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mercoledì 19 marzo 2008

Il sindaco risponde alla petizione del MIZ

Dopo un anno intero in cui il MIZ ha sensibilizzato il territorio per chiedere l'introduzione anche a Cesena della raccolta differenziata Porta a Porta, consegnate le oltre 2000 firme di cittadini, ecco arrivare nei termini previsti dal regolamento comunale la risposta del sindaco Conti. Malgrado le parole cordiali e l'atteggiamento affabile, il succo è che gli interessi di Hera sono troppo importanti e distribuiti sul territorio affinchè Cesena decida autonomamente di intaccarli proponendo soluzioni alternative e più moderne. Si è rilanciato il tutto ad ATO, il quale pur essendo rappresentato dai sindaci e quindi sulla carta strumento esecutivo dei loro voleri risulta spesso la scusa per eccellenza quando la politica non intende decidere in materia di rifiuti. Si attua perciò la politica dello scaricabarile, perseverando nel lasciare ad Hera completa carta bianca nonchè il delicato compito di pianificare le decisioni strategiche. Una seppur timida apertura però si è verificata, intenzione del sindaco è di "approfondire in consiglio comunale i modi e i tempi per lo sviluppo, al fine di portare in ATO una posizione ampiamente condivisa". Il MIZ chiederà pertanto di convocare il consiglio per discutere di questo problema, affinchè la supremazia della politica prenda il sopravvento e convinca l'amministrazione che sia l'ambiente che il cittadino, adottando politiche virtuose come questa, ne trarrà sicuramente un vantaggio, anche e non solo dal punto di vista economico.

venerdì 7 dicembre 2007

Il MIZ incontra il sindaco Conti

Dopo avere battuto in lungo e in largo il territorio ed incontrato i rappresentanti di tutti i quartieri è finalmente giunta per il MIZ l'attesa udienza privata con il sindaco di Cesena Giordano Conti. A grandi linee il tutto si è svolto come ci aspettavamo. Nella sua lunga premessa il sindaco Conti difende la sua amministrazione -sempre estremamente attenta- sia individualmente che in ambito ATO al bilancio ed allo spulciamento sistematico dei "conti" (se mi perdonate il giro di parole). Conti ha però in qualche modo dato l'impressione di avere già messo le mani avanti, esplicitando in forma morbida il conflitto di interessi inevitabile che si manifesta dal momento in cui in un ambito (ATO) partecipa ad un organismo di controllo e decisione politica, dall'altro (Comune) partecipa come "proprietario" in compartecipazione azionaria dell'azienda Hera. Dovrà necessariamente a seconda delle circostanze (per sua stessa ammissione) cambiare la giacchetta ed optare per l'uno o per l'altro obiettivo, (spendere per migliorare il servizio e/o risparmiare per remunerare gli azionisti). In questa ottica tutto è pensabile e possibile purché i "conti" siano sempre rispettati, nonché soprattutto siano garantite le esigenze economiche imprescindibili di Hera, nella quale il comune ha diretti ed evidenti interessi. In ogni caso il Sindaco ha accolto con estremo interesse il nostro progetto, sottolineando come il rapporto con i movimenti e le associazioni, una volta tanto, si sia svolto con un dialogo "ragionato" e rispettoso delle istituzioni, piuttosto che scendere nel terreno impervio delle accuse qualunquiste o dei proclami ideologici da atteggiamento muro-contro-muro. Ci ha fatto piacere sapere che questo nostro modo di porci, ragionevole e razionale, sia stato percepito e riconosciuto dal sindaco. Non possiamo non notare però come nel suo discorso sia stato difeso il tentativo maldestro e prevedibile da parte di Hera di improntare la gestione della raccolta differenziata spinta in maniera "mista", cosa che noi aborriamo in maniera categorica. Secondo incontri preliminari che già sono intercorsi fra la giunta ed Hera, è emerso il tentativo di Hera, nel caso in cui la giunta si impunti per avviare una sperimentazione in piccola scala del metodo "porta a porta", di adottare un nuovo progetto senza rinunciare al sistema tradizionale, pur nella stessa unità territoriale. Per motivi che abbiamo più volte spiegato, sostenuti da documentazione inattaccabile, laddove l'amministrazione per paura di una scelta radicale affronti la via di un discorso "misto", il sistema è destinato inesorabilmente a fare lievitare i costi e quindi al fallimento completo. La nostra proposta presentata al sindaco Conti è stata precisa ed essenziale, iniziare da subito una fase di studio per un progetto che porterà auspicabilmente alla fine del 2008 all'inizio della sperimentazione della raccolta domiciliare al Quartiere Oltresavio (quello da noi scelto come quartiere pilota), attuando una scelta radicale in quella zona, salvo estendere successivamente l'esperienza agli altri quartieri. Ovvero rimuovendo completamente tutti i cassonetti, come già successo a forlimpopoli, dopo un mese dall'inizio della sperimentazione, condizione essenziale e non prescindibile per avere tutti i vantaggi che il sistema domiciliare comporta: Crescita culturale, riduzione totale del rifiuto, aumento della raccolta differenziata sia in quantità che in qualità, decoro urbano, tariffa puntuale, crescita occupazionale, ed infine riduzione netta dei costi di esercizio. Presto presenteremo in consiglio le 1500 firme di cittadini che abbiamo raccolto, consapevoli che una grossa spinta per l'avvio della sperimentazione non avverrà grazie alle firme stesse, ma grazie al convincimento reale degli amministratori, cosa che stiamo cercando di attuare in tutti i modi possibili, nella maniera più educata e corretta. Ci siamo infine candidati come possibili rappresentanti nella ipotetica commissione di controllo che verrà istituita quando il progetto sarà posto in attuazione. Dobbiamo stringere i tempi, altrimenti fra un anno e poco più si vota, e non ci sarà giunta che tenga in grado di mantenere un qualsiasi impegno, qualora già completamente assorbita dall'assicurare l'esercizio democratico del diritto di voto.

lunedì 12 novembre 2007

Il Porta a Porta a Cesena resterà un miraggio ?

A seguito di questo articolo del sindaco di Cesena Giordano Conti apparso sul corriere, dove appare la massima disponibilità dell'amministrazione nell'affrontare il tema del Porta a Porta, Davide Fabbri mi riporta questo intervento di Tiziana Lugaresi, consigliere dei Verdi al quartiere Cesuola di Cesena, nel quale traspare un sentimento diverso, lo rilanciamo in forma integrale:

A fine estate il Consiglio di Quartiere del Cesuola ha approvato la mozione, presentata alcuni mesi prima dalla sottoscritta, consigliera dei Verdi, sulla raccolta differenziata secondo il metodo del Porta a Porta. E' stato questo l'atto conclusivo di un iter di approfondimento su questo importante tema, a cui i membri del Consiglio di quartiere hanno aderito, tramite alcune iniziative promosse con la collaborazione del MIZ di Cesena, tra cui un'assemblea pubblica di sensibilizzazione della cittadinanza, alla presenza di esperti di fama nazionale. La mozione è stata inviata, subito dopo l'approvazione da parte del Consiglio di Quartiere, agli organi competenti dell'Amm.ne Comunale, all'Amministrazione Provinciale, alla Direzione di Hera ed alla Presidenza di ATO, con l'intento di proporre la sperimentazione nel proprio territorio del sistema di raccolta differenziata detto del Porta a Porta, sulla cui efficacia nel ridurre la produzione dei rifiuti e contenere l'aberrante pratica dell'incenerimento non sussistono dubbi, come dimostrano le esperienze già da tempo attivate nel nord Europa e nei Comuni più avanzati del Nord d'Italia (e non solo). Purtroppo dobbiamo registrare che a tutt'oggi nessuno degli organismi su indicati ha dimostrato di prendere in considerazione l'istanza inoltrata dal Quartiere. Nessuna risposta infatti è pervenuta, nè per iscritto nè verbale, nessun commento, nessuna richiesta di precisazioni, nessuna telefonata. Nulla. Nessun riscontro nemmeno da parte dell'Amministrazione Comunale di Cesena, che, a dispetto dei tanti proclami sulla partecipazione dal basso alle scelte di interesse collettivo, ha perso anche questa occasione per riconoscere il ruolo attivo dei Quartieri, in questo caso il Cesuola , dopo che quest'ultimo si è speso inutilmente per l'individuazione di un diverso e più efficace modello di gestione in materia di rifiuti. E' inevitabile pertanto giungere alla conclusione che il Comune di Cesena continua a voler confermare, nel panorama regionale, la sua posizione di fanalino di coda in tema di tutela ambientale, tanto da risultare impermeabile a qualunque sollecitazione al cambiamento di prospettiva. Evidentemente la classe dirigente al governo della città ritiene che gli impegni in questo settore possano essere sostituiti da evanescenti dichiarazioni di intenti, circonvoluzioni dialettiche corredate da iniziative di sensibilizzazione pubblica, gestite a livello centralizzato, assolutamente ignorate dalla maggioranza dei cittadini, ma non per questo meno costose per la collettività. (Il progetto "Concretamente" affidato alla cooperativa Animamundi tutt'ora in corso, costa alla collettività 42.000 euro). Si tratta come in questo caso di interventi ben poco utili, se non affrontano e rendono pubblico il nodo centrale del problema, che consiste nel fatto che, nella nostra realtà, vengono ancora legittimate politiche di forte incenerimento e che, guarda caso, non sono nemmeno prese in considerazione le strategie più efficaci per il perseguimento delle finalità di riduzione, recupero e riuso dei rifiuti. Che cosa si può pretendere d'altra parte da un progetto, quasi totalmente finanziato dalla Provincia di Forlì-Cesena che, come è noto, ha in tempi recenti approvato, adeguandosi al piano industriale di Hera spa il raddoppio dell'inceneritore di Forlì e che vede tra gli attori coinvolti nel percorso, lo stesso gestore Hera spa, incaricato del "supporto tecnico ed informativo" ?

Cesena, 11 novembre 2007

Tiziana Lugaresi

Consigliere dei Verdi al Quartiere Cesuola di Cesena