Si può fare
Estratto del “Rapporto della commissione interministeriale per le migliori tecnologie di gestione e smaltimento dei rifiuti” (giovedì 10 maggio 2007) Ugo Bardi, Antonio Cavaliere, Fabrizio Fabbri e Ennio Macchi
… Dalle migliori esperienze gestionali fin qui verificate emerge che il classico sistema di raccolta stradale fondato sulla presenza di cassonetti dedicati non consente di gestire e verificare né l’aspetto quantitativo né quello qualitativo del materiale conferito. Al contrario, il sistema di raccolta domiciliare ottimizzato si è dimostrato particolarmente efficace nel colmare entrambe queste lacune dal momento che il ritiro da parte dell’operatore delle diverse frazioni raccolte separatamente consente il controllo diretto sia qualitativo che quantitativo del rifiuto.
Scelte gestionali di questo tipo intraprese con successo in diverse province italiane, tanto al nord che al sud, hanno dimostrato il vantaggio in termini di riduzione totale del rifiuto prodotto e miglioramento della qualità delle diverse frazioni merceologiche raccolte separatamente. A fronte di un ovvio aumento del costo di raccolta, che però corrisponde ad un aumento occupazionale, il sistema domiciliare consente la vendita al Conai dei materiali raccolti a prezzo pieno ed un minor costo per lo smaltimento della frazione residuale. Questi plus economici sono ampiamente sufficienti a compensare l’aumento del costo della raccolta.
E’ importante ricordare come l’integrazione della raccolta domiciliare con il sistema tariffario consenta una migliore gestione economica del servizio, e soprattutto ponga il cittadino nella condizione di pagare effettivamente per la quantità di rifiuto prodotto, introducendo la tariffazione puntuale, totalmente impossibile utilizzando l’attuale sistema stradale tradizionale.
Vantaggi della raccolta domiciliare (porta a porta):- Tariffazione puntuale della bolletta (il cittadino paga proporzionalmente al rifiuto indifferenziato che produce).
- Aumento considerevole della quantità e qualità dei materiali raccolti in modo differenziato (l’operatore può controllare la qualità della differenziazione per ogni singola utenza).
- Aumento consistente dei posti di lavoro attraverso l’impiego di personale proveniente dalle cooperative sociali.
- Educazione del cittadino che è chiamato in prima persona a gestire i propri rifiuti (le campagne informative basate su volantini e simili sono quasi totalmente inefficaci).
- Riduzione alla fonte dei rifiuti (il cittadino che non vuole pagare lo smaltimento dei suoi rifiuti inizierà a scegliere prodotti con imballaggi meno ingombranti e differenziabili, ciò spingerà la grande distribuzione ad adeguarsi a queste nuove richieste di mercato).
- Difficoltà iniziali dovute alla fase di transizione nei primi mesi (ad ogni cambiamento radicale corrisponde sempre una certa resistenza e diffidenza della popolazione).
- Maggiore sforzo gestionale e pianificatorio di tipo professionale (il sistema va gestito da professionisti del settore, coinvolgendo costantemente i cittadini nel controllo della qualità).
- Necessità di una amministrazione convinta delle scelte fatte in maniera stabile e condivisa (il sistema va voluto fortemente e gestito con rigore ed entusiasmo).
- Fenomeno della migrazione e dell’abbandono del rifiuto (cala gradualmente nel tempo fino a scomparire, soprattutto se nel territorio si applicherà globalmente questa strategia).
- Marginale aumento dei costi per il gestore del servizio di raccolta (ma NON per il cittadino, che con la tariffa puntuale può ottenere notevoli risparmi producendo meno rifiuto).
Pure Veltroni, se interpellato, potrebbe dire:
SI PUO' FARE !!!!!!
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