Lavoratori precari senza protezione
Marco Biagi, nel suo “Libro Bianco”, scriveva che una delle priorità per riformare il mercato del lavoro era proprio «disporre anche in Italia di un nuovo assetto della regolazione e del sistema di incentivi e ammortizzatori, che concorra a realizzare un bilanciamento tra flessibilità e sicurezza».
Dato che è defunto e pertanto non può reagire, non protesterà notando quanto si sta facendo scempio dei suoi reali intendimenti, in chi cerca di utilizzare solo una parte del suo lavoro. Di sicuro si è raggiunto ampiamente il risultato dell'incremento della flessibilità, grazie soprattutto ai contratti atipici (in realtà già previsti in forma simile dal passato pacchetto Treu, quello dei CO.CO.CO), ma ignorando completamente quegli ammortizzatori sociali che avrebbero fatto da contrappeso ai pericoli di instabilità e insicurezza del mercato del lavoro, così come lo stesso Biagi voleva.
E' per questo che mi indigno contro coloro che, al solo sentire critiche sull'attuale regolamentazione del lavoro precario, ribattono che "così si infanga la memoria del povero Biagi". Mi verrebbe voglia di rispondere... Mavafff!
E' per questo che mi indigno contro coloro che, al solo sentire critiche sull'attuale regolamentazione del lavoro precario, ribattono che "così si infanga la memoria del povero Biagi". Mi verrebbe voglia di rispondere... Mavafff!
Oggi che l'economia sta andando a picco e che il tanto decantato capitalismo sta crollando come un castello di carte a causa della globalizzazione dei mercati, che ne sarà della enorme massa di precari che rappresentano il presente di tanti giovani ? Ci sarà abbastanza liquidità e crescita per assumerli tutti ?
Penso proprio di no! ... Rimane sempre San Precario.
Penso proprio di no! ... Rimane sempre San Precario.
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