Il MIZ incontra il sindaco Conti
Dopo avere battuto in lungo e in largo il territorio ed incontrato i rappresentanti di tutti i quartieri è finalmente giunta per il MIZ l'attesa udienza privata con il sindaco di Cesena Giordano Conti. A grandi linee il tutto si è svolto come ci aspettavamo. Nella sua lunga premessa il sindaco Conti difende la sua amministrazione -sempre estremamente attenta- sia individualmente che in ambito ATO al bilancio ed allo spulciamento sistematico dei "conti" (se mi perdonate il giro di parole). Conti ha però in qualche modo dato l'impressione di avere già messo le mani avanti, esplicitando in forma morbida il conflitto di interessi inevitabile che si manifesta dal momento in cui in un ambito (ATO) partecipa ad un organismo di controllo e decisione politica, dall'altro (Comune) partecipa come "proprietario" in compartecipazione azionaria dell'azienda Hera. Dovrà necessariamente a seconda delle circostanze (per sua stessa ammissione) cambiare la giacchetta ed optare per l'uno o per l'altro obiettivo, (spendere per migliorare il servizio e/o risparmiare per remunerare gli azionisti). In questa ottica tutto è pensabile e possibile purché i "conti" siano sempre rispettati, nonché soprattutto siano garantite le esigenze economiche imprescindibili di Hera, nella quale il comune ha diretti ed evidenti interessi. In ogni caso il Sindaco ha accolto con estremo interesse il nostro progetto, sottolineando come il rapporto con i movimenti e le associazioni, una volta tanto, si sia svolto con un dialogo "ragionato" e rispettoso delle istituzioni, piuttosto che scendere nel terreno impervio delle accuse qualunquiste o dei proclami ideologici da atteggiamento muro-contro-muro. Ci ha fatto piacere sapere che questo nostro modo di porci, ragionevole e razionale, sia stato percepito e riconosciuto dal sindaco. Non possiamo non notare però come nel suo discorso sia stato difeso il tentativo maldestro e prevedibile da parte di Hera di improntare la gestione della raccolta differenziata spinta in maniera "mista", cosa che noi aborriamo in maniera categorica. Secondo incontri preliminari che già sono intercorsi fra la giunta ed Hera, è emerso il tentativo di Hera, nel caso in cui la giunta si impunti per avviare una sperimentazione in piccola scala del metodo "porta a porta", di adottare un nuovo progetto senza rinunciare al sistema tradizionale, pur nella stessa unità territoriale. Per motivi che abbiamo più volte spiegato, sostenuti da documentazione inattaccabile, laddove l'amministrazione per paura di una scelta radicale affronti la via di un discorso "misto", il sistema è destinato inesorabilmente a fare lievitare i costi e quindi al fallimento completo. La nostra proposta presentata al sindaco Conti è stata precisa ed essenziale, iniziare da subito una fase di studio per un progetto che porterà auspicabilmente alla fine del 2008 all'inizio della sperimentazione della raccolta domiciliare al Quartiere Oltresavio (quello da noi scelto come quartiere pilota), attuando una scelta radicale in quella zona, salvo estendere successivamente l'esperienza agli altri quartieri. Ovvero rimuovendo completamente tutti i cassonetti, come già successo a forlimpopoli, dopo un mese dall'inizio della sperimentazione, condizione essenziale e non prescindibile per avere tutti i vantaggi che il sistema domiciliare comporta: Crescita culturale, riduzione totale del rifiuto, aumento della raccolta differenziata sia in quantità che in qualità, decoro urbano, tariffa puntuale, crescita occupazionale, ed infine riduzione netta dei costi di esercizio. Presto presenteremo in consiglio le 1500 firme di cittadini che abbiamo raccolto, consapevoli che una grossa spinta per l'avvio della sperimentazione non avverrà grazie alle firme stesse, ma grazie al convincimento reale degli amministratori, cosa che stiamo cercando di attuare in tutti i modi possibili, nella maniera più educata e corretta. Ci siamo infine candidati come possibili rappresentanti nella ipotetica commissione di controllo che verrà istituita quando il progetto sarà posto in attuazione. Dobbiamo stringere i tempi, altrimenti fra un anno e poco più si vota, e non ci sarà giunta che tenga in grado di mantenere un qualsiasi impegno, qualora già completamente assorbita dall'assicurare l'esercizio democratico del diritto di voto.
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