei Verdi al quartiere Cesuola di Cesena, nel quale traspare un sentimento diverso, lo rilanciamo in forma integrale:

A fine estate il Consiglio di Quartiere del Cesuola ha approvato la mozione, presentata alcuni mesi prima dalla sottoscritta, consigliera dei Verdi, sulla raccolta differenziata secondo il metodo del Porta a Porta. E' stato questo l'atto conclusivo di un iter di approfondimento su questo importante tema, a cui i membri del Consiglio di quartiere hanno aderito, tramite alcune iniziative promosse con la collaborazione del MIZ di Cesena, tra cui un'assemblea pubblica di sensibilizzazione della cittadinanza, alla presenza di esperti di fama nazionale. La mozione è stata inviata, subito dopo l'approvazione da parte del Consiglio di Quartiere, agli organi competenti dell'Amm.ne Comunale, all'Amministrazione Provinciale, alla Direzione di Hera ed alla Presidenza di ATO, con l'intento di proporre la sperimentazione nel proprio territorio del sistema di raccolta differenziata detto del Porta a Porta, sulla cui efficacia nel ridurre la produzione dei rifiuti e contenere l'aberrante pratica dell'incenerimento non sussistono dubbi, come dimostrano le esperienze già da tempo attivate nel nord Europa e nei Comuni più avanzati del Nord d'Italia (e non solo). Purtroppo dobbiamo registrare che a tutt'oggi nessuno degli organismi su indicati ha dimostrato di prendere in considerazione l'istanza inoltrata dal Quartiere. Nessuna risposta infatti è pervenuta, nè per iscritto nè verbale, nessun commento, nessuna richiesta di precisazioni, nessuna telefonata. Nulla. Nessun riscontro nemmeno da parte dell'Amministrazione Comunale di Cesena, che, a dispetto dei tanti proclami sulla partecipazione dal basso alle scelte di interesse collettivo, ha perso anche questa occasione per riconoscere il ruolo attivo dei Quartieri, in questo caso il Cesuola , dopo che quest'ultimo si è speso inutilmente per l'individuazione di un diverso e più efficace modello di gestione in materia di rifiuti. E' inevitabile pertanto giungere alla conclusione che il Comune di Cesena continua a voler confermare, nel panorama regionale, la sua posizione di fanalino di coda in tema di tutela ambientale, tanto da risultare impermeabile a qualunque sollecitazione al cambiamento di prospettiva. Evidentemente la classe dirigente al governo della città ritiene che gli impegni in questo settore possano essere sostituiti da evanescenti dichiarazioni di intenti, circonvoluzioni dialettiche corredate da iniziative di sensibilizzazione pubblica, gestite a livello centralizzato, assolutamente ignorate dalla maggioranza dei cittadini, ma non per questo meno costose per la collettività. (Il progetto "Concretamente" affidato alla cooperativa Animamundi tutt'ora in corso, costa alla collettività 42.000 euro). Si tratta come in questo caso di interventi ben poco utili, se non affrontano e rendono pubblico il nodo centrale del problema, che consiste nel fatto che, nella nostra realtà, vengono ancora legittimate politiche di forte incenerimento e che, guarda caso, non sono nemmeno prese in considerazione le strategie più efficaci per il perseguimento delle finalità di riduzione, recupero e riuso dei rifiuti. Che cosa si può pretendere d'altra parte da un progetto, quasi totalmente finanziato dalla Provincia di Forlì-Cesena che, come è noto, ha in tempi recenti approvato, adeguandosi al piano industriale di Hera spa il raddoppio dell'inceneritore di Forlì e che vede tra gli attori coinvolti nel percorso, lo stesso gestore Hera spa, incaricato del "supporto tecnico ed informativo" ?

Cesena, 11 novembre 2007

Tiziana Lugaresi

Consigliere dei Verdi al Quartiere Cesuola di Cesena