martedì 17 agosto 2010

Guerra alle bacchette cinesi

Prendiamo una cosa di per se innocua come due piccoli bastoncini di legno, moltiplichiamola per un miliardo e quattrocento milioni di volte, e il tutto comincia ad apparire insostenibile. E' quanto GreenPeace sta denunciando in Cina, dove tradizionalmente i pasti vengono consumati utilizzando quelle temibili e (per noi) ingovernabili bacchette di legno, spesso in pioppo o betulla, più raramente in bamboo.

Sono in fondo prodotti usa e getta compostabili, ma sembra che in Cina, l'utilizzo in massa delle cosiddette bacchette, provochi problemi ambientali non trascurabili con numeri davvero da capogiro, basti pensare che ogni anno vengono disboscati l'equivalente di 100 acri di bosco (tutti in bacchette), pari a 100 campi da football americano, con un numero di alberi abbattuti che va dai 16 ai 25 milioni di esemplari.

La deforestazione è quindi uno dei problemi principali che la Cina sta affrontando (non solo certamente a colpa delle bacchette). Riguardo poi all'inquinamento atmosferico, problema davvero insostenibile, la Cina non é certo aiutata dall'apertura di una nuova centrale elettrica (a legna o carbone) ogni settimana, avrebbero bisogno quindi come non mai di salvaguardare i loro "polmoni verdi".

Il ministro del commercio cinese ha pertanto invitato le industrie a rendere le bacchette riutilizzabili, incentivando la filiera del riciclo in loco, e diminuendo drasticamente il consumo di combustibili fossili per il loro trasporto. In un mondo così sovraffollato anche il risparmio di una singola bacchetta di legno può fare la differenza.

Fonte: ecoblog

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