lunedì 13 ottobre 2008

Mercatino dell'usato di Friburgo


Il mercatino dell'usato all'interno delle stazioni ecologiche di Friburgo è una attività da valutare con attenzione e possibilmente da imitare anche nel nostro territorio. Organizzazioni analoghe nella nostra zona le troviamo nell'esperienza del gruppo Mani Tese a Faenza, oppure nel Campo Emmaus a Cesena. La differenza sostanziale consiste nel fatto che, come nel caso di Friburgo, l'attività non è privata ma pubblica e gestita direttamente all'interno della stazione ecologica di raccolta degli ingombranti e dello stoccaggio della raccolta differenziata.

Gli operatori ecologici del comune, in virtù del servizio di sgombero cantine o conferimento di ingombranti, decidono se il materiale può essere utile come rivendita, allestendo un vano in cui i cittadini possono (pagando una modesta quota di ingresso) girare per cercare materiale di loro interesse, pagato a prezzo simbolico (foto 1, 2, 3, 4). Una simile integrazione con le isole ecologiche si svolge in Italia, che io sappia, solo a Sesto fiorentino in Toscana, ne abbiamo parlato in un precedente articolo.

I mercatini dell'usato come frutto di associazioni di volontariato sono realtà già esistenti ma generalmente piccole e limitate territorialmente, certamente assai più ridotte rispetto a grandi aziende franchising tipo "Il Mercatino", già diffuso capillarmente sul territorio nazionale, che però ricarica notevolmente una quota di giusto compenso sul valore della merce venduta. Una gestione pubblica coadiuvata in tutto o in parte dal volontariato ed ubicata direttamente nelle stazioni ecologiche avrebbe notevoli vantaggi:

  • Diffusione pianificata e capillare sul territorio
  • Sinergia con gli impianti di trattamento e recupero della differenziata
  • Nessuno scopo di lucro (nei mercatini privati il 50% o più del valore del bene venduto rimane al gestore come profitto di impresa)
  • Nessun obbligo di tesseramento come venditore o acquirente
  • Minore inquinamento dovuto a viaggi di trasporto presso altre sedi di smistamento
  • Possibilità di offrire lavoro a categorie svantaggiate o protette
  • Risparmio per il cittadino e per le persone indigenti
  • Notevole incremento del riuso dei materiali
  • Minore conferimento in discariche ed inceneritori
  • Aumento della quota imputabile di raccolta differenziata

Sarebbero infinite le ragioni per preferire una pianificazione dei mercatini all'interno delle isole ecologiche anziché presso soggetti commerciali terzi, non da ultimo la possibilità di prepararsi, in caso di forte recessione e crollo dell'economia, di fronte all'eventualità che il nuovo clima di "austerity" renda necessaria le spigolatura dei rifiuti.

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