UN SINDACO PRIVO DI CORAGGIO
Nella serata fiume del 12 di febbraio in consiglio comunale Hera ha presentato il suo progetto mirante all'introduzione dei cassonetti di prossimità nel quartiere Cesuola. Questi altro non sono che un modo per utilizzare i cassonetti sui quali Hera ha investito pesantemente e che occorre adesso ammortizzare, lasciando intendere come la cassonettizzazione estrema del territorio sia una soluzione per arrivare a percentuali di raccolta differenziata siderali. Nonostante tutti, ma proprio tutti i consiglieri presenti abbiano fatto notare come la proposta sia assolutamente puerile, accompagnata da sterili slide in cui ci si magnifica di come la carta vada alle cartiere, il vetro alle vetrerie (e vorrei vedere altrimenti), si insiste in atteggiamenti che definire prudenti rasenta l'eufemismo. La ragionevolezza impone che di fronte a gran parte della giunta daccordo e di fronte a migliaia di firme di cittadini gli interessi economici evidenti facciano un passo indietro e si passi ad una azione politica congrua. Per il bene dell'ambiente, a costo di qualche dividendo in meno che Hera versa al comune come remunerazione delle sue azioni possedute. Davide Fabbri ci ha inviato un resoconto della serata con qualche sua considerazione personale, che rilanciamo volentieri.
Resoconto e intervento di Davide Fabbri.
Ieri sera si è svolta una importante Commissione Consiliare richiesta dai Verdi nella sala del Consiglio Comunale di Cesena di analisi e approfondimento delle politiche gestionali sui rifiuti. Invitati tutti gli attori che, a diverso titolo per ruoli e competenze, hanno acquisito una voce in capitolo sul tema rifiuti: Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale, ATO, Hera, MIZ.
E' emerso quello che noi Verdi denunciavamo da tempo: il dato percentuale di raccolta differenziata (38% a Cesena nel 2007) è un dato non indicativo, è un parametro fuorviante, poiché tale percentuale di raccolta differenziata è dovuta per il 24% a vera raccolta differenziata domiciliare + 14% di quantitativi provenienti da rifiuti assimilati delle aziende produttive, che negli anni precedenti non erano computati nel calcolo finale di raccolta differenziata.
Pertanto non c'è stato nessun miglioramento nel tempo sul fronte delle politiche ambientali in tema di rifiuti. Anzi; c'è stato un peggioramento-aumento nel conferimento dei rifiuti in discarica alla Busca di Cesena e nella produzione dei rifiuti procapite: da 600 kg per abitante l'anno nel 2005, siamo passati a 731 kg l'anno nel 2007 di produzione dei rifiuti; con questo trend, la discarica della Busca si esaurirà nel giro di pochi anni.
Cesena con i suoi 731 kg per abitante l'anno è persino sopra la media regionale (pari a 677 kg), di una Regione che è al secondo posto in Italia per produzione dei rifiuti. Una motivazione in più per una Amministrazione Pubblica nel cercare di invertire la rotta. E invece no; ancora una volta il Sindaco Giordano Conti ieri sera, a conclusione di un ampio dibattito, ha dimostrato ancora una volta scarso coraggio e poca lungimiranza, non volendo prendere in seria considerazione uno dei possibili strumenti per ridurre la produzione dei rifiuti: la raccolta differenziata domiciliare porta a porta promossa e sostenuta dalla petizione popolare del M.I.Z. (Movimento Impatto Zero), da diversi amministratori pubblici (Fabbri, Donini, Briganti, Rossi, Di Placido, Sintini, Bazzani, Belli), da ben 8 Consigli di Quartiere, da tutti i consiglieri comunali delle diverse formazioni politiche che sono intervenuti ieri sera nel dibattito.
Il Sindaco Giordano Conti, nonostante i ritardi conclamati, non coglie la necessità di una svolta sulle politiche dei rifiuti, svolta per noi indispensabile, poiché attualmente le modalità di smaltimento attraverso la discarica e l'incenerimento ignorano colpevolmente che esse deprimono e rendono ancora più difficile il perseguimento di politiche di prevenzione, riduzione, riciclo, recupero dei materiali presenti nelle diverse frazioni dei rifiuti.
I Verdi ripropongono per Cesena, alla luce della conclusione dell'ottima sperimentazione del Comune di Forlimpopoli della raccolta domiciliare (70% di autentica raccolta differenziata),
di trasformare l'attuale sistema di raccolta fatto con cassonetti stradali (che ha un limite strutturale di raccolta differenziata non superiore al 45%) in una raccolta "porta a porta", domiciliare, con l'eliminazione di tutti i contenitori stradali.
Un sistema che, ovunque applicato dopo una campagna capillare di sensibilizzazione, ha dato risultati anche superiori al 60-70% di materiale inviato a riciclaggio, oltre ad indurre ad una diminuzione della produzione di rifiuti del 20%, come accaduto a Forlimpopoli.
Occorre inoltre promuovere la riduzione dei rifiuti attraverso convenzioni con la grande e media distribuzione per la riduzione degli imballaggi, sostenere il compostaggio domestico, la riduzione dei beni usa e getta, l'uso della distribuzione alla spina per detersivi e bevande, e qualsiasi altra azione che si traduca in una riduzione concreta dei rifiuti.
Il Comune di Cesena si deve riappropriare delle proprie prerogative, dando un alt al concessionario del servizio HERA spa, che finora ha preteso di far adeguare le politiche dei Comuni al proprio Piano Industriale, e di dettare le politiche ambientali e dei servizi degli Enti Locali. Per la nostra città occorre in definitiva un progetto intelligente e coraggioso (che al momento con questa Giunta non pare possibile), per un ciclo completo dei rifiuti, dove l'obiettivo non è il potenziamento delle discariche, non è la costruzione di nuovi inceneritori, ma iniziare dalla diminuzione della produzione dell'immondizia urbana.
Un buon strumento per la diminuzione della produzione dei rifiuti, è appunto la raccolta differenziata domiciliare porta a porta, un mezzo utile per la riduzione dei rifiuti e degli imballaggi, attraverso il riciclaggio, per una educazione ad un consumo responsabile del cittadino in prima persona.
Cesena, 13 febbraio 2008 Davide Fabbri, Capogruppo dei Verdi in Consiglio Comunale a Cesena
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