mercoledì 9 giugno 2010

RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI, il baratto solidale come elemento per sconfiggere la crisi

Il nostro rapporto con i combustibili fossili – afferma Rob Hopkins – è una dipendenza a tutti gli effetti, paragonabile a quella di un tossicodipendente. Il petrolio è forse il dono più grande che ci ha fatto il pianeta, qualcosa che ci consente di scaldarci quando abbiamo freddo e senza devastare le foreste; di spostarci dal paesello e vedere il mondo, oltre che migliorare i commerci liberandoci del carro coi buoi; di produrre plastiche e fondere metalli permettendo una tecnologia mai vista prima e che ci facilita la vita in ogni modo.

Tutto questo è destinato gradualmente a ridimensionarsi, poiché le risorse non rinnovabili non durano in eterno e la crescita infinita non è sostenibile. Crisi ambientale, energetica, economica, si fondono assieme.

Occorre uno sforzo culturale immane per immaginare fin da ora che, senza il riciclo spinto dei materiali e la transizione massiccia verso le energie alternative, il pianeta semplicemente non può sostenere il “lusso sfrenato” al quale ci siamo abituati.

E’ per contribuire a formare questa “mentalità del riciclo” che Domenica 13 Giugno, presso la sala EX-MACELLO di Cesena in via Mulini (mappa), dalle 17 alle 22, si svolgerà la prima edizione cittadina dell’evento “RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI”, organizzata dal Movimento Impatto Zero con il patrocinio del Comune di Cesena. Porta i tuoi vestiti inutilizzati, i tuoi oggetti non più utili, i tuoi giochi destinati alla discarica, potrai barattarli con altri vestiti, altri oggetti, altri giochi, in una atmosfera divertente e solidale.

L’iniziativa è rivolta ai tanti che condividono la stessa voglia di mettere in pratica alcune piccole azioni quotidiane per migliorare il nostro rapporto con l’ambiente e al contempo fronteggiare la crisi. E’ gradita la partecipazione di Bambini e persone di ogni età.

All’interno dell’evento avverrà la proiezione del documentario inedito “Vivere senza petrolio. L’esperienza di Cuba” edito da MacroVideo. Il 13 Giugno, dalle ore 17 alle ore 22 presso l’Ex-Macello di Cesena, il “RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI” è un appuntamento davvero da non perdere.

Tutto il materiale rimanente verrà devoluto al campo Emmaus di Cesena.


RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI

 Domenica 13 Giugno
dalle ore 17 alle ore 22
Sala EX MACELLO di Cesena 


(scarica il volantino)

venerdì 4 giugno 2010

Il caso di Camigliano, quando essere virtuosi non sempre conviene

Da una parte ci sono i comuni normali, dall'altra i Comuni Virtuosi. I comuni sono enti territoriali amministrativi, autonomi e indipendenti, ai quali sono affidate molte competenze esclusive sulla pianificazione urbanistica, salute pubblica, istruzione, gestione dei servizi pubblici essenziali, tutela dell'ambientale e del territorio. I comuni virtuosi pure.

I comuni non possono fare a meno della politica, sono strutturati attraverso un consiglio comunale composto da consiglieri, da un sindaco, da assessori. I comuni virtuosi pure. I comuni ottemperano alla legge, mantengono un bilancio delle spese, attuano un piano regolatore, gestiscono i servizi direttamente o tramite aziende partecipate. I comuni virtuosi pure.

Cosa distingue allora un comune da un comune "virtuoso" ? A mio parere la distinzione principale sta nello spirito delle persone che agiscono all'interno dell'amministrazione, il cui intento non è solo migliorare la qualità di vita dei propri cittadini, ma agire in diretto confronto con le altre realtà comunali, cercando di impiegare tutti gli strumenti e le buone pratiche che hanno dimostrato di saper funzionare efficacemente nelle altre amministrazioni. I comuni virtuosi quindi non ragionano in termini di successo politico, ma in termini di competizione e confronto con gli altri comuni.

I comuni virtuosi non si accontentano di migliorare le cose, propongono modelli di eccellenza e si adoperano per raggiungere obiettivi anche a lungo termine. Un esempio di comune virtuoso è Capannori, il cui intento è di arrivare gradualmente ad essere un comune a rifiuti zero entro il 2020.

I comuni virtuosi danno fastidio, perché sono inerentemente dei "copioni", vanno alla ricerca delle cose migliori realizzate da altri e le emulano, dimostrando che si può fare anche di meglio. Qualche comune ci prova ma non ci riesce, altri ci riescono, e pertanto vanno puniti, perchè creano pericolosi precedenti destabilizzanti per la classe politica.

Il caso emblematico che volevo presentarvi è quello del comune di Camigliano, piccolo comune Campano di appena 2000 abitanti, situato vicino a Caserta (Vedi Wikipedia). 

Camigliano è un comune con il 65% di raccolta differenziata, è un comune che fa il compostaggio domestico e ha abbassato la tassa rifiuti ai cittadini oltre ad inserire i pannolini lavabili negli asili nido e a recuperare completamente gli oli esausti. Ma non basta. Camigliano ha smesso di erodere il proprio territorio, di cementificarlo e ha anche messo lampade a basso consumo nel cimitero. Piccole ma grandi cose - soprattutto se fatte in Provincia di Caserta dove camorra e politica governano spesso insieme - tutte volte a migliorare la vita dei cittadini nel rispetto dell’ambiente in cui si è scelto di vivere.

Il sindaco Vincenzo Cenname è un sindaco giovane e preparato, eletto nel 2007 da una lista civica, e sta per vedersi il comune commissariato, per quale motivo ?

Il motivo è l'essere stato troppo virtuoso nella gestione dei rifiuti urbani, con una scelta indipendentista differente dai dettami della provincia. Il prefetto di Caserta Ezio Monaco ha infatti diffidato il sindaco affinché trasmetta alla società provinciale che gestisce la raccolta rifiuti gli archivi di Tarsu e Tia, pena il commissariamento e lo scioglimento del consiglio comunale. In altre parole, la gestione locale (basata sul porta a porta) non è conforme a quanto stabilisce una legge regionale, la n. 26 del 2010, che regolamenta la raccolta dei rifiuti per la sola regione Campania, sottraendola al volere dei comuni e voincolando il servizio al volere delle provincie.

Grazie al porta a porta e alla gestione diretta del servizio rifiuti, il comune di Camigliano non ha aumentato le tariffe per 4 anni consecutivi, garantendo al contempo un buon servizio e una raccolta differenziata almeno doppia rispetto alla media della provincia. Obbedendo ai dettami della regione, dovrà smantellare il suo servizio e affidarsi a quanto concordato nel piano d'ambito provinciale, un sistema industriale convenzionale (affatto virtuoso) che prevede discariche, inceneritori, cassonetti stradali, raccolta differenziata di basso livello.

Speriamo che il sindaco di Camigliano resista nella sua battaglia per vedersi riconoscere ciò che la costituzione stabilisce per diritto, cioè il rispetto della autonomia dei Comuni, specialmente quando sono governati in maniera così illuminata e lungimirante.

Si può sottoscrivere l'appello "Io sto con camigliano" per fermare questa vergogna. Chi vuole interessarsi all'argomento può leggere un esteso resoconto della vicenda qui.




martedì 1 giugno 2010

Panocha, la storia di una pannocchia di mais messicana


Questo filmato d’animazione racconta la storia di Panocha, una pannocchia di mais messicana, che vive tranquilla con il suo contadino, in compagnia di un maiale e di altre pannocchie. Un giorno, però, scopre di essere una pannocchia di mais transgenica, e parte per un lungo viaggio per scoprire qual è la sua vera natura e quali le conseguenze delle coltivazioni OGM per il suo contadino e per le popolazioni locali.

Biocombustibile anziché cibo, globalizzazione e sovrasfruttamento anzichè produzione locale e benessere distribuito. Ne vale la pena ?